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Libero?

di Gianni Biondillo

Oggi ho avuto una giornata pesante. Non tanto per il lavoro, in fondo non ho fatto un gran che, ma per un colossale mal di testa che mi ha rovinato il pomeriggio. Colpa della digestione, lo so. Ho mangiato delle schifezze immonde. (In centro, a Milano, si tende a mangiare schifezze immonde, al costo di un pranzo da Chez Maxime.)
In ogni caso. Stasera, tornato a casa, col mio bel colossale mal di testa, ho ritirato la posta dalla casella (quella vera, intendo, non la posta elettronica). A me piace ricevere posta, mi sembra sempre che qualcuno mi pensi, che qualcuno mi voglia bene, insomma. C’era un po’ di tutto: bollette, una rivista di settore, una lettera della banca. E poi, infilata a forza per la sua dimensione, una busta, grande come un A4 (21, 29.7 mm). Su un lato c’era una piccola etichetta col mio indirizzo. Sull’altro lato c’era questo (cliccateci sopra):

CIMG2051.JPG

Ora, chiedo a voi: come devo considerare tutto ciò? Una cosa sublime? Kitsch? Una violazione della mia privacy? (solo all’idea che il mio nome svettava, enorme, di mano in mano, di postino in postino…) Un’opera d’arte dadaista? Una vera e propria porcata? Un delirio? La vendetta di qualcuno? Pubblicità? Un San Valentino? L’inizio della fine? Un invito esplicito dopo la lettura di alcuni miei pezzi su Nazione Indiana? Un monito? Una preveggenza? Una sfiga pazzesca? Una roba da morir dal ridere? Una roba da morire e basta? Un…
Bah, a pensarci, ma chi se ne frega. Ho buttato la busta senza neppure aprirla. Peccato per gli alberi, che fine indegna…

(pensate quando scriverò davvero su Libero, fra un paio d’anni, e cercherò di spiegare che io, insomma, ma no, dai, non avete capito, quello che volevo dire era, cioè, come dire…)

44 COMMENTS

  1. scusa ma perchè l’hai buttata via?
    Fra un paio d’anni, se va avanti così, non dovrai giustificarti di scrivere su Libero e soprattutto non troverai nessun eroe che ti accuserà di farlo, neppure una georgia di passaggio in paranoica crisi di accecamento ideologico ;-)
    g.

  2. A me il pentimento di georgia, la sua contrizione per quel “lanzichenecchi”, mi preoccupa.
    Non so come hai fatto a NON aprire la busta, Gianni.

  3. Gianni, prova a scrivere un testo argomentativo che risponda alla domanda: Perchè ho buttato quella busta?
    E poi, non puoi recuperarla nel contenitore dein rifiuti cartacei e riscriverne il testo? A me interessa.

  4. tash ma mi spieghi dove sarebbe il pentimento?
    io ho detto a una persona che ammiravo che a lavorare al foglio era come se il lanzichenecchi ci passasero sulla sfera culturale.
    La persona ne è rimasta ferita e io mi sono scusata.
    Continuando però a sostenere che non è possibile scrivere ovunque senza cambiare.
    Mi vuoi dire cosa ti preoccupa? :-)

  5. Scusarsi è cosa che preoccupa?
    Ti dovrebbe preoccupare il contrario :-)
    A me non piace ferire inutilmente le persone. Si possono dire le stesse cose senza ferire. Se si ferisce ci si scusa, ma questo non vuol dire che (finchè non mi sarà dimostrato il contrario) io pensi che si possa scrivere su un giornale di destra rimanendo lo stesso.
    Le persone a differenza delle macchine reagiscono e ti segnalano la loro sofferenza.
    Io come ho detto all’inizio ho ferito berardinelli, perchè quando ci si trova dietro una macchina a volte si crede di parlare di macchine e a macchine. Le macchine non hanno anima e non possono essere ferite, le persone invece sono persone e come persone soffrono a qualunque idea politica appartengano, in qualsiasi giornale scrivano … questa cosa elementare forse andrebbe spiegata anche ad aldo grasso che è stato stupidamente e volgarmente offensivo.
    In quanto a me dopo aver realizzato che più che esprimere una mia idea politica (che ancora ho identica a prima) avevo offeso una persona, mi sono scusata per il di più inutile della mia affermazione, mi sembra il minimo, visto anche che, obbiettivamente, Berardinelli era, e rimane, un ottimo critico, migliore del SOUPponente Grasso.
    geo

  6. caro Gianni,
    prima di dare una risposta alle tue domande bisognerebbe sapere cosa c’era dentro.
    come hai fatto a buttarla senza aprirla?
    io non avrei resistito!
    vabbe’, un minuto di silenzio per gli alberi…

  7. ha fatto bene il Biondo: nella busta c’era l’antrace avanzata da quella mandata l’altra volta al TG4.

  8. Caro Biondillo, mi meraviglio per il fiuto (dì la verità, non l’hai letta ma ben annusata, dalla descrizione minuta che ne fai): dentro infatti ci avevo messo questa

    *Caro Biondillo, sotto il tuo post-Berardinelli s’è creata una situazione senza sbocco perché molti credono che io sia Yara o/e viceversa e io non potevo di-mostrare il contrario. Dico “potevo” perché ora, dopo lungo meditare, posso o almeno potrei. Da quanto infatti scrivi ho dedotto che in famiglia siete 4; noi siamo 5 + Yara fa 10. T’invito dunque a una bella cenetta, non al ristorante dove si spende e non si sa cosa/come/chi si mangia, ma a casa mia. L’unico pedaggio che dovrai pagare è una descrizione fedele di Yara e/o della serata da postare poi su NI (per fedele intendo fedele al tuo stile: quindi non necessariamente una cronaca, come non lo è ad es. Descrizione di una battaglia del Taccola). Avrai già visto il retro della busta, il mio San Valentino dadaista che spero non ti farà morir dal ridere. Nella mia intenzione contiene un piccolo monito (non una preveggenza): “So che sei un signore, e non puoi non piacere a uno all’antica come me; ma ben perciò mi preoccupa un poco che sotto il tuo post tu non abbia risposto al mio commento ch’era espressamente indirizzato a te. Certo è un’inezia più che scusabile, ma tu sai che i grandi ladri cominciarono con una mela, come le grandi firme con un quaderno. Non vorrei insomma che fra un paio d’anni finisca a scrivere davvero su Libero…
    fammi sapere, e statti bene!
    Dario

  9. Dario:
    Seguire tutti i commenti di NI (e poi scrivere nuovi post, scrivere le cose tue, lavorare, giocare con le bimbe, etc.) è una vera faticaccia, perdonami. Diciamo che ne parliamo a voce.
    Perché se c’è da mangiare aggratiss io sono sempre in prima fila! ;-)

  10. Georgia, se dico che mi preoccupa il tuo pentimento, non è che mi preoccupo davvero e non ti sto nemmeno disapprovando.
    E’ solo un gioco relativo a quella tua frase sull'”accecamento ideologico”.

  11. Caro Gianni, vedo che anche tu normalmente parli con la bocca piena, quindi sarà una gran cena. Per metterci d’accordo, ti lascio dario.borso@unimi.it. Sul pedaggio invece devi pronunciarti pubblicamente, e cioé qui. Mi sa che quella sera parleremo a voce anche di Fortini: mi ero proposto infatti a NI per scrivere un ricordo di Fortini da postare previo esame insindacabile della vostra redazione (= mandare un articolo a un giornale), e mentre tu mi definivi imprudentemente e scorrettamente con la Scarparo un vostro “collaboratore”, uno pseudonimo che suppongo della redazione mi ha risposto prudentemente e scorrettamente così:

    *puoi (tutti possono) scrivere a nazioneindiana@gmail.com, la posta viene ricevuta da tutti i membri. Aggiungo che anche i commenti (degli articoli o della Bacheca corrente) sono un ottimo spazio, se non ricordo male alcuni commenti interessanti sono poi diventati dei post in passato.*

    Tu che sei scrittore, sai cosa vuol dire scrivere un pezzo (nella fattispecie ci metterei una giornata) e cosa un commento (per me 10 minuti di media): ergo…

    Dario

    Mai vendere la pelle dell’orso…: Georgia ha sbagliato eccome: basta vedere la dichiarazione di Berardinelli su Ubicue.splinder.com ciapa su e port’a casa…

  12. Ragazzi, avete fatto i conti senza l’ostessa! Per un momento mi ha lusingata l’idea di farmi descrivere da uno scrittore, ma io ho problemi anche a farmi fotografare, e non mi va di passare una serata attenta a quello che dico perché poi va a finire scritto su NI. Quindi ok per la cena, ma risparmiatemi le descrizioni.
    Non basterebbe che dopo o durante la cena Biondillo scrivesse in un commento “YARA ESISTE”?

  13. OT
    giusto per scrivere due cose:
    una, mi prenoto anch’io per la cena, vi prego fatemi partecipare!!!
    due, sto preparando il pezzo pr NI “La prima Fiamma”, ovvero della ridondanza del bene
    effeffe
    tre, ps, temperanza tu ci sarai? In ogni caso hai ripreso a Cumentar et l’est par mi da ver une gran belle chose

  14. DB
    Non basterebbe che dopo o durante la cena Biondillo scrivesse in un commento “YARA ESISTE”?

    GEO
    Beh … dipenderà dalla cena;-)

  15. @effeffe
    c’è chi si prenota per il sacrificio e chi per la cena :-))))
    Francesco avevi promesso di scrivere qualcosa sul fatto berardinelli, io sono ancora qui che aspetto (o mi è sfuggito?)

  16. Georgia, leggo solo adesso il tuo post di stamattina e lo considero in sé, indipendentemente dall’osservazione di tashtego (che pure ne ha chiarito il senso): ogni parola che hai scritto, a mio parere, ti fa onore.
    Ciao.

  17. @ jan reister
    “Prima la topica, dopo la critica”. Così ero andato su google, e mi dava un gioielliere più un paio d’interventi di “jan reister” su NI. Dal che per esclusione ho dedotto che si trattasse di uno pseudonimo. Ma se la topica traballa… JR risponde *Pseudonimo a chi?* [ma intendeva: “Pseudonimo chi?”, poiché non è un’offesa, casomai un complimento (QUIZ: chi nella letteratura mondiale ha il record di pseudonimi usati? Al vincitore una cena, la stessa di Biondillo: no Blondill, no party)]. Torno perciò su google e vedo scorrendo un jr crittografo-walrus: la mia deduzione era insomma affrettata, e elimino il mio errore (non l’offesa). Ovviamente la mia resta ancora un’ipotesi, che se confermata, mi renderà felice: vado pazzo della crittografia poiché nescio ergo smanio, e con altri due ho pubblicato WALRUS (2 picc.+1 fav.).
    Ma questa è solo una premessa: hic Rhodus, hic salta! Sono giunto da giorni alla conclusione provvisoria che NI = giornale = articoli/post + lettere/commenti (tutte le differenze sono cioè accidentali, per quanto importanti). Prendo la mia conclusione a postulato, e decritto

    *Gentile Redazione, mi è venuto in mente il mio “incontro” con Fortini, e vorrei mandarvi su ciò un articolo da pubblicare sul vostro giornale, dopo ovviamente che abbiate valutato che merita. A*
    *Caro Autore, puoi (tutti possono) scriverci. Aggiungo che anche la rubrica “Lettere” è un ottimo spazio, se non ricordo male alcune lettere interessanti sono poi diventate degli articoli. R*

    C’è qualcosa che non quadra. Forse bisognerebbe saperne concretamente di più, ad es.:
    A = 1 nessuno, 1 qualcuno o 1 Uno?
    R = LContinua, LComunista o LComunione?
    O forse il Rhodus è concettuale…

  18. db, sei la dimostrazione vivente di quello che ho sempre sospettato: la filosofia fa male! ;-)

  19. Lei si sbaglia, Blondel, e da collega dovrebbe ben saperlo. C’è una cosa che fa “peggio”, se non le spiace: la critica letteraria. ;->

    p.s.

    Quel “Rhodus concettuale” mi sta facendo delirare: non so se è più filosofico o più poetico. Che sofferenza!

  20. E pubblicateglielo st’articolo su fortini, cazzo! Non se ne può più. Voglio vedere se avrà ancora voglia di party dopo un centinaio di post di insulti e distinguo vari. La giardiniera lo sta già aspettando al varco! :-)

  21. “la filosofia fa male”: a chi?
    a) intesa come “materia” può far male solo a chi la studia.
    b) intesa come “esercizio” può far male solo ad altri (a chi la esercita infatti può far solo bene, o alla peggio non far nè bene né male)
    la a) non mi riguarda, perché leggerò sì e no 12 libri di filosofia all’anno; b) mi riguarda perché mi esercito quotidianamente, su tutto: libri di varia umanità, stagioni, passanti ferroviari e umani, blog…
    ergo farà male ad altri: ma a chi?
    un blog coi commenti ha visibilità scarsissima di uditorio: se un post di Biondillo ad es. riceve 3 commenti, di cui 4 d’insulti, ciò non significa che 30 persone non lo abbiano letto e 40 siano d’accordo.
    Non ci sono argomenti filosofici in sé: tutto e nulla può essere filosofato. Ad es., lo scambio tra me e jr può ridursi a 2 graffietti reciproci, implodere nella particolarità, o invece allargarsi all’universalità, che in questo caso concernerebbe la questione: cos’è un blog?
    Se una scimmia guarda dentro uno specchio, difficilmente vedrà un angelo; se unusquihabetpallasplenas (=condizione la meno adatta all’esercizio) guarda dentro al mio commento, ci troverà uno che smania per pubblicare un articolo…
    Stante il regime democratico che vige nella maggioranza dei blog a commento, uno può inviare il suo pezzo in tutti quei blog: se ad es. un innamorato di Fortini vedesse Berardinelli e la sua forma mentis dilagare, potrebbe farsi un dovere morale di contrastare… Questo non è il mio caso, altrimenti l’avrei già fatto.
    La particolarità di NI è la sua qualità/popolarità. Ha una struttura ordinata in post controllati dalla redazione e commenti democraticamente aperti. Va da sé che la qualità può stare ovunque, anche in un commento di 2 righe (Sraffa fu nobel con meno di 100 pp.). Il post però si differenzia dal commento perché “detta” il tema. Perciò io dico: un mio testo su Fortini che riequilibri il dibattito su cosa possa essere oggi un “intellettuale” può, previa visione e giudizio positivo della redazione, costituire argomento specifico di dibattito? Che io possa inviarlo come commento, va da sé, e allora:
    a) o sono stupido io (ma non l’ho chiesto)
    b) o è stupido il redattore (che me l’ha permesso)
    dove stupido s’intende in questa particolare circostanza, poiché in generale siamo tutti stupidi/intelligenti, compreso Biondillo.

  22. Il problema vero non è che la filosofia faccia male a db, ma che db faccia male alla filosofia.
    Tra l’altro db oltre ad avervi invitato a cena e offerto uno scritto su Fortini (sob), subito conteso dalla scarparo ;-), sono svariati post che vi chiede disperatamente di tagliargli il cavetto, per poter riprendere fiato.
    Ora io odio ogni forma di moderazione e di selezione, ma … se è a fin di bene, a fini umanitari, e chiesta con tale disperata insistenza, io posso anche chiudere un occhio e non polemizzare;-)

  23. Caro db, hai mai pensato che il simbolo :-) possa anche declinare a favore di una intenzione ironica (o finto-incazzata, nel caso) presente nello scritto del commentatore?

    E comunque il parallelo tra unusquihabetpallasplenas e la scimmiachenonvedelangelo (chi è, “guarda-la-luna” di 2001 odissea nello spazio?) mi piace e mi calza a pennello: qui, tra untidelsignore e madonnepellegrine, tra criticideraglianti e criticideragliati, tra golpistiansiogeni e zerbinisimilferrari, assomigliarsi ai pitechi è di per sé una chiara e inequivocabile rivendicazione di appartenenza all’umano: con o senza “top(ic)a”, e sicuramente fuori dalla “chiavica”. E, sì……

    …..(Uno, a scelta, tra: :-) / ;-) / :-( / ;-( / :X) / :?> )

    Tuo uqhpp.

  24. @ uqhpp

    ave maria, pallas plenas! (o preferisci pallas athenas?)
    Ecco la mia microteoria tascabile confermata: stupido che sono stato a non badare alla tua faccina (e sì che sarei un fanatico del paratesto)! Ergo: scusami.
    Forse quello che dico non interessa a nessuno: nel qual caso giuro che non mi offenderei a venir cancellato, ne dedurrei soltanto che ho sbagliato ambiente. Ma ragioniamo un momento. Sono ancora qui da Yara (non la vedevo da tempo, Ubicue e NI hanno fatto riallacciare un bel rapporto), che è contenta di aver mollato, e abbiamo ripercorso brevemente le tappe. La faccenda è partita da me, che ho parodiato in Ubicue il “Liala” di Scarpa. Lei è risalita qui ecc. Be’:
    1- Scarpa è una brava persona (più un ottimo autore: la sua Smuraglia non sarà cinese, ma se la preferissi addirittura?)
    2- Scarpa con “Liala” e “Blogosfera” (2 post su NI) ha dato una “teoria” del blog-aperto che (parole più o meno sue) ha avuto risalto, successo ecc.
    3- Scarpa ha mollato i blog-aperti e si è rifugiato in IPA, un sito.
    Allora domando:
    a) Scarpa è uno che predica bene (=la sua “teoria” è giusta) e razzola male (= la sua prassi è immorale)
    b) Scarpa è uno che predica male (=la sua “teoria” è errata) e razzola bene (=la sua prassi è morale).
    Io, che pure non lo conosaco, non ho il minimo dubbio, e scelgo b). Galleggiare invece tra a) e b) complica solo la vita di questo “nostro” mondo virtuale.

    Chiudo con una cosa da cui potrebbe nascere cosa. A differenza che nella conversazione reale, nel blog-aperto tu non puoi sapere se l’interlocutore è presente o meno, e non solo sul momento: può assentarsi per sempre. Ciò provoca un vuoto entro cui l’inviante si trova a operare. Se prevale l’horror vacui, costui allungherà letteralmente le mani, sul pc, come quando sta per scapparti la preda. Ma se si prende veramente coscienza della situazione, questa diventa un’occasione eccezionale, perché “costringe” a scrivere “per sempre” (e non sul momento), con tutte le conseguenze facilmente derivabili sul dialogo con se stessi, sulla cura della scrittura ecc.

    tuo Dario

  25. Per il quiz sul massimo di pseudonimi:
    La Bibbia (Dio ha lo spirito santo, Gesù, i profeti, il roveto ecc.).
    Se vinco io, come faccio per la cena?

  26. Temo di aver vinto il quiz di DB: Fernando Pessoa! (non sarà brasiliano, ma quasi).
    Ho esitato a rispondere per 2 motivi:
    1- alla cena sono già invitata
    2- mi ero promessa di smettere coi blog
    Ma pensandoci bene:
    1- potrei portare un’altra persona.
    2- Una tossica che decide di smettere con la roba, non per questo non può fare collezione di siringhe. E così io non partecipo ai blog, ma ai quiz sì, e se invierò ancora commenti, saranno solo ed esclusivamente parole di altri (come i 2 che ho postato sotto la Poesia Sporca): di mio, più niente.

    Yara

  27. Onde prevenire malignità: Giulia è mia sorella maggiore, con nome italiano perché nata in Italia. La persona che porterei a cena è lei. E’ qui a casa mia. Abbiamo scherzato sul quiz, lei ha inviato prima, io subito dopo, dimenticando che c’era il nome suo.

    Yara

  28. Ci mancava la sorella! E adesso cosa dico? Che l’ho avuta come allieva, ma al Politecnico? Che al liceo Montale di San Paolo il loro insegnante d’italiano era un mio caro amico morto l’altranno di pseudoeroina perché in Brasile l’eroina non c’è? Lasciamo perdere, e veniamo al quiz.
    Arguta la soluzione di Giulia: Dio parla per bocca di un profeta come un autore parla per bocca di uno pseudonimo. Ma pseudonimo=falso nome, mentre nella Bibbia i profeti non sono mera nomina, ma res (tutt’al più i falsi profeti…che però sunt legiones). Insomma è una falsa pista, che tra l’altro porterebbe alla vittoria dell’islam, ché: Corano batte Bibbia 25 a 20.
    Yara è troppo sicura, tanto che mi ha fatto venire il dubbio. Via e-mail ho chiesto lumi alla Stegagno Picchio (che tra l’altro fu allieva di Jakobson). Stralcio i passi attinenti: “Quelli di Pessoa non sono propriamente pseudonimi: lo pseudonimo abbraccia infatti la personalità intera di uno scrittore. Con Pessoa invece si parla di eteronimi, che si riferiscono a una parte della personalità. In lui erano presenti tante voci: siamo giunti a calcolare addirittura 80, 90 eteronimi.”
    A questo punto, la palma sarebbe andata a Yara. Senonché ho fatto un supplemento d’indagine, sul testo stesso della Stegagno. E ho trovato 2 incongruenze:
    1- se vale pseudonimo = 1 autore, e eteronimi = n parti di 1 autore, non ha più senso il mio QUIZ: chi nella letteratura mondiale ha il record di pseudonimi usati?, perché nessuno per definizione potrebbe usare più di 1 pseudonimo. Trattasi insomma di lana caprina, ma per deferenza all’ottima Stegnano, riformulo il mio QUIZ: chi nella letteratura mondiale ha il record di eteronimi usati?
    2 Gli eteronimi di Pessoa sono 80-90, ma nelle carte, non già nelle opere. Il quiz invece si riferisce alla letteratura = insieme delle opere. Facile sarebbe altrimenti recuperare negli archivi di un ex-manicomio le carte di un paziente grafomane che si firmava ogni giorno con un eteronomo = nome diverso (e infatti la Stegagno parla di “voci”).
    Perciò, cara Yara, non hai vinto. Per consolazione, posso dirti che sei arrivata seconda – ma tua sorella non può venire alla cena.

    DB

  29. Visto che la ‘ggente mormorava, avevo proposto qui a Biondillo: *T’invito a una bella cenetta. L’unico pedaggio che dovrai pagare è una descrizione fedele di Yara*
    Dopodiché Yara aveva semplificato: *Non basterebbe che Biondillo scrivesse “YARA ESISTE”?*
    Nessuna risposta è venuta da Biondillo, che pure è l’autore del post 15/02/06: in effetti, dopo 3 giorni l’ospite puzza, ergo…

    Il quiz sulla pseudonimia non ha riscosso successo: essendo l’argomento di ovvia attualità tra nickanti blog, ne ho dedotto che nessuno risponde perché tutti sanno la soluzione. Nel frattempo, dalla vergogna me la sono dimenticata io.

    Infine, essendo preoccupato per il simpatico filo sofos (me lo figuro ancora immobile davanti al dilemma: filosofico? poetico?), ci tengo a rassicurarlo: il Rhodus era solo turistico.

    DB

  30. A me basta che si mangi… io per un piatto di lenticchie sono pure disposto a dimostrare l’esistenza di Dio… ;-)

  31. I’ve 2 dreams! Ho incubato che Biondillo de Tormentones
    1- parlava con la bocca piena
    2- mangiava con le mani
    Adesso vedo qui sopra il suo commento, e capisco tutto: alla cena si esibirà nella prova untologica dell’esistenza di…
    Propongo perciò che durante la cena l’Untodaldottore alzi una o più delle seguenti palette a scelta:

    YARA ESISTE
    DB INSISTE
    QUAGLIA ASSISTE
    GIULIA SISTER
    CAPPELLA SISTINA
    IO ESISTEVO

    Quanto a me, per la cena mi vestirò da uomo-sandwich, sperando che oltre a me il vorace Biondillo non mangi anche i cartelli.

    dott. DB

    PS. Dimenticavo: il cartello davanti porterà scritto *DIO PUO’ BACIARMI IL CULO*, e quello didietro *IL CULO PUO’ BACIARMI DIO* (o forse all’ultimo opterò per il più sintetico *DIPIETRO*).
    Ho consultato Genette, Sòle, Einaudi, p. 52: il record mondiale di eteronimi appartiene a S. Kierkegaard.

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gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Nel 2011 il romanzo noir I materiali del killer ha vinto il Premio Scerbanenco. Nel 2018 il romanzo storico Come sugli alberi le foglie ha vinto il Premio Bergamo. Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.