Personaggi Precari 2011 – Il quinto elemento

di Vanni Santoni

Lorena

– Signora, ma cosa fa, spia?
…
– Signora, dico a lei!
(Lorena trotterella via)

Bruno

Di tutti i trentenni passati bruscamente dalla convinzione di poter fare tutto all’evidenza di non poter fare nulla, Bruno è di gran lunga quello a cui sono cambiati i piani del viso nel modo più grottesco.

Valentina

Che gli può dire ancora, al mondo, questa “provincia ricca”, questi bassi capanni di aziende – per carità, internazionali – questi colli dai pochi cipressi e dalle moltissime ginestre che attraverso in Intercity, così disarmati (così spaventati), pensa Valentina, senza scarpe i piedi appoggiati sul sedile di fronte, la tendina dello scomparto tirata, la borsa floscia accanto, gli oggetti che la definiscono così visibili, e così pochi, lì dentro.

Diana

– Oh..! Antidolorifici! Ma grazie, era proprio quello che desideravo!

Armando

– Ber bolide..! È la tu’ fia?
– Disgraziato, è la mi’ figliola!
– Oh, oh, sta’ bono con quer remo!

Greta

“Un’altra sera, un’altra cena a dir le solite fregnacce a decidere se scopamme ‘r fesso de turno – che poi, ho già deciso: dàmogliela, un’occasione, no? – … oh che sta a dì ora? Mannaggia ho perso ‘r filo… Ah, robe de Internet… Sìssì, Twitter, eh certo… Speriamo che nun sia contagioso, quell’eritema là…”

Lorenzo

“Quanto abbiamo sofferto!”
(poco)

Giorgio

Scopre su Wikipedia che le mele sono in effetti rose, e un cerchio, apertosi un tiepido pomeriggio di catechismo, ventisei anni prima, si chiude.

Michela

– … E col tuo ragazzo come va?
– È come avere un figliolo, ma bene.

Leandro

Sogna, a volte, il quadro svedese.

Liana

Mimica da cane, educazione da cuculo, integrità di scolopendra che nel terrario divora la scolopendra.

Alfio

“Perché il rotolo di alluminio è sempre nei cassetti della cucina, ma mai nel primo? Perché le medicine sono sempre nello sportello del bagno? E i liquori in quello basso del soggiorno? Chi trasmette queste prassi? Chi?!”

Eleonora

Un vecchio armadio; la lama del Chop´n´Scoop (e tre mattoni per darle peso); la corda, e le guide d´alluminio delle tende del salone. Due giorni di lavoro, un altro di tentativi e aggiustamenti, ed ecco fatta la ghigliottina.

Vladimir

– No, non siamo interessati a storie con “arzille nonnine”.

Claudio

Un obiettivo: passare a un contratto a tempo indeterminato entro la fine dell’anno.
Un timore: che suo fratello torni dalla Germania e chieda la sua parte della casa.
Un sogno: la pena di morte su scala industriale.

Jake

Il cappello: di cuoio. La fidanzata: sepolta viva. L’unità di misura: il milione di dollari.

Luisa

Alla notte fa sogni adulti e pieni di dignità.

Elia

Nato biblico da una madre infeconda fino ai cinquant’anni e cresciuto tra gli affetti, si esprime oggi per lo più a cinghiate.

Arianna

La mappa della Terra di Mezzo come desktop seda e rassicura.

Dino

Sta a caccia, Dino. Una domenica di gennaio, i boschi dell’Umbria meridionale, tagliati dalla ferrovia. Come ogni volta vede passare il treno: “Sai cosa? A questo giro gli sparo per davvero,” pensa, e fa fuoco.

Antonietta

– Una vita a muovere coca, pure a Marietto ti hanno fatto ammazzare, e per cosa? Per farmi fare la tabaccaia a Torino.
– E leggi l’insegna, cazzo: bar pasticceria. Pasticceria, maledizione. Bar pasticceria con tabacchi.
– La tabaccaia a Torino..!

Ermete

Dopobarba di fulmini, spalle di potenza nel tegumento fresco della camicia, uno spunto nel ventre, e niente, niente di buono da fare.

Louise

– Ma dai. E da chi l’hai saputo?
– Laozi e Siddhartha e Shiva e Tahuti; Mosè, Dioniso, Maometto e To Mega Therion, e con loro Ermes, Pan, Priapo, Osiride e Melchizedek, Min e Amon e Menthu, ed Ercole, Orfeo, Odisseo (con Virgilio, Catullo, Marziale, Rabelais, Swinburne, e tutti gli altri veri bardi); Apollonio Tianeo, Simon Mago, Manicheo, Pitagora, Basilide, Valentino, Bardesane e Ippolito, con Merlino, Artù, Kamuret, Parsifal, e poi Carlo Magno e i suoi paladini, Guglielmo di Schyren, Federico di Hohenstaufen, Ruggero Bacone, Jacques de Molay, Christian Rosencreutz, Ulrico von Hutten, Paracelso, Michael Maier, Jacob Boehme, Francesco Bacone, Robertus de Fluctibus, Giordano Bruno, Johannes Dee & Edward Kelley, Thomas Vaughan, Elias Ashmole, Miguel de Molinos, Adam Weishaupt, Wolfgang Goethe, William Blake, Ludovico II di Baviera, Richard Wagner, Alphonse Louis Constant, Friedrich Nietzsche, Hargrave Jennings, James George Roche Forlon, Paul Gauguin, Sir Richard Francis Burton, Gerard Encausse, Aleister Crowley e Timothy Leary.

Lupo

Profilo affilato, una sorella. Sogna torride sessioni di sodomia con Video Girl Ai.

Laura

Le piace molto, a cena, parlare malissimo della scienza e degli scienziati.

Iacopo

Essere un ragazzo (di nuovo!)
In una taverna una villana
in mezzo a una discussione
– voi invece cosa siete, “signore”?
Risponderle: un poeta.
– oh un poeta, abbiamo (nientemeno!)
ci faccia sentire una poesia, allora!
E allora guardare il tavolo e partire,
Plus douce qu’aux enfants la chair des pommes sures,
L’eau verte pénétra ma coque de sapin
Et des taches de vins…

Tina

– Cosa provo, ora, per te, “dopo tutto questo tempo”? Um, non so, qualcosa come un poderoso, oceanico, lancinante e insopprimibile odio?

Martino

(no, non la vuole, la caramella all’alloro)

Renzo

Da quando ha lo smartphone, ha quest’impressione che esistano due Internet, e deve trattenersi dal controllarle entrambe.

Karl

– Karl?
– Dimmi, Rino.
– Ti è mai venuto voglia di succhiare il cazzo a una donna?
– Intendi, di andare con un trans?
– No, dico proprio di succhiare il cazzo a una donna.
– Tipo un ermafrodito?
– No, no, proprio una donna.
– …
– Karl?
– Cosa?
– Ti rendi conto che c’è gente che non si è mai presa un trip?
– La maggioranza della gente.
– Si ma non gente che, sai dice non ho mai preso un trip ma a ventiquattro anni ho una cattedra al Politecnico, no no: dico gente che non ha fatto un cazzo mai eppure non si è mai presa un trip. Gente che poi viene e ti dice foah che viaggio il film di ieri sera. Gente che poi magari sputa sentenze sul mondo, sulle robe.
– Che ci vuoi fare.
(Rino guarda fuori dalla finestra)
– Tu ci sei mai stato con una turista cinese?
– Con una turista giapponese? No.
– Chissà se sono facili da rimorchiare.
– …
– Senti, Karl…
– Sì?
– Ma tra i Cavalieri dello Zodiaco, no?
– Eh.
– Il più forte secondo te era Andromeda?
– Andromeda? Ora tu dimmi cosa ci dice Andromeda! Casomai Phoenix, toh, anche se lo sanno tutti che il più forte alla fine era Pegasus, ma Andromeda? Andromeda era il più scarso.
– Seh, il più scarso! Catena di Andromeda! (mima la mossa)
– Ricordi male.
– Dai retta, ma che facciamo, usciamo?
– Devo studiare.
– Dai, usciamo!
– E usciamo…
[…]

Elisa

La pratica costante della ginnastica; il problema del significato.

Gianni

“… E quindi, i funghi sono alieni. Sì, certo, anche quelli sulle persone, che domanda è?”

Simonetta

Manda tutto in aceto.

Piero

– Ehilà Piero!
– Ciao Nando.
– Vado di fretta ma una cosa te la devo chiedere… Dai retta… Ma quella figa allucinante con cui ti ho visto ieri..?
– Pagata.
– Pagata?
– Sì, insomma, è una escort. Una maiala. Ti pare che mi vedi in giro con una così e non la sto pagando? Io? Ma dai.
– In effetti…
– Ovvio no? Ci vediamo, Na’!

Antonello

“Sarà poi fija mia? È tanto bassotta…”

Leonia

“E poi ti ricordi quando veniva a trovarci Pablo dal Cile e lo accompagnavamo sul Monte Serra per le sue sortite in deltaplano. E che mangiate di schiacciata, in quel piccolo alimentari a metà strada! Sì, lo so, non abbiamo mai conosciuto nessun Pablo, non siamo mai stati sul Monte Serra, mi sto inventando tutto, è terribile, no non so perché l’ho fatto, perdonami.”

Beppe

Nel 1984, al grido di “viva la brogna e chi la mantrugia” aveva guidato i peiores della IV B del liceo scientifico “Fermi” al riscatto sociale. Oggi è purtroppo dimenticato.

Stefan

ma che ne sapete voi
Majdanek un avanzo di salsiccia nella baracca del sorvegliante
(“qualcuno tra voi stupidi cani sa come si ripara uno scarico?”)
dolce speziato sogno

Esther

– Arrivo subito…
– Fai con karma.
– Faccio con dharma!
(risate)

Maria

“…Ma questa gente, sarà onesta o no?”
(no)

Orlando

– La avverto, qui siamo tutti maschi alfa.

Valérie

Ha le occhiaie e un quaderno con su un fiore di magnolia.

Bruna

Un cuscino in faccia per la nonna e latte al topicida per il piccoletto. Strano, il latte così verdognolo, aveva pensato.

Giuseppe

“Quanto mancherà al prossimo coprifuoco?”

Jean

si finirà a pregare il diavolo
a forza di ostinarsi a restare vivi
a forza di guardare nella buca
a bere il profumo a perdere i denti,
a forza di sputare medicine

22 COMMENTS

  1. Una vendemmia feconda. I personaggi precari hanno vestiti nuovi. Raggranello.
    Valérie, una parola leggera ( forse incontrero quella con il quaderno), Stefan, Simonetta ( a volte per me tutto in zucchero), Voglio la caramella all’anice, Iacopo, mon bateau ivre si è smarrito in un albergo, le parole hanno colore di vino, poeta naufragato, l’elenco di Louise e le donne? Virginia Woolf, Sappho, Anaïs Nin, Elisabeth d’Autriche, Colette, Lou Andrea Salomé…
    Lorena trotterella via
    con una trottola :-)

  2. anche se in certi passaggi mi ha infastidito, perché a mio insignificante avviso non riusciva a liberarsi del tutto della retorica della scrittura, l’ho trovato molto riuscito e talvolta molto divertente. faccio i complimenti

  3. La solita scrittura netta e violenta che fa di quella di Vanni una delle letture che preferisco. Bruno è un capolavoro.

  4. Luigi

    Vedendo che non farsi garbare gli scritti del Santoni era fuori luogo decise di provvedere ad esaltarlo.

  5. Luigi (2)

    Aveva preso l’abitudine di salutare gli autori dallo spazio riservato ai commenti. Così, per pubblica gratitudine.

  6. Luigi (3)

    Giorgio gli piaceva più di Armando. Tra Ermete e Claudio aveva una decisa preferenza per il secondo. Dovendo scegliere tra Eleonora Jake e Karl da una parte rispetto a Elisa Laura e Lupo dall’altra, sapeva farlo.
    E Dino poi gli piaceva quant’altri mai.
    Per il futuro riponeva cieca fiducia in Ferdinando Battista Ernesta Oreste, Renato Emilio Gina, Arturo Umberto Italo e Celeste.

  7. Be’, ormai i “PP” sono un piccolo classico.
    Karl e Rino li conosco. Belli Stefan e Iacopo :).

  8. Grazie, intanto, a tutti coloro che hanno apprezzato, ma grazie soprattutto a Andrea Raos, al quale si deve la pubblicazione—e il consueto titoletto a sorpresa (l’anno prossimo debbo aspettarmi un “sesto senso”? ^^). Poiché è da poco entrato nel novero degli indiani, colgo l’occasione per un ringraziamento anche a Gherardo Bortolotti, passato ormai agli annali come scopritore di questi miei, e dunque in parte responsabile della fortunata continuazione del progetto.

    @veronique mai dare le chiavi del battello al portiere :)

    @ghelli bada, me la immaginavo giusto un po’ più giù, un po’ prima di Rosignano Sorvé

    @Ferdinando ti ringrazio, pur non condividendo il giudizio su NI, che mi pare anzi rivista improntata a una certa qual sobrietà.

    @luigisocci in realtà le critiche (ma anche le ironie, a volte) fanno migliorare un autore molto più dei complimenti, quindi grazie :)

  9. Arturo

    Perché il principe azzurro è sempre il principe azzurro e incece la principessa è la bella: Addormentata nel bosco, Cenerentola, Biancaneve, Raperonzolo.. etc.. ?
    Il principe azzurro è un fedifrago sporcaccione ?

  10. vanni vabbè che mi piace tanto essere felicemente frainteso ma le mie non erano mica critiche ma indirettissimi complimenti. mi piacciono le tue cose già te lo dissi a firenze ad ultra remember? una critica, peraltro interessante, l’ha fatta sergio soda star. quindi ringrazia lui
    ciao
    l.

  11. Ah ok, pensavo ironizzassi sul fatto che i commenti eran tutti positivi :) su quanto detto da sergio soda star, beh: l’annientamento di ogni riverbero di retorica è un po’ il samadhi dello scrittore, spero di arrivarci quanto prima ;)

  12. Vanni

    – A me va bene sempre, tranne il mercoledì che sono a Milano
    – Tipo mercoledi sera questo?

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Andrea Raos
Andrea Raos
andrea raos ha pubblicato discendere il fiume calmo, nel quinto quaderno italiano (milano, crocetti, 1996, a c. di franco buffoni), aspettami, dice. poesie 1992-2002 (roma, pieraldo, 2003), luna velata (marsiglia, cipM – les comptoirs de la nouvelle b.s., 2003), le api migratori (salerno, oèdipus – collana liquid, 2007), AAVV, prosa in prosa (firenze, le lettere, 2009), AAVV, la fisica delle cose. dieci riscritture da lucrezio (roma, giulio perrone editore, 2010), i cani dello chott el-jerid (milano, arcipelago, 2010) e le avventure dell'allegro leprotto e altre storie inospitali (osimo - an, arcipelago itaca, 2017). è presente nel volume àkusma. forme della poesia contemporanea (metauro, 2000). ha curato le antologie chijô no utagoe – il coro temporaneo (tokyo, shichôsha, 2001) e contemporary italian poetry (freeverse editions, 2013). con andrea inglese ha curato le antologie azioni poetiche. nouveaux poètes italiens, in «action poétique», (sett. 2004) e le macchine liriche. sei poeti francesi della contemporaneità, in «nuovi argomenti» (ott.-dic. 2005). sue poesie sono apparse in traduzione francese sulle riviste «le cahier du réfuge» (2002), «if» (2003), «action poétique» (2005), «exit» (2005) e "nioques" (2015); altre, in traduzioni inglese, in "the new review of literature" (vol. 5 no. 2 / spring 2008), "aufgabe" (no. 7, 2008), poetry international, free verse e la rubrica "in translation" della rivista "brooklyn rail". in volume ha tradotto joe ross, strati (con marco giovenale, la camera verde, 2007), ryoko sekiguchi, apparizione (la camera verde, 2009), giuliano mesa (con eric suchere, action poetique, 2010), stephen rodefer, dormendo con la luce accesa (nazione indiana / murene, 2010) e charles reznikoff, olocausto (benway series, 2014). in rivista ha tradotto, tra gli altri, yoshioka minoru, gherasim luca, liliane giraudon, valere novarina, danielle collobert, nanni balestrini, kathleen fraser, robert lax, peter gizzi, bob perelman, antoine volodine, franco fortini e murasaki shikibu.