Previous article
Next article

L’importanza di essere piccoli. Quinta edizione, 3 -6 agosto 2015

l'importanza-di-essere-piccLa poesia che viene al mondo vi giunge carica di mondo.
P. Celan, Microliti, ed. Zandonai

 

PROGRAMMA

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito e si svolgono a partire dalle ore 21:00

 Lunedì 3 agosto, ospiti dell’affascinante castello neogotico Manservisi di Castelluccio (Porretta Terme) dentro un grande parco con alberi secolari e che si estende fino al Museo Laborantes, il più grande Museo etnografico della montagna bolognese, due “regine” del panorama cantautorale e poetico nazionale, Cristina Donà e Elisa Biagini,  condivideranno per la prima volta il palco regalando al pubblico una raffinata serata tutta al femminile. Con la sua “parola verticale”, sfrondata da ogni elemento ridondate, e per questo motivo ancor più incisiva e limpida, la poetessa fiorentina annoderà i suoi versi con l’eco e il respiro delle voci di Paul Celan e Emily Dickinson. Un dialogo elettivo e sentimentale composto da versi taglienti affacciati “ai bordi” della vita e sempre tesi verso l’altro da sé. Dopo l’ascolto della poesia sarà la volta del live acustico di Cristina Donà, uno dei talenti più cristallini e influenti emersi alla fine del millennio dalla nuova scena milanese e poi decollata, grazie al suo talento vocale e al valore poetico dei suoi testi, verso un successo internazionale. Per L’importanza di essere piccoli sarà accompagnata dal compositore, arrangiatore multistrumentista Saverio Lanza, anche produttore dell’ultimo album Così vicini, un disco delicato e potente composto da canzoni intime e “vicine”, adatte a una condivisione ravvicinata e più intima.

Nei giorni del festival nascono dei legami che durante l’anno continuano a crescere e a ramificarsi, per questo motivo martedì 4 agosto saranno di nuovo gli ampi e assolati campi del circolo culturale ippico Scaialbengo di Castel di Casio ad ospitare Francesco Di Bella e Guido Catalano. Il clima gioviale e semplice dell’associazione che fa vivere allo stato brado i suoi cavalli, ben si addice con l’entropia di Guido Catalano tra i poeti più irriverenti, odiati-amati e letti degli ultimi anni. Le ultime due raccolte di poesie,Ti amo ma posso spiegarti e Piuttosto che morire m’ammazzo edite da Miraggi Edizioni, hanno venduto circa 18.000 copie e la sua fan page è seguita da quasi 20.000 persone. «Le poesie che fanno ridere di cuore e di pancia, e i reading  memorabili lo confermano come uno degli autori che riesce di più ai coinvolgere il pubblico.» Se Catalano il rock l’ha portato tra i suoi versi,  Francesco Di Bella, nel suo progressivo allontanamento dai 24 Grana, gruppo che assieme a 99 Posse e Almamegretta ha rappresentato il meglio della scena musicale napoletana negli anni ’90, si è invece ritirato dai ritmi punk elettronici della band in una dimensione più intima dedicandosi alla composizione pura. La sua voce appassionata e dolente chiuderà la serata attraverso un viaggio nella Napoli settecentesca in cui, tra gioielli sconosciuti scoperti in decine di vinili-capolavoro, confluiranno, anche dei brani  più famosi dei 24 Grana. Nasce così  Francesco Di Bella & Ballads Cafè che accompagnerà gli spettatori nel centro della notte, con le sue canzoni ipnotiche dal suono corposo e inebriante.

Vivere il margine non solo geograficamente ma anche nell’uso di lingue smarrite e in disuso, sono tra i temi cari al festival che quest’anno focalizza la sua attenzione sulla poesia dialettale ospitando tre autori che  attraverso questa lingua “povera” riescono a raccontare in modo autentico la vita. Mercoledì 5 il poeta veneto Longega e la romagnola Teodorani daranno vita a una lettura incentrata sulla musicalità della parola  nel borgo di Castagno di Piteccio, data che conferma  la volontà del comune di Pistoia,  partner del festival  dal 2014, di rafforzare il legame tra Toscana e Emilia Romagna. La chiarezza e schiettezza dei versi di Annalisa  Teodorani,  paragonata ad «un meteorite precipitato sul parterre della poesia italiana», ricordano quelli di Tonino Guerra, di cui è da molti considerata erede. Dalla pastosità “amabile” della lingua di Santarcangelo all’ariosità del veneto di Andrea Longega, un autore che fila e tesse le parole con la cura dei lavori artigianali, un mestiere che richiede tempo e pazienza e che riconduce il lettore a una giusta dimensione, più piccola e malinconica. Primo lustro è il suo libro più recente, da poco uscito per Nervi Edizioni, casa editrice di Fabio Donalisio, Francesco Targhetta e Marco Scarpa, che presenteranno proprio in questa serata il loro progetto editoriale. La tiratura di ogni volumetto è di cento copie, ognuna caratterizzata da una attenta lavorazione, curata nella scelta dei titoli e nell’estetica dei formati.  «L’idea di tornare a fare libri partendo da scelte semplici ma consapevoli: un’impaginazione elegante, la scelta di un carattere ben leggibile e piacevole alla vista, e una cura nell’assemblare tutto questo» sono, dalle parole degli editori, il valore di questo progetto. Una poetica aderente a quella del festival che quest’anno ha deciso di ospitare la casa editrice dando visibilità a un mestiere nobile e antico. La serata si concluderà con il live acustico di Roberto Dellera, bassista degli Afterhours, un originale folletto, vintage e psichedelico, che si muove attraverso epoche e stili con brillante disinvoltura.» Dopo il sorprendente debutto da solista, Colonna sonora originale (2012),  Dellera ritorna con il secondo albulm Stare bene è pericoloso, un disco di rock’n’roll e, in quanto tale, contiene vari elementi: dal pop al rock, dalla psichedelia, al folk e al jazz ma soprattutto lo spirito della musica popolare moderna.

Per l’ultimo  appuntamento di giovedì 6 agosto si salirà verso uno dei luoghi più antichi dell’Appennino, l’antica pieve romanica della Rocca di Roffeno, nel comprensorio del comune di Vergato. Un piccolo curatissimo borgo immerso nel silenzio, tra ortensie e gerani, in grado di incantare con la semplice e robusta architettura tipica della montagna. L’Abbazia, sorta nel X secolo per dare ristoro ai viandanti, ospiterà la lettura  del terzo poeta dialettale Emilio Rentocchini, di Sassuolo (Modena); di lui sulle pagine del Corriere della Sera Giovanni Giudici  ha scritto: «Rentocchini ci offre nella sua ricca tematica un dono di poesia antica e nuova: il coraggio della malinconia; la vanità delle imprese umane».  Dialetto in forma di sonetti che rivelano una  grande tecnica allacciata a una profonda ricerca dentro l’animo umano, approfondimento che rivela una moralità  che si manifesta dentro la materialità delle cose. E se Rentocchini è stato anche  definito “un virtuoso della musica per parole”, sarà il cantautorato  di alta qualità a concludere il festival con l’omaggio ai grandi autori e compositori italiani interpretati da DiodatoA Ritrovar Bellezza è il disco con cui Diodato omaggia quegli artisti che con le loro opere, a cavallo degli anni ’60, hanno reso grande la musica italiana nel mondo. Come Diodato stesso racconta “Queste canzoni ci appartengono, ancora ci raccontanoe sono in grado di ricordarci di quanta forza e bellezza siamo ancora capaci.” La voce intensa e le originali riletture di ‘grandi classici’, oltre al talento dimostrato nelle composizioni originali, hanno portato Diodato all’attenzione nazionale prima grazie al successo ottenuto al 64esimo Festival di Sanremo e quindi attraverso la costante presenza nelle puntate domenicali della scorsa stagione di “Che Fuori Tempo Che Fa”, parte conclusiva del programma di Fabio Fazio in onda su Rai 3.

——–

Anche quest’anno poi il festival presenterà una serie di creazioni originali e uniche da parte di vari artisti e artigiani che hanno realizzato opere specifiche per l’evento. Borse in lino e cotone cucite a mano, abbinate a una chiocciolina di stoffa imbottita che riprende il tema dell’immagine di questa V edizione sono la proposta di Carohandmade, una creativa della provincia di Livorno che ha preparato una serie ridottissima di questi oggetti unici il cui acquisto darà una parte dei proventi a sostegno del festival. Ritroveremo poi i ‘miniquadri’ di Cifone, al secolo Simone De Berardinis, di cui il fumettista Maicol Rocchetti (il noto autore degli ‘Scarabocchi animati’ di maicol&mirko) ha detto “Cifone è uno dei più grandi artisti che mi è capitato di conoscere. La potenza dei suoi disegni, dei suoi modellini di cartone e delle sue foto ricordo è devastante. Cifone riesce a stupirmi da ormai trent’anni. Le sue cose sono sempre vere, giuste, entusiasmanti, commoventi. Soprattutto non sono mai una truffa”. Saranno presenti poi i taccuini cuciti a mano della ditta artigiana 13sedicesimi di Torino, che pensa, disegna, stampa e rilega meravigliosi quaderni che per il festival riportano in copertina alcuni versi di Amelia Rosselli, tratti dal poemetto ‘La libellula, panegirico della libertà’. Gli stessi versi, ovvero: “Io non so cosa voglio, tu non sai/ chi sei, e siamo quasi pari” sono impressi su una serie di magliette realizzate dalla ditta Macron di Crespellano (BO) su generoso dono dell’Hotel Helvetia Thermal Spa di Porretta Terme.  Verranno inoltre presentati inoltre alcuni esemplari di poster d’arte numerati, pezzi unici realizzati appositamente secondo le antiche modalità di lavoro tipografico dalla tipografia d’arte bolognese Anonima Impressori. Tutti questi specialissimi piccoli grandi oggetti verranno proposti al pubblico in una raccolta fondi a sostegno delle attività del festival.

Ad arricchire la rassegna saranno presenti i due bookshop della libreria “L’ Arcobaleno” di Porretta e de “LO SPAZIO di via dell’ospizio” di Pistoia.

 

INFO

www.sassiscritti.wordpress.com

sassiscritti@gmail.com

fb: L’importanzaDiEsserePiccoli

mob:  349 3690407 | 349 5311807

 

ufficio stampa SassiScritti: Daria Balducelli mob. 349 3690407; d.balducelli@gmail.com

articoli correlati

Il bosco è vivo

di Oreste Verrini Il bosco è vivo, seppur io non veda animali o non senta rumori. Scruta i miei passi,...

L’ultimo dei santi

di Marisa Salabelle Le donne erano sedute in cerchio nella piazzetta secondaria di Tetti, non quella principale, all’ingresso del paese,...

Appunti estivi

di Francesca Matteoni Land’s End - Cornovaglia Così la terra finisce nel granito a picco sull’oceano. Là sotto le onde coprono...

Fare comunità con le arti e raccontarla: l’impegno come forma della gioia nelle periferie

di Francesca Matteoni   per Gianluca di Lupicciano  La comunità che viene: le ragioni fondanti Si è concluso da poco il festival La comunità...

Quel diablo di Baldrati

di Mauro Baldrati L’inglese camminava veloce, col suo passo regolare. Marcia sostenuta, livello 3, uno-due, uno-due, braccia sincronizzate con gambe e...

L’importanza di essere piccoli – ottava edizione

  L’IMPORTANZA DI ESSERE PICCOLI è un festival di poesia e musica nei piccoli borghi dell’Appennino tosco-emiliano che si svolge...
francesca matteoni
francesca matteonihttp://orso-polare.blogspot.com
Curo laboratori di poesia e fiabe per varie fasce d’età, insegno storia delle religioni e della magia presso alcune università americane di Firenze, conduco laboratori intuitivi sui tarocchi. Ho pubblicato questi libri di poesia: Artico (Crocetti 2005), Higgiugiuk la lappone nel X Quaderno Italiano di Poesia (Marcos y Marcos 2010), Tam Lin e altre poesie (Transeuropa 2010), Appunti dal parco (Vydia, 2012); Nel sonno. Una caduta, un processo, un viaggio per mare (Zona, 2014); Acquabuia (Aragno 2014). Dal sito Fiabe sono nati questi due progetti da me curati: Di là dal bosco (Le voci della luna, 2012) e ‘Sorgenti che sanno’. Acque, specchi, incantesimi (La Biblioteca dei Libri Perduti, 2016), libri ispirati al fiabesco con contributi di vari autori. Sono presente nell’antologia di poesia-terapia: Scacciapensieri (Millegru, 2015) e in Ninniamo ((Millegru 2017). Ho all’attivo pubblicazioni accademiche tra cui il libro Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’Inghilterra moderna (Aras 2014). Tutti gli altri (Tunué 2014) è il mio primo romanzo. Insieme ad Azzurra D’Agostino ho curato l’antologia Un ponte gettato sul mare. Un’esperienza di poesia nei centri psichiatrici, nata da un lavoro svolto nell’oristanese fra il dicembre 2015 e il settembre 2016. Abito in un borgo delle colline pistoiesi.