Elementi per una teoria generale dello stronzo
di Francesco Pecoraro
strón|zo
s.m., agg.
1 s.m., escremento solido di forma cilindrica
2a s.m., fig., volg., persona stupida o spregevole, spec. come insulto: piantarla alla vigilia delle nozze, che s.!; anche scherz.: dai, non fare lo s.!; anche agg.: un ragazzo s.
2b agg., volg., di atteggiamento, discorso o sim., stupido o spregevole: ragionamenti stronzi, comportamento s.
Al super-mercato ho visto in vendita un mucchietto di copie di un libro che si intitola Il metodo antistronzi, di un certo Robert I. Sutton.
Pare sia un grande successo.
I libri con la parola stronzo nel titolo vanno di moda, si vendono bene.
Forse la gente vuole finalmente sapere qualcosa di più sulla stronzaggine.
Secondo me si illude, perché stronzo è tutto ciò che ha a che fare con la specie umana e massa di stronzi è solo un altro modo per dire umanità.
Non ho consultato altri dizionari, ma come si vede già dalla voce del De Mauro on line, la definizione di cosa sia è chiara, mentre non è affatto soddisfacente quella di chi sia uno stronzo.
Una persona stupida non è detto che sia anche uno/a stronzo/a, lo stesso si può affermare per la persona spregevole.
La definizione di stronzo è complessa, il concetto è sottilissimo, multiforme, sfaccettato, multi-uso.
Molti di noi sono o sono stati degli stronzi, hanno fatto gli stronzi, si sono comportati o si comporteranno da stronzi.
La stronzaggine non risparmia nessuno, questo lo sanno tutti, compresi gli stronzi.
Ma chi è uno stronzo?
Come dobbiamo comportarci per essere considerati stronzi?
Se ci penso trovo subito qualche episodio in cui ci ho fatto una plateale figura da stronzo, mentre mi è più difficile individuare la stronzaggine dei miei comportamenti privati, perché è una sorta di costante universale (la chiameremo “Costante S”) che va moltiplicata per quasi tutto ciò che faccio & dico.
Parecchi anni fa entrai in una vineria e chiesi un vino bianco “un po’ champanisé”.
Il vinaio mi guardò con indifferenza, dicendo che non aveva capito la domanda.
Ripetei che volevo una bottiglia di bianco “un po’ champanisé”. Una parte di me mi diceva, Non lo dire! Non lo ripetere! Ma lo stesso pronunciai quelle parole.
Allora lui, spietato, tacque per qualche istante, osservandomi con attenzione, come si fa all’apparizione dello steronzo, poi disse: vordì che lo vole un po’ frizzantino?
Quella per me resta un’indelebile figura da stronzo.
Sono sicuro di averne fatte di molto peggiori, ma quella, chissà perché, mi brucia ancora.
Mi volevo atteggiare ad esperto usando parole che pensavo da intenditore de vini, cosa che non sono, e dunque facendo inevitabilmente una figura da stronzo.
Questo perché stronzo è soprattutto colui che vuol sembrare quello che non è, senza però minimamente riuscirci.
Stronzo è anche colui che ogni parola che dice serve in un modo o nell’altro e in qualsiasi situazione a metterlo in buona luce.
Per esempio esistono autori che scrivono libri al solo scopo di pavoneggiarsi con il lettore.
È stronzo chiunque mostri di pensare cose come: “io so’ io e voi nun siete un cazzo” (Belli).
Sottolineo la parola mostrare, perché un pensiero da stronzo non fa di me uno stronzo: stronzi si è solo in ciò che esprimiamo in modo palese: la stronzaggine interiore, che è immensa in ciascuno di noi, non conta, non fa punteggio.
Saper riconoscere i pensieri da stronzi per accantonarli, evitando che si trasformino in parole e/o atti, è lavoro incessante e faticoso, ma necessario, per non apparire gli stronzi che siamo.
La figura dello stronzo arriva tutte le volte che fai finta di sapere cose che non sai.
Stronzo è chi per esempio approfitta delle debolezze e delle minorità altrui, per trarne vantaggio, per prevalere, per togliersi lo sfizio di vessare.
Ciascuno di noi è stronzo nel momento stesso in cui compatisce qualcuno.
Come pure stronzo è colui che ti fa capire di considerarsi diverso da te, quello che si sente su un altro piano e si vede, quello che lui è oltre.
È stronzo chiunque approfitti della sua posizione di potere per infierire inutilmente, per generare inutile tensione e sofferenza in color che non possono reagire.
Le gerarchie di ogni tipo, presenti in ogni tipo di ordinamento, soprattutto le gerarchie sociali, generano ogni tipo di stronzaggine, rendendo automaticamente stronzo anche chi di suo non sarebbe particolarmente portato ad esserlo.
È in questo senso che affermo che umanità e stronzaggine sono sinonimi.
Dall’universo umano emana una sorta di radiazione di fondo, sul tipo della radiazione cosmica scoperta da Hubble, solo che questa qui è fatta di stronzaggine.
Mi spingerei ad affermare che l’istante in cui homo habilis divenne homo sapiens fu caratterizzato dalla comparsa, in forma primitiva e preistorica, della prima preziosa stronzaggine.
Da homo habilis a homo stronzus.
Per questo i bambini, nella loro innocenza umana primaria, sono assolutamente, integralmente e felicemente stronzi: disprezzano e infieriscono sui più deboli, si vantano in continuazione, sono schifosamente egoisti e ingrati, approfittano di ogni nostra debolezza per trarne vantaggi, possiedono un senso della gerarchia sociale fortissimo, si lasciano andare ad ogni forma di esibizionismo, di capriccio, senza rispetto per nulla e nessuno.
Nasciamo completamente stronzi e l’educazione dovrebbe proprio servire a questo, cioè a trasformare i bambini dal formato stronzus, molto primitivo e di origine genetica (di cui non hanno colpa), nel formato sapiens, di origine culturale, cioè in individui capaci di tenere sotto controllo la loro stronzaggine naturale.
Dovrebbe, certo.
(Immagine: Chris Savido – Bush monkeys)
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pezzo sopraffino! il commento è conciso perchè vado di fretta…esco a fare un po’ lo stronzo!
Sì!
(e mi piace anche molto di più questa immagine, l’altra era troppo pop-giap)
nella vineria, piu’ che stronzo direi cazzone
mentre il vinaio era un po’ stronzo
I peggiori sono quelli che lusingano, accarezzano, e quando non hanno più bisogno spariscono non senza aver prima infierito con lame affilate senza motivo alcuno. Sono, questi, i super s.
cordialmente
iolanda
Stronzo!
Elio e Le Storie Tese
Shpalman
Fra le maschere che un uomo può indossare ricordiamo l’argilla.
Fra le maschere che un uomo può indossare come non citare il bronzo?
C’è la maschera di ferro,
c’è la maschera di Pippo,
ma la maschera di merda
te la fa solo Shpalman.
[parlato] Dixie e le ragazze della palla al piede tornano domani,
ma adesso è il momento della cazzuola di Shpalman!
Un tamarro dietro l’angolo voleva incularmi la Vespa.
Un tamarro dietro un altro angolo voleva incularmi la catenina.
Ma io ho chiamato “Shpalman!”
Lui mi ha risposto “Dimmi”
E io gli ho detto: “Vieni qui che c’è bisogno di te per difendere me”
Attenti cattivissimi perchè è arrivato Shpalman,
che shpalma la merda in faccia
Aiuto arriva Shpalman
che tutti shpalmerà.
Non c’è dubbio che Shpalman sia un amico
con le mani in pasta.
E non credere che a Shpalman gli puoi dire “Tipo, adesso basta”
Perchè si chiama Shpalman
e il nome dice tutto
e ad ogni farabutto tinge il viso color maron,
poi lo asciuga col phon
ti rende shpalmatissimo
Perchè si chiama Shpalman
e shpalma la merda in faccia
aiuto arriva Shpalman
che tutti shpalmerà
Eroe dei nos tri tempi
non temo il faccia a faccia
di merda una focaccia
sul volto shpalmami
Facc! Zic! Briff! Rottprot! Mingh!
Pat Pat! Zic! Zum! Patatracchete!
Uelalalala! Che super sballo!
Nella confezione di Shpalman megatransformer
super action trovi la cartolina del concorso
“spalma il tuo compagno di banco”
e vinci la cazzuola laser di Shpalman.
Perchè è arrivato Shpalman
che shpalma la merda in faccia
aiuto arriva Shpalman
che tutti shpalmerà
autografi la faccia
di tutti i miei nemici
e il volto gli incornici
con pezzi di pupù
Arrivederci Shpalman,
ci mancherai di brutto
ed ogni farabutto
shpalmato resterà
Ringrazio alcuni di voi per gli schizzi autobiografici.
Come no, Franz. E tutti gli altri per le ventate di novità.
He, he.
per la faccenda:”un po’ champanisé”
io direi più ttosto, o da me si direbbe: “figura di merda” oppure figura da coglione” più che stronzo. ( notare la vicinanza di termini Merda/stronzo).
stronzo è proprio quesllo che sgarra, e lo fa apposta, per la soddisfazione di propri-privati interessi che ledono magari gli altri (quindo azione spregevole)
ecco”lo stronzo” è quello li.
quindi.
no quindo
Come copertina non si poteva scegliere nulla di più sorprendente. Davvero esplosiva! Uau!
Come nota Mitralika, qui si confonde l’essere stronzi col fare/dire stronzate. Insomma, non c’è rigore scientifico.
Ordine, ordine!
Sulla definizione di “stronzata” consiglio questo.
Io però non riesco a vedere così tanto “dramma” nell’episodio del frizzantino: sarebbe bastato ammettere apertamente, una volta emersa nei fatti, quell’intenzione semi-conscia, quella preoccupazione abbastanza ridicola di “apparire” maggiorati (barando) agli occhi degli altri, per riuscire probabilmente a farsi una risata assieme all’oste. Insomma la “stronzaggine minore” non mi sembra cosa diversa dall’inciampare: un infortunio, una mancanza di coordinazione – dovuta quasi sempre alla distrazione – soltanto che avviene a livello di pensieri e sentimenti, piuttosto che di movimento fisico. La “stronzaggine maggiore” mi sembra legata invece a delle sindromi caratteriali più stabili e pericolose, che mi rimandano al Fromm dell’ “analisi della distruttività umana”. Non credo quindi alla possibilità di una simile “teoria generale”.
Lo stronzo non è colui che fa finta di sapere ciò che non sa. Quello è un subalterno.
Lo stronzo è un creativo. Maligno come il ferro da stiro chiodato di man ray.
Diciamo che lo stronzo non tollera i compiacimenti e le approssimazioni.
Nel caso di tashtego lo stronzo è il vinaio che finge di non capire e poi maramaldeggia, frizzantino?
così a caldo direi che uno stronzo è uno che è una merda.
tranquillo beppe, tu non passerai mai come uno stronzo
Sto pezzo è bellissimo, e sono d’accordo: siamo tutti stronzi. Almeno dentro di noi (soprattutto ad altezza duodeno).
@ massey
non ho capito, scusa…?…(nel senso: mi prendi in giro?)
volevo poi introdurre una sottile distinzione:
lo stronzo è uno che è un po’ stronzo appunto;
ma
uno ‘strunz’ (la o finale che ho omesso si accenna appena) invece è uno un po’ fesso (es. ero rimasto lì come uno strunz).
Infine: attenti a non confondere lo ‘stronzo’ con la ‘testa di cazzo’. Nel caso di Pecoraro che va a chiedere il vino “un po’ champanisé, bè, secondo me in quel caso lì lui sapeva più di testa di cazzo che di stronzo.
Nella testa di cazzo prevale l’antipatia e la stupidità, lo stronzo invece è più finalizzato ad uno scopo biasimevole (es. guarda come si comporta col fidanzato, è proprio una stronza, lo incorna con tutti…; invece: quello lì è una testa di cazzo! (nel senso che non capisce nulla e mi sta sul culo)).
:-)
di stronzi è pieno dovunque, e secondo me il metodo antistronzi non è che sia del tutto inutile, piuttosto mi allarma un’altra cosa, il fatto che tutto al giorno d’oggi in libreria sia diventato CRIMINALE, il Romanzo è Criminale, ROMA è ROMA CRIMINALE, il libro inchiesta è libro inchiesta CRIMINALE, a quando un libro sullo STRONZO CRIMINALE?
lei, caro tash, è un simpaticissimo stronzo
devota
la fu
ad essere stronzi, tutto questo stronzeggiare mi ha dato un po’ alla testa.
A suo tempo mi capitò di recensire per Stilos “Stronzate”, il divertente trattatello di Harry G. Frankfurt edito da Rizzoli, ma le distinzioni che faceva tra stronzi e cretini mi parvero un po’ pretestuose. Anche qui, come in molti altri ambiti, per me l’unica discriminante è la consapevolezza. Siamo tutti stronzi, ma cessiamo di esserlo nel momento in cui lo riconosciamo sinceramente innanzitutto a noi stessi (perché certi mea culpa in pubblico spesso sono delle occulte apologie di se stessi, volendo far passare una condizione che ci appartiene stabilmente per un semplice incidente di percorso che appartiene al passato). E’ un po’ come in psicopatologia, quando si afferma che sapere equivale a guarire. In “Todas las almas” di Javier Marías c’è un dialogo illuminante fra Clare Bayes e il suo amante, quando lei gli dice: “L’imbecillità di Ted (sarebbe il marito di Clare) non è offensiva, e questo è ciò che mi permette di vivere con lui, me lo rende piacevole. Lui l’ha accettata, e tu ancora no. Sei tanto imbecille che credi ancora nella possibilità di non esserlo. Ti sforzi ancora. Lui no”. La stronzaggine, l’imbecillità ecc, sono la nostra fedele “con-sorte”, nel senso che con lei condividiamo il nostro destino, la quotidianità ottusa, mentre l’intelligenza è l’amante occasionale, che si vede solo di tanto in tanto.
mia moglie dice di me che sono stronzo e anche un po’ becero, alles in Ordnung, dann?
si può essere anche molto intelligenti essendo stronzi.
si può essere buoni, ma stronzi.
la stronzaggine può convivere con tutte le migliori qualità umane.
può manifestarsi in un continuum, oppure a tratti, a sprazzi luminosi et rivelatori.
ma, ripeto, come ogni etica laica deve esigere, non esiste la stronzaggine di pensiero, ma solo quella del dire e del fare.
quindi esiste un recinto, segreto & interiore, in cui ciascuno di noi può essere ferocemente stronzo a volontà, senza doverne rendere conto a nessuno.
il problema nasce quando la stronzaggine erutta all’esterno all’improvviso, a fiotti.
l’attribuzione del grado 100 a Bush però è deludente, troppo scontata, io avrei scelto Fini in ex aequo con l’Annunziata
@massey
l’immagine in fregio al post non l’ho scelta io.
oltre tutto non so se bush sia uno stronzo.
e non posso ritenerlo tale solo perché non mi piace la sua politica.
la stronzaggine è perfettamente trasversale, attraversa ogni classe sociale, ogni convinzione politica, ogni mestiere e ogni età, anche se nei bambini è più evidente.
Che puzza in questo post(o)!
;-) Le Stronzate segnalate da Gianni Biondillo e Sergio Garufi sono ben recensite anche da Girolamo Di Michele su http://www.carmillaonline.com/archives/2006/01/001654.html#001654
A mio avviso lo stronzo è più lo spregevole, cioè il coscientemente malvagio, che lo stupido. Bush mi appare essere più stupido di quanto sia malvagio.
Noto una tendenza, ultimamente, in chi ragiona con cervelli che non sono il mio (ma con questo non intendo dire che il mio sia superiore). Quella, cioè, ad assolutizzare e perciò a generalizzare. Più si cerca di definire, e più si zoomma, e più si zooma e più si perdono i dettagli dell’oggetto zommato. Mi spiego meglio. Uno, per esempio, che scacci in malo modo da sé un innocente eppure ossessivo scocciatore (che so, chi ti telefona per venderti il vino dal call center, e poi richiama, e poi richiama, e poi richiama, finché tu non gli attacchi il telefono in faccia), è uno stronzo in assoluto o uno che diventa stronzo per difendersi? Visto dal punto di vista dello scocciatore è Lo Stronzo. Ma visto dal suo punto di vista? E da altri punti di vista?
Mai come ora ho pensato che quando la vita è lotta, conflitto, la capacità di essere stronzi, ovvero malvagi, ovvero impietosi, ovvero incompassionevoli, si debba perfino coltivare se non ci si è naturalmente portati. E quindi in questi casi essere stronzi non è un disvalore. E quindi, collegandomi a Sergio, non cessiamo di essere stronzi quando sappiamo e decidiamo di esserlo (stronzi, sempre, nel senso di capaci di relativa malvagità).
gli stronzi beccano di più?
della serie: le donne, amano gli stronzi?
Volevo aggiungere, come contributo, questa riflessione che stavo conducendo: il termine “stronzate” è sempre sinonimo di “stupidaggini”. Non diciamo “stronzate” per dire “cattiverie”.
E poi, Tashtego, mi piaceva chiederti delucidazioni riguardo a quando scrivi:
Ciascuno di noi è stronzo nel momento stesso in cui compatisce qualcuno.
Intendi dire stupido o malvagio? E per compassione intendi il sentire comune? La compassione, cioè, in senso etimologico? Oppure la pena come sentimento di rigetto, ovvero come sinonimo di schifo? (Es.: “Questo cantante mi fa pena, perché non va a zappare invece di cantare?”).
Complimenti, comunque, per lo stile asciuttissimo dello scritto. Non contiene stronzate in nessun senso. :0)
Provo un’insana curiosità per il libro “Agli uomini piacciono le stronze – falli soffrire!” di Sherry Argov.
bush è stupido ma forse si porta a casa lo stato palestinese
reagan era stupido ma si portò a casa il crollo dell’urss
Tash, io la metterei così: la sinistra è stupida e la destra è stronza
@ massey
in iraq bush cosa ha portato a casa massey?
in iran secondo te cosa deve portare a casa massey?
Oggi (oggi!) mentre mangiavo l’antipasto al ristorante con la fidanzata (avevamo ordinato solo i primi, oltre a quello), ho chiamato il cameriere e detto:
“visto che la qualità è piuttosto alta, ordinerei anche un secondo.”
Stronzissimo.
Però è quel tipo di stronzo – descritto nel testo – che ha il senso di “quello che fa stronzate/stronzeggia,” ben diverso da colui che fa lo stronzo (ovvero agisce in modo egoista e inutilmente cattivo).
quella dell’irak è una guerra in cui committente e commissionario si confondono. Fra i committenti c’è senz’altro israele ma probabilmente anche i maggiori paesi arabi. Uno dei risultati potrebbe essere proprio quello della nascita dello stato paestinese. Saddam era un ostacolo.
Il commissionario oltre ad avere l’obiettivo, centrato, di garantire il flusso del petrolio ( infatti tu continui a fare benzina al distributore) ( ti ricordo che saddam aveva minacciato più volte di chiudere le forniture), vuole installarsi in quella regione per un periodo indefinito, e ci resterà sicuramente a lungo come presidio anche dopo il ritiro del grosso, al fine di poter reprimere o scoraggiare qualsiasi tentativo di instaurazione di un regime talebano/qaedista. Passi in afghanistan, mica tanto neanche lì, ma in egitto, in saudia, in siria, no way. E questo con l’appoggio logistico dei maggiori paesi arabi. Spazio aereo, basi, navigazione, retrovie e soldi.
L’iran è un discorso più complesso. Io comincerei col non credere a niente di quello che si legge sui giornali. Senza l’Iran dalla sua bush non avrebbe mai invaso l’irak (60% di sciiti).
notte beppe
Cara Gemma, la consapevolezza profonda di qualcosa di negativo che ci riguarda è evento rarissimo, perché ci obbliga ad abbandonare un’immagine positiva di noi stessi che ci è cara. Ecco perché è così difficile la guarigione nelle psicopatologie. Gli strumenti psicologici di cui disponiamo per affrontare questa dissonanza cognitiva sono la memoria selettiva, le mezze verità e la rielaborazione post hoc degli eventi, da cui scaturiscono inevitabilmente ipocrisie e contraddizioni. Per esempio dire che: “Noto una tendenza, ultimamente, in chi ragiona con cervelli che non sono il mio […] ad assolutizzare e perciò a generalizzare” significa accusare gli altri di ciò che stai facendo tu stessa, ossia generalizzare. Allo stesso modo non ha alcun valore un mea culpa in cui si afferma che reagire male a chi ci importuna, dal punto di vista di quest’ultimo voglia dire fare lo stronzo. Mi ricorda certe interviste di Marzullo in cui il vip di turno, alla domanda su quale sia il suo peggior difetto, risponde “sono troppo buono e gli altri se ne approfittano di me”. Noi tendiamo continuamente ad autoassolverci per convivere con i nostri limiti, fino al punto di negare la realtà. Io per esempio mi trovo brutto allo specchio, ma sono certo che sia lo specchio a sbagliarsi :-)
@gemma
Si è stronzi nel compatimento perché il compatimento implica un doppio, o triplo, registro di coscienza, che pertanto risulta falsa: ti compatisco innanzi tutto per sentirmi buono, ma se non mi sentissi collocato più in lato di te non potrei compatirti; ti compatisco, talvolta, perché non ti considero una minaccia e quindi posso permettermelo.
Altra cosa è la partecipazione, ma è molto difficile provarne di autentica.
In genere tutto ciò che genera falsa coscienza è per ciò stesso matrice di stronzaggine, più o meno palese.
falsa coscienza, non ho mai capito bene cosa significa, confesso che l’ho molto usato anch’io per stronzaggine. Falsa rispetto a che. Chi ne soffre lo sa? O è falsa rispetto a una coscienza campione? boh
falsa convinzione, m’ha detto adesso la marinella, cioè credere di essere convinto di una cosa per non pagare il prezzo di una verità diversa che conosco ma che conculco per opportunismo, m’ha detto proprio così
stronzi non si nasce, stronzi lo si diventa.
il bambino diventa stronzo nella misura in cui ha genitori stronzi e un contesto familiare e culturale stronzo che va a rafforzare o a indulgere, o a compiacere risposte aggressive, furbe, opportuniste, feroci, prevaricanti che il bambino, il suo bambino, adotta per relazionarsi al mondo che nella visione dello stronzo adulto, non può essere altro che un mondo di stronzi, visto che lui, per primo è uno stronzo.
gli stronzi “intelligenti” poi, quellli che hanno “cultura”, quelli che hanno “parola” per spiegare la loro stronzaggine ed esibirla impunemente perchè circondati ,applauditi, temuti, da altri stronzi meno dotati di intelligenza e di prestigio e di cultura, e di parola, stronzi gregari quindi che si zerbinano allo Stronzo più meritoriamente stronzo di loro, questi di Stronzi sono categoria che imperversa in tutti i settori delle umane “attività” e sono i più pericolosi, e il loro tanfo è insopportabile.
La meritocrazia, quasi sempre, non è altro che la legittimazione della filosofia delo stronzo.
sì, c’è in giro un puzzo di merda insopportabile.
o si usa lo sciacquone o ci si arma di compassione
o tutte e due le cose insieme
tanti baci
la funambola
@la fu
credo sia sbagliato considerare la stronzaggine una cosa esterna, che non ci riguarda.
quanto al bambino naturalmente esente da stronzaggine che viene rovinato dai genitori stronzi, mi spiace ma penso esattamente il contrario: sono i bambini che rovinano gli adulti.
Garufi dice: “Cara Gemma, la consapevolezza profonda di qualcosa di negativo che ci riguarda è evento rarissimo, perché ci obbliga ad abbandonare un’immagine positiva di noi stessi che ci è cara”.
Questa sì che è una bella stronzata!
E’ proprio vero il contrario. Siccome sappiama benissimo – e non è raro ma comunissimo – con piena consapevolezza e libertà di possedere e fare cose negative, ci diamo da fare per costruirci un’immagine positiva di noi stessi da far vedere agli altri!
In quanto all’autoassolversi è un buona cosa. Fortunatamente la natura conosce i suoi rimedi meglio di noi stessi.
“credo sia sbagliato considerare la stronzaggine una cosa esterna, che non ci riguarda”
altrochè se ci riguarda, tutti, nessuno escluso.
la differernza la fa la capacità, o meglio l’onestà di riconoscercela, la stronzite, di leggerla, di prendere atto della nostra viltà.
la sola operazione di riconoscimento non è però di per sè sufficiente a tenere a bada una pulsione stronza, anche se il saperlo, il sapere di questa tentazione, è già un passo avanti verso la consapevolezza.
è come dire: lo so lo so ho un brutto carattere,sono una stronza/o lo ammetto, ma io son fatto/a così
sticazzi, se sei fatto così, se ti sei fatto così, disfati :)
fai uno sforzino, vai a vedere perchè ti sei comportato da stronzo, vai a chiederti il perchè, vedi un po’ di metterti dall’altra parte, domandati dei tuoi meccanismi di paura, chiediti della tua miseria, domandati che significato attribuisci alla parola dignità.
quando hai fatto questa operazione di vivisezione della tua potenziale stronzitudine, avrai la possibilità di scegliere quantomeno di esserlo di meno, stronzo/a, e uno, di evitare automatismi, e due, di riconoscerti essere perfettibile e quindi degno di indulgenza, e tre, di riconoscere i tuoi stessi meccanismi in quelli degli altri e quattro, di provare indulgenza verso stronzate lievi “espletate” :) da un tuo simile, e cinque, e di smontare, smascherare e opporti allla stronzaggine dura, incallita,
feroce che ti si para ogni giono davanti.
quella del forte sul debole, e sei…:)) comunque sempre a rischio di stronzare, basta saperlo con un minimo di onestà suvvia.
per contesto culturale non mi limitavo ovviamente solo all’ambito familiare e… sull’argometo bambini non mi sento di infierire :)
baci
la fu
@ missy
scusa se te lo dico, ma secondo me (forse data l’ora tarda in cui scrivi), non ci capisci una sega in geopolitica.
Basta dire questo: io, grazie all’invasione dell’irak continuo sì a mettere il gasolio nel diesel, ma stranamente il barile è arrivato a 100 dollari… Sai bene che che fino ad oggi l’irak a causa di tutti i casini non riesce nemmeno a soddisfare il fabbisogno interno di petrolio.
Ti ricordo infine inoltre che Bush non solo aveva inventato la balla delle armi nascoste di distruzione di massa, ma con rivelazioni di aznar, saddam aveva mandato a dire che sarebbe stato disposto ad andare in esilio, ma bush invece ha voluto fare la guerra…
circa l’iran poi, che cazzo c’entra che che l’iran era d’accordo con l’invasione dell’irak? Ora la situazione è un’altra: ti dice nulla ad esempio che l’iran sostenga la siria e finanzi gli Hezbollah?
mi sono sbagliato, il messaggio di prima non è indirizzato a missy (la fu la conosce bene), ma per assonanza ortografica a
massey
caro beppe, del tuo intervento ho apprezzato il secondo me
“due, riconoscere di essere perfettibili e dunque degni di indulgenza” dove si può arrivare a partire da un post scanzonato
lancio un concorso: chi è più stronzo io o massey?
le votazioni, se interessa a qualcuno, sono aperte.
beppe, non sei competitivo
il mio secondo sospiro non era riferito a te