AUTODAEFFE’

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In questo momento sono a Napoli. Più precisamente da Raimondo Di Maio, amico editore di Sud. A Napoli si dice : “è ‘o nomme tuoie.” Per dire, è il tuo onomastico. Chiamare le cose con il loro nome. E le persone. A FM, Franz e a me dedico questa canzone, bellissima di Camille, ex voce dei Nouvelle Vague e ormai avviata verso una brillante carriera solista.

Janine III
dall’album Le Fil (virgin)
http://www.last.fm/music/Camille/Le+fil?autostart

Pourquoi tu m’appelles Saint Paul
alors que j’m’appelle Saint Pierre ?

Pourquoi tu m’appelles ovule
alors que j’m’appelle ovaire ?

Pourquoi tu m’appelles coup franc
alors que j’m’appelle corner ?

Pourquoi tu m’appelles déclaration de perte
alors que j’m’appelle avis de poursuite judiciaire ?

Pourquoi tu m’appelles Sécu
alors que j’m’appelle Sicav ?

Pourquoi tu m’appelles la mort
alors que c’est moi qui t’éclaire ?

Pourquoi tu m’appelles Saumur
alors que j’m’appelle Sauternes ?

Pourquoi tu m’appelles histoire
alors que j’m’appelle la guerre ?

Pourquoi tu m’appelles erreur
alors que je suis humaine ?

Pourquoi tu m’appelles la viande
alors que j’m’appelle la merde ?

Pourquoi tu m’appelles tricycle
alors que j’m’appelle trimestre ?

Pourquoi tu m’appelles déjà
alors que je viens à peine de naître ?

Pourquoi tu m’appelles Janine
alors que j’m’appelle Thérèse ?

Pourquoi tu m’appelles sous X
alors que j’m’appelle Y ?

Pourquoi tu m’appelles Ardèche
alors que j’m’appelle Corrèze ?

Pourquoi tu m’appelles PC
alors que j’m’appelle appel ?

Pourquoi tu m’appelles Alès
alors que j’m’appelle herpès ?

Appelle-moi par mon vrai nom
c’est la seule chose qu’il me reste

45 COMMENTS

  1. Lui ha dei problemi, ma con un testacoda rientrerà in carreggiata.
    Lei è una falsona, perché finge di avere solo il nome e invece…

  2. ma qui è peggio che in azienda, mai festeggiato l’onomastico del capo, qui poi si tratta di un chierichetto che si sbordega

  3. al karo franzisko porcheccioché la revolution
    n’est pas si loin que sarko e george le pensent
    ils doivent tous faire atttetion, surtout les quattre quattre,
    parce que ça brule ch’è nu’ piacer
    e per isto tiempo à venir nosotros avrem
    già pronta la lingua rivoltata e matta
    per batizar la cena la partuze de la Cuccagna

    alé bravo’ à poil pour toujours franzisko’

  4. Auguri Forlani !!!
    Il disco di Camille “Le fil” è strepitoso, così come la storia che c’è dietro…
    La tua citazione è quanto mai bella e per questo opportuna.

  5. Grazie effeffe degli auguri e del bellissimo regalo musicale. Un abbraccio a te e a Franz. E’ ‘o nomme nuòst’!!!

  6. Oddio Effeffe che figuraccia! Me n’ero completamente dimenticata, dimmi a che ora c’amma veré, va bene se rimedio con una bottiglia? Sono pronta anche a correre il rischio di venirti a prendere con patente e carta d’identità scadute e che ‘a maronna c’accumpagn!!!!

    Auguri anche al caro Fm e al simpaticissimo FK!

  7. Merci à tous, surtout aux femmes, les très gentilles.

    @ prevertine

    Pourquoi tu nous appelles ‘mbè
    alors que notre nom est amitié?

  8. effemme, your heart is white, I can see, no doubt, but I was grown in a Milan suburb called Ortica where we name the airing of friendliness smanceria and I cannot bear it, as simple as that

  9. Ho avuto un’insegnante di inglese – pace all’anima sua – che ogni volta che entrava in classe ci diceva “open the finestra please!” e manteneva questo vizio per tutta la lezione cioè metteva una parola in italiano in un’intera frase in inglese “bring me the registro, darling…” l’importante è chiamare le cose con il loro nome.

  10. @ Frequency Modulator

    Capisco e rispetto il tuo punto di vista, anche se non sono d’accordo sulla “smanceria”, che in questo caso non c’era. A me, piuttosto, la pubblica effusione ha fatto ritornare in mente un fatto…

    Sono nato e cresciuto in un posto rispetto al quale anche l’Ortica della tua giovinezza può paragonarsi a un eden: un posto dove si aspettava natale e pasqua non per festeggiare, ma perché probabilmente quel giorno c’era la possibilità di mangiare la “carne”, o qualcosa di molto simile… Eravamo un gruppo di una quindicina di ragazzi, più o meno coetanei: tranne quattro superstiti, il più vecchio è morto alla veneranda età di trentasei anni. Uno dei quattro è ancora qui proprio grazie a una “smanceria”. Erano due giorni che non lo vedevamo, ma nessuno se n’era accorto. Ci ricordammo di lui solo perché a qualcuno venne in mente che era il suo onomastico. Lo cercammo solo perché “procurasse”, come sapeva fare solo lui, qualcosa in cui affogare… Lo trovammo in coma, fatto di “merda” dalla testa ai piedi… Nessuno aveva una macchina, qualcuno “prese in prestito” il maggiolone a un tizio di passaggio e in otto ci precipitammo al pronto soccorso, entrando senza aspettare che alzassero la sbarra di metallo, che terminò la sua corsa, insieme a noi, a un metro esatto dalla sala d’attesa. Sette finirono dove puoi ben immaginare, l’ottavo, intubato, in rianimazione. E’ ancora qui.

    Io non credo a santi, madonne, feste, festeggiamenti e ammenniccoli consimili, ma, non so perché, ogni volta che mi ricordo che è l’onomasatico di qualcuno, se posso, mi piace chiamarlo per fargli gli auguri…

  11. ai miei tempi a scuola si cominciava in ottobre. siccome il santopatrono di Bassano è s. Francesco, si faceva vacanza già prima di cominciare/cominciando/appena cominciato. evviva!

  12. db, I tell you something: I came for L.A to kill you! I know where you live, I know everything. You’re used to use the computer 20 hours a day. Fuck off! I hate you, dirty son of a bitch! You are a friend of Tashtego, who’s a friend of my brother’s killer!
    I was born in London in 1939. In 1971, the english actor Michael Caine was me in the motion picture “Get Carter”. Fucking actors! I am much more bad! I’m the prototype of the modern killer. I killed 1234 people from 1967, in England and in America. Now I work in Italy. I know you work in the university, db.
    Get me, db, before I get you!
    I am CARTER!!!

  13. :S Azz, m’er shcurdat; x tel obliai, ohibò! Ma tosto acconcio.

    La prostituta distratta, durante una fellatio, sentì urlare il cliente, e il sapore del sangue. E disse: “Oh, no! mastico!”…

    E io dico a te: buon oh-no-mastico!!! :D

  14. Il mio onomastico è più in là ma l’occasione che mi dà F.R. è ghiotta per rispolverare l’ottavo comandamento: non dire falsa testimonianza.
    L’ho già detto e lo ripeto, il vostro parlare sia sì quando è sì, no quando è no. E’ un invito ad essere autentici, sinceri, non menzonieri, non subdoli, non raggiranti, non infingardi: sì quando è sì, no quando è no.
    Un invito ad essere sinceri, spietatamente sinceri, soprattutto con se stessi. Raccontare ciò che di buono fanno gli altri e non criticare, dire male degli altri, spettegolare, gettare discredito sugli altri, raccontare ciò che di male fanno gli altri. Potete crederci o no ma questo commento è e-t-i-c-a-m-e-n-t-e corretto – ed in linea con il post .
    Carina la canzone f.f. peccato che momentaneamente alle celebrazioni in mio nome sia ammessa solo la musica classica… che noia!

  15. still around! didn’t I tell you that worms shouldn’t crawl alone this time of night

  16. DB, you’re still around. be careful, I told you that I’ll kill you soon. see you soon, you fucking bastard!

  17. Gracias des fleurs, le mal lo lasso aux otros
    por que la bil habilitate nun me toca
    et a Franz Marot et Tash volge el pensero

    et io vorrei che vous(NI) l’Iglesia et io
    cum gratia et seduction de voze roca
    tenem batismo et comunion de spiritos

    et alcolica communitade et sbronza ‘n tera
    car ils la ciaman paz mais l’est deja une guera

    effeffe

    ahier cum lo saviano el surrentin et la marie poeta
    levam les calices de spuma para brindar a la laeta
    notizia

  18. sei così amabile, biondi, stringimi dunca, ti porto all’onitsha market, epicentro del noir

  19. Grazie a te FF, per la splendida serata e grazie anche a Roberto S. e Piero S., due persone speciali…W GLI INDIANI!

  20. oh ma c’avete il chiodo fisso…ahimé il tempo fu assai fugace, ma io c’ho il cuore grande grande e c’è spazio per tutti ;-))))

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francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017