Questo fuoco non si può impietrire. Omaggio a Lazlo Toth.

 

[ Il 21 maggio del 1972, Lazlo Toth sfregiava la Pietà di Michelangelo. Ne pubblico qui un ritratto.]

 

 

 

Toth della santità all’incontrario, in visita alla dispersione: senza fine i nomi si sprecano per dirlo. Siamo in sostanza di colpo su colpo: corriamo, scorriamo contro la bassa marea della storia. Dove avrai reciso, qualcuno odorerà un fiore, ma aspetterà a battezzarlo.

 

Frattura del braccio sinistro, frattura del naso, frattura dei tre lembi del velo, abrasione della palpebra dell’occhio sinistro, scalfitture multiple alla testa: ma la Madonna non ha sperso la tenue gravità in firma d’obliquo, o oramai le s’ostina una cipria vitrea, un velo mitografo.

 

Chissà da dove ti è venuta la giovinezza dell’apprendistato e il divieto di far claudicare gli idoli, chissà quali compagni di gioco per la tua mano indirupata, per la mano svelta nel suo abito di memoria della terra? Tu sai che presto o tardi la pietra indimentica; sai anche il non più da realizzarsi e per forza di levare, perché non ignori la gerarchia dei sassi.

 

Del giorno di ieri è rimasta un’umiltà di martello, ma stanca, e senza ragione di massacro: tu passerai, perché questo fuoco non si può impietrire. Saperlo è bene, e in manicomio non conoscevano il sismografo, per misurarti il polso.

 

(Macerata, 21 Maggio 2016)

 

 

 

 

2 COMMENTS

  1. Mi colpì molto, quel gesto, non ho mai dimenticato quel nome. Avevo 12 anni. Il nome di Michelangelo si legò per sempre, per me, a quello di un ungherese pazzo, o incantato.

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Giorgiomaria Cornelio (14 Gennaio 1997) ha fondato insieme a Lucamatteo Rossi l’atlante Navegasión, inaugurato nel 2016 con “Ogni roveto un dio che arde”. Il film è stato presentato alla 52esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ed è stato incluso nella selezione dei Rencontres Internationales Paris/Berlin 2018. In corrispondenza con il loro secondo lavoro, “Nell’’insonnia di avere in sorte la luce”, hanno curato l’esibizione “Come tomba di un sasso, come culla di una stella”, ospitata in Italia alla galleria Philosofarte, al Pesaro Film Festival, al Marienbad Film Festival e al Trinity College di Dublino, dove entrambi studiano. Tra le altre collaborazioni si segnalano la performance “Playtime”e la mostra “Young at heart, old on the skin ”, entrambe realizzate da Franko B . Giorgio Cornelio è il co-curatore del progetto di ricerca cinematografica “La camera ardente”, ed è anche scrittore: i suoi interventi sono stati ospitati in riviste e blog come “Artnoise”, “Le parole e le cose”, “Il Manifesto”, “Anterem", “Il Tascabile”, "Doppiozero", “Nazione Indiana” (di cui è anche redattore).