Orografia familiare

di Valentina De Lisi

Infanzia

Capodanno

La notte di capodanno il padre, medico chirurgo, è di turno in ospedale. La moglie decide di seguirlo con la figlia piccola. Si portano dietro un panettone e una bottiglia di spumante fatti recapitare qualche giorno prima, con un biglietto di ringraziamento, da un paziente. La scatola del panettone contiene una sorpresa per bambini.
Arrivano in ospedale. Si sistemano in una camera asettica nella quale ci sono due lettini per ammalati e un televisore. Il padre indossa un camice verde. Se ne sta appartato.
Marito e moglie iniziano a litigare. La bambina spacchetta una decina di speculum e ci costruisce una casetta.
La discussione dei genitori si protrae. Il padre a un tratto si distende sul lettino e chiude gli occhi.
A mezzanotte, mentre alla tv è la solita litania di trenini e auguri, la madre riempie di spumante un bicchiere di plastica, sorride, e lancia tutto il contenuto addosso al marito disteso, gridando Auguri. La bambina ride.
Il padre, come al ralenti, apre gli occhi, si alza sgocciolando, e in un attimo si è piazzato di fronte alla moglie, le ha tirato uno schiaffo sotto gli occhi della figlia. In televisione la musica disco e il presentatore che urla Auguri.
La madre rimane immobile al centro della stanza, sembra un fantoccio, ha i capelli sulla faccia.
Il padre apre la confezione del panettone, estrae la sorpresa, ritorna sul letto a montare il giochino.

Carnevale

A scuola hanno dato la festa di carnevale. La madre ha vestito la figlia da fiore, le ha messo pantaloni e maglietta verdi, una corolla di gommapiuma rossa intorno alla testa. Le ha comprato i coriandoli e una ciambella. Al ritorno la casa è più fredda dell’esterno, c’è poca luce. La tavola è apparecchiata e il padre sta mangiando solo. La bambina lo saluta sovraeccitata. La madre le dice di andare in bagno a togliersi i coriandoli dai capelli facendoli cadere dentro la vasca. Mentre lo dice si mette una mano tra i capelli e si massaggia la testa, per farle vedere come fare.
La bambina sente che è una giornata speciale, che è carnevale e all’asilo si festeggia e per le strade c’è il sole e ci si tira i coriandoli e che oggi è una giornata diversa, che la madre le fa fare una cosa da grande perché è festa. Allora va in bagno, si toglie la corona di gommapiuma, apre il rubinetto della vasca, si mette in ginocchio sul pavimento e si allunga per prendere il tubo flessibile.
Cinque minuti dopo torna in cucina con i capelli completamente bagnati. La madre è seduta al tavolo e guarda il padre sbucciare una mela, ammonticchiare la buccia della frutta sul piatto. La bambina, allegra, dice Ho finito. La madre si volta e la fulmina con lo sguardo. La bambina smette di sorridere. Il padre dice Puttana della miseria.

Natale

Il marito si avvicina alla moglie. Le tira piano un ciuffo di capelli con una mano mentre le dice tra i denti qualcosa. La figlia li guarda senza capire. Non sa se comunicano in quel modo perché hanno litigato o perché ormai il loro è un modello assunto automaticamente. La moglie gli risponde remissiva. Poi si allontana, si mette a letto in pieno pomeriggio, la coperta sulla testa. La figlia decide di guardare la tv. In soggiorno trova il padre davanti al presepe. Lui le fa cenno di avvicinarsi, prende il pupazzetto dalla culla di paglia e lo porta alla bocca della figlia, le dice Dài un bacetto a Gesù. Poi accende la radio e la sintonizza su un canale religioso.
La figlia va in camera da letto e la madre le chiede Dov’è tuo padre? Risponde In soggiorno, sta pregando. Lo dice orgogliosa, per rassicurarla. La madre risponde Certo, si batte il petto. Maiale. La bambina si sente stupida.

Pasqua

All’uscita dalla chiesa la madre dice alla figlia A casa c’è una sorpresa. La figlia, saltellando, chiede Cosa? La madre dice Indovina. Una cosa che desideri. La figlia risponde Un cucciolo di Husky? La madre mente: No, non è un cane. Allora la figlia ci riprova: Un televisore in camera mia?
A casa la madre la porta in giardino. C’è una luce morta, il cielo è soffocante.

La parte esterna della casa, che chiamano “il giardino”, è in realtà un cortile lungo e stretto, con un’aiuola incolta, piena di buganvillee. Nel “giardino” gli inquilini dei piani alti si divertono a tirare la spazzatura. La bambina ha sentito dire ai genitori che qualche volta i vicini lanciano anche i preservativi. Quando l’ha riferito alle compagne, ha provato piacere nel dire una cosa adulta, anche se non ha idea di cosa siano i preservativi: sente che la parola è calda, scandalosa. Dalle sbarre del giardino la bambina guarda tutti i pomeriggi le figlie dei vicini giocare. Sono coetanee ma sembrano vecchie: hanno le unghie smaltate, il seno, passano la giornata in strada, sole. Parlano un dialetto aggressivo.

Il giorno di Pasqua, in giardino, la madre le mostra un cucciolo bastardo, color miele. La figlia esulta.
Il cane cresce presto, smette di rappresentare un’attrazione. Rimane tutto il giorno chiuso fuori, in “giardino”. Il pomeriggio piange dietro il vetro perché vuole entrare in casa, ricevere attenzioni. La bambina ogni tanto distoglie lo sguardo dalla televisione, scosta la tenda e si sente in colpa.

Adolescenza

Carnevale

A tavola i genitori comunicano che avranno un altro figlio.
La figlia si chiede perché, sono già in tre e le cose finalmente vanno bene. Dice Ma che motivo c’è? I genitori non ascoltano. I nonni dicono Che bella notizia.

Natale

A Natale la famiglia va in vacanza sulla neve, col neonato.
La figlia maggiore, per protesta, va in giro per le piste con un foulard tigrato in testa, come una zingara. Si è tinta i capelli rosso fuoco e usa un rossetto viola. La madre dice Si combina come un pagliaccio.
La figlia chiama ogni giorno dalla cabina del rifugio il ragazzo con cui esce da qualche mese. I genitori la pressano tutte le volte con una scusa diversa perché chiuda la telefonata.
Il neonato ha una tuta da neve in miniatura, in braccio è rigido, si muove come un unico blocco. Lo mettono sullo slittino. Lo riprendono con la telecamera, gli scattano centinaia di foto.
La sera la figlia vorrebbe stare davanti al camino fino a tardi ma è richiamata all’ordine perché deve “dare una mano col fratellino”.

Capodanno

La figlia vorrebbe passare il capodanno con gli amici.
Il padre le dice di no. Lei chiede perché non può, il padre non risponde. Allora lo insulta. Il padre si alza di scatto e lei scappa in camera, sposta il comò sulla porta perché non c’è chiave. Il padre bussa forte sulla porta, la madre s’intromette, si infila tra la porta e il padre. Si sente una colluttazione. Poi niente. La figlia rimane tutta la notte in camera mentre in salotto i genitori festeggiano con gli altri parenti.

Pasqua

Prima delle vacanze di pasqua i professori hanno avvertito i genitori che la figlia va male. Hanno detto che la ragazza non è seguita.
La madre, all’uscita dal ricevimento, dice alla figlia che se non studia verrà bocciata. Passano le vacanze dai nonni, sulla costa. C’è un vento incessante, che proviene dal mare. La luce è giallastra. La figlia maggiore va in spiaggia col cappotto, sola. La sabbia è scura e spessa, di un colore simile a quello del cielo. Si porta dietro i libri scolastici, si rende conto che ha dimenticato come si studia. Immagina di trovarsi su una spiaggia in Oceania. Progetta di viaggiare, prima o poi.

Maturità

Natale

La figlia torna in città per le feste, ha trovato lavoro a Londra dove vive da quattro mesi. Trova il fratello cresciuto, adolescente, la voce scura e le scarpe da basket numero 42. Durante la cena di Natale si ubriacano insieme, ridono. Più tardi, mentre i genitori dormono, lei gli tiene la testa sul water per aiutarlo a vomitare.

Capodanno

La notte di capodanno i genitori escono e la figlia decide di rimanere in casa col fidanzato.
Cucinano il cotechino, litigano perché nel purè c’è troppo sale. Guardano La corazzata Potemkin.
Fanno l’amore sul divano.

Pasqua

La figlia torna a casa qualche giorno. Il padre ha i capelli bianchi, il viso asimmetrico per un piccolo ictus.
I genitori passano il tempo sul divano a guardare insieme la televisione, la madre cuce sciarpe, il padre fa zapping, legge una rivista d’elettronica.
Il fratello si è preso la camera della sorella, esce tutti i pomeriggi.
I genitori cucinano quattro portate per pasto.
Il padre ha comprato alla figlia un impermeabile per quando tornerà in Inghilterra.
La figlia scopre che i genitori sono vecchi. Prova paura e, forse, tenerezza.

Carnevale

La figlia ha preso casa a Londra con il fidanzato. Gli ha comunicato che non vuole figli. Lui ha detto calmo Tanto c’è tempo, poi ha abbassato gli occhi per un attimo.
Ogni tanto la figlia chatta col fratello, si dicono cose importanti.
Vive tranquilla. Da qualche tempo, però, quando parla con i genitori per telefono, prova la sensazione che aveva da bambina, quando il cane guaiva in giardino dietro il vetro e lei chiudeva la tenda e ricacciava le lacrime.

9 COMMENTS

  1. prosa a puntasecca, essenzialmente gestuale, una gestualità congelata. che in subordine congela, immagino volutamente, il gesto interpretativo richiesto di norma al lettore: non per lasciarlo nel pantano dell’identificazione o dell’evasione, ma per inchiodarlo su questi quadri, senza permettergli diversioni.

    mi piace, è convincente. e lo dico da amatore delle diversioni, dei doppi-fondi allegorici.

    complimenti,

    f.t.

  2. molto interessante. stile asciutto, narrazione per scene e struttura combinatoria. l’ordine delle stagioni, delle fasi della vita simula il moto di un senso di pietas immobile.

  3. prosegue per fotogrammi, o meglio, mi ricorda la visione delle diapositive proiettate sul muro del salone, almeno trent’anni fa.
    L’insieme mi colpisce, senza finirmi di piacere del tutto. Comunque una strada da percorrere e perfezionare; funziona.

  4. a parte che essere messi nella rubrica di maurizio cucchi a parere mio non può considerarsi un esordio, mi hanno compresa di più i versi che la prosa che trov un po’ assuefatta allo stile “erri de luca edulcorato” che impera stemperando e smangiucchiundo la vera natura della loro scrittura senza formare individualità e differenziazione tra quelli della sua generazione. i versi invece sono meno costruiti e più eretici rispetto ad altra poesia corrente oggidì sempreché l’ autrice resti tale e scriva non per piacere ma perché non si piace senza farsi infiggere un’ etichetta. e mi si intenda.
    un saluto.
    paola

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francesca matteoni
francesca matteonihttp://orso-polare.blogspot.com
Curo laboratori di poesia e fiabe per varie fasce d’età, insegno storia delle religioni e della magia presso alcune università americane di Firenze, conduco laboratori intuitivi sui tarocchi. Ho pubblicato questi libri di poesia: Artico (Crocetti 2005), Higgiugiuk la lappone nel X Quaderno Italiano di Poesia (Marcos y Marcos 2010), Tam Lin e altre poesie (Transeuropa 2010), Appunti dal parco (Vydia, 2012); Nel sonno. Una caduta, un processo, un viaggio per mare (Zona, 2014); Acquabuia (Aragno 2014). Dal sito Fiabe sono nati questi due progetti da me curati: Di là dal bosco (Le voci della luna, 2012) e ‘Sorgenti che sanno’. Acque, specchi, incantesimi (La Biblioteca dei Libri Perduti, 2016), libri ispirati al fiabesco con contributi di vari autori. Sono presente nell’antologia di poesia-terapia: Scacciapensieri (Millegru, 2015) e in Ninniamo ((Millegru 2017). Ho all’attivo pubblicazioni accademiche tra cui il libro Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’Inghilterra moderna (Aras 2014). Tutti gli altri (Tunué 2014) è il mio primo romanzo. Insieme ad Azzurra D’Agostino ho curato l’antologia Un ponte gettato sul mare. Un’esperienza di poesia nei centri psichiatrici, nata da un lavoro svolto nell’oristanese fra il dicembre 2015 e il settembre 2016. Abito in un borgo delle colline pistoiesi.