L’oscura immensità della morte di Massimo Carlotto

8876415629.jpgdi Vincenzo Gallico

Continua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). In alcuni casi le schede erano seguite da domande da rivolgere all’autore o autrice segnalati; non tutti gli autori che ho contattato hanno risposto. (T.S.)

L’oscura immensità della morte, di Massimo Carlotto, edizioni e/o, 2004.

Raffaello Beggiato è un rapinatore che durante un colpo prende in ostaggio una donna e il figlio di otto anni e li uccide. Arrestato, pur attribuendo le morti al suo complice, viene condannato all’ergastolo.
Quindici anni dopo, colpito da un cancro maligno, chiede la grazia e necessita dunque del perdono del marito e padre delle vittime, Silvano Contin.

Quest’ultimo, dopo aver condotto un’esistenza di grande solitudine, fra cibi surgelati, quiz da guardare in tv, le sbornie da solo a casa con i cartoni di vino, la Vecchia Romagna e le canzoni dei Pooh in cuffia, non l’ha mai perdonato e non lo perdonerà mai. È disposto però a barattare la sua firma col nome dell’altro complice che secondo le dichiarazioni di Beggiato fu l’assassino di Clara ed Enrico Contin.

Oreste Siviero, il complice, intanto s’è fatto un vita, ha una bella mogliettina ed una lavanderia, una villetta e due macchine. Aspetta che Beggiato esca per dargli la sua parte di refurtiva. È la mamma di Beggiato che informa Contin del nome del complice e presunto assassino. Contin decide di vendicarsi, ricatta Siviero e poi lo ammazza prendendosi la refurtiva di Beggiato, che intanto è uscito per sospensione della pena e pianifica di morire felice fra ballerine di samba in Brasile.

Beggiato, senza soldi, sa che è Contin l’assassino, ma è lui ad averlo reso tale, avendogli ammazzato moglie e figlio, e si costituisce accusandosi dell’assassino della coppia Siviero per dare a Contin una seconda possibilità, quella che lui non ha mai ricevuto.

4 COMMENTS

  1. E chi sono sti cafoni che sanno solo essere triviali? Ma vattene sul sito della gazzetta dello sport, isterico CalMa!

  2. Spoilerare significa raccontare come va a finire un romanzo, una storia, un film, un thriller, una barzelletta e quant’altro. E’ buona norma avvertire l’inconsapevole utente che la lettura delle righe che seguiranno probabilmente gli schiatterà il finale. Così, giusto per evitargli isterici rodimenti a posteriori, e magari per evitare che questa lodevole idea della lista della spesa si trasformi in un’ecatombe. E dunque, dolendomi per aver urtato la sensibilità di chicchessia me ne vac’.
    CalMa

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