Dal 6 marzo in edicola e in libreria il n° 17 di “alfabeta2”

«Ci sono delle cose che non si possono dire. Ci sono dei momenti in cui il mondo, di fronte alle nostre interpretazioni, ci dice No. Questo NO è la cosa più vicina che si possa trovare, prima di ogni Filosofia Prima o Teologia, alla idea di Dio o di Legge. Certamente è un Dio che si presenta (se e quando si presenta) come pura Negatività, puro Limite, pura interdizione». Così scrive Umberto Eco nel saggio – intitolato appunto Ci sono delle cose che non si possono dire – con cui si apre il focus sul New Realism (su «alfabeta2» numero 17, arriverà nelle librerie e nelle edicole martedì 6 marzo) – un saggio destinato ad alimentare il dibattito, in corso da mesi da una parte e dall’altra dell’Atlantico, sulla fine del postmoderno. Ma le pagine sul New Realism (le altre firme del focus sono di Maurizio Ferraris, che ne è il curatore, Markus Gabriel, Luca Taddio, Raffaella Scarpa, Jean Petitot) non sono le uniche, di questo nuovo numero di «alfabeta2», sulle quali si discuterà: il reportage di Dimitri Deliolianes dalla Grecia anno zero, l’articolo di Omeya Seddik sulla Vandea che è in noi (la controrivoluzione che è in noi), il bilancio appassionato e lucido di Lucia Tozzi sui Beni comuni un anno dopo, il nucleo di riflessioni sul Populismo (firmate da Marcello Flores, Alfio Mastropaolo, Fausto Bertinotti, Claudio Martini, Omar Calabrese, Alessandro Cannamela) sono alcuni esempi di quell’«intervento politico e culturale» che costituisce la ragion d’essere della rivista.

L’artista che con le sue opere illustra le pagine del numero 17 di «alfabeta2» è Jan Fabre.

Il supplemento alfalibri si apre con un doppio sguardo (Gigi Roggero e Renato Barilli) sulle Armi della critica di Alberto Asor Rosa. E ancora, tra i materiali dell’inserto: una intervista a Gianni Celati sulla sua traduzione prossima ventura dell’Ulisse di Joyce, un intenso «non-reportage» di Andrea Bajani dalla Romania (I cani di Bucarest), Monica Farnetti su Virginia Woolf, Rossana Campo su Jennifer Egan. Il fotografo del mese è Fabrizio Garghetti.

www.alfabeta2.it

Il sito della rivista, si presenta a partire da questo mese con una struttura completamente rinnovata, all’interno della quale occupa uno spazio centrale la nuovissima sezione Alfapiù, che si arricchisce ogni giorno di testi su arte e teatro, cinema e libri, musica e società. Con la nascita di Alfapiù, insomma, Alfabeta2, diventa il primo mensile con un supplemento quotidiano.


 

nicolas martino
ufficiostampa@alfabeta2.it

www.alfabeta2.it

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ha pubblicato uno studio di teoria del romanzo L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo (2003) e la raccolta di saggi La confusione è ancella della menzogna per l’editore digitale Quintadicopertina (2012). Ha scritto saggi di teoria e critica letteraria, due libri di prose per La Camera Verde (Prati / Pelouses, 2007 e Quando Kubrick inventò la fantascienza, 2011) e sette libri di poesia, l’ultimo dei quali, Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, è apparso in edizione italiana (Italic Pequod, 2013), francese (NOUS, 2013) e inglese (Patrician Press, 2017). Nel 2016, ha pubblicato per Ponte alle Grazie il suo primo romanzo, Parigi è un desiderio (Premio Bridge 2017). Nella collana “Autoriale”, curata da Biagio Cepollaro, è uscita Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016 (Dot.Com Press, 2017). Ha curato l’antologia del poeta francese Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008 (Metauro, 2009). È uno dei membri fondatori del blog letterario Nazione Indiana. È nel comitato di redazione di alfabeta2. È il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.