Un’altra logica con cui scegliere i libri da leggere durante le vacanze e lungo tutto l’anno nuovo
di Roberto Bolaño
Una volta Amalfitano gli chiese, tanto per dire qualcosa mentre il giovane cercava sugli scaffali, quali libri gli piacevano e cosa stava leggendo in quel momento. Il farmacista gli rispose, senza voltarsi, che gli piacevano i libri tipo La metamorfosi, Bartebly, Un cuore semplice, Canto di Natale. E poi gli disse che stava leggendo Colazione da Tiffany, di Capote. Anche trascurando il fatto che Un cuore semplice e Canto di Natale erano racconti e non libri, i gusti di quel giovane farmacista colto, che forse in un’altra vita era stato Trakl o a cui forse in questa era ancora riservato il destino di scrivere poesie disperate come il suo lontano collega austriaco, erano indicativi di una preferenza netta, indiscussa, per l’opera minore a scapito dell’opera maggiore. Sceglieva La metamorfosi invece del Processo. Sceglieva Bartebly invece di Moby Dick, sceglieva Un cuore semplice invece di Bouvard e Pécuchet e Canto di Natale invece di Le due città o del Circolo Pickwick. Neppure i farmacisti colti osano più cimentarsi con le grandi opere, perfette, torrenziali, in grado di aprire le vie dell’ignoto. Scelgono gli esercizi perfetti dei maestri. In altre parole, vogliono vedere i grandi maestri tirare di scherma in allenamento, ma non vogliono saperne dei combattimenti veri e propri, quando i grandi maestri lottano contro quello che ci spaventa tutti, quello che atterrisce e sgomenta, e ci sono sangue e ferite mortali e fetore.
[Da 2666, di Roberto Bolaño, Adelphi, p. 251]
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NATALE 2012
Oh! Stella stellina che brilli lassù.
ravviva il tuo lume che nasce Gesù.
I buoni sapori, i cari vecchi,
le belle ragazze, festosa vita serena.
Il paradiso è il Nulla profumato.
Con pochi soldi si compra il Natale,
senza soldi sei un problema!
Babbo Natale ha la divisa come i carabinieri,
se fa il comunista va sulla croce, come Gesù,
Viva la croce, Viva la croce!
L’inferno è il Nulla puzzolente.
Milioni di buste paga, milioni di panettoni
milioni di esistenze a norma,
se rimani indietro sei un problema,
Buon Natale problema.
I nostri libri, i buoni odori
gli amici migliori, serena vita festosa.
Babbo Natale il tuo cuore esagerato
ci assiste a tua insaputa come la luna:
tu a chi vuoi più bene:
a Gesù o all’Onorevole Barabba?
Buon Natale al disagio mentale ed ai barboni,
disabili a cui comprensibilmente nessuno vuole bene.
Le brutalità e le brutture
sono scomode e noiose, tipo le macerie.
Buon Natale Quirinale che ci proteggi
con i benevoli brutali
salutari campi di concentramento
nelle sacrosante carceri.
Buon Natale al Signore delle Mosche.
Angelo santo stammi vicino
dammi la mano che sono piccino.
(enrico dignani)
per molti, farmacisti e non, lo stile è più importante dell’abisso, l’ordine più del superamento dei limiti, credere invece di esperire. per molti, ma nin per tutti.