Poesie Civili /Jack Hirschman per Sud


immagine di Kristof Szalek

Caro amico—dopo una lettura che ho fatto ad Aversa, ( libreria Quarto Stato) un compagno, Paolo Graziano, mi ha dato un copia di SUD ed io ho detto che avrei mandato una mia poesia —ecco—- sempre— Jack Hirschman

p.s. la traduzione è di Raffaella Marzano

LA CASA DEL TRAMONTO

“ridiventa straccio e il più povero ti sventoli”
Pier Paolo Pasolini, “Bandiera rossa”

Poggio la mia bocca sulla tua miseria, New Orleans,
inondata e inzuppata di morte.
Qui giace: enormi mucchi di bugie sulla guerra, questa prigione

cimitero galleggiante grida di rabbia
al respiro finale. Qui, all’ultimo delta,
Desiderio disteso sul fianco, è derubato, e girato

sottosopra dal suo stesso governo, e soffocato.
L’estate è finita e la vita è morta,
e ‘round midnight tutte le speranze sono saccheggiate.

Nessuno verrà fuori pulito da Katrina
a New Orleans in questa
Casa del Tramonto che sta affondando.

Corpi così neri e così blu perché hanno amato
chi non gli avrebbe sputato sulle scarpe se avessero avuto
bisogno di una lucidata. Figuriamoci qualche spicciolo. O acqua.

America, sei sempre stata terra bruciata
nelle nostre bocche, sempre un battesimo di merda,
sempre una pioggia di disastro che scorre

lungo i vetri dei nostri occhi infranti.
Ora i nostri stracci sono i più laceri,
il nostro jazz il più triste, i nostri poveri i più poveri

che si possano portare al mercato delle pulci dell’anima.
Ora che tutto è perduto e c’è soltanto il nulla
da perdere… “Viva il coraggio

e il dolore e l’innocenza dei poveri!”
La vera bandiera è a brandelli.
Cominciamo a sventolarla.

THE HOUSE OF THE SETTING SUN

“become a rag again and the poorest may wave you”
—Pier Paolo Pasolini, “ To the Red Flag”

I put my mouth to your misery, New Orleans,
inundated and soaking with death.
Here lies: war lies piled so high, this floating

prison of a cemetery cries out of rage
at the end of its breath. Here, in the last delta,
Desire lies on its side, is rolled, and rolled

over upon by its own government, and crushed.
Summertime is over and the livin’ is dead,
and ‘round midnight all hopes are looted.

No one will come clean of the Katrina
of New Orleans in this sinking
House of the Setting Sun.

Bodies so black and so blue from loving
what wouldn’t spit on their shoes if they
needed a shine. Let alone a dime. Or water.

America, you were always scorched earth
in our mouths, always a baptism of crap,
always a rain of disaster streaming

down the panes of our broken eyes.
Now our rags are the most torn,
our jazz the most blue, our poor the poorest

that can be worn in the soul’s thrift-shop.
Now that all is lost and there’s only nothing
to lose…”Long live the courage

and the sorrow and the innocence of the poor!”
The real flag’s in tatters.
Begin to wave it..

Notizie sull’autore da

http://www.caserta24ore.it/comunicati/comunicato.asp?id=6860&tt=Comunicati

Jack Hirschman è nato il 13 dicembre del 1933, nel Bronx a New York. Poeta, scrittore, pittore, traduttore, attivista politico a favore dei poveri e degli emarginati, ha pubblicato, tra poesia, saggi, traduzioni, antologie, più di 100 libri. Espulso, per la sua attiva opposizione alla guerra del Vietnam, dall’Università di Los Angeles, dove insegnava è diventato membro del CLP (Communist Labor Party) e poi delle sue successive trasformazioni. Ha attraversato il movimento della beat-generation distaccandosene per un diverso modo di intendere l’impegno politico. Membro trainante della Union of Left Writers, fondatore e redattore della rivista internazionale Compages, redattore di Left Curve, del People’s Tribune, ha anche una ampissima attività di traduttore (Pasolini, Scotellaro, Paul Laraque, Antonin Artaud, Mallarmé, Roque Dalton, Celan, ecc.). Vive tra gli Stati Uniti, l’Inghilterra, l’Italia. Ha pubblicato con la Multimedia Edizioni, Soglia Infinita (1993) e Arcani (2000) e nel 2004, 12 Arcani.

Ultima opera, Volevo che voi lo sapeste. a cura di Raffaella Marzano e Sergio Iagulli Traduzioni di Raffaella Marzano Collana “Altre Americhe” ISBN: 88-86203-19-5 Anno: 2004 Pagine: 200 Formato: 15 x 21 cm Testo a fronte 15 euro

3 COMMENTS

  1. Jack l’ho visto con sua moglie Aggie Falk 10 giorni fa a Cisano del Garda. Grande folla per queste due che sono fra le voci più note della poesia americana contemporanea. Si sono esibiti in performance artistiche di altissimo livello.
    Venerdì 11 c’è stato il reading letterario di Aggie, tradotto in simultanea dall’attore triestino Lorenzo Acquaviva. Voce calda e avvolgente quella di questa donna, nata a Stoccolma nel 1946, vissuta in Inghilterra dal 1969 insegnando teatro, comunicazione, letteratura e scrittura creativa e conosciuta per le sue opere di arte calligrafica esposte nei più famosi atelier inglesi e americani. Mentre lei porgeva versi d’amore e di guerra, Hirschman si produceva in uno spettacolare action-painting verniciando di lena manichini maschili e femminili.
    Sabato sera maestoso reading di Jack, tradotto in parallelo ancora da Acquaviva. Salito alla ribalta internazionale nel 1966 per essere stato espulso, a causa della sua opposizione alla guerra del Vietnam, dall’Università di Los Angeles dove insegnava (fra i suoi allievi c’era il giovanissimo Jim Morrison), il poeta non ha smentito la propria fama di icona vivente della controcultura americana (ha pubblicato 74 libri di poesie e tradotto 35 opere straniere da otto diverse lingue) mostrando una vitalità e un entusiasmo molto più giovani dei 72 anni che andrà a compiere il prossimo 13 dicembre.
    Affascinante e onirica la recitazione di alcuni dei «123 arcani» (in uscita a gennaio per le edizioni Multimedia di Salerno), fra i quali spicca quello composto di recente sulla tomba di Pasolini a Casarsa, pubblicata ai primi di novembre sul “manifesto”.
    «Nel nostro paese dominano l’arroganza e il consumismo – ci ha detto citando Paolo Rossi – per combatterli il kalashnikov da imbracciare è la poesia».

  2. Cara Helena il testo che ho postato (comprensivo della mail che ho ricevuto) è questo. Scriverò una mail a Jack Hirschman perchè mi spedisca l’originale. Un abbraccio
    effeffe

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017