ti saluto fino a perdere la mano

testi e disegni di Elena Tognoli

 

 

 

Ricorrenza

 

Ogni anno

ti saluto

fino a perdere

la mano

 

lascio una traccia

agli arrivi e alle partenze,

è tremolante

e luminosa

 

è il saluto di una

lumaca.

 

 

La fine dopo la fine

 

C’è un vuoto

di granchio,

d’insetto

a pancia in su

 

non ha più

nerbo, non si

può ribaltare

 

 

Funerale

 

Sui ferri per fare a

maglia sono rimasti in sospeso

i punti per il tuo cappellino

per la tua piccola testa,

parole di una lingua che

mi si è gelata fra le mani.

 

 

Emigrante

 

Andava tutto bene.

I saldi cominciavano

sempre lo stesso giorno.

Le falde acquifere ci avvelenavano

lentamente. Le montagne erano ancora

alla fine della tangenziale. Poi,

 

un salto astrale. Da lassù studiavo

i comportamenti dei semafori,

i ricongiungimenti familiari

all’ora di punta.

 

Ostentando un odioso raggio

di stelle, solo sognavo

d’esser ferma in quell’ingorgo

color tortora, di ritrovare

una finestra accesa

al calar del traffico.

L’infermiera

 

Se stai lì,

affogando nel divano

in quella forma

che non ha più

piedi, solo ventre,

io non so come salvarti

 

ogni tanto accendo la radio

a tutto volume, così

se vuoi gridi senza sentire

il dolore che dici.

 

 

Il problema cipolla

 

Era un problema

cipolla, aveva una buccia

e molti strati

 

tolto uno strato, sotto

ce n’era un altro

e sembrava uguale

 

Io lo sbucciavo e

mi veniva da piangere.

 

 

Celebrazione

 

Morta, morta

sono morta!

 

mi libro,

spazzo, sono spazio

 

Viva, viva

sono viva!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NdR: i disegni di Elena Tognoli : Tentative walking 1-3, matita e acquarello su carta, 2016

 

2 COMMENTS

  1. Complimenti all’autrice!
    L’utilizzo di ternari e quaternari spinge il ritmo d’un lessico levigato e semplice inserito in una cornice sintattica asciutta e spartana. L’assenza di virtuosismi e barocchismi è un pregio.
    Potente l’immagine “Al calar del traffico” che a mio avviso racchiude in sé l’essenza della poetica dell’autrice.
    Elena Tognoli prende una pietra e ne ricava spontanea essenzialità.

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