Inni orfici a Zeus (XV, XIX, XX)
traduzione isometra di Daniele Ventre
15. Profumo di Zeus – storace
Ricco d’onori, Zeus grande, incorrotto Zeus, a te questa
libera testimonianza offriremo e questa preghiera.
Per la tua testa, sovrano, apparvero vite divine:
Terra, dea madre, nonché le scoscese cime dei monti,
quindi anche il mare e ogni cosa che il cielo al suo interno racchiude:
Cronide Zeus, tu scettrato che fulmini, cuore violento,
padre di tutto, principio di tutto e confine di tutto,
dio scuoti-terra, che accresci, Zeus fertile, folgoratore:
odimi, vario di forme, da’ tu la salute perfetta
e la dea Pace, e una fama di prosperità senza pecca.
19. Profumo di Zeus signore del lampo – storace
Tu, padre Zeus, che corri alto e sèi guida al cosmo infocato,
e della folgore eterea lampeggi il chiarissimo raggio
e dei beati sommuovi coi tuoni divini la sede
e fra correnti nembose accendi la folgore ardente
e tra boati avvampanti saetti e coi dardi fai velo
alle procelle, alle piogge, ai fulmini, ai validi lampi,
chiari di vampe, possenti, terribili, cuori violenti,
fiera arma alata, che i cuori sconvolge e fa ritti i capelli,
torcia improvvisa, tonante, un dardo invincibile e puro,
impeto divoratore fra gorghi d’immenso fragore,
indistruttibile, truce nell’animo, lampo mai stanco,
dardo affilato, celeste, del nume che fulmina e avvampa,
che non appena rifulge, sgomenta anche il mare e la terra,
e fa acquattare le fiere, se giunge all’orecchio il suo rombo:
brillano per i suoi raggi i volti, il suo lampo risuona
dentro le conche dell’etere: il candido lampo hai scagliato,
hai lacerata così la veste, il celeste velame.
Sfoga, o beato, sui flutti del mare il tuo animo truce,
o sulle vette dei monti: noi tutti sappiamo il tuo nerbo.
Goditi questi libami, ai cuori da’ tutta saggezza,
vita che all’animo è prospera, e insieme Salute sovrana
e la dea Pace nutrice di giovani, chiara d’onori,
vita che sempre fiorisca in pensieri d’animo lieto.
20. Profumo di Zeus folgoratore – grano d’incenso
Evoco il dio grande e santo, tonante, il bagliore più chiaro,
lo sfavillante dio aereo, ignito, echeggiante nell’aria:
folgora lampe di nembi con voce che corre in fragori,
lui, formidabile, truce nell’ira, invincibile e santo,
Folgoratore, Zeus padre di tutto, il supremo sovrano:
dia con benevolo impulso amabile scopo alla vita.
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ottimi, come sempre. Dato che il lemma “storace” ha un brutto suono in questo paese, vale forse la pena di precisare che qui, almeno mi pare, indica una pianta resinosa ( styrax in greco) tipo incenso, che rappresenta il profumo di Zeus in questa sua veste. Arriverei a suggerire che, per una traduzione rivolta a italiani di questo momento storico, avrei tradotto “incenso”, no?
Il fatto è che il grano di incenso è “libanomanna” che sta sotto un terzo, e meno interessante, inno orfico a Zeus astrapaios. Purtroppo styrax è styrax, ahimè (magari lo aggiungo così chiarisco).
Qualche riferimento bibliografico?