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SCooP!

manifestazione1.jpg
della serie
Idee per la sinistra

da
http://www.italianoleggio.it

DIMOSTRANTI A NOLEGGIO SU INTERNET
Un catalogo che offre pattuglie di dimostranti da noleggiare per le manifestazioni di piazza, pronti a marciare in corteo agitando cartelli e scandendo slogan di protesta. Accade in Germania,
dove il portale tedesco Erento, specializzato nel noleggio di qualsiasi cosa, da gennaio fornisce a chi ne ha bisogno falsi manifestanti da impiegare per dare maggiore sostegno e visibilità pubblica alle rivendicazioni sociali. In Germania, infatti, ai dipendenti pubblici lo sciopero è vietato per legge, e non è facile trovare gente disposta a scendere in piazza per difendere i propri diritti. Anche i partiti politici hanno sempre maggiori difficoltà a reclutare gente per i comizi, ed ecco quindi che l’idea di rivolgersi ad una claque da noleggiare per l’occasione diventa una soluzione sempre più praticata.

Ma chi sono questi dimostranti a noleggio? In prevalenza si tratta di studenti universitari: sul sito ne compaiono già 320 con foto allegata, breve profilo e richieste economiche che vanno da 120 a 145 euro per 6 ore di manifestazione.

La prima associazione che si è avvalsa di questa domocrazia a noleggio è stata quella dei medici tedeschi, i quali, per protestare contro la riforma sanitaria del governo di Grosse Koalition, ha messo in atto lo scorso dicembre una protesta dal sicuro effetto mediatico. A Berlino circa 200 falsi medici hanno manifestato in fila davanti al Reichstag, mentre sulla schiena dei loro camici bianchi le lettere stampate in rosso componevano la scritta Geiz macht Kranke (La tirchieria crea malati). Il giorno dopo tutti i giornali riportavano le foto.

Insomma, come il nostro portale va ripetendo da tempo, il noleggio non soltanto dà lavoro, ma crea addirittura nuovi mestieri, anche se precari e occasionali…

(Fonte: estratto da Dimostranti in affitto su Internet, Claudio Guidi, Il Secolo XIX 25/01/2007)

Nota di effeeffe
Per accedere alle schede dei candidati
http://www.erento.com/mieten/agenturen,_personal_dienstleistungen/personal/demonstrant/

15 COMMENTS

  1. ma perchè, quelli degli anni settanta non erano a noleggio? io credo di si. si fanno noleggiare anche oggi, facendosi pagare di più perchè adesso si portano dietro pure la prole con il passeggino.

  2. in germania non è permesso il diritto di sciopero ai dipendenti pubblici(che certamente lavorano non essendo scioperati come le nostre vecchie conoscenze).Bel paese davvero.Dal 1934 in poi colazioni da campione a oltranza(una garanzia)

  3. Mi hai fatto ricordare lo scandalo delle “appropriazioni indebite” nei supermercati quando entrò in vigore l’euro. La gente in massa entrava nei supermercati e prelevava i prodotti senza pagare, impunemente… perché era impossibile fermare tutti quanti. Successe in vari supermercati e in qualche libreria, nonché in qualche catena di elettrodomestici (dove sparirono le playstation!!!). Poi saltò fuori che era tutta una campagna pubblicitaria. Che quella gente era stata pagata per farlo e che esisteva una azienda che organizzava queste cose, con tanto di sito internet e listino prezzi. In questo modo le catene commerciali apparivano gratuitamente su tutti i telegiornali (la merce, ovviamente, veniva restituita sottobanco) e, visto il costo degli spot pubblicitari in TV, ci guadagnavano un bel po’! :-/

  4. Ben tornato, effeffe!

    La foto storica rammenta l’anno 68 in Francia, ahimé quegli anni sono lontani da noi… 70 La libertà delle donne, i miei genitori non sono d’accordo a proposito di questa libertà: ” Le torchon brûle, Le MLF”
    Mio padre era furioso, normale.
    Adesso tutto sembra tranquillo, in apparenza…

    PS Sono andata alla libreria Babel oggi, ho pensato a te e a Andrea.
    L’ultima volta au salon du libre, lo spectacolo era magnifico.

    Ciao !

  5. Cosi&come,

    Sei BRAVISSIMA!

    Sono autorizzata a manifestare per il diretto di sognare, di fare cose stravaganti, di amare Italia fino all’ossessione, di vivere di cioccolato, di lettura, di Nazione Indiana?

    BACI!

  6. mica l’ho inventato io!
    se si apre il menù in alto a tendina dove c’è scritto demonstation ci sono altre opzioni da scegliere… si clicca go e c’è da riderci ancora di più

    il mio preferito è

    scribblin baby

  7. Ah, ma che forte, che forte!!!
    starei delle ore incantata guardare quel pupo da pasticciare che pasticcia !
    :-)

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017