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Bacheca di febbraio 2007

Usa questo spazio per segnalazioni e comunicazioni di interesse generale.

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79 COMMENTS

  1. Qualcuno ha notato la strana somiglianza tra l’ultimo romanzo di Mailer e quel misconosciuto capolavore che è Passeggiata con il diavolo di Gian Piero Bona?
    Davvero, davvero simili.

  2. NEMO PROPHETA IN PATRIA…

    Letteratura come fantasticazione
    A colloquio con Gianni Celati
    Literature as ‘fantastication’
    In conversation with Gianni Celati
    University of Leicester (UK)
    2-4 May 2007

    This colloquium aims to focus on the work of Gianni Celati as a scholar, translator, fiction writer and filmmaker. His 70th birthday offers an ideal opportunity to pay a tribute to the key role that Celati has been playing in shaping Italian fiction and culture since the 1960s, a role that is still undeservedly little acknowledged. While Celati’s professed anti-establishment attitude has built for himself an image of a ‘cult writer’, who is very popular with young writers and ordinary readers, his image has increasingly being appropriated by academe and the literary system, as testified by his being awarded in June 2005 the Premio Selezione Campiello for his latest fictional work Fata Morgana, a prize which represents an important step towards a wider recognition of the significance of his contribution to contemporary Italian culture.

    To date there have been no conferences on Celati in the UK and our colloquium intends to redress this unbalance. Whilst exploring various aspects of the work of Celati and of his close collaborators – including writers, translators and artists such as Daniele Benati, Ermanno Cavazzoni, Enrico De Vivo, Jean Talon and Marianne Schneider – this colloquium aims to reflect on the role of literature and art in society, as these artists share a conviction in the relief-giving potential of fiction and in the collaborative nature of the artistic work, as well as in its intrinsic interdisciplinarity. By exploring the consonance of these artists’ poetics, particularly in the idea of literature as ‘fantasticazione’ (‘reverie’) and as ethnography of imaginary populations, our colloquium will investigate a new notion of ‘impegno’ that seems to emerge in many contemporary fictional works, where the imaginative power of fiction becomes a tool to create alternative worlds and communities and to connect people through a shared imaginary.

    See http://www.le.ac.uk/modlang/news/ for more information on the conference.

  3. Tutti esplosi. Le trame di Opìfice
    Antologia di racconti a cura del Gruppo Opìfice

    Tutti esplosi sarà in libreria a partire dalla prima metà di Febbraio.
    Sempre a Febbraio partiranno le presentazioni dell’antologia: Cagliari, Quartu Sant’Elena (CA), Capoterra (CA), Sassari, Alghero (SS), Oristano, Roma, Latina, Bologna, Firenze, Torino e Milano.
    Info presentazioni: http://www.opifice.it/forum

    Alcune informazioni sul volume

    Tutti esplosi. Le trame di Opìfice
    Giulio Perrone Editore
    a cura del Gruppo Opìfice
    prefazione di Massimo Carlotto
    fumetti di Luca Congia
    illustrazioni di Alberto Cordeddu

    Come scrive Massimo Carlotto nella sua prefazione al volume: “Le trame di Opìfice rappresentano una felice eccezione: leggere questo libro non solo è piacevole e interessante ma permette il confronto con scritture e temi non usuali nel panorama letterario italiano”. Il Centro Studi Opìfice di Cagliari, fucina di talenti e motore della vita letteraria sarda, e non solo, ha raccolto le prove più sorprendenti di scrittori di varie generazioni e differente formazione: dalla scrittrice nuorese più volte candidata al nobel per la letteratura,Giovanna Mulas, al direttore di banca che fa corsi di public speaking. Il risultato è un’antologia di racconti in cui si cristalliza la vita, nelle sue molteplici declinazioni, si dipana la storia di molteplici protagonisti, con la cadenza di una scrittura incalzante e ritmata,sperimentale e accattivante.

    Info ordini: http://www.opifice.itredazione@opifice.it

  4. CIRCOLO DEI LETTORI

    Palazzo Graneri della Roccia
    Via Bogino 9 – Torino
    Mercoledì 7 febbraio 2007 – ore 18.30

    “Libri gratis, cliccate qui”

    Il Circolo dei Lettori presenta il progetto di VIBRISSELIBRI

    Intervengono Giulio Mozzi, Demetrio Paolin, Luca Rastello, Marco Revelli

    Produrre libri e li metterli in rete, a disposizione di chiunque voglia scaricarli – gratuitamente – in attesa che un editore “tradizionale” decida di pubblicarli in versione cartacea.

    Questa la linea del progetto VIBRISSELIBRI, una realtà “anfibia” – insieme casa editrice on line e agenzia letteraria – che punta ad accreditarsi come il terzo riferimento editoriale italiano pubblicando on line, sul sito http://www.vibrisselibri.net, testi selezionati, completi di editing, grafica e promozione di un ufficio stampa.

    L’intero progetto nasce da un’intuizione dello scrittore Giulio Mozzi e dall’adesione di altre cinquanta persone. I primi libri pubblicati da Vibrisselibri sono la prima parte del romanzo L’organigramma di Andrea Comotti e il saggio Una tragedia negata di Demetrio Paolin.

    Entrambi saranno presentati al Circolo dei Lettori di Torino il mercoledì 7 febbraio prossimo, alle ore 18.30, alla presenza di Giulio Mozzi e di Demetrio Paolin. Interverranno all’incontro Luca Rastello, giornalista e scrittore, e Marco Revelli, professore di scienza della politica all’Università del Piemonte Orientale, sociologo ed economista.

    Per informazioni:
    CIRCOLO DEI LETTORI
    Via Bogino, 9 – 10123 Torino
    Tel. +39 011 43 26 820 – +39 011 43 26 821
    http://www.circololettori.it
    e-mail: info@circololettori.it

    UFFICIO STAMPA
    STILEMA – Via Cavour, 8 – 10123 Torino – Italy
    tel +39/011/530066 fax +39/011/534409

  5. Ho finito il leggere il libro di Gianni, Per sempre giovane…
    Sento il bisogno di esternare quello che ho provato nel leggerlo,
    approfitto della bacheca!
    Lo scrivo come se lo scrivessi a lui in persona – e l’ho fatto –

    Il tuo libro,
    quale infinita emozione, quale viaggio nella dimensione dei ricordi, un viaggio nella musica degli anni più belli, gli anni della nostra giovinezza, dei grandi cambiamenti!
    Mi sono divertita seguendo i dialoghi, a volte scherzosi, a volte acuti e realistici, mi hai fatto volteggiare sugli accordi, ci hai messo il sentimento, Ci hai messo gli occhi, e hai guardato con gli occhi di una donna, vera e forte, ma con un cuore grande e fragile.
    Mi hai fatto piangere, ed è stato come liberare un flusso, forte di trattenimenti, forse qualcosa di legato al passato, forse qualcosa che solo leggendoti potevo sciogliere.

    Grazie Gianni

  6. I N V I T O ! ! !

    Sabato 10 febbraio 2007 – ore 15:00
    Venezia – Casa Goldoni

    Archivio Poesia Venezia e
    Gruppo Poesia Comunità di Mestre
    presentano

    Santiago/Venezia – Venezia/Santiago
    Due Città d’Acqua si incontrano
    in Nome della Poesia

    Lettura poetica aperta
    con fotografie di Mimmo Fabrizi

    Una lettura poetica sul tema della luce: sarà così presentata in Venezia il 10 febbraio prossimo alle 15, facendo parlare in primo luogo la poesia e con la promozione dell’Archivio Poesia Venezia e dal Gruppo Poesia Comunità di Mestre, la raccolta poetica “Santiago/Venezia-Venezia/Santiago – Due città d’acqua si incontrano in nome della poesia”.
    Durante l’incontro, coordinato da Luciano Dall’Acqua e aperto da una nota introduttiva del poeta Gian Luigi Nespoli, e al quale sarà presente la promotrice della poesia di Santiago Ada Galano, saranno lette in italiano e spagnolo le poesie della raccolta ispirate al tema della luce e verranno proiettate immagini di Cuba e Venezia realizzate dal fotografo Mimmo Fabrizi.
    A seguire, i poeti che hanno elaborato opere sul tema della luce sono invitati a presentarle in una lettura poetica aperta.
    La raccolta, curata da Antonella Barina per Edizione dell’Autrice, contiene le poesie lette a Venezia e Santiago di Cuba nel corso dell’interscambio poetico 2006.

    Info: 340.4753994 – 389.2704601

  7. La tristezza, a volte. La malinconia.
    O forse solo il tentativo di recuperare qualcosa dal naufragio.
    E così, con questo stato d’animo, oggi osservavo l’ultimo anno di vita nella riserva. Diciamo da gennaio 2006 a febbraio 2007.

    Ad un certo punto, cupio dissolvi e horror vacui si sono materializzati. Ero in un territorio caratterizzato dall’assenza totale di qualsiasi moto molecolare, con una temperatura dell’ambiente equivalente a –273,15 °C.

    Se qualcuno dà un nome a quello che ho visto, gli lascio la mia eredità.

  8. Volevo solo segnalare agli amici di Nazione Indiana che su l’ “Unità” di oggi, c’è una bella recensione a firma di Roberto Carnero alla mia silloge poetica d’esordio “Il cielo interrato”.

    Alessandro

  9. Non è che Helena ha tempo da dedicare ad un nuovo post, che qui il livello di testosterone si sta facendo troppo altro?

  10. Manifesto di tutte le donne
    1.Donne di tutto il mondo unitevi!
    2.Fraternizzate, o meglio sorellizzate le une con le altre.
    3.Dimenticate,ogni tanto, la presenza dell’uomo.
    4.Sforzatevi di allontanarvi dalla schiavitù dell’uomo.Tenetevi lontane dalla schiavitù dell’abitudine di legare la Vostra felicità alla presenza dell’uomo.
    5.State lontane dalla subdola idea di sentirVi così più sicure e protette per il Vostro futuro.
    6.Focalizzate la Vostra attenzione sulla Vostra dignità di donne, sull’onore e il disonore di esserlo.
    7.Non abusate dei privilegi che può ottenere una donna (sopratutto bella) nella società degli uomini.
    8.DedicateVi alle donne, alle amiche, alle nemiche, alle madri, alle colleghe, alle sorelle,cugine,passanti..
    9.LiberateVi dalla schiavitù dell’invidia, dell’invidia sopratutto delle donne più belle e più intelligenti di Voi.
    10.LiberateVi dalla perversione di primeggiare sulle altre.
    11.Sorellizzate, uniteVi, amatVi donne, amiche e nemiche, zie e colleghe, aiutatevi contro ogni ipocrisia o secondo fine.
    12.IndignateVi all’offesa di un’altra donna.
    13.Ricordate che l’essere donna Vi avvicina a Dio, Voi donne siete la vita e niente più della vita è vicino al riso di Dio.
    14.La Vostra sorellanza sarà lievito per il mondo, per la società.
    15.Donne di tutto il mondo dimostrate che il razzismo tra donne non esiste. Mostrate al mondo che non ci sono più schiave nelle Vostre case.
    16.Fate della Vostra solitudine la Vostra forza.
    17.Donne di tutto il mondo confidate che il Vostro amore unito fermerà tutto l’odio e la guerra di questo mondo!

  11. Donne:

    mi sono innamorata dei libri di Gianni Biondillo!!!

    L’ispettore Ferraro è irresistibile!

    ditemi che esiste!

    Ah, la letteratura….quale prigione del cuore!

  12. INVITO

    Domenica 11 febbraio 2007 Ore 10:30

    L’ Associazione “Napoli è”per la serie “Incontri al Caffè”

    Presenta

    “Incontro con Michele Sovente”

    presso la Sagrestia della Chiesa dei Padri Barnabiti – P.zza Dante – Ingresso da Via Avvocata n. 4 – Napoli

  13. PER SAN VALENTINO REGALA POESIA EROTICA.

    ANTOLOGIA DELLA POESIA EROTICA CONTEMPORANEA. ATì Editore

    PER SAN VALENTINO, PER SEMPRE.

    Da Nichi Vendola alla giovanissima Ilena de Fina,
    una raccolta di poesie che raccoglie i versi migliori ispirati da Eros e Amore.
    Da leggere sempre: e a San Valentino.

  14. adesso capisco!
    quei Tic che si troncavano così, senza un seguito, lasciandomi la bocca asciutta e …..

  15. MILANO KILLS BOHèME

    concept + reading
    gabriele gambini + andrea scarabelli

    music
    knk project

    special guests
    angela buccella + stefano pini

    @DNArte via vallambrosia 10 Assago (MI)

    friday 9 feb. h. 22.

  16. Qualcuno ha per caso letto questo libro di Antonelli? Cosa ne pensate? Un abbraccio grosso.

    I nuovi scrittori hanno davvero uno stile? Giuseppe Antonelli ha pubblicato uno studio sullo stile nella letteratura italiana contemporanea, Lingua ipermedia. La parola di scrittore oggi in Italia, Manni, pp. 128, 13 euro. Quello che segue è uno stralcio dalla sua intervista pubblicata su Stilos.

    “Se si guarda alle classifiche, sembra che il punto di riferimento stia diventando la lingua corretta, scorrevole, pacatamente brillante o moderatamente letterata delle traduzioni. Oggi la narrativa italiana vende di più, ma sempre più spesso la sua scrittura somiglia a quella dei libri stranieri, così come li conosce il pubblico. Gli editori l’hanno capito e mi sembra di avvertire – nell’editing e prima ancora nella selelezione dei testi – una forte spinta all’omologazione sul traduttese.”

  17. A proposito della seconda pagine della cultura del Mattino di Napoli (data 4 Febbraio-2007)
    Intervista di Titti Marrone a Parrella-Donadio.

    Leggo di tanto in tanto la cronaca culturale di Napoli sfogliando la versione telematica del Mattino (essendo io napoletano, ma non vivendo a Napoli da alcuni anni) e resto sempre di più basito. Leggo la cronaca di Napoli e resto quasi indifferente alle tante, troppe, notizie di morte e degrado e ritardo che la città subisce. A queste ultime mi ci sono abituato, avendo vissuto io per trent’anni a contatto diretto con certe realtà, ma alle prime non mi abituo mai. Non riesco a praticare l’atarassia, rimedio magico degli antichi contro i mali inestinguibili. Questo perché credo ancora, forse, che i filosofi, gli scrittori, i poeti, e così via, debbano guardare la realtà come momento di crisi radicale,
    sempre e comunque. La > dovrebbe in un certo senso garantire spessore alla filigrana troppo sottile delle relazioni urbane, dovrebbe la >, il linguaggio complesso di persone complesse, guardare alle relazioni come a qualcosa di profondo e delicato, esposto alla possibilità di fallimento costante. Uso la parola > con un pizzico di ironia perché io stesso in verità non credo che esista ancora la Kultur ottocentesca: credo invece che esistano ancora persone che fanno lavoro di analisi del linguaggio e delle relazioni in modo profondo e autonomo. Ma questo oggi non necessariamente, o quasi mai, in-forma la società.
    Però poi leggo da pagine culturali dei venti di rinnovamento che soffiano nel teatro napoletana, nella rinnovata direzione artistica del Mercadante, e resto appunto basito. Leggo che il nuovo corso è affidato ad una giovane scrittrice come Valeria Parrella la quale debutta in uno spettacolo con l’attrice Donadio. Il titolo dello spettacolo è >. La Donadio parla del soggetto del loro lavoro teatrale (cit. dal suddetto articolo):
    >
    Ciò che mi spinge a scrivere queste pagine, però, è che la Clitemnestra in questione è una donna di camorra. E’ ormai da anni che per fare un discorso nuovo su Napoli si ricorre ai miti greci: è già questo mi sembra un ossimoro; ma poi questi miti, puntualmente (si veda anche il film > di Capuano) sono camorristi. Ora la stessa Parrella dice di avere studiato lettere classiche con il professor Gigante e di esser avvezza al mito. Io so che il mito nel mondo antico, la mitizzazione di un personaggio, era il modo per radicare un eroe alla terra. La mitizzazione era così il modo di unire una società intorno ad un corpo esemplare, sacro. Si creava un archetipo.
    La Donadio dice infatti nell’intervista :>
    Mi sembra questa un’affermazione francamente delirante. Si potrebbe attaccare questo ultimo pensiero da molti punti di vista ma ciò che io mi chiedo: è ancora necessario creare comunità o almeno tentare di creare comunità intorno al corpo di una donna di camorra?
    So che uno scrittore non agisce per finalità pedagogiche o necessariamente filantropiche, ma so pure che uno scrittore deve poi aderire in modo assoluto con la forma nuova che propone come radicale rilettura della realtà: la forma che propone è il suo vero ed unico ethos. Di queste scelta si subisce tutto il peso e la sofferenza possibile. In questo caso non leggo nessuna dichiarazione d’estetica originale e violenta (nel senso delle perentorietà dell’idea nuova) da giustificare le suddette affermazioni. Anche Genet parlava di galeotti e assassini ma solo dopo essersi fatto diversi anni di galera. Quelli di Genet, soprattutto, erano personaggi limite e al limite. Qui si parla invece di camorra, di potere allo stato puro. Parliamo di personaggi che stabiliscono le regole del gioco e che tracciano il territorio, loro gestiscono la rappresentazione della realtà napoletana e non la mettono in crisi (come invece avveniva in Genet e nei suoi Paraventi, ad esempio).
    Ma ritornando all’estetica. Un’artista dovrebbe fare delle dichiarazioni che riguardano la forma del proprio operare: la letteratura non è solo cronaca o solo sociologia, per fortuna. Il novecento appena trascorso c’insegna questo. L’unica proposta d’estetica che leggo nell’articolo è vecchia di trent’anni: la rivalutazione del portato antropologico della sceneggiata napoletana (chi mai l’ha messa in crisi se l’abbiamo dovuta subire la domenica nei programmi immondizia di maggiore diffusione?) e dei neomelodici. Quest’ultima è un’idea più nuova, nata appena dieci anni fa dalla penna di Goffredo Fofi. Quelle sue affermazioni sono alla base del nuovo corso della culturale napoletano: il lancio in tutt’Italia del “nostro” Gigi D’Alessio.
    Alla domanda della giornalista Titti Marrone sulle esternazioni di Amato secondo le quali la cultura neomelodica avrebbe le sue radici nella cultura camorristica, la Parrella risponde: >
    Non metto in dubbio le buone intenzioni della Parrella e della Donadio ma ciò che contesto la confusione delle loro idee. Non leggo nessuna estetica, e quindi proposta etica, originale e originaria: leggo solo le solite idee populiste da salottino culturale di sinistra. Un salotto vittima a tratti della sindrome di Stoccolma. Un gruppo di intellettuali che si identificano con chi li tiene in ostaggio: si identificano con la rappresentazione della città che i sequestratori impongono. Vorrei riportare per intero l’ultimo passaggio dell’intervista. Dice Titti Marrone:
    > perché non scrivere un soggetto su questo? O magari sui figli > del popolo che per vivere secondo codici etici accettabili e non compromissori sono costretti ad emigrare? Perché non occuparsi del flusso di nuova emigrazione, che non è mai cosa casuale?
    A Napoli ci sono in gioco due forze contrastanti: la rappresentazione classica e tradizionale della città e la messa in crisi di questa rappresentazione. Gli emigranti sono coloro che danno corpo a questa seconda forza; i camorristi sono coloro che danno corpo alla prima forza: quest’ultima è la dominante. La seconda forza è più difficile da cogliere. Riguarda i cosiddetti non luoghi, riguarda la messa in crisi di un linguaggio spaziale e la riconversione di quest’ultimo in nuove linee. E’ difficile dare spessore a queste voci. Esse non possono essere radicate nella terra, non sono mitizzabili. La Parrella, in un passaggio dell’intervista, dice di amare anche gli autori russi (>) allora mi permetto di ricordare, di parafrasare, i versi di Mandelstam quando riprende il mito dei Titani. Il poeta, nei quaderni dell’esilio, quelli di Voronez, dice di provare malinconia per la roccia a cui i Tintani sono legati mentre aspettano che si compia il loro destino: che gli uccelli divini gli mangino il fegato e gli occhi e poi aspettino che questo gli ricresca per poi mangiarlo di nuovo. Questa mi sembra la condizione di coloro, che con spirito precario, attraversano il nostro Paese dal sud verso il nord, così spinti da forze superiori. Già nella poesia russa, quella della vera dissidenza e della profonda lettura estetica dei tempi, il mito non era più cosa praticabile. E’ auspicabile che la città partenopea dia spessore e corpo ad altre voci, quelle coperte dalla starnazzare dei gabbiani divini che provano a strapparci gli occhi.

    7 Febbraio 2007

    Vincenzo Frungillo

  18. A proposito della seconda pagine della cultura del Mattino di Napoli (data 4 Febbraio-2007)
    Intervista di Titti Marrone a Parrella-Donadio.

    Leggo di tanto in tanto la cronaca culturale di Napoli sfogliando la versione telematica del Mattino (essendo io napoletano, ma non vivendo a Napoli da alcuni anni) e resto sempre di più basito. Leggo la cronaca di Napoli e resto quasi indifferente alle tante, troppe, notizie di morte e degrado e ritardo che la città subisce. A queste ultime mi ci sono abituato, avendo vissuto io per trent’anni a contatto diretto con certe realtà, ma alle prime non mi abituo mai. Non riesco a praticare l’atarassia, rimedio magico degli antichi contro i mali inestinguibili. Questo perché credo ancora, forse, che i filosofi, gli scrittori, i poeti, e così via, debbano guardare la realtà come momento di crisi radicale,
    sempre e comunque. La cultura dovrebbe in un certo senso garantire spessore alla filigrana troppo sottile delle relazioni urbane, dovrebbe la cultura, il linguaggio complesso di persone complesse, guardare alle relazioni come a qualcosa di profondo e delicato, esposto alla possibilità di fallimento costante. Uso la parola cultura con un pizzico di ironia perché io stesso in verità non credo che esista ancora la Kultur ottocentesca: credo invece che esistano ancora persone che fanno lavoro di analisi del linguaggio e delle relazioni in modo profondo e autonomo. Ma questo oggi non necessariamente, o quasi mai, in-forma la società.
    Però poi leggo da pagine culturali dei venti di rinnovamento che soffiano nel teatro napoletana, nella rinnovata direzione artistica del Mercadante, e resto appunto basito. Leggo che il nuovo corso è affidato ad una giovane scrittrice come Valeria Parrella la quale debutta in uno spettacolo con l’attrice Donadio. Il titolo dello spettacolo è Fuochi. La Donadio parla del soggetto del loro lavoro teatrale (cit. dal suddetto articolo):
    il personaggio di Clitemnestra, fonte d’infinite ispirazioni, da Omero a Eschilo alla Yourcenar. Per quest’ultima Clitemnestra non è l’anti-Penelope, vendicatrice della figlia Ifigenia sacrificata dal marito, ma solo l’assassina dell’uomo che l’ha lasciata per un’altra più giovane.
    Ciò che mi spinge a scrivere queste pagine, però, è che la Clitemnestra in questione è una donna di camorra. E’ ormai da anni che per fare un discorso nuovo su Napoli si ricorre ai miti greci: è già questo mi sembra un ossimoro; ma poi questi miti, puntualmente (si veda anche il film Luna rossa di Capuano) sono camorristi. Ora la stessa Parrella dice di avere studiato lettere classiche con il professor Gigante e di esser avvezza al mito. Io so che il mito nel mondo antico, la mitizzazione di un personaggio, era il modo per radicare un eroe alla terra. La mitizzazione era così il modo di unire una società intorno ad un corpo esemplare, sacro. Si creava un archetipo.
    La Donadio dice infatti nell’intervista :La donna di camorra secondo me non è uno stereotipo ma un archetipo. Ha in sé anche segni diversi da quelli che siamo abituati a vedere. Poi, in ogni donna c’è un po’ di Clitemnestra. Se un marito se ne va con una più giovane, può nascere un istinto da Clitemnestra. Si vede anche nella cronaca: la donna di camorra ha un codice che la porta a uccidere, ma non è la sola a farlo.
    Mi sembra questa un’affermazione francamente delirante. Si potrebbe attaccare questo ultimo pensiero da molti punti di vista ma ciò che io mi chiedo: è ancora necessario creare comunità o almeno tentare di creare comunità intorno al corpo di una donna di camorra?
    So che uno scrittore non agisce per finalità pedagogiche o necessariamente filantropiche, ma so pure che uno scrittore deve poi aderire in modo assoluto con la forma nuova che propone come radicale rilettura della realtà: la forma che propone è il suo vero ed unico ethos. Di queste scelta si subisce tutto il peso e la sofferenza possibile. In questo caso non leggo nessuna dichiarazione d’estetica originale e violenta (nel senso delle perentorietà dell’idea nuova) da giustificare le suddette affermazioni. Anche Genet parlava di galeotti e assassini ma solo dopo essersi fatto diversi anni di galera. Quelli di Genet, soprattutto, erano personaggi limite e al limite. Qui si parla invece di camorra, di potere allo stato puro. Parliamo di personaggi che stabiliscono le regole del gioco e che tracciano il territorio, loro gestiscono la rappresentazione della realtà napoletana e non la mettono in crisi (come invece avveniva in Genet e nei suoi Paraventi, ad esempio).
    Ma ritornando all’estetica. Un’artista dovrebbe fare delle dichiarazioni che riguardano la forma del proprio operare: la letteratura non è solo cronaca o solo sociologia, per fortuna. Il novecento appena trascorso c’insegna questo. L’unica proposta d’estetica che leggo nell’articolo è vecchia di trent’anni: la rivalutazione del portato antropologico della sceneggiata napoletana (chi mai l’ha messa in crisi se l’abbiamo dovuta subire la domenica nei programmi immondizia di maggiore diffusione?) e dei neomelodici. Quest’ultima è un’idea più nuova, nata appena dieci anni fa dalla penna di Goffredo Fofi. Quelle sue affermazioni sono alla base del nuovo corso della culturale napoletano: il lancio in tutt’Italia del “nostro” Gigi D’Alessio.
    Alla domanda della giornalista Titti Marrone sulle esternazioni di Amato secondo le quali la cultura neomelodica avrebbe le sue radici nella cultura camorristica, la Parrella risponde: Non mi sento immersa in quella cultura. Ma prendiamo i funerali di Merola: hanno ricreato la situazione di una sceneggiata, che non sarà una forma d’arte ma fotografa una realtà ignota ai nostri politici. La sceneggiata è un lavoro di storicizzazione, fa capire com’era Napoli vent’anni fa, è la riproduzione fedele di un modo di vivere. I politici dovrebbero cercare di capirla, e ascoltare i neomelodici per comprendere un certo mondo.
    Non metto in dubbio le buone intenzioni della Parrella e della Donadio ma ciò che contesto la confusione delle loro idee. Non leggo nessuna estetica, e quindi proposta etica, originale e originaria: leggo solo le solite idee populiste da salottino culturale di sinistra. Un salotto vittima a tratti della sindrome di Stoccolma. Un gruppo di intellettuali che si identificano con chi li tiene in ostaggio: si identificano con la rappresentazione della città che i sequestratori impongono. Vorrei riportare per intero l’ultimo passaggio dell’intervista. Dice Titti Marrone:
    La cronaca ce le mostra (le donne di camorra) in azione contro le forze dell’ordine per difendere i loro uomini, o crudeli quanto questi ultimi. Sono cambiate dagli anni ’80? Donadio:Io le vedo anche più spietate degli uomini. A lungo ho vissuto a via Girardi, dove impazza questa nuova incarnazione delle adolescenti spavalde, in tre o quattro a sfrecciare in motorino. Cattive, violente, figlie di donne che hanno dovuto prendere le redini di qualcosa, interpretare la violenza in proprio Parrella:Per rispondere bene dovrei avere elementi di conoscenza che non posseggo. Posso parlare delle periferie, come Ponticelli. Dove mancano lavoro, infrastrutture, famiglie positive, le ragazze hanno solo due possibilità: o fanno le baby sitter, le cameriere, le estetiste in nero – una scelta di legalità e invisibilità – o scelgono la via illegale. Allora diventano visibili e tragiche, come Clitemnestra. Tertium non datu.
    L’affermazione della Donadio mi sembra più realistica; quella della Parrella sinceramente mi sembra grave: le donne di camorra oggi spacciano, praticano lo strozzinaggio, uccidono e fanno queste attività non per spirito d’impresa ma per accumulare soldi: soldi poi spesi in operazioni di chirurgia estetica, in vestiti firmati, in cocaina per i figli. Non parliamo del popolo minuto dell’ottocento, parliamo di gente che gestisce milioni di euro e che ha il potere di fare tutto. In questo non vedo la componente tragica, leggo piuttosto la miseria dei tempi e cioè l’incapacità di gestire un potere illimitato. Qui si parla della peggiore espressione della sottocultura capitalistica che sta diffondendosi in tutta Italia. Chi nasce nei quartieri popolari di Napoli, spesso resiste lavorando con l’artigianato a nero, come dice la Parrella, o, con uguale coraggio e uguale dignità, emigrando. Allora, visto i tempi di maree umane perché non scrivere un soggetto su questo? O magari sui figli acculturati del popolo che per vivere secondo codici etici accettabili e non compromissori sono costretti ad emigrare? Perché non occuparsi del flusso di nuova emigrazione, che non è mai cosa casuale?
    A Napoli ci sono in gioco due forze contrastanti: la rappresentazione classica e tradizionale della città e la messa in crisi di questa rappresentazione. Gli emigranti sono coloro che danno corpo a questa seconda forza; i camorristi sono coloro che danno corpo alla prima forza: quest’ultima è la dominante. La seconda forza è più difficile da cogliere. Riguarda i cosiddetti non luoghi, riguarda la messa in crisi di un linguaggio spaziale e la riconversione di quest’ultimo in nuove linee. E’ difficile dare spessore a queste voci. Esse non possono essere radicate nella terra, non sono mitizzabili. La Parrella, in un passaggio dell’intervista, dice di amare anche gli autori russi (che con i greci hanno già detto tutto) allora mi permetto di ricordare, di parafrasare, i versi di Mandelstam quando riprende il mito dei Titani. Il poeta, nei quaderni dell’esilio, quelli di Voronez, dice di provare malinconia per la roccia a cui i Tintani sono legati mentre aspettano che si compia il loro destino: che gli uccelli divini gli mangino il fegato e gli occhi e poi aspettino che questo gli ricresca per poi mangiarlo di nuovo. Questa mi sembra la condizione di coloro, che con spirito precario, attraversano il nostro Paese dal sud verso il nord, così spinti da forze superiori. Già nella poesia russa, quella della vera dissidenza e della profonda lettura estetica dei tempi, il mito non era più cosa praticabile. E’ auspicabile che la città partenopea dia spessore e corpo ad altre voci, quelle coperte dalla starnazzare dei gabbiani divini che provano a strapparci gli occhi.

    7 Febbraio 2007

    Vincenzo Frungillo

  19. mi piacerebbe mettere in questo spazio alcune mie poesie, e magari leggere qualche commento, sensazione, accuse e censure…tutto.

    per iniziare ne lascio una

    Irripetibile orizzonte
    che stanco dilegui forme
    e astratto lasci le fantasie,

    chiedimi se resisto al tempo
    e al martello di Dio, batte
    su questo incudine di cuore,

    imbuto del progredire verso
    quei molti dove, quando tu,
    lente di rivelazioni abissali
    assapori così lontano i versi

  20. ANONIMA SCRITTORI
    presenta
    (r)esistenza 2007- manuale di storie contemporanee
    Seconda Edizione

    ANONIMA SCRITTORI prende a pretesto la ricorrenza emblema della Repubblica per far raccontare come uomini e donne debbano lottare ancora ogni giorno per la loro libertà e la loro dignità. Storie con la “s” minuscola, combattute individualmente ma che sono storie e lotte che riguardano tutti.
    Storie che già sono la Storia d’Italia.

    LA RESISTENZA QUOTIDIANA IN 8000 BATTUTE

    Lavoro precario, immigrazione, diritti negati,
    la scuola, l’università, la vita nelle città.
    la dignità calpestata,
    in tutte le suo forme luoghi e tempi.
    La Narrativa al servizio della Storia.

    REGOLAMENTO

    1. I racconti dovranno avere come tema la resistenza umana in ogni settore della vita quotidiana, un unico vincolo temporale: dal dopoguerra al futuro più lontano.

    2. I racconti dovranno essere avere una lunghezza massima di 8000 battute (spazi inclusi).

    3. Sono ammessi solo racconti inediti e che non abbiano vinto in altri concorsi letterari, pena l’esclusione.

    4. I lavori dovranno essere inviati in formato .doc o .rtf all’indirizzo resistenza@anonimascrittori.it entro la mezzanotte del 25 marzo 2007.
    L’allegato alla mail, contenente l’opera e il titolo, dovrà essere inviato in forma rigorosamente anonima; le generalità dei partecipanti, nome cognome età indirizzo e l’indicazione di un indirizzo di posta elettronica, dovranno essere contenute solo nel testo di accompagnamento della mail.
    Si dovrà inoltre precisare che: il racconto è opera inedita dell’autore il quale autorizza, a titolo gratuito, la redazione del concorso (r)esistenza – manuale di storie contemporanee SECONDA EDIZIONE alla stampa, pubblicazione, divulgazione e diffusione in tutte le sue forme.
    L’autore si assume la responsabilità integrale dei contenuti della sua opera liberando espressamente la redazione del concorso (r)esistenza – manuale di storie contemporanee SECONDA EDIZIONE da ogni responsabilità civile e penale.
    L’autore, che resta in ogni caso proprietario del racconto pubblicato riservandosi il diritto di cederlo anche a terzi, ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo n. 196/03 e successive modificazioni e integrazioni, dichiara di autorizzare espressamente la redazione del concorso al trattamento dei propri dati sensibili, sia in forma cartacea che elettronica, dichiarando sin da ora di liberare da qualsivoglia responsabilità la redazione del concorso (r)esistenza – manuale di storie contemporanee SECONDA EDIZIONE.

    5. La giuria sarà composta da Antonio Pennacchi, scrittore, Lorenzo Pavolini, scrittore, caporedattore di Nuovi Argomenti, Luciano Lanna, direttore responsabile de Il secolo d’Italia, Umberto Pannunzio, editore, Clemente Pernarella, attore e regista.

    6. La giuria valuterà i racconti pervenuti e premierà – tra tutti quelli ammessi alla selezione finale – i 3 lavori ritenuti migliori, che verranno presentati in una iniziativa pubblica in occasione del 25 Aprile, anniversario della Liberazione.

    7. Il primo classificato verrà pubblicato su “ Toilet – racconti brevi e lunghi a seconda del bisogno” – editore: 80144 edizioni.

    8. Gli autori dei racconti selezionati per la premiazione saranno contattati dalla redazione del concorso entro il 15 aprile 2007.

    9. I racconti verrano pubblicati on line sul sito http://www.anonimascrittori.it (in formato PDF).

    10. Per contatti e info:
    http://www.anonimascrittori.it
    resistenza@anonimascrittori.it
    specificare nell’oggetto (R)esistenza 2007- manuale di storie contemporanee – Seconda Edizione

  21. @Valentina Calista

    a me è piaciuta.
    qualche nota:

    “questo incudine di cuore” se è un refuso il maschile
    sarebbe un refuso da lasciare
    mi sono permessa di eliminare una congiunzione
    e poi se mi permetti volevo aggiungere un’opinione
    nel verso

    “imbuto del progredire verso..”
    io cambierei “del progredire” con “nel procredire”
    trasformando imbuto in verbo (imbutare, che detto così fuori contesto è un po’ cacofonico ma ci sta coniugato secondo me in quel verso)

    io imbuto nel progredire
    come ad avvolgerti tutta sulla forma d’imbuto
    e scivolare appunto nei dove che dici.
    un saluto
    paola

  22. @ncora a Valentina Calista

    Irripetibile orizzonte
    che stanco dilegui forme
    astratto lasci le fantasie

    chiedimi se resisto al tempo
    e al martello di Dio […] batte
    su questo incudine di cuore.

    imbuto nel progredire verso
    quei molti dove, quando tu,
    lente di rivelazioni abissali
    assapori così lontano i versi

    più o meno così.
    trovo il tuo stile ancora acerbo ma introversamente elegante
    in evoluzione complessa tra buio e luce.
    una scrittura a fitte maglie, pulita, non ridondante.
    una scrittura di chi ama la poesia.
    paola

  23. cara paola, grazie dei consigli, ho visto che sei andata sul blog, grazie.ora non posso perchè sono di frettissima, appena posso ti scrivo meglio, ho delle cose in mente che volevo dirti. grazie ancora. valentina

  24. I N V I TO

    23 febbraio 2007 – ore: 17.30
    Biblioteca Civica di Marghera (VE)

    Presentazione del volume collettivo “La scrittura esiliata”, edito dalla municipalità pubblica di Marghera-Venezia nel 2006.

    (Tra gli altri autori, leggerò anch’io miei testi; suonerò inoltre miei brani con la chitarra e saranno proiettate mie fotografie. Il tutto naturalmente non per esibizionismo: me l’han chiesto.)

    Ingresso libero

  25. Franz, ma dove sei finito?
    attendo tue, al più presto…
    qualsiasi argomento va bene!

    a presto
    carla

  26. che ci posso fare, sono una fans esagerata di Pino, venerdì esce il suo nuovo….grande e mitico Pino!
    Se in questi giorni avete avuto occasione di ascoltare Back Home,
    le percussioni acustiche di quella chitarra,
    capirete!

  27. Scrittura, ispirazione e creatività: fino al 20 maggio 2007 tutti possono partecipare e scrivere per i nuovi libri in uscita la prossima estate: CONCEPTS Moda e Gusto!

    La collana CONCEPTS esplicita come il processo creativo sia influenzato dalle esperienze di un individuo: a contribuire alla stesura di un testo è l’insieme di suggestioni, emozioni e stimoli provenienti dall’esterno e successivamente interiorizzati.

    Grazie all’iniziativa editoriale CONCEPTS, fino al 20 maggio 2007 sono aperte le selezioni per narrativa e poesia a tema libero ispirate dalle molteplicità di suggestioni legate alla moda o al gusto. È dunque possibile candidare i propri testi chiusi nel cassetto e sottoporne direttamente un estratto alla valutazione dei lettori online, che avranno l’opportunità di televotare i più significativi. Le opere che supereranno questa prima fase saranno poi scelte dalla Redazione di ARPANet per la pubblicazione su carta!

    I racconti singoli più avvincenti ed intriganti contenuti nei due volumi diventeranno poi miniCONCEPTS // le dimensioni alternative dell’ispirazione.

    Info, iscrizioni, regolamento e testi da televotare su: http://www.conceptsbooks.it

    Commenti sul blog di CONCEPTS: http://www.conceptsbooks.splinder.com

    Per informazioni: redazione@arpanet.org

  28. Mi permetto di invitarvi a scaricare il mio ultimo ebook. Si tratta di un racconto fantascientifico, che ho scritto alcuni anni fa e che ho riadattato in una forma che spero risulti di comoda lettura anche sullo schermo di un PC. L’ebook è distribuito sotto licenza Creative Commons tramite il mio sito e attraverso le reti Peer to Peer.

    Al racconto è inoltre associata un’iniziativa che spero troverete interessante: all’interno delle pagine, infatti, troverete i banner di alcune associazioni benefiche che adottano delle campagne click to donate.

    In sostanza, semplicemente cliccando sui banner, potrete aiutare queste associazioni grazie al contributo dei loro sponsor.

    L’ebook è scaricabile all’indirizzo:

    http://www.simonenavarra.it/file/Ebook-Fantascienza-SimoneM.Navarra-LaCatena.pdf

    Grazie a tutti!

    Simone

  29. Stasera,
    ore 21.00,
    presso la “casa del popolo” a Bellano,
    cineforum: UN’OTTIMA ANNATA!

  30. carla bariffi, mai che lei chiami me, eh? o biondillo o franz… dire che sono geloso è dire poco.
    vabè, dove sta bellano? ah sì, sul lago di lecco. un’ottima annata. ah sì, il film. senta, se vengo ci beviamo un frizzante? pago io. e poi a cena? pago io. facciami sapere che sono già le sette. grazie.

  31. @Frungillo
    Eh, se si usano i caporali saltano le citazioni, è capitato anche a me.

    Io credo che gli scrittori napoletani dovrebbero fare “più fatica”. Napoli è un facilitatore comunicativo, se mi passate l’orribile espressione, che offre sul piatto temi forti, ma costringe gli scrittori a fare la marcia sul posto, e i napoletani a vita, arando sempre lo stesso campo, e in questo caso debolmente, sembrerebbe, indebolendo anche i temi. Vorrei però vedere lo spettacolo.

    @Passante, se è a me che ti riferisci, non mi ha vista nessuno.

  32. @Sitting Targets:

    Ti consiglio di andarlo a vedere, il film, è incantevole…
    Veri luoghi al sapore di bordeaux….
    Credimi!
    La versione francese di “Hey Jo”di Hendrix è imperdibile!

    Studierò il francese, è di una sensualità corroborante…

    Bonsoir
    carla

  33. @sempre passante

    Ma come puoi vedere la debole Alcor, se non vedi Frungillo? E’ lungo come un viale, e pure doppio, per via dei caporali.

  34. Oggi, a casa di mio fratello, ho assaggiato un liquore di cui devo farvi partecipi, si chiama: IDROMELE
    (so solo gli ingredienti, le dosi vanno a naso)
    ingredienti:

    alcool
    miele di Biosio
    cannella
    limone
    chiodi di garofano!

  35. carla bariffi, ce lo sorbiamo ensemble?
    direi che domani in serata potrei essere in quel di bellano. verso le 6? dica di sì, non se ne pentirà. porto il 45 giri di serge gainsbourg: je t’aime moi non plus. che ne dice? ce l’ha il giradischi?

  36. ho un amico che se lo fa a casa l’idromele ogni inverno.
    e quarda caso almeno una volta a settimana passo da lui.
    è un Moonshiner…

  37. Invito.
    Giovedì 1 marzo, alle ore 18,00, presso la libreria Feltrinelli (P. dei Martiri -Napoli), presentazione del romanzo “L’ombra del leopardo” di Mimmo Carratelli (Compagnia dei trovatori ed.)
    Ne parlano con l’autore: Ermanno Corsi, Antonio Ghirelli e Nando Vitali.
    Coordina Piero Antonio Toma.

  38. Invito.
    Giovedì 1 marzo, alle ore 18,00, presso la libreria Feltrinelli (P. dei Martiri -Napoli), presentazione del romanzo “L’ombra del leopardo” di Mimmo Carratelli (Compagnia dei trovatori ed.)
    Ne parlano con l’autore Ermanno Corsi, Antonio Ghirelli e Nando Vitali.
    Coordina Piero Antonio Toma.

  39. ciao Gianni, si le ho viste, siete molto inseriti nel contesto e carini.
    L’unico che non conosco è il primo ragazzo diciamo con la sfumatura piuttosto iperuranica dei capelli :-)

    Te Gianni sei meglio di persona

    FF è molto serio, molto glamour, per niente comunista dandy ! stava bene? :-)

  40. sapete che vi dico…
    Vi invito al lido di Varenna,
    l’estate prossima,
    ad animare come solo voi sapete

    e io ci credo!

  41. Diario della settimana per Mister ATì

    (L’editore riceve (sul blog))

    Appuntamento on line con I Venerdì di Mister ATì, piccolo e intelligente editore che propone il suo blog invitando a riflettere a partire da “meglio una vita di tentativi che una vita di sedativi”: temi vari dall’Illuminismo alla Chiesa, alle porte della percezione (per partecipare, collegatevi a misterati.blogspot.com).

  42. 23/02/07 Diario per Mister ATì

    (L’editore riceve (sul blog))

    Appuntamento on line con I Venerdì di Mister ATì, piccolo e intelligente editore che propone il suo blog invitando a riflettere a partire da “meglio una vita di tentativi che una vita di sedativi”: temi vari dall’Illuminismo alla Chiesa, alle porte della percezione (per partecipare, collegatevi a misterati.blogspot.com).

  43. sono la più amata dagli italiani, come la cucina, come la cuccarina.

    ve li correggo con polonio o li lascio velenosi al naturale?

  44. ohhhhhhhhh Varenna? sulla passeggiata dell’ammmooore………molto piccolo mondo antico molto affogazzaro.

  45. a Varenna c’è un bellissimo lido, il gestore è un amico di fiducia, se volete organizzare qualcosa sarebbe carino…
    Ah, c’è anche una passerella mozzafiato!
    La barista c’è stata?

  46. @carla
    “a Varenna c’è un bellissimo lido, il gestore è un amico di fiducia, se volete organizzare qualcosa sarebbe carino… Ah, c’è anche una passerella mozzafiato!”

    allora meglio farlo a vezio, sotto la torre, con la vista dei due rami del lago…

  47. I N V I T O

    Giovedì 08 marzo 2007 – ore 18.00
    Libreria Mondadori
    Sestiere di San Marco – VENEZIA

    Lettura e presentazione del volume collettivo
    tratto dal percorso pratico di scrittura poetica
    ” L A – S C R I T T U R A – E S I L I A T A ”
    a cura di Anna Lombardo e Lucia Guidorizzi
    edito dalla municipalità di Marghera-Venezia nel 2006

    Musiche originali eseguite alla chitarra da Ulisse Fiolo
    del nucleo-resistenza-poesia L a D u r a M a d r e

    Partecipano:
    Elena Avanzi, Elisabetta Giacomello, Silvia Zoico, Andreina Corso, Antonella Barina, Cristina Morgano, Alessandro Todaro, Annalisa Turchetto, Silvia Zanna, Anna Lombardo, Lucia Guidorizzi e il sottoscritto

    Ingresso libero

    Info:
    Libreria Mondadori – Venezia
    Tel. 041.5222193
    e-mail: info@libreriamondadorivenezia.it

  48. @ Sergio, ma allora ci sei stato dalle mie parti?…bene!
    mi fa piacere!
    a Vezio non conosco nessuno, semmai ci andiamo dopo
    ad ammirarci la vista lago.
    che meraviglia!!!
    la vista dei due rami….

  49. Comunque Sergio, a parte gli scherzi….mi piacerebbe assistere ad un vostro incontro come quello sopra descritto, e penso che un clima caldo e lacustre sia l’ideale.
    il tutto condito con ottimo vino…
    a presto
    carla

  50. Si certo che ci sono stata!
    c’è anche la sede di un centro di ricerche presso una villa che gode di un giardino stupendo comprendente la quasi totalità della varietà di agrumi esistenti.
    Ho visto persino i chinotti, che pensavo fossero solo delle bevande in bottiglie anni 70, i bergamotti, che pensavo fossero dei governanti orobici, i quomqaiueti, qunamnuieti, insomma i mandarini bonsai, e altre stranezze ortofrutticole.
    Credo fosse una villa residenziale appartenente anobili inglesi, perchè, se non mi sbaglio, nei secoli scorsi, gli inglesi svernavano sul lago di Como e i tedeschi sul lago maggiore, o viceversa….Invece adesso c’è George l’ammericano e il suo maiale maggiordomo.

  51. è Villa Monastero…..
    c’è una Magnolia secolare di fronte all’ingresso
    i suoi rami sfiorano l’acqua…

  52. La barista è andata a chiudere i festeggiamenti del carnevale.
    adesso posso servire cappuccio, mocaccino, cioccocoffee, cioccococco, latte smacchiato, marocchino, tunisino, algerino.
    Tutto su colonna sonora lacrimevole morriconiana….Shon Shon…….

  53. annuncio grande rinfresco CIRCOLO UFFICIALE CASERMA FIORE PORDENONE domani 27 febbraio 2007. potete venire tutti. festeggio 10 anni da capitano in attesa di fare la scuola di guerra per diventare maggiore spero in estate.
    cari saluti a tutti,
    cap. franco cappello

  54. La S.V. è invitata:

    GIOVEDI’ 1 MARZO – MILANO
    Libreria del Castello – ore 16
    Castello Sforzesco – Piazza Castello

    Mauro Ferrari e Sandro Montalto
    presentano i volumi di poesia della collana
    I lapislazzuli

    Intervengono gli autori:
    Alessandro De Santis (“Il cielo interrato”)
    Marco Magnone, Luca Salvatore,
    Andrea Vignolo, Alessandro Zilli

  55. I N V I T O

    10 marzo 2007 ore 22:00
    B a r – E D E N
    Nervesa Della Battaglia (TV)

    L a D u r a M a d r e
    nucleo resistenza poesia

    in
    TEATRO DEL DISASTRO
    poesia e musica

    Testi e voci: Gian Pietro Barbieri, Francesco Zanolla ed io
    Musiche e chitarra: il sottoscritto

    Zoom sulla catastrofe glocale, esterna ed intima.
    Poesia come reazione ad un assedio prolungato e continuo.
    Parola pirata, che preda navi immerse nell’oblio
    e nella laguna putrescente dell’abbondanza.
    Parole pensieri lumini lucciole, parole fiammiferi.
    Per un recupero della realtà vera.

    * * *

    Bar EDEN – Via Foscarini, 18
    31040 Nervesa Della Battaglia (TV)
    Tel. 0422.725742

    _____________________________

    L a D u r a M a d r e
    nucleo resistenza poesia
    http://laduramadre.blogspot.com

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