un taglio alla fontana e un’elegia di Rilke
di Francesco Forlani
Una lettura della sesta elegia duinese di Rainer Maria Rilke in una fontana dismessa del proprio quartiere, giusto di fronte alla libreria Il Ponte sulla Dora. Le riprese sono di Alessandro e Chiara, Rocco guardava e Pepe e i suoi amici ascoltavano. Lamberto suonava, ma molto prima. L’edizione è quella pubblicata da Einaudi con traduzione di Enrico e Igea De Portu
La pioggia era battente e il cuore batteva forte, così, rientrando ho scritto questi versi.
una profonda solitudine da autentica disfatta
e a letto senza cena di notte, di notte nera nera
con lo scroscio di una fontana dismessa che la pioggia
regala con rintocchi ed i zampilli sul cemento
della vasca che rivela insieme alla pietra l’idea
di uno specchio d’acqua appena rimosso
rapita disinvolta all’immagine riflessa di un tempo
che non è più tempo e speri chino sul foglio
piegato a metà come una barchetta senza mare
che quel tempo fuggendo si trasformi in temporale
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Grazie Francesco. In questo tempo Rilke mi sembra tornare particolarmente attuale, ammesso che non lo sia sempre stato. Recentemente ho riletto il Libro della Povertà e della Morte, che reputo e sento altissimo. Ci regali sempre momenti di grande verità poetica, e quella che viene dal profondo di te. Grazie.
grazie Francesco, sai quanto io sia affezionato alle elegie duinesi; e le domande che qui mi sono fatto su Rilke.
te lo dico anche qui…mi piace come leggi :)