L’indomito, verso

Che cos’è il PREMIO FALERNO primo romanzo 

Il “Premio Falerno Primo Romanzo” nasce nel 2010 dall’idea di suggellare il “gemellaggio” storico tra vino e letteratura, e in particolare per sottolineare da un lato l’importanza storica della città di Capua e dall’altra il vino Falerno, vino famoso dell’antica Roma, che ancora oggi si produce in diverse zone della provincia di Terra di Lavoro.
Il “Premio Falerno Primo Romanzo” è dedicato agli autori esordienti, la cui opera prima sia stata pubblicata in Italia dal gennaio dell’anno precedente al gennaio dell’anno in corso.
I nove romanzi d’esordio dei nuovi narratori italiani, segnalati da altrettanti testimonial provenienti dal mondo della cultura, vengono letti e valutati dalla giuria popolare, formata dai comitati di lettura collegati alle numerose librerie della provincia di Caserta aderenti al Premio, il voto di questi (entro il 31 maggio 2011) decreterà i quattro autori finalisti.
Ad ogni scrittore esordiente candidato dai componenti della giuria di qualità viene abbinata un’azienda produttrice di Falerno che accompagna il percorso del libro candidato.
La proclamazione del vincitore avverrà l’ultima sera del Capua il Luogo della Lingua festival a Palazzo Lanza in Capua il 19 giugno 2011.
Qui è possibile consultare il programma completo.
Post Scriptum
Secondo me la migliore opera prima è Ho rubato la pioggia, ed. Nottetempo, di Elisa Ruotolo, e per chi volesse saperne di più Giovedì mo che viene sarò qui a “raccontare” il perché. effeffe

2 COMMENTS

  1. Un’ unione felice – il vino con i suoi colori diversi – i racconti fatti della terra campana. La lingua da Caserta a Salerno tiene il suo profumo delle colline di terra gialla, dove la pioggia scatta in un tempo magico, tiene il suo desiderio di evasione nel mare.
    Il vino possiede terra e mare. in bocca si sente il ricordo della terra,
    papille linguale riconoscono la lingua natale, il soffio, la parola trasmessa.
    Sono straniera, ma la lingua degli scrittori della Campania mi invade con sensualità. Come attraverso il vetro della bottiglia, vedo i rifletti dorati, rubino, viola dei miei sogni.

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017