NO COMMENT! Domenica è sempre domenica

di
effeffe & effecappa
affiche apparsa sulle pagine cultura della stampa nazionale
AFFICHE APPARSA SULLE PAGINE CULTURA DELLA STAMPA NAZIONALE

109 COMMENTS

  1. Beh un piccolo commento all’immagine comunque poteva anche essere inserito citando la “fonte”. In ogni caso potrebbe sembrare strano che proprio sulla pagina culturale di un quotidiano appaia l’affiche di un film il cui genere suscita in molti sdegno e disprezzo! E’ pur vero, però, che ormai questi film così datati sono da considerarsi a tutti gli effetti parte della storia del cinema italiano. Non potrò mai dimenticare gli anni ’80 quando Bud Spencer e Terence Hill allietavano le mie serate da pre-adolescente: si rideva con tutta la famiglia e poi si andava a nanna.
    Forse la affiche non merita di essere inserita nella pagina culturale ma un “NO COMMENT” mi pare eccessivo.
    Saluti a tutti

  2. Grande film!
    O meglio film con grandi momenti di puro spasso, in particolare l’inseguimento in moto e le prove di canto: laralalalalla-laralalalalla- ecc. lo cantavo io 20 anni fa e lo cantano oggi i 15enni a scuola.
    Ma avete ragione, come film sono meglio riusciti quelli con EB Clucher alla regia: i 2 su Trinità e i Due superpiedi quasipiatti: in Altrimenti ci arrabbiamo manca la mano di un regista sicuro.
    (Poi metterei tra i migliori anche Porgi l’altra guancia e, benchè ancor più regredito all’infanzia, Chi trova un amico trova un tesoro.)
    Cmq non c’è dubbio, questo film, come altri della famosa coppia, sono parte integrante della (sotto)cultura cinematografica degli anni ’80-’90 in Italia.
    Lorenz

  3. Sì, Jan. Sì, Francesco. Ben fatto!!!

    Gaetani fascista! Serino fascista!

    Questa è la vera casa delle libertà.

    Tenete ben chiusa la porta, la libertà (di pensiero) potrebbe volare FUORI.

  4. Mha, mi vien da pensare che i due autori del post non abbiano idea dello stato “spirituale” della nazione; altrimenti, perché scandalizzarsi? E poi per “stampa” intendono “la stampa” di Torino? o tutti i quotidiani indistintamente? L’imprecisione è un altro sintomo della incapacità di essere comunicativamente efficaci. Altra domanda: è una pubblicità (il simbolino della medusa e la scritta DVD lo fanno presuporre)? O l’immagine è tratta da un articolo più vasto? Anche qui, un po’ di precisazioni permetterebbero di coglierne il senso. Nel primo caso (la pubblicità), il “no comment” è veramente fuori luogo, visto che non si capisce perché storcere il naso a questa e non ad altre, e ben peggiori, pubblicità; nel secondo caso, invece, la presunta irritazione critica degli autori del post diventa solo uno sfogo, direi anche di cattivo gusto. Ma voglio metterla sul positivo: in realtà, i due autori vogliono sottolineare la propria contrarietà al progetto ulivista di superlavoro per tutti, domenica compresa: “domenica è sempre domenica … altrimenti ci arrabbiamo” …

    Vincenzo Con.

  5. no,
    è che se si arrabbiano ti mollano sventole ceffoni ceffate manrovesci scapaccioni sganassoni huppercut + diretto al fegato, padellata sulla capa, caffettiera semivuota/piena sur le nez con conseguenza di liquido bollente indi ustione di grado 3, etc.
    cioè, uno guarda lì si prende la grandinata e non ha capito una emerita cazza,
    alla fin fine,
    ma sono loro che ci sganassano, effeeffe ed effe kappa?
    O no?

    MarioB.

  6. @ gemma
    concordo con te sul fatto che c’è un’idelogia dominante “di sinistra” nel mondo della cultura. sappi però che questa ideologia colpisce indistintamente a destra e a manca. anzi a sinistra della sinistra succede di peggio. la cosiddetta sinistra di governo altro non è che l’incarnazione del metodo stalinista togliattiano: pugno di ferro a sinistra e patteggiamenti con la destra. continuo a pensare che la partitocrazia è il vero cancro di questo paese, e che i veri cambiamenti possono realizzarsi solo attraverso i movimenti che non si fanno partito. il populismo berlusconiano (carlo pedersoli, bud spencer, se non sbaglio qualche elezione fa si era presentato per forza italia) ha cercato di scardinare il sistema dei partiti cercando di superare il sistema partito e appellandosi al cittadino in quanto vittima dell’inefficienza e della corruzione partitocratica. ha fallito quando si è fatto esso stesso partito, un po’ come mussolini.
    dire, come tu fai, “gaetani fascista”, credo volesse esprimere quel malessere che sopra ho cercato di descrivere. se non “sei di…”, se non ti schieri, e in particolare con la sinistra nel mondo della cultura, considerando trascurabili i vari foglismi e emiliofedismi trasformistici, allora sei out. questo “fascismo di sinistra” è una realtà. dall’altra parte mi fanno pena gli appelli del tipo: “cercasi intellettuale/scrittore di destra…”. insomma, forse ho male interpretato tutto, e in particolare il tuo pensiero, e me ne scuso, ma comunque ritengo che chi si occupa di cultura e di scienza deve, per definizione, affidarsi solo alla forza delle proprie idee. questo non significa poi non avere una propria condotta politica, ma i piani sono distinti.
    cp
    p.s.: “tutto ciò che so è che io non sono marxista” (karl marx)

  7. effettivamente si sarebbe potuto ricuperare la locandina originale col logo di cecchi gori senior, comunque non si può liquidare con una battuta banale un fenomeno di aggregazione sociale così potente come negli effetti è stata la produzione filmica del duo girotti-pedersoli: l’italia che siamo stava in fila al botteghino per i loro film più che in strada a fare la rivoluzione degli slogan.

  8. Noooo Gemma…. non apprezzare una battuta non è mai una bella cosa, puzza sempre un po’ di coda di paglia… ;-)

  9. http://gemmagaetani.splinder.com/post/9040764/%22Saviano%2C+Melissa+P.+napoletana%22

    http://satisfiction.blog.kataweb.it/satisfiction/2006/08/satisfiction_45.html

    Sono state scritte queste due recensioni di “Gomorra”.
    Dissentono dall’entusiastico e appassionato plauso che il libro ha ricevuto presso la comunità dei lettori, quella mediatica e quella intellettuale tutte. Le recensioni sono state pubblicate sul “Domenicale”.
    Avanzano dubbi.
    Ma non si possono avanzare dubbi su questo libro.
    La dialettica è vietata su questo libro.
    Ma i “fascisti” saremmo noi che le abbiamo scritte, Gian Paolo Serino ed io.
    Questo post di effeffe e effecappa è una risposta a quei dubbi, a quelle recensioni.
    Che sono state mandate ad alcuni redattori di Nazione Indiana confidando che potessero essere messe agli atti del “contradditorio”.
    La risposta è un messaggio in codice che capiscono in pochi.
    Avendolo visto (tutti i giorni do un’occhiata a Nazione Indiana), ho risposto ciò che personalmente penso di questo “messaggio”.
    Nulla più.
    Anzi, vi invito a non leggerle.
    Qualcuno potrebbe non capire riflessioni come quelle di Nicolò La Rocca, quando scrive di stare attenti al “canone del “capolavorismo””. Al fatto che sia “un canone nazista che crea dei campi di concentramento per i dissidenti”.
    O potrebbe dirmi, come è stato già fatto, che sollevare dubbi su “Gomorra” vuol dire dichiararsi filocamorristi.

  10. @ kristian

    Veramente io negli anni ottanta e novanta non stavo a fare la fila ai botteghini per vedere i film di Bud Spencer e Tence Hill. Mi andavo a vedere i film di Nikita Mikhalkov e di Andrej Tarkovskij.

    “Me ne spiaccio”. (Silvio Berlusconi)

    Il revisionismo storico e la superficialità sono malattie dell’anima.

    cp

  11. I pensieri idioti non sono nè di destra nè di sinistra sono solo brutti pensieri. E quelli di certe persone più che pensieri fascisti (magari, li vorrei tutti qui) mi sembrano pensieri Fazi-osi. Telefonati, insultanti. Se qualcuno dice fesserie ed infamie non è in nome della libertà che devo darci aurienza. “Ascolta chi dice cose profonde chi dice fessarie ti dirà ascoltami che ci sta la democrazia ed io posso parlà. Ma tu capisci, e se è uno malamente fanculo tutto non lo ascoltare. La democrazia non è far aprire la bocca alla gente” Questo papà-magliario mi diceva e non studioso di Tocqueville. Quindi jatavenn’!! (scusate ma quando mi si toccano i frati io mi inalbero e altro che schiaffi alla bud spencer provate a mettere piede nel mio quartiere vi faccio scoprire la solidarietà che hanno i terroni tra loro). Basta cu sta storia mo. Torniamo a faticare e a scrivere cose serie.

  12. @ NI

    Ho letto, su sollecitazione di un amico, della “polemica” in corso a proposito delle recensioni di Serino e Gemma Gaetani su “Gomorra” di Saviano (un libro che amo, per mille ragioni che è inutile spiegare, non ultima quella che, a mio modo di vedere, trattasi, anche, di grande letteratura). Non ho letto (e non ho nessuna intenzione di farlo) lo scritto di Serino; ho letto, invece, quello di Gemma (sul suo blog: non comprerei mai il giornale che l’ha pubblicato): non ne condivido, in estrema sintesi, nemmeno una virgola. MA.

    Ma il problema, in questo momento, per me, è un altro: leggo, infatti, che le sarebbe impedito di commentare su NI e che il suo IP sarebbe praticamente bloccato. Se ciò corrisponde, anche solo minimamente, al vero (ho troppa stima di VOI, per non desiderare di ESSERE SMENTITO E MANDATO A CAGARE IMMEDIATAMENTE), questo non solo è l’ultimo mio commento qui, ma anche L’ULTIMA VOLTA CHE MI COLLEGO AL VOSTRO SITO.

    Aspetto CHIARIMENTI.

  13. Non lo so cosa accade io sto qui a difendere un frato attaccato ingiustamente. Non so se è ingiusto bloccarli. Hanno calunniato, permesso che sui loro blog ci fossero pesanti accuse al mio frato e a suo padre (non le hanno tolte, tu lasceresti che su un tuo blog entrasse chi sul suo tiene scritto che tua mamma è na zoccola?) scrivono cose di gossip private, sfottono il fratello del mio frato (che deve stare al riparo di tutto sennò schiatto tutto). Quindi insomma un pò di attenzione io gliela chiederei, il teppismo dell’accusa non lo sopporto. Vaco a durmì e che Siddharta v’accumpagn’ (quello vero).

  14. Guarda un po’, ora rifunzionano i commenti. Che non hanno funzionato, solo dal mio portatile, mentre altri li mettevano, per tre ore. Caso? Black out energetico astrale? Certo, Allah è grande, si sa.

    Una cosa sola volevo dire. A me non interessa aprire polemiche su Nazione Indiana, meno che mai su “Gomorra”. Quanto avevo da dire, quanto tutti gli altri non avevano detto, l’ho scritto nel mio pezzo. Ci tenevo soltanto a far capire che questo post, la foto di Bud Spencer e Terence Hill, è un messaggio riferito alle recensioni che di “Gomorra” il Domenicale ha pubblicato. Una a firma mia. Una di Gian Paolo serino. Tutto qua.

    Non leggetele, ve ne prego.

    Potreste incappare in considerazioni scevre da fanatismo letterario come quella di Nicolò La Rocca quando dice che ci sono molte reazioni pericolose “insite nel canone del “capolavorismo”: è un canone nazista che crea dei campi di concentramento per i dissidenti”.

    Cari saluti. Sempre W la libertà di pensiero (e di lasciare commenti, che Allah ha ripristinato).

  15. Wuà finalmente a signorin s’è sfogata. La messa è finita andate in pace (non di allah che mi sta antipatico ma di Siddharta che vi da un bacio a tutti quanti)

  16. Diablo, una cosina.

    Se avessi applicato quel principio avrei dovuto cancellare moltissimi dei commenti lasciati sul mio blog riguardo alla mia recensione, composti di sole illazioni, irragionevoli considerazioni fuori contesto, stronzate vere e varie come accuse di filocamorrismo, per dirne una. Moltissimi commenti avrei dovuto cancellare, moltissimi IP, compresi i tuoi.
    Mentre la mia recensione aggiungeva al puzzle di recensioni e reazioni intorno a “Gomorra” soltanto una recensione-reazione che aveva suonato, dentro, differente. Purtroppo. Proprio tutto qua. Io mi sto solo confrontando con qualcosa su cui non sono d’accordo. Non impedisco agli altri di farlo con me.

    Buon proseguimento.

  17. Ah, se la Gemma ha ragione, se cioè il post è riferito al suo scritto su “il domenicale”, il tutto assume l’aspetto di un avvertimento mafioso, anzi: camorristico … urge chiarimento … (se poi gli autori pensavano di essere ironico, allora sono proprio messi male) … chiarimento anche sulla storia degli IP, che se fosse vera anch’io, come Ugolino Conte, abbandonerei la lettura di NI …

    Vincenzo Con.

  18. Hììì, ma non facciamone un dramma na trageddia strologgica millenaristica!!!
    Ma tra na settimana manco un cane,
    la gatta di mia ‘Ngelina si ricorda di sto post di sta tenzone.
    Uno dice: mi cenzurano, mi cosano, mi qui mi là e invece è nu filtro qualsiasi spammetico, o Psammetico III, che fallì lo scopo.
    MarioB.

  19. Qui urge roboante scesa in campo di Cûk; l’ordito della contesa diverte questo maestoso non-essere. Anche Cûk chiede: che teatrino è mai questo? Dietro il metacinema c’è davvero l’allarme per l’avvertimento? Dietro un poeta c’è sempre uno sbirro? Il cinestalinismo insiste nelle sue proiezioni petideologiche? Leggo ciò che il gulag scrive? Cûk vuole qui psicoricordare che ognuno, scrivendo, scrive quello che è. Voi vi dite, cari autori del post. Scolorate nell’essenza a vostra insaputa (e le parole sogghignano alle vostre spalle, sempre). L’articulo della Gaetani su “Gomorra” è forse troppo spavaldo, e a una prima lettura vien da chiedersi: da che pulpito? Però alcuni spunti interessanti li ha. Sviscerati non troppo bene, forse, da neofita dell’assassinio critico, farraginoso e trafficato di affermazioni inverificabili, però su un punto la Signorina ci azzecca: là dove sottolinea l’importanza del “contenuto” in “Gomorra”. Ma già Cûk, in una sua precedente apparizione con altra maschera, affermò linguacciuto e faceto cosa analoga; disse:

    «Ciò che immediatamente salta all’attenzione in “Gomorra” è il rapporto non oppositivo tra i due momenti: la linguisticità – la “realtà linguistica” – non mira ad eccedere il reale, cercando invenzioni che ne minino la decifrazione; mira piuttosto a diventare traccia del reale stesso, ricalco sofferto dell’extra-linguistico (…) gli “umani accadimenti” restano il punto di partenza e il punto di arrivo del procedimento adottato. Le concatenazioni della lingua, insomma, traducono il “mondo e le sue leggi”. Senza, appunto, eccedere la norma; senza cioè attuare alcuna infrazione del rapporto realtà-linguaggio e delle gerarchie interne alla lingua: a differenza di cosa accade in autori tipo Gadda, la lingua in Gomorra è presa come dato fisso e utilizzata senza “fondazione di segni”. In altre parole, Saviano non si associa a quello che è stato definito “il carattere più autentico del Novecento letterario”, ossia all’anti-naturalismo, dove l’autore agisce “soprattutto sul linguaggio e dentro la lingua letteraria”. (…) E non mi pare si possa parlare di novità neppure rispetto alla struttura narrativa usata: in fondo, qui come altrove, si cerca il “cadavere”, ossia si vuole arrivare alla fine per vedere qual è l’esito della vicenda (in che modo il narrante continuerà il suo percorso di internità/distacco dal “sistema”?). Né più né meno che un “romanzo borghese”, magari con un uso diverso dell’andamento ritmico (in Saviano frasi secche e brevi, là in prevalenza ampi respiri), però, per me, non dissimile nel risultato. Una sorta di fiction televisivo-cinematografica che punta a far risaltare, anziché il solito buonismo, l’essenza crudele del reale … (…)»

    Negli stessi scritti, l’altro che è in me se la prendeva, oltre che con la totale assenza di allegoria nel romanzo titolato “Gomorra” (e per Cûk questo è male) , anche con il processo di santificazione del Saviano (e per Cûk questo è peggio). Qui il problema è però un altro. Molte penne sinistrose mal digeriscono che si critichi ciò che si ama; e per difenderlo sono pronti a tutto, anche a bloccare il respiro agli IP, che erano morantianamente Infelici&Pochi. Questa censura mi dà grattacapi; e siccome Cûk ha regolarmente le pulci per la prima volta mi tocca applaudire l’Ugolino e il suo programma di abbandonare ‘sti lidi così poco libertari … Chiedo anch’io: chiarite, se volete; se non volete chiarire, tenetevi la vostra fastidiosa nebbia …

    PS: nessuno si è accorto che Saviano, nell’intervista pubblicata su Lipperatura, smentisce clamorosamente WUMING 1 sulla questione dell’Io narrante?

    Cûk-Utitz

  20. sì, sì, sì, Cuk chiede perdono; a legger meglio la questione dell\’Io Cuk ammette di aver preso un abbaglio … mi si perdoni il precipitoso caracollare nell\’abisso del frettoloso commentar d\’io e di lui e di noi (il resto lo confermo, tutto) … grazie al diablo della pestata di piedi …
    cuk

  21. Nazione Indiana dovrebbe essere pronta al confronto/scontro anche con chi la pensa diversamente. Invece si lanciano messaggi in codice pseudo-ironici senza alcun rispetto per i lettori di N.I.

    Dico anche che a me sembra un atteggiamento di difesa il vostro, un difendere le postazioni conquistate, del tipo: noi dentro Nazione Indiana, voi andate a cagare.

    Se è vero che Gemma Gaetani ha inviato il pezzo alla redazione, andava pubblicato, anche se non si condivide il pezzo. Che facciamo? Pubblichiamo solo gli amici e chi è d’accordo con noi? Non condivido le posizioni della scrittrice (apprezzo il libro e Saviano), ma odio ancor di più l’atteggiamento di insufficienza. Come pensate di neutralizzare o lottare senza lo scontro diretto? Con locandine e wuster con birra?

    P.S: Biondillo, poi, come sempre, commenta ogni post con battutine striminzite e strizzatine d’occhi a forma di spillo , come a dire “dico la mia… aspettate… ho tanto da dì… a ecco… so simpatico, famoce na risata, chi non ride è un boia”.

  22. Che su Saviano sia impossibile fare un discorso critico è evidente a tutte le persone dotate di occhi.

    Quanto sconfortante conformismo, anche qui su NI che dovrebbe essere un sito critico.

  23. @cristoforo p.
    non so tu, ma io intendevo i film che hanno fatto la fortuna di spencer-hill, che approssivamente vanno dalla seconda metà degli anni sessanta (tipo il ’67) alla fine dei settanta. io non c’ero, e se c’ero stavo all’asilo.
    per i sovietici, hai tutta la mia compassione. ti terrò presente nelle mie preghiere.

  24. Caro Sud ma che fesseria. Se un pezzo dice calunnie, se fa schifo, perchè lod evo pubblicare? Che idiozia. Se fosse stato un pezzo di analisi seria e non di basso gossip (adesso paragoniamo Maradona a Ciccio Baiano ed è fatta!) sarebbe stato pubblicato. Queste cose devono essere ignorate. Il mesaggio alla Bud hanno fatto bene. Le critiche che sonos tate fatte a Gomorra sono così poco serie che solo con Bud si può rispondere…A cazzara versione si risponde con cazzara versione!!! Evviva le puttanate! Dadaizziamo il domenicale….voglio sul ring Dell’Utri e Saviano

  25. Cûc, dove trovo l’articolo che hai scritto come altro da te e ch citi qui? L’integrale, intendo.

  26. Io la Gaetani non l´ho letta e non sono riuscito neppure a capire subito il nesso tra l`affiche e la sua recensione, se è piena di gossip e di calunnie bene ha fatto NI a non pubblicarla, ci mancherebbe che non potessero scegliere cosa pubblicare, la redazione sono loro.
    Resta il fatto che si sente un silenzio invitante verso chi solo suggerisce che il libro oltre che pregi abbia anche difetti. Possibile che gli indiani, accecati dall`amore, non ne abbiano visto neppure uno, neppure gli indiani piú letterati e sofisticati?
    Oddio, è possibile tutto, certo, ma è improbabile. E questo dispiace, soprattutto per la stima sia nei confronti del sito che di Saviano. Tanto piu´che il libro ha avuto grande successo e potrebbe permettersi di reggere anche qualche annotazione critica.

  27. @ el diablo

    Chi è che decide cosa è e cosa non è una cazzata? Tu? Con la stessa velocità con cui hai bollato il mio commento come fesseria? Mi spieghi perché è una stronzata il mio schizzo di inchiostro? E se dobbiamo ignorare, come pensi di farlo, con la presa per il culo?

    Avevo letto l’articolo di Gaetani e company prima del post e la parte sul brigantaggio, come anche il paragone con melissa p. è fuori luogo, a mio parere. Sono pronto a discutere, a mio piacere. Ma, ripeto, nonostante a me l’articolo dispiace, io ne avrei approfittato per discutere con l’autrice. Se ho i mezzi per farlo, per ragionare e argomentare intendo, e l’autrice dell’articolo è salita sul ring (inviando l’articolo alla redazione), io mi sarei tuffato nel quadrato. Se poi non ne ho voglia, perché la mia ragazza ieri sera ha fatto la preziosa e sono un po’ scaglionato per questo, allora ignoro l’accaduto, per il momento o per sempre, ma decido di ignorare il pezzo completamente; mica pigliando per il culo i propri lettori. Perché la cosa grave è che gli indiani non scrivono fra noi altri di bella speranza, ma hanno di fronte i lettori, quelli di N.I.; e io da lettore mi sento preso per il culo se mi si lancia un messaggio cifrato.

  28. La signorina già l’anno scorso è stata cacciata da Ni perchè dava fastidio, diceva cazzate, e perchè sempre polemica. esistono altri elementi fascisti in ni che ci sono proprio per prevenire, monitorare e intercettare l’intelligenza che essi non hanno e cercare o di imitarla o di neutralizzarla.
    E’ una cosa inutile, stupida, e bene fanno gli indiani ad eliminare chi oltre a deficere in tutto non apporta nulla alla discussione.

  29. @ kristian

    Io poi su certe cose ci vado in fissa. Il mio era solo un esempio per dire della superficialità con cui spesso vengono tranciati i giudizi senza avere dati di fatto reali. Dire che tutta l’Italia faceva la fila ai botteghini per i film di Bud Spencer & Terence Hill è un’affermazione basata sul nulla, una sensazione passata come dato inconfutabile e ovvio. Sì, gli incassi si dirà… Boh. Come se gli incassi, o il successo editoriale di un libro, siano un parametro corretto per valutare come la pensa la gente. Si parla spesso senza conoscere, proprio come nel caso dell’articolo di Gemma Gaetani sul libro di Saviano. Ho letto quel pezzo e non mi sembra che ci si debba montare sopra tutta questa polemica. Né più né meno di tanti altri articoli di critica, di tante altre recensioni. Vi si esprime un giudizio forte, ma argomentato. Io continuo a ritenere, gramscianamente, che non ci sia niente di più “rivoluzionario” della verità. Bisogna solo avere la voglia di capire, di cercare il vero. Tutto qui.

    Quanto al modo, significativo, in cui parli dei due registi russi, che citavo solo come contrapposizione esemplificativa, si dimostra ancora una volta quello che ho detto sopra. Se sei cresciuto coi film di Bud Spencer & Terence Hill il problema è tutto tuo, è stata una tua libera scelta, che ovviamente rispetto. (E un discorso analogo può valere anche per i film di “Monnezza”, Tomas Milian, tanto per non prendercela solo con i due “picchiatori” del cinema d’evasione italiano). Ma anche allora le alternative “di qualità” c’erano, e non erano i cosiddetti “sovietici” come li chiami tu. Mi sembra un errore concludere che l’Italia di oggi è quella che è uscita dai quei film. Così come sono sicuro che l’Italia di “domani”, per dire la gente normale, non sarà propriamente quella rappresentata nei film che annualmente producono i figli del povero Steno.

    cp

  30. lamammadeicretinièsempreincinta: “La signorina già l’anno scorso è stata cacciata da Ni perchè dava fastidio, diceva cazzate, e perchè sempre polemica. esistono altri elementi fascisti in ni che ci sono proprio per prevenire, monitorare e intercettare l’intelligenza che essi non hanno e cercare o di imitarla o di neutralizzarla.
    E’ una cosa inutile, stupida, e bene fanno gli indiani ad eliminare chi oltre a deficere in tutto non apporta nulla alla discussione”.

    Non per essere sempre polemico, ma mi pare che la “mamma dei cretini” con questo commento abbia partorito di nuovo. Maschio o femmina?

    cp

  31. mammadeicretini e diablo: ma chi vi ha designati a custodi della purezza del verbo di NI? chi vi autorizza ad attribuire ad altri la responsabilità di affermazioni insostenibili, che gettate lì, come tanti sassi nello stagno, solo per vedere l’effetto che fa?

    La censura, in qualunque forma si manifesti, è pratica fascista, e chi la sostiene con argomentazioni che hanno come unico appiglio un ricorso ai rapporti amicali o agli affetti, si comporta, pensa e agisce da fascista.

    NI può benissimo non accettare lo scritto di chiunque (anche se, in questo caso, come dicono Sud e Cuk, ha perso un’occasione importante, per un confronto serio): chi lo contesta? Il problema è quello di impedire a qualcuno, portatore in questo caso di un discorso critico su un libro che tutti amiamo, di esprimere il suo punto di vista. La dialettica, anche dura, è il sale dell’intelligenza, del confronto democratico, e dovrebbe essere il pane quotidiano di chi a valori antifascisti si richiama, altro che procedure censorie e insulti variamente assortiti.

    Io trovo la recensione di Gemma carente su molti punti, contestabile nell’impianto generale e mi riconosco, sostanzialmente, in parecchi dei rilievi che, ad esempio, Stefano Zangrando le muove. Ma Stefano entra nel corpo vivo del testo e, senza insultare nessuno, cerca di controbattere.

    Cos’è che controbattono, in questo caso, alcuni “difensori d’ufficio” di NI? Quali sono le loro argomentazioni per smontare il testo “incriminato”? Luoghi comuni, banalità, insulti, scemenze da decerebrati spacciate per ironia.

    Basta. Se devo contestare, ed è un mio sacrosanto diritto di libertà e di critica, voglio e devo farlo entrando nel merito dell’oggetto della mia attenzione. Che cazzo c’entra con la recensione di Gemma, e il suo contenuto, il fatto che lei abbia pubblicato un romanzo in versi con Fazi? Qualcuno vada a rileggere le cazzate che ha scritto sul suo blog e provi, se ne è capace, a riflettere. E qualcun altro pensi anche che, in qualche situazione, come questa ad esempio, imitare la spesso vituperata “Lipperatura” non sarebbe poi male: non intendo pubblicare il pezzo che mi è stato proposto, ma ne do notizia e, soprattutto, do tutti i ragguagli, ai miei lettori, affinché possano leggerlo autonomamente e farsene una loro idea. Punto.

  32. Leggo solo adesso gli interventi di cp. D’accordissimo, soprattutto sugli ultimi due.

  33. Sarà l’atmosfera del rientro dalle vacanze che produce un po’ di confusione….
    in effetti è uno stress, il rientro, bisognerebbe prendere delle vacanze dal rientro delle vacanze. prima non capivo, adesso di meno, ma non ha importanza. Cosa centra Bud Spender con il comunismo o fascismo? mah…Tanto Forlani, con tutti i suoi organi più che vitali, ci dilizierà presto con qualche coniglio dal cilindro. questo lo consideriamo un intermezzo pubblicitario, un trailer prima del film vero.

  34. Che una prestigiosa rivista letteraria online come NI sia infarcita nei commenti di polemiche sulla scrittrice Gemma Gaetani, sulla sua recensione a Gomorra, sul rifiuto a essere ospitata su NI, su cosa sia la censura e il fascismo ecc. è un sintomo dei tempi che corriamo:
    DOV’E’ FINITA LA CULTURA CON LA C MAIUSCOLA?
    Perchè si spreca tanto tempo discettando di argomenti sì futili e non si discute invece dei film di Bud Spencer e Terence Hill, e dei loro decisivi apporti alla cultura italiana del dopoguerra?
    Io non capisco…

  35. @c.p.
    io non ho parlato di incassi

    però ti parlo degli spettatori: se nove milioni e passa ti sembran pochi, allora non so veramente cosa tu possa considerare un ‘aggregatore sociale’
    questo per il film di cui sopra, ché per altri del duo, i cittadini che si sono spontaneamente recati al cinema sono stati sensibilmente di più, fino a sfiorare i 15 milioni per uno dei due trinità (mi pare il secondo)

    tanto per dire della superficialità con cui a volte ci si butta a babbo morto a tranciare giudizi, spesso senza conoscere…

  36. Mi chiedo, ma come cresceranno i ragazzetti di oggi che pur di essere accettati dal gruppo dei pari si trovano una mano impegnata a reggere la scatola del pop corn e l’altra magari a sgarruffare i capelli del fidanzatino brufoloso ed il sedere incollato ad una poltroncina del cinema in cui proiettano qualcosa del genere Va…ze di N…le (scusatemi ma non riesco neanche a scriverlo tutto, è più forte di me e non è una questione di unghie malcurate come direbbe Amalia De Lana ma di blocco psicologico, dovrò chiedere aiuto all’esimio dott. Carotenuto che di sicuro mi prescriverà la supposta giusta)…. Essi non hanno avuto la fortura (?) mia, ragazza nella seconda metà del secolo scorso, cresciuta a forza di cineforum – badate che l’iniziale motivazione era la stessa, farsi accettare dal gruppo, sgarruffamento ecc… – e quindi ore ed ore di film della neue Quelle tedesca (Herzog, Fassbinder, Wenders ecc…. ecc….).
    Da emerita cinefila poi, insieme a mio fratello più piccolo, non mi sono persa neanche Bud Spencer e Terence Hill: ci hanno fatto divertire (e poi ce ne davamo di santa ragione e le mazzate variavano tra lo stile di Karate Kid e quello di Bud Spencer). A ripensarci ora grazie alla polverina magica di cui è formata la patina del tempo, se mi guardo in dietro mi sembrano molto meglio- cioè con influenza meno negativa sulle personalità in via di formazione – i film della serie Altrimenti ci arrabbiamo di quelli del genere Va…ze di N…le. Accadrà forse come per altre pellicole e tra molti anni qualcuno ci proverà a rivalutare questo genere di film, mi riferisco a quelli i cui titoli non riesco a battere sulla tastiera ma io quando tutto ciò accadrà mi rotolerò nella tomba.

  37. ma infatti Lorenz, io mi stavo chiedendo se tutta questa erezione per questioni alla fine economiche-editoriali di nessun interesse, abbia conseguenze anche sull’aggravamento del decremento demografico, oltre che sulla cool-tura. Non sapevo ci fossero moderatori su NI. ma tutti qui hanno interessi al marketing editoriale?

  38. io non mi preoccupo proprio nè di Vanzina nè di Pedersoli,
    tanto tutto poi fa il suo tempo,
    però quei due mi erano simpatici,
    poi essendo io un ragazzo della prima metà del secolo scorso
    ossia addirittura preatomico,
    ossia quelli che al cine dell’oratorio vedevano Crik e Crok
    ovvero Stanlio et Ollio,
    allora sai quanto mi fa il solletico tutto ciò,
    i due da stare attenti erano già roba modernissima,
    spaziale, iperdinamica,
    io modestamente ero nella carrozzina
    che volava giù per le scale di Odessa
    nella Corazzata Potemkin,
    ci ho anche il certificato.

    MarioB.

  39. @ cf05103025
    Il tuo intervento ha qualcosa di poetico, anche nello stile.
    La scena della carrozzina, una delle sequenze più note del cinema! Bellissima tua madre morente mentre perde il controllo della carrozzina. E pensare che, come gli altri, tu e lei eravate attori non professionisti.
    Non è mica vero quello che ha detto uno dei tragici Fantozzi in merito alla durata della Corazzata Potemkin – ce l’aveva con il suo direttore che lo costringeva a film datati e lunghissimi – invece di sei è molto più contenuto.
    Comunque questo film non lo butterei dalla torre.
    Lo lascerei su in buona compagnia di Bud, di Terence e di tanti altri ancora.

  40. SU SAVIANO:

    Qualcuno mi speghi una cosa: Roberto Saviano dice le cose che dice, con quella lingua, su quei temi, da anni, fra l’altro anche qui su NI (vedi https://www.nazioneindiana.com/2006/08/27/articoli-di-roberto-saviano/). Molti di quegli articoli sono poi passati naturalmente nel libro in questione.
    Com’è che i puntuti critici di Gomorra hanno dovuto aspettare la pubblicazione per una grande casa editrice e il successo editoriale e mediatico per farne una critica (non certo alla persona, non sia mai) al testo, all’argomento, allo stile, etc. etc.? Com’è che finché erano articoli da Blog non meritavano critica alcuna? Neppure uno straccio di commentuccio, un delirietto alcuno? Com’è?

    SULLA CENSURA:

    Poi, rispondo, a chi lo ha chiesto, sulla questione CENSURA:
    NE HO LE PALLE PIENE. Non esistono filtri non si censura nessuno, tranne lo spam più esagitato e demenziale. Nel nostro blog riceviamo migliaia di commenti quotidiani, i filtri antispam, ogni tanto, beccano nella rete anche commenti che non c’entrano nulla. E’ capitato anche a me di commentare e ritrovarmi in moderazione, più di una volta. Che devo pensare? Che qualcuno trama nell’ombra contro di me?
    Ma perché questa ossessione dietrologica?
    Se devo mandare a quel paese qualcuno non preoccupatevi che non userei mezzucci tali. Lo manderei a quel paese pubblicamente. L’ho già fatto, lo rifarò. Ma quel che più conta: se ho da discutere con qualcuno sul piano delle idee lo faccio, non mi barrico dietro la censura. Non è il mio stile, non lo è mai stato. (i provocatori invece non meritano commento alcuno. Li lascio nel loro brodo a godere della loro arguzia).

    Però, sia ben inteso, l’ho detto sino allo sfinimento: questa casa ha delle regole. Se in un mio pezzo (è un blog multiautoriale, non mi prendo la responsabilità dei pezzi altrui) qualcuno insulta la persona di qualcun altro (dandogli, ad es., del camorrista o della puttana) lo cancello. Ogni mia moderazione è sempre stata alla luce del sole, mai fatto nulla di nascosto.

    Infine mi chiedo: se in questa casa non amate la cucina, le abitudini, i soprammobili, gl’inquilini, gli orari, la conversazione, i programmi tv, i quadri alle pareti, insomma, ma che cazzo ci venite a fare?

  41. Giustamente Gianni ha reso omaggio alla locandina della foto arrabbiandosi davvero: chi sei, Terence o Bud?
    Però Gianni a un cinefilo come te chiederei: che ne pensi dei migliori film di Bud Spencer e Terence Hill?
    Ad esempio, non sarebbe il caso che qualcuno prendesse sul serio la sceneggiatura dei Trinità, che a me sembra comicamente di tutto rispetto?
    O dico cazzate?

  42. @ kristian
    “[…] però ti parlo degli spettatori: se nove milioni e passa ti sembran pochi, allora non so veramente cosa tu possa considerare un ‘aggregatore sociale’
    questo per il film di cui sopra, ché per altri del duo, i cittadini che si sono spontaneamente recati al cinema sono stati sensibilmente di più, fino a sfiorare i 15 milioni per uno dei due trinità […]”

    “Pubblico di merda!” (Nanni Moretti, in Sogni d’oro)

    cp

  43. @ Gianni Biondillo

    Gianni, se la risposta, comprensiva di esortazione finale, è rivolta a me, mi permetto di invitarti, se ti va di farlo, a rileggere i miei due post: il primo, perché contiene, senza formulazioni retoriche o criptiche, il senso più vero della mia domanda, con una affermazione, in maiuscolo, che lo veicolava molto chiaramente; il secondo, perché aveva dei destinatari ben precisi, che, forse senza neanche accorgersene, finivano per attribuirvi volontà censorie: e a quelli ho risposto. Ho chiesto chiarimenti, proprio per dissipare ogni dubbio: tu hai risposto, e io mediterò il senso di ogni tua parola, per quel che mi riguarda.

    Permettimi, comunque, di farti notare, en passant, che anche quello che scrivi nel primo capoverso della tua risposta è, a ben guardare, suscettibile di lettura dietrologica, esattamente come l’interpretazione di chi, vistosi non pubblicato un commento, ha pensato di attribuire il fatto a intenzioni censorie e non, come poi è successo, all’attività dei dispositivi antispam. Nessuno, credo, può sindacare la libertà di chiunque, sui tempi e i modi di eventuali interventi, siano di critica o di sostegno poco importa.

    Ho poi letto il tuo intervento sul sito di Gemma, e non potrei non essere d’accordo con quanto scrivi. Quando ieri sono entrato per leggere, avevo intenzione di commentare, spinto in questo anche dalle pertinenti osservazioni di Stefano Zangrando e di un paio di altre persone, ma, vista la piega che prendeva la faccenda, me ne sono guardato bene, anche per evitare di essere confuso in un bel mazzo di porcate in forma scritta (tra cui, ma non sono le sole, quelle che tu hai rilevato).

    Converrai, comunque, che ormai, come faceva notare qualcuno qua sopra, sta diventando un vero sport quello di sparare addosso a Gemma Gaetani, qualsiasi cosa scriva, a prescindere: credo si possa manifestare un eventuale dissenso rimanendo sempre sul piano del confronto delle idee.
    E questo avviene spesso, soprattutto qui su NI, tranne che nei suoi confronti: sto pensando ai commenti all’articolo di Raimo, dove, pur scrivendo due o tre post con riflessioni e contributi teorici di altissimo livello, si è vista rispondere non per quello che aveva scritto, con allusioni e slittamenti semantici, in alcuni scritti, veramente insultanti e di dubbio gusto.

    E allora mi chiedo, se mi è concesso, perché alimentare il fuoco con la legna di un post sinceramente sbagliato (A MIO PERSONALISSIMO AVVISO), visto che, in mancanza di qualsiasi nota, il suo intento ironico andava perso, così come è avvenuto? Perché non sfidare, sul piano del contraddittorio dialettico, l’autrice di quella recensione a confrontarsi con pareri opposti? Ecco tutto, a meno che qualcuno non si senta offeso se un lettore di NI non gradisce un articolo.

    Con stima.

    p.s.

    Anche entrare, o non entrare, o quando e come entrare o non entrare in un luogo pubblico, in un blog aperto come NI, fa parte della libertà di scelta di una persona. Ai padroni di casa mettere alla porta chi si abbandona ad atti inconsulti di “vandalismo”. Mettiti nei panni di chi ha sempre “pagato il conto” dell’ospitalità, col contributo anche minimo della sua intelligenza e della sua ferma volontà di non offendere nessuno degli ospiti, e poi prova a chiederti come ci si sente quando qualcuno ti dice: “ma che cazzo ci vieni a fare”.

  44. A me il libro di Saviano è piaciuto molto.
    Stimo Gemma Gaetani, ma non mi trovo d’accordo con la sua recensione di Gomorra.
    Sono rimasta veramente molto stupita quando ho capito qual era l’intento dell’affiche.
    Trovo che sia uno scivolone .
    Aldilà di questo, voglio credere alle parole di Gianni Biondillo; sarò un’ingenua, ma non voglio nenache pensare che ci siano interventi censori, ribadendo che secondo me il post è stato un errore.

  45. Ugolino, non parlavo in senso stretto a te, ma a una tendenza dietrologica che ciclicamente ritorna sui commenti di questo blog. Non so più come dirlo. SE SI DECIDESSE DI CENSURARE QUALCUNO PER LE SUE IDEE ME NE ANDREI SUBITO DA NI! Se invece è un troll, uno spammer, un insultatore, allora lo depenno IO con gran felicità.
    Io, tra l’altro, addosso a Gemma Gaetani non ho mai sparato. Ho discusso in certi casi e in altri mi sono trovato d’accordo.
    Cerca di capirmi, sono stanco di dover ripetere ad ogni cambio di stagione questa cosa, è veramente snervante.

    Ciao, esco, vado (orrore, orrore) alla Festa dell’Unità, c’è Marietto Desiati.

  46. @ Biondillo

    “Com’è che i puntuti critici di Gomorra hanno dovuto aspettare la pubblicazione per una grande casa editrice e il successo editoriale e mediatico per farne una critica (non certo alla persona, non sia mai) al testo, all’argomento, allo stile, etc. etc.? 2

    Da critico non puntuto, ma da lettore critico, risponderei così:

    perchè un articolo ha in sé qualcosa di estemporaneo che non sollecita più di tanto la riflessione

    perché il battage, è stato grande e a volte mirabolante, del genere Saviano santo subito e questo ha riacceso l`attenzione e magari ha fatto sorridere con un certo fastidio quelli che avevano notato i difetti e che sarebbero stati zitti se non lo si fosse fatto passare per il libro del secolo

    perché finalmente il libro è stato letto e qualcuno pur apprezzandone alcune parti o caratteristiche ne ha visto anche i punti deboli e data la santificazione ha timidamente tentato, in nome della buona letteratura, di puntualizzare, com´è naturale per chi pensa liberamente

    magari perché più che una critica a Saviano si è voluto far notare ai suoi amici di NI che è inopportuno esagerare con le lodi a un amico, proprio perchè è un amico meriterebbe forse qualcosa di meglio

    per esempio gli si potrebbe dire che la prossima volta non vada dall`editore con novecento pagine di roba scritta, se è vero quel che dice nella intervista alla Lipperini, perché una struttura che non c´è l´editore non te la può dare, può solo scorciarlo.

    Gli si potrebbe dire, visto che è così giovane e così pieno di talento (perché ne ha molto), che non basta buttarsi e scrivere, per fare un libro davvero memorabile, ma controllare la materia, eccetera…

    Gli si potrebbero dire tante cose, forse inutili, forse utili, con calma e con tutta la considerazione che uno scrittore così giovane e per molti versi così efficace si sarebbe meritato, ma non si è potuto. Ci si è sentiti subito stronzi, o potenziali stronzi, o nemici.

    Brutta sensazione, sgradevole, non verso di lui, ma verso di voi. Sì, non mi siete piaciuti, e questo post che ho capito solo a puntate mi è piaciuto ancora meno.

  47. @ Gianni

    Cancello i commenti a cui ti riferisci. Ho dovuto fare una passeggiata di due ore per riflettere su cosa fare (questo è un messaggio per tutti quelli che scrivono commenti anonimi come scaricando le loro scorie in un cesso, e poi tirano la catena: dall’altra parte del computer ci sono PERSONE). Ci ho riflettuto perché è una questione di principio. Le questioni di principio sono simboliche. Non posso dichiararmi ecologista se vedo un rifiuto gettato da qualcuno in acqua e non lo raccolgo, io, per buttarlo al posto suo. Dunque io li cancello questi commenti a cui ti riferisci. Perché hai ragione, non sono dialettici. Sono MERDA. Io se ce l’avessi di fronte uno che, dopo che ho scritto un libro sulla camorra, mi chiama camorrista, lo menerei. Ma non accadrebbe, perché di persona la gente è molto più sottile. E VIGLIACCA.

    Però.

    Permettimi di dirlo, ma basta cercare nei commenti rivolti a me su Nazione Indiana anche in questo stesso post (oltre che nel mio blog, e nei commenti alla mia recensione su Saviano), che ingiuriano, con perifrasi sovrabbondanti e snob, o con starnuti di merda pura tout court, me. O che diffondono informazioni non vere (CHI mi avrebbe cacciato da Nazione Indiana a me? Che non ne faccio parte nemmeno). Bene, questi, di commenti, nessuno di voi che componete oggi Nazione Indiana li ha mai cancellati. Commenti che se uno fa di una questione di principio azione, si incazza. DEVIRTUALIZZA IL VIRTUALE. Chiede l’intervento della Polizia Postale. Che risale agli IP. Cioè, non fa dietrologia (h)ippistica (come hanno fatto quelli che pure sul mio blog hanno scritto che io mi commenterei il blog da sola). Risalendo all’IP puoi querelare chi ti ha ingiuriato o diffamato come se l’avesse fatto di persona.
    C’è un malcostume dilagante in Internet ed è quello dei commenti anonimi e ingiuriosi e non è dialettica, condotta pure umanamente incazzandosi, magari. No, è MERDA.

    E la mia recensione, come quella di Serino, puoi considerarla merda critica Gianni, tu e chi voglia. Ma è certo che non è stata pensata, scritta, anche sofferta per quanto mi riguarda, così. Né da un punto di vista umano, né, meno che mai, critico. E dunque un atteggiamento del genere da Nazione Indiana (la figurina di Bud e Terence e Jan che fa il tifo come se fossimo allo stadio), non le meritavano.

    Ora io li cancello quei commenti, e poi – per farti capire a che livello stiamo – chiedo a tale Bruno se ha le prove per affermare quanto afferma, quando sceglie delle parole dal suo vocabolario per scrivere ILLAZIONI (che se uno si incazza, chiede l’intervento della Polizia Postale, ripeto) come “non solo Melissa non ha scritto quel libro ma nemmeno la Amitrano ha scritto il decente Broken Barbie. In entrambi i casi sono diari personali che sono stati modificati in racconti. Parla con il tuo direttore editoriale e fatti dare in visione i manoscritti originali”.

    Cioè, sia chiaro questo. Io con persone così ci dialogo. Ci provo. Per questo spesso mi vedete qui a lasciare decine di commenti. Perché preferisco sforzarmi per far capire che forse sbagliano alcuni quando parlano, invece che forzare il potere che di fatto ho, almeno sul mio blog, potendo cancellare un commento di uno che dice stronzate, e le continua a dire, e mi ha rotto le palle. Lo faccio per far capire che “bisogna stare attenti alle parole” che si usano, se come ci ricorda Tiziano Scarpa dalle pagine di “Batticuore fuorilegge” la parola è azione. Gesto.

    Tiziano Scarpa che, anni fa, cancellò un commento ingiurioso rivolto a me. Sui commenti di Nazione Indiana. Non molto diverso da alcuni che ancora ci stanno. E ci stiano. Tanto dice solo quant’è vigliacca la gente che li scrive.

    Un’ultima cosa. Te l’avevo scritto nella mail che ti ho mandato stanotte. Non mi sono stati bloccati i commenti? Sembrava proprio ma non era così? Bene. Le mie scuse erano preventive.

    “Ti prego di una cosa. Di verificare se il mio indirizzo IP è stato bloccato, nei commenti a Nazione Indiana.
    Se così fosse, ti prego di girare questa mail a tutti coloro che la compongono.
    Se così non fosse, mi premuro di porgerti le mie scuse per l’equivoco, in anticipo. Dubito purtroppo che si tratti di un equivoco. Mentre gli altri commentano, i miei commenti non compaiono mai. Questo è FASCISMO. Altro che”.

    A questo incipit seguiva la mia mail rivolta a Nazione Indiana.

    A questo lenzuolo di parole (e ognuna è stata pesata) segue la ripresentazione delle mie scuse, dato che mi si assicura che blocco del mio IP non c’era stato.

  48. (Chiaramente il Bruno a cui mi riferisco è una persona che sta (mono)”dialogando” con me, riguardo a Saviano, sul mio blog.

    Scusate ancora la lunghezza. Ma per me le questioni di principio sono importanti, le più importanti).

  49. p.s.: Sulla questione del perché i “puntuti critici di Gomorra”, Gianni, abbi pazienza. Con tutta la mia stima, ma se quello è argomento dialettico tuo, allora facevo prima a riassumere la mia recensione nell’iconicità (e dietrologia, se fosse stato solo quello l’argomento critico utilizzato) dell’acronimo “S.p.A.” che segue al nome della casa editrice Mondadori.

  50. poiché “passibile” non è un refuso, trovarci “passabile” fa sì che il refuso sia proprio “passabile”. cosa fai, cerchi l’uovo nel pelo? :)

  51. Solidarietà a Biondillo e all’immenso Saviano

    Serino e Gaetani sono l’emblema di qualcosa che non va e a cui bisognerebbe porre rimedio, come dice spesso Roberto,(non Saviano, badate) eliminando tutti i commenti o facedno pagare l’iscrizione a NI (Roberto correggimi se sbaglio…)

    Sarò antidemocratico, ma se si crede in un progetto serio non si può finire impelagati nelle querelle condominiali e nella recensionciucola di un giornaletto filo-massonico fondato dall'”ambasciatore di Cosa Nostra a MIlano”(parole non mie ma della sentenza al senatore Dell’Utri, 9 anni per “concorso esterno in associazione mafiosa”)

    Se non vi è piaciuto Gomorra provate a smontarlo pezzo a pezzo, a motivare le vostre tesi sragionate, fate esercizio di umiltà rileggendolo, magari, e spiegate le conessioni con le MelisseP…offriteci un quadro sinottico, comparate i testi, non vi limitate a muovere la superficie fangosa entro le quali intingite la vostra penna irresponsabile.
    Dite qualcosa di utile
    Dite qualcosa
    Oppure tacete per sempre

  52. Se a p. 127 al posto di “passibile” trovo “passubile”, sono sicuro che è un refuso. Se invece trovo “passabile”, non sono più sicuro: potrebbe cioè essere un errore lessicale dell’autore. Siccome in GOMORRA ne ho trovati altri, mi chiedo: tutti gli amici scrittori di Saviano che hanno avuto per le mani il manoscritto/file (per tacere degli editors poi), invece di elogiarlo postumamente, non potevano aiutarlo preventivamente a migliorare il testo? Sto finendo un romanzo di Dickens di 700 pp. della Garzanti, e non ho trovato ancora un errore del genere…

  53. E’ che Garzanti fa parte del gruppo dove pubblico anch’io (GEMS) da noi i correttori di bozze sono più bravi… ;-))))

    SALUTI, Stacco il computer, da domani, fino a chissà quando, connessioni casuali e saltuarie.

  54. dickens, dickens, chi era costui? e fu così, con questo inquietante interrogativo, che il principe abbondio si addormentò prima della battaglia di condé. nello stesso letto dove già avevano sognato prima rocroi e poi anche carneade. ma forse era andata in un altro modo. ecchisenefrega, tanto non se accorge nessuno.

  55. @ gemma e altri

    Le forme di community tipiche dell’infrastruttura internet (chat, mailing list, forum, blog) sono una grande risorsa per la rete. Senza di esse la rete perderebbe quella interattività che le è caratteristica e che la differenzia dalla comunicazione uno-molti unidirezionale tipica degli altri mass media. L’anonimato su internet non è mai anonimato assoluto. Si riesce in qualche maniera sempre a risalire a chi ha fatto qualcosa. Ma ha tutto ciò un senso in un contesto come quello di un blog? Io credo – ma forse è un’utopia anarchica – che ci sia una sorta di autoregolamentazione “sociale” in una forma di community ampiamente diffusa come questa. Non è necessario arrivare alla “polizia postale” Gemma. E per che cosa poi? Per calunnia? Giurdicamente la calunnia è perseguibile, ma risolvere le questioni dialettiche a colpi di carte bollate mi sembra una resa. Una resa dell’intelligenza e della fiducia nelle capacità di discernimeto delle persone sensate che fanno parte della comunità virtuale. Per me un commento di una persona che si firma con nome e cognome reali, o che usa un nick dietro il quale si sa che c’è una persona ben nota alla comunità, ha un peso ben diverso rispetto a quello di un utente anonimo. La forza delle idee viene comunque rafforzata dalla dichiarazione di responsabilità. Se qualcuno ti calunnia e ti manda a quel paese sul blog, sono certo, come spesso è avvenuto, che ci sono parecchie altre persone che poi a loro volta stigmatizzano e mandano a quel paese l’autore di quel commento. I teppisti sono in agguato dappertutto, e questa contraddizione è un male del nostro vivere sociale, che la rete non fa altro che mettere in evidenza. Non sarà la carta bollata, o la censura, o la repressione, a eliminare questo male. Hanno fatto storia quei giorni in cui – è avvenuto veramente tanti anni fa – Radio Radicale aprì, per una forma di protesta per non ricordo cosa, aprì dicevo i microfoni a tutti coloro che telefonavano. Tutti potevano chiamare e andare immediatamente in onda, a livello nazionale, senza censure. Uscì, in quei giorni, fuori di tutto. Il peggio del peggio, veramente. Insulti, minacce, volgarità. Di tutto, in diretta, ventiquattro ore su ventiquattro. Fu però quell’episodio anche un’occasione di crescita sociale e civile. Si capì che non serve nascondere la testa sotto la sabbia se il malessere è altrove. Così come nessuno può pensare che non ci sia una legittima, innocente e spesso inconsapevole, autopromozione in qualsiasi commento (lo fa, per dire, forse in maniera provocatoria, anche Raimo quando ci “rinfaccia” che invece di stare a perdere due ore per scrivere l’articolo su NI “a gratis”, avrebbe potuto impiegare quel tempo per guadagnare mille euro da Marie Claire) , in un mondo, com’è quello dell’industria (o del terziario) culturale, in cui è così difficile affermarsi ed essere riconosciuti come dei “professionisti”. La questione è annosa. L’arte per l’arte o l’arte per la pagnotta. Io penso che bisognerebbe dare la pagnotta a tutti per garantire una creatività culturale veramente libera. Ma questa è un’altra storia. E comunque è sempre una questione di scelte personali, spesso anche difficili. Arnold Schönberg quando aveva vent’anni aveva cominciato a lavorare come impiegato di banca e un giorno venne licenziato in tronco per aver iscritto nel registro dei clienti della banca un cliente inesistente col nome di Ludwig van Beethoven.
    Un blog libero e gratuito ha i suoi limiti, anche e soprattutto tecnologici (lo spamming intercettato male, l’intasamento dei messaggi e chissà quante altre problematiche, comprese gli errori umani e le umane debolezze), non si può pretendere la perfezione da un qualche cosa che viene portato avanti gratuitamente, in maniera eccellente peraltro. Ci vuole solo pazienza, spirito d’adattamento e comprensione dello specifico comunicativo del mezzo.

    cp

  56. per la lettura ti consiglio di potenziare l’impianto di illuminazione della tua casa
    per la vita, arrangiati, se non te la danno più fatti l’esame di coscienza, una ragione ci deve essere, magari il fatto che leggi un po’ troppo

  57. perché, hai ancora capelli sulla testa e peli sul resto del corpo? pensavo li avessi impegnati per comprare una copia del Dickens, in ragione di un rapporto peli-pagine 1:1 (della serie: ecco tutto quello che mi resta)

  58. In effetti, per avere il Dickens ho depilato un patrimonio (Dell’Utri tra l’altro ha preteso il trapianto simultaneo: ciascun pelo pubico – gli unici che mi restavano – veniva direttamente trasferito dal suo falegname personale di Cantù dalla mia zona erronea alla pelata del principale, sicché dovei restare un pomeriggio intero chek to chek, per usare un eufemismo… ed ora, ogni volta che lo vedo in TV con la mia bandana, mi saltano le pulci dall’orecchio!)

  59. Sbarby, caro amico, ci consenta: ma si rende conto, benedetto ragazzo, che per seguire la sua insana passione per la lettura, per la sua voglia nefasta di acculturarsi, lei stava per regalare il paese, definitivamente, al nano e ai suoi stallieri? Speriamo lei abbia riflettuto sulle conseguenze del trasferimento pilifero dalla sua zona erronea alla pelata arcoriana: gli ha regalato almeno un milione di voti. Ma ci pensa cosa sarebbe successo? Subito il finanziamento di missioni militari all’estero, subito la solita finanziaria per spellare e cavare sangue ai ceti meno abbienti, subito la solita leggina ad personas per cavare dal buco quattro amici… Ecco, ci rifletta e mediti. E se ha ancora rimasugli nella zona pelvica, venga da noi, c’è il rizzo che ha tanto bisogno, e non è il solo…

    Ha visto invece che Italia le abbiamo regalato in pochi mesi? Non è contento? Abbiamo ritirato tutti i contingenti militari dai paesi in guerra; abbiamo finalmente demolito tutti i cpt; abbiamo buttato nel cesso la bossi-fini e la fini-giovanardi; abbiamo abolito anche solo il ricordo della legge moratti; abbiamo stoppato l’insulto della legge trenta; abbiamo riconosciuto il reddito di cittadinanza e le unioni di fatto; abbiamo sciolto tutte le associazioni neonaziste presenti sul territorio; abbiamo fatto una legge seria sul conflitto di interessi e le telecomunicazioni…

    E lei, per un Dickens qualsiasi (ma l’ha letto l’ultimo parto di uòter nostro?) stava rinunciando a tutto questo?

  60. mi sa che ha sbagliato bottega, signora mgd, io e sbarbone siamo senza pelo, ma pieni di vizi

  61. Cara signorina Migidì, sarei interessato all’articolo: quanti sono? Per ricostituire il tricoparco, me ne servirebbero una settecentina, anche rateazzabili in due tomi. Sono tutti dello stesso gruppo pelino? In caso negativo, non importa il colore: Dalby, oltre che trapiantarmeli, ci darà pure una bella ossigenata i.e. boccata (di ossigeno). Ma la forma sì: sono tutti pick (a ricciolo) o tutti wick (a doppiapunta)? Perché se sono misti, non se ne fa niente: lui tira, ma non stira. Sa com’è, siamo entrambi dei ceti più abbietti, ma abbiamo entrambi la sua dignità. Facciaci sapereci.

  62. Mi sembra di ricordare – sempre cinematograficamente parlando – che gli indiani si interessano più agli scalpi che ai peli.

  63. sbarby (ti aspettavi sbòry, per caso? tie’!), alle operazioni di ossigenatura/ossigenamento (piaciuti? a scelta), preliminari compresi, si dedicano esclusivamente le mie collaboratrici, scelte da me, una ad una, in base a precisi parametri cul-turali e dopo accertamento delle conoscenze/abilità linguistiche (sai, con tutti i clienti stranieri che mi ritrovo…), nonché del porta-mento e della dizione in apnea. a me piace dirigere i lavori stando dietro (le quinte), posizione che permette uno sguardo d’insieme, a volo d’uccello direi. non credere però che la ricostruzione del tricoporco, sebbene rateizzata, ti liberi dalla perniciosa leggerezza con cui, in cambio di quattro spiccioli di sapienza, stavi vendendo la tua patria agli stallieri. li hai sentiti rodi e lema, i due gestori della pizzeria italia? so bene, infatti, che saresti capace, dopo il ripiantumamento (piaciuto? no? neanche a me, ma è venuto così), di cedere alle lusinghe di biondo biondi e di cedergli il porco appena ricostituito in cambio dei diciotto volumi di poesie di aprilacella (con cd in omaggio) o di una copia del corano con il commento, le note e le chiose di libero feltri e della coppia di insigni islamisti borghezi/speron. ti conosco, mascherina…

    signorina migidì, io pur di stare un po’ a casa sua per respirare in loco il profumo della sua presenza, mi trasformerei, se potessi, in un pelo della sua collezione. e non darei nemmeno fastidio, se è il caso mi accontento di dormire anche sul retro…

  64. Dalby, sei proprio 1 mattacchione: con “uòlter nostro” intendevi “Walter Nastro”, il sindaco taglia- che all’anagrafe fa Walter Ego?
    Senti, io direi che le facciamo legare il lupo fuori, lei porta in bottega il pelo e noi ci mettiamo il resto. Mi ha telefonato Cesare dicendo che è pronta la partita di scalpi da diporto, e di stare attenti che Bersani ha in mente di liberalizzare pure i tricologi. Partita Iva, è proprio un fiume amaro.
    L’hai più sentita Piedino la Squillo?

  65. birby, hai centrato il bersaglio con walter ego, il taglia-taglia, colui che dipinge le notti di bianco nel blu, ma era facile, dài, ci ero arrivato anch’io, che di mestiere, prima di scoprire la mia vocazione da tricoleur pour femmes (traduzione: per fame), facevo il ghost writer dei discorsi di rodi e lema. ora posso confessarti, anche, che sono l’autore di quasi tutto il menu della premiata pizzera, scritto di getto in un paio d’ore.

    sul programma che hai in mente per allietare la magione della signorina migidì, direi di sentire quali intenzioni abbia lei, io non mi fido tanto: cosa si nasconde dietro questa mania di collezionare peli perduti? perduti da chi? e questi “chi”, cos’hanno perduto oltre il pelo? andiamoci cauti, direi…

    piedino la squillo? lo sapevi che adesso si fa chiamare assuntina tirancillo e si spaccia, su ai quartieri, per la sorella di don matteo? pensa che a ogni cliente, dopo la funzione, regala un santino. salutami tanto il cesarone, quando lo senti, non vedo l’ora di averlo qui in negozio per una bella rasatura: dopo il mio trattamento, non avrà più bisogno di radersi una seconda volta…

  66. Dalby, visto che sei in vena (di confidenze) e fai pure pedicure sinecure, è vero che quel colosso di P. Rodi ha i piedi d’argilla e i calli color pistacchio? e che il programmone t’è sortito di capa mentre facevi lo shampoo ad Alberoni? E come stiamo a beveroni? Non vorrei che andiamo in secca proprio con Migidì. Hai visto che lema lema hanno liberalizzato l’eroina? Hero just for 1 day! Adua me genuit disfecemi D’alemma. Cosa vuoi che siano quei codicilli tipo conflitto d’interesse ecc. se facciamo un figurone a Gaza! La gran proletaria s’è desta (con un cerchio alla testa).

  67. bourby, p. rodi ha i piedi colore (e sapore) pistacchio e i calli d’argilla, ti hanno infornato male. quando mette le sue fette a tavola, è una festa per tutta la famiglia; solo pecorino astemio fa un effetto più dirompente col suo afrore di clorofilla marcia, ed è per questo che nelle riunioni di cov-erno, piuttosto che sedere tutti ad uno stesso tavolo, si ritirano ognuno nella sua stanzetta e si parlano col cellulare: l’ultima fidanziaria l’hanno partorita così.

    tu, comunque, devi avere degli informatori niente male, non si spiega altrimenti come capsius fai a sapere che anche alberone bellachioma è un mio cliente. pensa che il mio trattamento è riuscito anche a fargli partorire un’idea, dopo sessanta e più anni di aborti sul nascere: l’idea dell’inutilità totale di tutte le incommensurabili caxxate che ha scritto, e che non ha letto nemmeno la mugliera. penso ci stia scrivendo un libro, “cul-tura e in cul-tura” (sottotitolo: “il pen-satore e l’immoralità del coito”): con sta gente, anche dopo il trattamento, la ri-caduta è all’ordito del giorno.

    per i beveroni non preoccuparti, provvedono le mie collaboratrici a rifornicarmi la cantina. però, se non ricordo male, la signorina migidì deve essere astemia, lei beve solo acqua minerale, che si fa arrivare direttamente dalle terme di vals… vedremo bene come butta.

    per il resto, sono troppo stanco per strappare altre uominità alla notte. vado a dormire con una curiosità, caro il mio “persiano”: voglio proprio vedere, domani, che cazzo sei capace di inventarti dopo barbone, sbarbone, sborone, birbone e bourbon(e): mi sa che si fa ardua, la cosa…

  68. borby, sono quasi due anni che non lo faccio più. cosa hai capito? l’atto del radermi, intendo. però quotidianamente le mie collaboratrici, a turno, mi danno una spazzolata e un’acconciatina alla barba. così, per tenere sempre in funzione e ben rodato il mento-re.

    vado ad aprire il negozio, stamattina ho una pallosa riunione tipo condominiale.

  69. Mi sento in colpa.
    E’ colpa mia di questa esondazione di amenità? amenoche sia endogena e voi siate piu’ demenziali di me già da produzione. Un marchio di fabbrica inconfondibile e indelebile.
    In ogni caso, per la provenienza dei peli, sappiate che ho proliferato con il Grizzly dieci anni orso-no e di tanto in tanto il pavimento mi riconsegna indizi inconfondibili da orripilazione ormai giurassica. Li conservo come reliquie,e di tanto in tanto, me li metto sullo stomaco a prova di coraggio, (“quanti peli, hai sul petto, ora che ti guardo bene sembri proprio un omettoooo, hai la barba, il collo grosso, ora diri fino a pisciarti addosso”).
    Quindi l’inserzione “cerco lupo che perda il vizio e non il pelo”, va riformulata : cerco operatore Zen, praticante ascesi e meditazione, fachiro per passione, santo per missione, orientale per tradizione.
    Va bene anche solo lo stinco del santo, ergonomico, conservato in contenitore dal design artistico, da riporre sul comodino e goderne la santità per emanazione plotiniana.
    Torno nel mio convento, tanto ormai nulla puo’ piu’ muovermi all’assatanamento.
    Saluto e benedico con imposizione della mani sul vostro capo, superiore.

    Santa Maria di Magdala.

  70. @ dott. chirurgo Barbiere

    Nell’ipotesi (verosimile, da quanto leggo) che tra i Suoi clienti ci sia Roberto Saviano… non mi fraintenda, per il piantumo penso che basti e avanzi il Burino di M., ma il problema di mia figlia è diverso. Il suo prof di storia e filosofia al sociopedagogico Virgilio di M. ormai 30 anni fa “fuggì” da Palermo perché giovanissimo aveva iniziato a collaborare a “L’ora”, con codazzo di avvertimenti, minacce ecc. E’ stato lui lo scorso anno a invitare i ragazzi di Locri a parlare della ‘ndrangheta, e sempre lui ha dato da leggere “Gomorra” agli studenti per l’estate. Un compagno di Lucia, nel suo piccolo, ha già deciso che da grande farà il magistrato al sud. Mi sembrano piccoli semi, e buoni trapianti. Ecco la richiesta: perché non trapiantare Saviano un mattino a sua scelta al Virgilio? Ovviamente ci sarebbero tutti gli studenti dell’istituto, più il prof. (una specie di staffetta?). La ringrazio di cuore già da ora.

  71. Piccoli, bellissimi semi ed eccellenti trapianti, caro dibbì: i miei complimenti al professore di filosofia di tua figlia, a tua figlia e al suo compagno: credo si possa continuare a sperare, quando fioriscono bulbi di questo genere.

    Non conosco di persona Roberto Saviano, che ha tutta la mia stima, non solo per l’importante libro che ha scritto, ma anche per il complesso delle sue ricerche e del suo impegno. Conosco, invece, una persona che è in rapporti di grande amicizia con lui; la contatterò e, come mi auguro, cercheremo di fare di tutto affinché l’incontro si realizzi: sarebbe, oltretutto, una mattinata di vera scuola, e non solo per gli studenti coinvolti. Ti do la mia parola: provo a rintracciarlo da subito. So io come fare a raggiungerti.

    Grazie a te.

  72. scusa, santa migidì, se ti ho trascurata, ma la colpa è tutta del barby, che non si rende conto dei danni che provoca alla cul-tura, quella con la cul maiuscola. lo vedi? mentre eravamo lì a dis-quisire intorno alla possibilità di creare una letteratura che rappresenti in toto questo bellissimo stivale di tra-piantati, di n-arcorizzati, di alberonati, di rodi e di lemi, ecco che sul più bello se ne esce con quelle sue quis-quilie e pinzillacchere, facendoci perdere del tempo prezioso. scuole, licei finalmente degni del nome, ragazzi che leggono, che maturano idealità civili e democratiche: ma dove crede di essere quel giovanotto? se continua così, chi ce lo procura il pubblico per i programmi cocuzzati, defilippizzati e marzullati? io direi, cara, migidì, di mollarlo…

    e, in ogni caso, io avrei qualche argomento per farla recedere dalla sua volontà di rinchiudersi in convento e di vivere di emanazioni plotiniane… ci pensi su… ci pensi, su’.

  73. Ho quasi timore, rientrando nel pragmatico, di non riuscire a gestire e selezionare gli accessi, perchè non ho un firewall adeguato, e non so tararlo solo su cio’ che mi conviene, quindi mi condurrebbe ad una apertura generale indifferenziata.
    ps: Il mio santo è san’Antonio ubiquo, lo conosce?

  74. E chi non conosce sant’Antonio ubiquo da padoa schioppo, sorella Magda. Ma anch’io di tanto in tanto, dopo le orazioni, spengo il mio firewall e faccio una capa-tina nel negozio dell’egregio D. A. L. Barbiere. Ricorderà, così pia com’è, che anche il nostro protettore faticava, uh come faticava, a tenere lontane le tentazioni. Quindi non si faccia eccessivi scrupoli, il sant’uomo perdona ogni cosa, soprattutto quando si tratta di opere di (.)ene.

  75. “giugno che sei maturità dell’anno di te ringrazio Dio
    in tuo giorno sotto il sole caldo ci sono nato io”.

    Guccini che impersonifica sant’ Antonio da Padova che mi protegge.
    Sai che a NY c’è una chiesa dedicata a San Antonio dei gigli? proprio vicino a wall street , verso l’inizio di brodway e mi ha fatto sentire molto italiana e apolide.

    persone nate il 13 giugno:

    Pessoa Fernando
    John Nash
    Etienne Gilson
    Christo e moglie

  76. .. torno dalle vacanze e mi tocca leggere gemma gaetani che paragona ‘Gomorra’ a ‘Melissa P’ (mentre Serino si butta sul cinema e pensa ad ‘Altrimenti ci arrabbiamo’) e punzecchia l’autore sulla scelta di farsi pubblicare da Mondadori (c’è qualcuno sulla Terra che ancora non ha capito che i proprietari passano ma il Catalogo resta..?..); e tutto questo manco solo sul suo blog, bensì su una rivista il cui editore e – peggio – ideatore è Marcello Dell’Utri (!!!???)

    per fortuna credo nell’inferno, perciò non me la prendo: mi sembra già di sentire il puzzo delle loro carni bruciate… poverini…

  77. ma prima o poi capiranno anche loro di essere solo numeri in mano a contabili non notabili.
    Silvio è stato rimandato sulle navi a cantare “sono un pirata non sono un signore”?

  78. Nain, NAIN, NAAAINN! Qwesto non essere ciusto comportamento, tu deve aplicare mia pisicologica scjenza: tu dovere essere kattivo, molto kattivo!

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francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017