Un dio che sputa – Canzone in Si bemolle minore
di Marco Rovelli
E quando i cardini
non sorreggono più la storia, e l’io
è un altro, e il Tempo è Ora, spalancato
e osceno, aperto a liquidi e bave, immane –
ecco un incanto si produce:
Un dio che sputa
la sua risata
in faccia a chi s’illude
di avere in pugno il cosmo.
Un dio che sputa
la sua risata
in faccia a chi si chiude
in Sé, in un Dio, in un Mondo.
E’ un dio che sputa
la sua risata
in faccia a chi del tempo
fa ruggine nel tempio infame
dove il Soffio è Capitale,
e inonda il mondo
del suo seme di scambio funereo ed infecondo.
E’ la bellezza, Idiota – puro contorno, immenso gioco
Rivoluzione Permanente – nessuna orbita, ma fuoco.
E’ la bellezza, Idiota – forma, potenza, nobiltà.
Trasformazione Incandescente – d’incomposta eternità.
E’ un dio dal gesto distruttore,
dalla levità insaputa
di chi sputa
il suo sublime riso
nel viso del sepolcro vivo
che attende un giudizio
imbiancato e non vede
ciò che grida libertà
e per questo creperà con la terra nella bocca
– sotto a chi tocca…
Lieve, inafferrabile, giocoso dio che sputa
a chi non prende alla lettera il suo Soffio analfabeta.
Non vuole predicati,
né segni né mercati
né icone escrementizie
né prelati
E’ un dio che sputa… (ad lib.)
(O dio idiota,che non temi di frantumar certezze,
né di renderci saldi nella tua radice ignota,
rendici eterni, e vuoti,
o dio idiota.)
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esserci. sempre. fino al limite. e oltre.
un abbraccio
giambo
Il mondo è così diviso: in principio è la brezza,
e poi vi sono le cose che con voce o con gesto alla brezza
rispondono,
e poi vi è anche la pietra crudele, che tronca il volo
alla brezza,
e sui cui nulla che alla brezza risponda può germinare.
L’uomo che la brezza si elesse compagno
invano contro di essa erigerà siepe o muro.
Per lui il silenzio, come conghiglia, custodirà la sua voce,
e, respinta, più violenta si leverà nel suo cuore,
finché egli sorga e la segua.
Margherita Guidacci
e avanti con lo spirito ribelle…
Vamos!
;-)
Bravo.