Poesie edite 2
di Daniele Ventre
1.
Ritornano involute le tue forme trasparenti da un velo di memorie covando sotto cenere le storie sommate lungo il caso ormai difforme. Vuoto l’abbaccio si richiude, dorme l’onda del tempo nel caos delle scorie: la paglia lungo le orbite aleatorie fluida per note di abbandono informe. Non sa il gioco redimerci dall’urna né salvarci l’incontro dalle spire del vortice dischiuso oltre le porte: così riguardo alla metà notturna dove già i sogni sembrano arrossire su retrograde vie di stelle morte. 2. Aperte le parole sulla soglia del mondo si richiudono in un lembo di silenzio e ripiega al vinto grembo l’amplesso d’una forma senza spoglia. I rami secchi della pianta spoglia infiltrano così il cielo di sghembo, se fra scie di corrose forme arrembo e si sgranano i raggi sfoglia a sfoglia. Sul limitare del giardino liso guardo staccarsi i petali del giorno fra la tela di ragno e la rugiada. Stretto nell’ambra il nostro tempo eliso nella vicenda del mondo piovorno fra stelle algide e maschere di giada. 3. A riva di notturni incontri viene la parvenza dell’ombra, al punto cieco dell’intelletto, al cadere di sbieco dei bagliori di lampade alle scene. Il pallore sfumato delle vene sotto la luce, il vellichio d’un geco da mura in grigio sul pacato speco delle carte scomposte si contiene. Qui un’onda muta lascia orli di spuma alle quiete follie, le sbavature degli oggetti bisbigliano sommesse il buio delle forme. Si raggruma polvere quieta lungo le fessure nel gioco delle travi mal commesse. 4. Intorno a sé s’intorcono le spire e all’indagare un ordine terreno dal notturno ammiccare del sileno e la primeva norma del fallire. Sul limite dell’antro adesso il velo della ninfa ricade, ora che lime di tenebra lambiscono le prime forme e l’ibisco è aperto sullo stelo. Questo buio che è in te d’anime vinte sollevi chino sul rito d’averno dall’inquieto cantare dello speco, che il tuo rotare attorno a fermo perno avvolge in trame di parole estinte per l’ambigua malia schiusa nell’eco.Comments are closed.
complimenti, Daniele.