Una rivista in rete

moab35.jpgSi chiama RE: viste – sulla letteratura e le arti. Pigiate su Re:viste e (forse) ci sarete. L’indirizzo comunque è: http://www.re-vista.org.

Dalla “Presentazione”:
Siamo un gruppo eclettico, ognuno ha i suoi indirizzi personali, viviamo e scriviamo tra Firenze, Granada e Seattle, ma la nostra sede operativa è “la culla del Rinascimento”. Questo ci sembra già un segno rilevante: una rivista, che proseguendo ed ampliando la notevole impresa de “L’Apostrofo“, propone viste sulla letteratura e le arti con un approccio al contemporaneo, in una città in cui non di rado si tende a “conservare il passato” in modalità deleterie.

La nostra strategia di “risposta” è partita – e si conserverà – on-line, dividendosi nelle tre sezioni: RE: ITALIA curata da Tommaso Lisa e Alessandro Raveggi, RE: ESPANA a cura di Andrea Perciaccante e RE: USA a cura di Fabrizio Cilento

Proprio la nostra natura eclettica ed “internazionale” ci dà la possibilità di interessarci ad un’ampia gamma di questioni e di campi che vanno dalla cibernetica al teatro d’avanguardia, dall’estetica contemporanea ai fumetti, dalla cultura di massa a Francis Bacon.

Oltre a proporre approfondimenti sulle scritture di alcuni dei migliori autori italiani (Nove, Lo Russo, Ottonieri, Magrelli, il gruppo KB) cercheremo di ripercorrere alcune tappe fondamentali dal postmoderno all’avant pop – dalla “morte dell’avanguardia” alla pop-avanguardia passando per la neo-avanguardia. Presenteremo – se l’accordo sui diritti andrà in porto – due racconti inediti di Donald Barthelme nonché la traduzione di un saggio di Raymond Federman e di un racconto inedito di Ronald Sukenick, scrittore deceduto nel luglio 2004 ed al quale la rivista è dedicata, genio sperimentatore della letteratura americana poco conosciuto in Italia.

Due testi veramente speciali saranno: l’Introduzione a Barthelme di Thomas Pynchon ed un inedito che Federman stesso ci ha inviato su Sukenick, che fa un po’ la storia della New Fiction americana (Barth, Reed, Coover, etc.) attraverso l’amicizia trentennale tra i due. Vorremmo segnalare anche lo speciale sul noto poeta spagnolo Angel Gonzales e due saggi dagli States, uno sulla Cultural Politics americana post-11 settembre e l’altro sul Neobarocco.

(immagine di Peter Greenaway)

2 COMMENTS

  1. Questi che roba sono? Così “ecletici ed internazionali” sembrano degli yuppies fuori stagione.

  2. Si, so yuppi, preppi, insomma so’ ggente co’ i soldi che nun ha un cazzo da fà. Tanto se leggono tra loro, chissenefrega.

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ha pubblicato uno studio di teoria del romanzo L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo (2003) e la raccolta di saggi La confusione è ancella della menzogna per l’editore digitale Quintadicopertina (2012). Ha scritto saggi di teoria e critica letteraria, due libri di prose per La Camera Verde (Prati / Pelouses, 2007 e Quando Kubrick inventò la fantascienza, 2011) e sette libri di poesia, l’ultimo dei quali, Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, è apparso in edizione italiana (Italic Pequod, 2013), francese (NOUS, 2013) e inglese (Patrician Press, 2017). Nel 2016, ha pubblicato per Ponte alle Grazie il suo primo romanzo, Parigi è un desiderio (Premio Bridge 2017). Nella collana “Autoriale”, curata da Biagio Cepollaro, è uscita Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016 (Dot.Com Press, 2017). Ha curato l’antologia del poeta francese Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008 (Metauro, 2009). È uno dei membri fondatori del blog letterario Nazione Indiana. È nel comitato di redazione di alfabeta2. È il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.