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Dell’Amicizia II / Anna Maria Ortese

Gruppo Sud Archivio Renata Prunas, da sinistra: Ennio Mastrostefano, Anna Maria Ortese, Antonio Grassi, Samy Fayad, Pasquale Prunas, Gianni Scognamiglio Gruppo Sud – Foto: Archivio Renata Prunas, da sinistra: Ennio Mastrostefano, Anna Maria Ortese, Antonio Grassi, Samy Fayad, Pasquale Prunas, Gianni Scognamiglio

Un immenso grazie a Renata Prunas e alle sue barricate da parte di Nazione Indiana
effeffe

13 febbraio 1947, giovedì Roma
Carissimo Pasquale,
non è possibile che non ti scriva immediatamente per ringraziarti della dolce emozione (sì proprio dolce) provata leggendo la tua lettera. Mi sembra di soffocare, mi ritorna incontro con violenza la luce di Napoli, e i miei pomeriggi alla Nunziatella l’anno scorso, il calore della veranda e tutti i cari amici di Sud: Gianni, Luigi, Carla, Ennio, i tuoi cari (ormai cari come leggende) genitori Chica, Renata e tu, caro Pasquale! …, come se io fossi stata morta e in questo momento nascessi. Ho tante lacrime. Come ho sofferto. Ho la bocca piena di lacrime, perché ricordo improvvisamente tutto, tutto.
(…) Come vorrei che tu stessi qui per qualche giorno. E Carla anche. Vi direi tante cose. Scrivere a lungo è difficile. Ora ho avuto i numeri di SUD (con le mie poesie: ne mancano alcune, se le trovi tra le tue carte mandamele, grazie). Te ne parlerò quando li avrò letti. Non credermi distratta: sono affamata. Mi commuove tanto scrivere ricordare le cose sofferte. Ho sete di silenzio. So una cosa: che ti ringrazierò sempre per quanto con la tua amicizia mi hai dato, e mi hanno dato Carla, i tuoi genitori, Gaspare ; che ricorderò sempre gli amici. Chissà quando tornerò, per un giorno a Napoli!
Ciao Pasquale, addio caro.
(…) Il giornale, oggi, è bellissimo. E’ piaciuto anche ai miei amici di qui. Bravo ! Quando in marzo, gireranno “I Miserabili”, credo che lavorerò come comparsa. Sulle barricate, lo sai? Sono già impegnata. Non dirlo

3 COMMENTS

  1. Si, confermo. E’ vero, cara Georgia. Dovrebbe essere stato durante il sggiorno a Venezia, ospite di Massimo Bontempelli e Paola Masino. Cito a memoria. Non posso dilungarmi (sarò più preciso ed esaustivo prossimamente). Ho problemi gravissimi e per un pò mancherò (con gran sollievo di chi non sopporta Anna Maria). Un saluto affettuoso a effeffe. Ho un esemplare, da qualche parte, della foto sopra, con dedica di Anna in occasione di un compleanno mio, una vita fa…

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francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017