Itinerari Indiani / Cantar maggio a Pracchia
di Marco Rovelli
Pracchia è un grosso borgo delle montagne pistoiesi. Ai tempi del Granducato era sede di una dogana che segnava il confine con lo Stato Pontificio. Perciò, su quelle montagne pistoiesi, i preti non sono visti di buon occhio. Mio bisnonno è stato scomunicato dall’altare, mi diceva lo scorso anno un ragazzo, Perché era socialista e s’era fatto cremare, hanno scomunicato lui e tutta la sua famiglia. Domani a Pracchia si canta il maggio (domani è il 2 giugno, e si canta il maggio passato, e quello che verrà, ma ogni giorno è buono per un maggio, è lo spirito sempre verde che fa la differenza…). Si gira per le case e le aie del paese cantando l’avvento del maggio, augurando ogni bene per il raccolto e per l’amore, e chiedendo in cambio uova, formaggio, vino. E’ una tradizione antichissima che si era perduta, e che negli ultimi anni è stata gioiosamente ripresa e rinnovata. Rinnovata, dico, perché tra un canto dell’Inserenata (“Semo venuti a fa’ l’inserenata / padron di casa se contento siete / so che c’avete una figlia garbata / dentro le quattro mura la tenete / ma se per sorte si fosse addormentata / fatele un fischio che la scionnerete / diteli che l’è parso un de’ suo’ amori / la viene a salutar con canti e suoni / diteli che l’è parso un de’ suo’ amanti / la viene a salutar con suoni e canti”) e Eccolo maggio (“Eccolo maggio piano piano piano / con l’acqua in grembo / e le mezzine in mano / è bene venga maggio e maggio gli’è venuto”), si infila un W Fernandez della Bandabardò, ma anche un Nostra patria è il mondo intero. Ché, guarda il caso, chi va a ricercare questo spirito antico dell’Appennino Libero (così recita il nome di una festosa congrega del luogo) non ha dubbi sul luogo “geo-psichico” dove collocarsi: il luogo della cooperazione e della moltitudine contro ogni esclusione. Altro che il ritorno alle radici in chiave nazi-padana.
Se la cosa vi attira, alle 17 si parte.
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a me piace l’idea che c’era una dogana, così, perché me la sono immaginata questa dogana. la lentezza, l’appennino libero che aspetta davanti allo stato pontificio.
gli appennini sono stati uno strano luogo di traffici, a volte facili da raggiungere e facili per nascondersi.
l’estremismo padano è purtroppo legato alla piattezza di questa terra che non ha scogli.
….augurando ogni bene per il raccolto e per l’amore, e chiedendo in cambio uova, formaggio, vino.
mi viene in mente questo pezzo del grande Guccini:
‘Ben venga Maggio e il gonfalone amico
ben venga primavera
il nuovo amore getti via l’antico
nell’ombra della sera.
Ben venga Maggio, ben venga la rosa
che è dei poeti il fiore
mentre la canto con la mia chitarra
brindo a Cenne e a Folgore.
Giugno, che sei maturità dell’anno
di te ringrazio Dio
in un tuo giorno, sotto al sole caldo
ci sono nato io;
e con le messi che hai fra le tue mani
ci porti il tuo tesoro
con le tue spighe doni all’uomo il pane
alle femmine l’oro.’
Grazie.
Al di là di moltitudini e radici, bella provincia.
o giorni o mesi che andate sempre via sempre simile a voi è questa vita mia diversa tutti gli anni ma tutti gli anni uguale, la mano dei tarocchi che non sai più cantare che non sai più cantare….
mio cugggino, questo qui http://www.materialiresistenti.it quando uscivamo 20 anni fa nelle scorribande adolescenziali, ci ammorbava con questa canzone e tutte le altre. Mi accorgo che è una delle poche canzoni che canto sempre.
ps, che bello riascoltarla…
mi suona nella testa senza bisogno metterla su!
aprile forse è il mese più bello, senti:
Con lunghi giorni al sonno dedicati
il dolce aprile viene
quali segreti scoprì in te il poeta
che ti chiamò crudele
che ti chiamò crudele…
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi
dopo fatto l’amore
come la terra dorme nella notte
dopo un giorno di sole
dopo un giorno di sole.
Guccini abita proprio nel pistoiese, peraltro, e deve molto al canto popolare. E’ anche un bravo improvvisatore in ottava rima, il cui maestro “incontrastato” (è il caso di dirlo visto che l’ottava rima vive di “contrasti”) è il vegliardo (nel senso che è vecchio, e pur veglia) Altamante Logli. Un grande, una di quelle persone che ci si onora di conoscere.
OC, io credo proprio che quella sia un bella provincia proprio perché lì non alligna il morbo dell’esclusione. Dunque non aldilà, nessun aldilà, ma un bell’immanentissimo aldiqua.
sto ascoltando “Radici”….
mi sa che anzi che uscire siete stati tutti a casa con questo tempo! :-)
o no?
ric
io sono andata al museo della scienza e della tecnica con mia figlia.
Un bordello di gente…ma la cosa più divertente è che i veri attori dei laboratori interattivi sono stati i papà, rubando i giochi ai propri figli :-)
i maschi non crescono mai!
ahimè, ric, proprio così…
Come mai path della figura a sx il cui nome dovrebbe esser “moz-screenshot.jpg” è sbagliata, per aver come tutto risultato una bella x rossa?
eh che tristezza!!io che contavo in un pò di sole….
;-)
che noia!!!!!!!
ric
marco ma sei tu quello degli les anarchistes?mi sa di si.. :-)
non vi ho mai sentito..ho trovato per caso il vostro blog ma non è aggiornato..come faccio per sapere qualche data?
ciao
ric
ric, io non canto più con lesanarchistes. sto mettendo in piedi un progetto nuovo adesso. se passi dal mio blog, di tanto in tanto, ne avrai notizia…
ah..ma che strano!avevo letto di te che cantavi in quel gruppo..da quanto non ne fai più parte?
ric
“quando” non “quanto”
Quando, quanto…
e come?
da molto poco.
come, non lo dirò.
ma, come si dice: stay tuned!
come mai tutto questo mistero..
e come farà l’altra band(lesanarchistes) ora che non canti più con loro?
ric
stay tuned…
se avrò occasione di sentirti
mi aggrapperò forte!
:-9
Ops,
volevo far uscire un sorriso, naturalmente!