Continuiamo – parte 3

di Andrea Inglese

3. La rottura
“Non ha più senso andare avanti assieme: i dissensi frenavano la radicalità del progetto.”
“Non ha senso separarci: i dissensi imponevano al progetto di articolarsi ulteriormente, senza perdere di radicalità.”

Una chiave di lettura di questa contrapposizione, fornita dai noi che rimaniamo mi sembra offerta da queste parole di Giorgio Vasta:

“Per quanto mi riguarda venerdì (1 luglio) si è generato e consumato un paradosso, qualcosa che ha in sé elementi tragici ed elementi comici. Quello che mi è sembrato di constatare in pressoché tutti gli interventi è un’unanimità che non riguarda specificamente gli intenti, le azioni particolari, le strategie e prima ancora la formazione e l’orientamento intellettuale (ambito nel quale credo continui a esserci una forte eterogeneità – e non penso che questo sia un male, per niente) ma che è un’unanimità di sentimento, di percezione, mi verrebbe da dire di intensità.

Che l’esito di questa unanimità sia la scissione mi sembra per certi versi una forma di autolesionismo, dall’altro il risultato dell’intrecciarsi di tante e troppe variabili che a un certo punto sono diventate incontrollabili e hanno fatto venire meno quella fiducia istintiva e inverificabile che mi sembra sia sempre stata il denominatore comune del rapporto tra i diversi indiani.

Come ho detto durante la riunione io non ho avvertito le obiezioni poste in occasione del convegno (sull’editoria) come una forma di negazione del progetto nazione indiana e come una corruzione del medesimo, ma al contrario come una sua ulteriore articolazione. Pensare di ripercorrere a ritroso la strada che ha portato all’equivoco e alla forzatura non è servito e non servirebbe neanche adesso. C’è un momento nel quale un processo diventa irreversibile e, pur con tutta la sofferenza che questo comporta, continuare a opporsi non ha senso.”

(continua)

1 COMMENT

  1. Mi sembra evidente che se c’è qualcuno che se ne vuole andare, chi vuole restare ha una sola possibilità di trattenerlo: rivedere le sue posizioni, quelle che sono state criticate. Se non lo fa poichè ritiene legittime e condivise le sue posizioni, quando farà un’analisi di ciò che è accaduto non potrà che dire che non capisce i motivi della scissione.
    Lorenzo Galbiati

Comments are closed.

articoli correlati

CROWDFUNDING non troppo educato [litote lenitiva]

Carissimi, Ex-Indiani Autori postati dai Redattori di Nazione Indiana Lettori di Nazione Indiana Commentatori di Nazione Indiana sono anni e anni e anni che...

De crowdfunding “25 passi in file indiani“

In occasione del suo prossimo evento pubblico, la Festa annuale che quest’anno si svolgerà il 28-29 Ottobre nella...

Poesie elettroniche

di Fabrizio Venerandi Poesie elettroniche è un ebook che raccoglie e riunisce una serie di ragionamenti fatti negli ultimi tre...

Programma della festa indiana: a Torino il 24 e 25 settembre

  La festa indiana si terrà dal 24 al 25 settembre a Torino, e presso l’Unione Culturale Antonicelli. Ecco il...

Diritto d’asilo: cosa stiamo aspettando ?

il 18 ottobre 2013 pubblicavamo qui su Nazione Indiana un post, firmato da tutta la redazione, intitolato Diritto d’asilo:...

L’esperienza di «Nazione Indiana» nella storia del web letterario italiano

Le parole e le cose rilancia un lungo ed esaustivo articolo/saggio di Andrea Lombardi, uscito sul numero 19 dell’«Ulisse»...
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ha pubblicato uno studio di teoria del romanzo L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo (2003) e la raccolta di saggi La confusione è ancella della menzogna per l’editore digitale Quintadicopertina (2012). Ha scritto saggi di teoria e critica letteraria, due libri di prose per La Camera Verde (Prati / Pelouses, 2007 e Quando Kubrick inventò la fantascienza, 2011) e sette libri di poesia, l’ultimo dei quali, Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, è apparso in edizione italiana (Italic Pequod, 2013), francese (NOUS, 2013) e inglese (Patrician Press, 2017). Nel 2016, ha pubblicato per Ponte alle Grazie il suo primo romanzo, Parigi è un desiderio (Premio Bridge 2017). Nella collana “Autoriale”, curata da Biagio Cepollaro, è uscita Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016 (Dot.Com Press, 2017). Ha curato l’antologia del poeta francese Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008 (Metauro, 2009). È uno dei membri fondatori del blog letterario Nazione Indiana. È nel comitato di redazione di alfabeta2. È il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.