dal Manifesto del Comunismo Dandy
Art. 132 I comunisti dandy e la tristezza
di
Francesco Forlani
immagine:Lénine travaillant à la Bibliothèque ..
Per quanto i comunisti dandy si facciano portatori sani di ironia e leggerezza può capitare anche a loro di essere un po’ giù di corda e non avendo nessuna tendenza al suicidio, non cercano il sapone per impiccarsi a un cattivo pensiero. Eppure, quando il male affiora dalla inconfessata sindrome dell’abbandono, un fuoco si annida tra labbra e gola e allora intona il suo canto. O piange.
Il comunista dandy non è depresso e meno che mai ipocondriaco.
Il comunista dandy ha lo spleen, che è una forma nobile di quella insufficienza raccattata sui banchi dell’esistenza. Una salve di interrogativi gli esploderà nella testa in una selva di voci interiori e di rigurgiti di parole, in un coro di reiterati scartamenti e inconcludenti note di serigrafie dell’esperienza.
Lo Spleen del comunista dandy può essere di due tipi e che per comodità espositiva nomineremo del “pre coitum” o del “post coitum”.
Lo spleen A rispetto allo spleen B è reversibile e per certi versi meno definitivo dello spleen B. Si tratta essenzialmente di uno stato d’animo e come ogni stato può soccombere davanti alla Nazione dei buoni propositi. Nel tempo lo spleen A si rivela quasi accattivante al punto da far credere al suo portatore che la sua non è una mancanza ma una rinuncia. Parliamo chiaramente dell’unica esperienza insieme alla rivoluzione per cui la vita valga la pena di essere vissuta: fare all’amore.
Fare all’amore sta allo spleen come trombare alla ipocondria, scopare alla depressione, fare è malatie alla nevrosi e fottere alle ben più complesse patologie comprese nella famiglia della schizofrenia. E poiché come si sa futtiri è megghiu di cummannari il ragionamento che stiamo compiendo è estendibile all’altrettanta complessa dialettica hegeliana servo padrone.
Nello spleen “pre coitum” non ci si lascia andare ma si spera, quando si è giovani, e si sa quando si è più vecchi che prima o poi all’amore verrà. Il vantaggio dell’età in questo caso è notevole perché senza traguardare le performance di Sting – se otto ore a voi vi sembran poche – di precoce a una certa età si ha solo la calvizie.
A questo va aggiunto che la realizzazione del grande progetto marxista- distribuzione delle ricchezze- nella sua traduzione surrealista ovvero di fare in modo che i poveri si innamorino dei ricchi e viceversa, superata la trentina appare più facile o almeno meno complicato, avendo ricchi e poveri, senza distinzione di classe, sperimentato sulla propria pelle che l’appartenenza allo stesso ceto non garantisce nulla in tema di performance sessuale e di scassamento di minchia.
Di ben più complessa gestione è lo spleen post coitum . In esso avviene come una forma di consapevolezza del limite, dell’insufficienza del sé e del ma. Come per i post comunisti lo spleen b si accompagna alla sensazione di aver sbagliato idea ovvero persona. Alcuni guariscono, altri si guardano intorno fingendo di non capire, e di continuare a dire che la felicità non esiste.
Ma come ama ripetere il comunista dandy Riccardo Cavalitto citando il grande vecchio:
“Is a dream a lie if it don’t come true Or is it something worse that sends me down to the river”
“un un sogno è una bugia quando non si realizza ?O è qualcosa di molto peggio che mi manda giù al fiume?”
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molto molto ineressante l’argomento!
cosa bisogna fare per avere Lo Spleen?
godibile scritto, ancorché generico, ché mi piacerebbe rapportare spleen A e spleen B alle varie correnti di pensiero politico sinistrorso.
e verrebbero fuori curiose differenze, penso, tra un Caruso e un Diliberto passando per un Bertinotti e finendo con un Mussi e un Fassino.
Ecco: dettaglia filologicamente.
Lo spleen del disidradato Faxino quanto si discosta da quello del sanguigno Caruso?
E siamo sicuri che non esista una terza via, anche qui, con uno spleen C, C come “Che bei tempi, una volta”?
Nel tempo lo spleen A si rivela quasi accattivante al punto da far credere al suo portatore che la sua non è una mancanza ma una rinuncia.
Lo spleen A è una grande cosa. Io mi fiderei del grande esperto di spleen e vero comunista dandy monsiuer Charles.
A une passante
Charles Baudelaire
La rue assourdissante autour de moi hurlait.
Longue, mince, en grand deuil, douleur majestueuse,
Une femme passa, d’une main fastueuse
Soulevant, balançant le feston et l’ourlet ;
Agile et noble, avec sa jambe de statue.
Moi, je buvais, crispé comme un extravagant,
Dans son oeil, ciel livide où germe l’ouragan,
La douceur qui fascine et le plaisir qui tue.
Un éclair… puis la nuit ! – Fugitive beauté
Dont le regard m’a fait soudainement renaître,
Ne te verrai-je plus que dans l’éternité ?
Ailleurs, bien loin d’ici ! trop tard ! jamais peut-être !
Car j’ignore où tu fuis, tu ne sais où je vais,
Ô toi que j’eusse aimée, ô toi qui le savais !
A una passante
La via assordante intorno a me urlava.
Alta, sottile, in gran lutto, un dolore maestoso
Una donna passò, con una mano sontuosa
sollevando, ondeggiando l’orlo di pizzo;
Agile e nobile, con la sua gamba da statua.
Io, bevevo, convulso, come un pazzo,
Nel suo occhio, cielo livido dove germoglia l’uragano,
La dolcezza che incanta, il piacere che uccide.
Un lampo… poi la notte! – Sfuggente bellezza,
Il cui sguardo m’ha fatto improvvisamente rinascere.
Non ti rivedrò più se non nell’eternità?
Altrove, così lontano da qui! troppo tardi! mai forse!
Che non so dove fuggissi, ne tu dove andassi,
O tu che io avrei amato! O tu che lo sapevi!
Questa poesia
è un gioiello!
un bacio a te
e al mio effeffe
SMACKKKK!
ma i post comunisti non hanno più feed?!?
che terrificante mucchio di idiozia
Ah… l’adorabile gusto delle cazzate consapevoli :-)
I comunisti non esistono più, e tantomeno dandy (o solo dandy?). Residuati bellici, come quelli che lasciamo in tanta periferia dl mondo, simboli arsi di una forza (?) che si può solo rimpiangere (?) o abiurare.
Resta la copula, ma i disastri prodotti dal morbo rivoluzionario ne limitano il gusto e ne fanno (orrore!) motivo di riflessione e/o di poetiche.
Ma basta avere pazienza, e ciò che resta di una generazione di “genialoidi” sconfitti andrà presto a fottersi, nella corretta indifferenza delle moltitudini che mai si seppe “amare” come sé stessi.
Nessuna prece.
Mario, e grazie per il notturno e solitario sorriso.
Consiglio di una nevrotica: contro lo spleen.
1 Bevere in compagnia una bottiglia di vino rosso (Minervois, Roussillon, Bordelais), rosso pronto a dissipare cattivo pensiero.
2 Coccolare i gatti Nietzsche e Wagner.
3 Ascoltare musica, aprire le finestre.
4 Prendere una doccia molto fredda, accendere una candela, ammirare la sua luce rossa.
5 Vetirsi nudo nella bandiera rossa e fare un giro Nal Parigi.
6 Abbraciare la sua ragazza, la tristezza subito scompare con la tenerezza.
7 Bevere lo spleen e la feccia.
8 Dormire, dormire per dimenticare.
(Verò deliziosa… boir=bere)
sul giro per Parigi avvolte nella bandiera rossa ci conto eh… ci verrò ai primi di luglio e lo facciamo di sicuro!
per ora che ne dici di un
Rendez-vous sous la pluie?
è così che deve partire la giornata!
aurevoir!
:-)
ciò che resta di una generazione di “genialoidi” sconfitti andrà presto a fottersi…
evviva gli sconfitti ora e sempre!
[Charlotte su venga, mi si sta davvero struggendo troppo, lo spleen non fa per lei, andiamo vicino alle serre a dar da mangiare ai pavoni, non sente il loro lugubre paupulare?]
Evviva!
p.s.:più che vicino ai pavoni, andrei vicino ai serpenti!;-)
Besos
Frammenti di altro poeta comunista dandy in dialogo col compagno Carletto Baudelaire
(non dimenticate che il maestro “vestito di nero” fu visto durante la
Comune di Parigi, accorrere armato di fucile verso le barricate)
Sergio Esenin
Ritorno in patria
da
http://www.italingua.ru
Qui c’è il cimitero!
Le croci marcescenti
A braccia spalancate son rimaste di ghiaccio
Come morti in battaglia corpo a corpo.
Per un sentiero, appoggiato al bastone,
Cammina un vecchio alzando polvere dall’erbaccia.
«Passante!
Dimmi, amico,
Dov’è che vive Esenina Tat’iana?»
«Tat’iana… Ehm…
Sì,dietro quell’izba.
Ma tu che le vieni?
Parente?
O non sei forse il figlio perduto?»
«Il figlio, sì.
Ma che cos’hai, vecchietto?
Dimmi perche
Mi stai guardando con tanta amarezza?»
«Bello, nipote mio,
Bello, non riconoscere tuo nonno!…»
« Oh, nonno mio! Sei dunque proprio tu?»
E si verso quel triste colloquio
Come lacrime calde sui fiori polverosi.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
«Tu, mi pare, fra poco avrai trent’anni…
Ma io di già novanta…
Presto andro nella tomba.
Per te da molto e l’ora di tornare».
Così dicendo corrugo la fronte:
« Il tempo, già…
Tu non sei comunista?»
«No!»
di cui consiglio l’ascolto (voce di Carmelo Bene) su questo straordinario sito
http://www.vicoacitillo.it/sonora/indice.html
effeffe
veroniq & così:
bere, sì.
però mi ha fatto tornare in mente un detto che ho sentito tanto tempo fa:
“Il Tevere non sarebbe Tevere se la Nera non gli desse a bevere”
per dire che nessun fiume sarebbe grande senza i suoi piccoli affluenti.
:-)
Carmelo i russi come lui nessuno mai.
non è di lui qui la voce
ma anche il compagno Aleksander Blok ci vuole
In questi gialli giorni
secondo me qui intorno è pieno di comunisti interrupti.
corollario
comunisti inter rupti
comunisti inter inali
comunisti inter culturali
comunisti inter attivi
comunisti inter minali
comunisti inter disciplinari
niente di nuovo dagli altri campi
a te la linea
effeffe
ma la vera domanda è questa: il dandycomunista mangia la finanziera come il dadacomunista? ottima anche questa come ricetta antispleen.
a proposito del sommo carmelo (non erano parole di comodo quando si diceva il vuoto che avrebbe lasciato), perchè nel sito indicato dal furlen non vi ascoltate “vivacchio” di laforgue e soprattutto il “lamento per la morte di ignacio sanchez”, scolasticamente conosciuto come “alle cinque della sera”?
sono gemme preziose.
Cosi&come:
Grazie mille. Stamattina ho scritto in fretta perché gli alunni mi aspettavano e sono sbadata.
PS: la poesia de Charles Baudelaire è un’illustrazione magnifica dello spleen:” O tu che io avrei amato! O tu che lo sapevi!”
Per l’appuntamento ai primi di luglio, ci saro.
Baci
Per Cosi&Come:
Grazie per la musica dolce e tenera!
“Eppure, quando il male affiora dalla inconfessata sindrome dell’abbandono, un fuoco si annida tra labbra e gola e allora intona il suo canto. ”
p.s.
non solo quando il male affiora ;-)
Besos caglienti por ti…
@dege
e non solo Finanziera ebbero i comunisti dandy e i dadacomunisti in comune
ma pure il pollo alla cacciatoria, penne alla boscaiola, la puttanesca,le cozze alla marinara, la carrettiera, la carbonara e l’amaro del carabiniere.
perchè più del lavoro potè la cucina che da essa trasse un senso. Infatti non dite forse: “Qui si lavora per mangiare?”
effeffe
ps
comunque con il pot au feu e la pasta e patate la finanziera compone il trittico del sublime
Al Furlen
I dadacomunisti scrivevano poesie
sulle tovaglie di carta delle trattorie
l’orecchio prestato al comunista dandy
che cantava ballate trendy
musicate dai Negresses vertes
non lontano dalla Camera verd(e).
Quando poi il giorno aprì alla sera
Arrabal portò in tavola la finanziera,
c’era anche Keaton con il collo ritto
che sorprese tutti e disse:
ecco perchè finora sono stato zitto.
O Keaton
o Keaton
effeffe
articolo meraviglioso, saluti post-torinesi francesco e giustissimo ricordare il lavoro di vico acitillo a livello di documentazione sonora.
I dadacomunisti scrivevano poesie
sulle tovaglie di carta delle trattorie;
il comunista dandy scrive solo su tovaglie di lino di fiandra ricamate da damine fiamminghe almeno due secoli fa. E scrive con meravigliosi pennini liberty.
Oh, caro professore, che bello ritrovarla!
…lino di fiandra ricamato?
ma allora è gente raffinata, questa quà!
a quando la prossima lezione?
la saluto caramente!
Chapuce
:)
@Rovelli
Ecco, per esempio in questi commenti ci vorrebbe un po’ di moderazione.
nota a cura del postante comunista dandy
la prego, professore,
li lasci almeno giocare!
a proposito della scherzosa ballata dedicata a zobi la mouche-furlen, mi tocca a questo punto sottolineare (nonostante fosse implicita) la non insensibile differenza tra il dadacomunista (tendenza charlot) e il comunista dandy (tendenza keaton). va da sè che quest’ultimo scrive su tovaglie di lino e non di carta (sebbene frequenti le trattorie con le tovaglie di carta, dove giust’appunto non scrive, ma canta e balla, presumibilmente sui tavoli). questo perchè mi è parso di notare, nei commenti successivi, un po’ di confusione tra le categorie. personalmente, poi, ne intravvedo una terza, quella dell’anarcodadaista (tendenza groucho), alla quale potrei anche aderire qualora non fosse prevista l’iscrizione. merci.
la tendenza Groucho mi si permetta è ancora comunista dandy anche perchè il CD è strutturalmente trittico più di un Marx poterono tre Marx
detto ciò il CD è più keaton che Charlot, con una adesione totale e incondizionata a Tati.
effeffe
ma da sempre si dibatte e si ribatte (fin sulle rive del Tejo e nel Ribatejo) se, in un ordinato accadere di eventi, in una prospettiva di motore primo o di origine o causa incausata, sia sorto dalle acque (altri dice: dal vino mosso) e quindi nato, prima il dandy o il comunista, e se sia per questo giusta, in prospettiva storica ma parimenti d’arte, annunziare avventatamente l’avvento al mondo del comunista dandy, o del dandy comunista – e nessun lo sa.
Gentilissimo Forlani,
forse non si rende conto con chi sta giocando. La invito a leggere con più attenzione il mio nick.
Salutic
Ah, questi professori così autoreferenziali!!!
;-)
[…] 340 5263877 e-mail: lacameraverde@tiscali.it. Sarà presente l’autore. Estratti dall’opera qui e […]