Urban Jackalope


L’America dei conquistatori entra nell’ambizioso progetto di Zoè Gruni tramite la messa in scena di un personaggio d’invenzione, nato dalle paure ancestrali e dall’ipocrisia dell’uomo bianco che si spinge verso il West e oltre l’ordine naturale delle cose.
Il Jackalope, un prodotto dell’arroganza dei cowboy, lascerà per qualche tempo i suoi confini d’appartenenza per un piacevole tour attraverso l’Europa. La prima tappa sarà Firenze.
F_AIR, Florence Artist in Residence, è orgogliosa di aprirgli le porte e di contribuire al racconto della sua storia messo a punto con la collaborazione di alcuni giovani narratori.
La presente fase del progetto Urban Jackalope di Zoè Gruni nasce, infatti, come una collaborazione a distanza tra l’artista pistoiese, da circa un anno residente a Los Angeles, e un gruppo di studenti americani iscritti alla Florence University of the Arts per l’anno 2011.
Guidati dalla scrittrice Elisa Biagini, insegnante del corso di Travel Writing, gli studenti inventeranno memorie e ricordi del Jacklope, una creatura fantastica che Zoè Gruni ha concretizzato.
Il vernissage di Urban Jackalope sarà accompagnato da un buffet influenzato dal cibo e dalle pietanze della tradizione dell’America centro-occidentale e sarà curato dallo staff e dagli studenti di Apicius International School of Hospitality.
Urban Jackalope è evento da non perdere: un progetto collaborativo fruibile ed apprezzabile nel suo continuo divenire.

PALAZZI, Florence Association for International Education, è il consorzio di istituzioni accademiche interdisciplinari che comprende sQuola (Center for Contemporary Italians Studies), Apicius (International School of Hospitality), FAST (School of Fashion Accessory Studies and Technology), DIVA (Digital Imaging Visual Arts), FUA (Florence University of the Arts) e IDEAS (Interior Design, Environmental Architecture and Sustainability). F_AIR, Florence Artists in Residence, è il nuovo spazio artistico dedicato all’arte contemporanea di FUA, Florence University of the Arts.

*****

Zoè Gruni (Pistoia 1982) vive e lavora fra Firenze e Los Angeles. Diplomata all’Istituto d’arte di Pistoia, nel 2006 si laurea all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nello stesso anno apre nella sua città insieme a Cristiano Coppi e Andrea Lunardi lo spazio di arte contemporanea Studi8. Ha lavorato in vari spettacoli teatrali. Le sue sculture (indossabili e abitabili) diventano elemento drammaturgico di “Conversazione con la pietra”, spettacolo creato insieme all’attore e musicista Piero Corso e all’attrice Tania Garibba. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Collabora con la Galleria Il Ponte di Firenze e con Fu Xin Gallery di Shanghai.

3 COMMENTS

  1. Io sono contraria alle cosiddette notti bianche, eventi in cui si sprecano soldi e basta.

    Pare che tale iniziativa costi al comune e agli sponsor ben 250.000 euro.

    Intanto a Firenze chiuderanno prossimamente altre due sale cinematografiche, Il principe e il fiamma.

    Spazio uno, piccola sala storica con programmazione di qualità, ha chiuso per alcuni mesi i battenti per non so quali problemi veri o mezzi inventati di agibilità.

    Però in compenso si farà una multisala a Novoli la cui capienza va ben oltre le esigenze della popolazione di quel quartiere. E così si dovrà prendere l’automobile e intasare quelle strade già strapiene di macchine per andare al cinema visto che non esistono mezzi pubblici agevoli fino a tarda notte.

    Le notti bianche sono fumo negli occhi per mascherare la crisi culturale di Firenze che non comincia certo con matteo renzi ma che continua con lui.

    In ogni modo a questa “festa” non potranno certo partecipare i commessi e le commesse dei negozi di firenze costretti a lavorare anche per il 1 maggio e che si accingono a scioperare per protestare contro questo andazzo che li vorrebbe in nome del pil a lavorare la domenica e le feste comandate.

  2. Sì, Maria, peccato che questo post, anche se collegato alla notte bianca, parli in realtà della mostra di una giovane e brava artista toscana, e magari proprio chi è interessato alla cultura, per una volta potrebbe anche vedere il buono delle cose, senza trovare sempre appigli per critiche e polemiche, condivisibili o meno. La mostra di Zoè c’è fino al 6 maggio, poichè la performance è domani (anche durante la notte bianca ogni tanto avviene qualcosa di buono), ho pensato di segnalarla. Non solo le amministrazioni affossano la cultura, ma anche chi prende ogni spunto a pretesto per parlare di quello che non va, senza porsi il problema di considerare l’argomento in questione. Non la notte bianca, ma una mostra.

  3. Cara Francesca,

    il mio commento era riferito alla notte bianca, mi sembra di essere stata chiara, e non certamente alla mostra da te segnalata che è senz’altro una cosa pregevole. Tra l’altro leggo Elisa Biagini e quando posso l’ascolto anche, come ho fatto di recente al Museo Marini.

    Con le mie parole non volevo fare polemiche per il gusto di farle, semplicemente criticavo un’iniziativa, la notte bianca appunto, che considero sbagliata e costosa e una specie di fiore all’occhiello di amministratori in cerca di spazi mediatici.

    Nel novero degli eventi ce ne saranno sicuramente alcuni degni di interesse, che peraltro non potranno essere seguiti tutti, visto che se siamo da una parte non possiamo essere certo da un’altra.

    Niente appigli dunque, né tantomeno critiche a caso, ma soltanto un’opinione , direi politica, che ho sempre avuto fin dalla prima notte bianca, quella romana di veltroni.

    Eppoi scusa francesca, la scomparsa delle sale cinematografiche a firenze non può essere considerata un pretesto.

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francesca matteoni
francesca matteonihttp://orso-polare.blogspot.com
Curo laboratori di poesia e fiabe per varie fasce d’età, insegno storia delle religioni e della magia presso alcune università americane di Firenze, conduco laboratori intuitivi sui tarocchi. Ho pubblicato questi libri di poesia: Artico (Crocetti 2005), Higgiugiuk la lappone nel X Quaderno Italiano di Poesia (Marcos y Marcos 2010), Tam Lin e altre poesie (Transeuropa 2010), Appunti dal parco (Vydia, 2012); Nel sonno. Una caduta, un processo, un viaggio per mare (Zona, 2014); Acquabuia (Aragno 2014). Dal sito Fiabe sono nati questi due progetti da me curati: Di là dal bosco (Le voci della luna, 2012) e ‘Sorgenti che sanno’. Acque, specchi, incantesimi (La Biblioteca dei Libri Perduti, 2016), libri ispirati al fiabesco con contributi di vari autori. Sono presente nell’antologia di poesia-terapia: Scacciapensieri (Millegru, 2015) e in Ninniamo ((Millegru 2017). Ho all’attivo pubblicazioni accademiche tra cui il libro Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’Inghilterra moderna (Aras 2014). Tutti gli altri (Tunué 2014) è il mio primo romanzo. Insieme ad Azzurra D’Agostino ho curato l’antologia Un ponte gettato sul mare. Un’esperienza di poesia nei centri psichiatrici, nata da un lavoro svolto nell’oristanese fra il dicembre 2015 e il settembre 2016. Abito in un borgo delle colline pistoiesi.