Femminile plurale. A trent’anni dalla morte di Giorgiana Masi
Commissione delle elette Comune di Roma e Angelo Mai presentano
PROTAGONISTA: LA MEMORIA DELLE DONNE
Tappa # 2
Femminile plurale
a trent’anni dalla morte di Giorgiana Masi
domenica 13 maggio 2007
ore 18
La Palma
via Giuseppe Mirri 35 (Roma)
ingresso gratuito
– ore 18 –
Donne/Anni ’70 a Roma/Memoria, dibattito
introduce l’on. Adriana Spera (Presidente della Commissione delle elette)
con Claudia Barattini (addetta culturale dell’ambasciata del Cile)
Paola Bono (redattrice di DWF)
Horacio Durán Vidal (musicista degli Inti-illimani)
Laura Fortini (femminista e critica letteraria)
Patricia Mayorga (giornalista e scrittrice cilena)
Anna Schiavoni (giornalista e cooperante)
– ore 21 –
concerto omaggio a Violeta Parra
con Horacio Durán (Inti-illimani)
+ Collettivo Angelo Mai – Orchestra Mobile di Canzoni e Musicisti
Madri trafitte da angoscia e morte,
guardate il cuore del nobile giorno che nasce:
sorridono i vostri morti dalla terra,
tenendo in alto i pugni sopra il grano.
Pablo Neruda
Il 12 maggio del 1977 Giorgiana Masi veniva ammazzata a Ponte Garibaldi. A trent’anni dalla morte di Giorgiana Masi, proponiamo una giornata di memoria dedicata a tutte quelle donne che, in quegli stessi anni in cui ingiustamente e orrendamente Giorgiana veniva uccisa, si sono trovate improvvisamente catapultate in un’altra vita. In una dimensione asfittica dove la propria libertà veniva sostituita dalla violenza o dalla dittatura, dove la propria agibilità veniva repressa dalle armi di stato, dalla reclusione e dall’esilio. Apriremo un confronto dunque con donne italiane coetanee di Giorgiana Masi, che come lei hanno vissuto quel lacerante momento politico. In un dibattito si ripercorreranno quei giorni che videro stabilirsi a Roma altre donne in cerca di un rifugio dopo il forzato esilio dai propri affetti – talvolta desaparecidos – e dalla terra madre. Si tratta dell’esperienza delle donne cilene che, insieme a molti uomini e bambini, vissero in diretta la complessità degli anni settanta in Italia e condivisero a loro volta il pesante bagaglio della propria storia.
Memorie di donne cilene e italiane che si intersecano dunque dove si sono intersecate le loro vite, a Roma. Interverranno: Claudia Barattini (addetta culturale dell’ambasciata del Cile), Paola Bono (redattrice di DWF), Horacio Durán Vidal (musicista degli Inti-illimani), Laura Fortini (femminista e critica letteraria), Patricia Mayorga (giornalista e scrittrice cilena), Anna Schiavoni (giornalista e cooperante). Introdurrà il dibattito l’on. Adriana Spera, Presidente della Commissione delle elette del Comune di Roma.
Dopo questo primo momento di tavola rotonda, la serata proseguirà con un concerto dedicato a Giorgiana e a tutte le donne che in quegli anni hanno lottato a dispetto di tutto. L’ospite d’onore sarà Horacio Durán, charanguista di fama internazionale, uno dei membri fondatori degli Inti-illimani, gruppo storico della Nueva Canción Chilena, movimento musicale degli anni ’60 – ’70 che si ispirava alla musica folclorica per riadattarla a ritmi latinoamericani attraverso brani di contenuto sociale e politico. Horacio Durán sarà in scena accompagnato dal Collettivo Angelo Mai – Orchestra Mobile di Canzoni e Musicisti. Parte consistente del suo spettacolo sarà un omaggio a Violeta del Carmen Parra Sandoval musicista, cantante, pittrice e scultrice cilena, morta suicida a Santiago nel 1967. Violeta è l’esponente più importante della musica folclorica del Cile e fondatrice della musica popolare cilena. Le sue canzoni sono state apprezzate dai critici di tutto il mondo, per la qualità della musica e dei testi poetici, ingegnosi ed impegnati, critici e combattivi, sempre pronti a protestare e a denunciare le ingiustizie sociali. Le sue parole sono state la base del movimento di musica folclorica Nueva canciòn chilena.
Uno spettacolo-concerto quindi ad attestare il grande contributo che Violeta Parra ha dato alla società cilena, raccontando i conflitti e le aspirazioni del suo popolo in quegli anni.
Angelo Mai occupato
Laboratorio aperto di arti e culture
info@angelomai.org – tel. 340.6959026
www.angelomai.org
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Per Maria Luisa Venuta,
Grazie per questa notizia, è un argomento che mi tocca molto: violenza fatta alle donne nella società o nella famiglia.
Non conoscevo Giorgiana Masi. E’ importante la memoria.
Se potessi verrei a Roma.
La foto della sorella di Giorgiana Masi che piange per strada abbracciata da un’amica mi ha commosso quando poco tempo fa l’ho vista pubblicata in uno dei fascicoli di 70 ( allegati a Liberazione). Sono contenta ricordino Giorgiana. Grazie.
ma spiegatemi una cosa. cossiga si diverte a ripetere, insultando la memoria di giorgiana, “io so chi ha ucciso giorgiana masi” e non c’è un solo magistrato che si alza e dice: ok, adesso, caro ex presidente della repubblica, vieni in procura a dircelo. perchè? tutti sappiamo che è stato un poliziotto travestito da manifestante (jeans e maglietta), ma non abbiamo le prove, come avrebbe detto pasolini. io voglio che kossiga (a quei tempi si scriveva così) faccia il nome e che quel poliziotto vada in galera. ma non basta: perchè sono ancora tra noi tutti, o quasi, coloro che sanno la verità sul rapimento e l’uccisione di moro (moretti e gli altri br del gruppo di fuoco, lo stesso cossiga, andreotti, licio gelli, il capo di gladio…), ma non c’è ancora una verità inattaccabile? perchè dobbiamo rassegnarci a vivere in un paese di merda come questo, indirettamente governato da “vecchi” al di sopra di ogni sospetto? perchè? giorgiana riposa in pace.