Poesie erotiche (si fa per dire)
di
Francesco Forlani
Corri a perdere fiato
perdere terra
e i sensi
in una luminosa istanza
un imbrunire della pelle
ai primi raggi di sole
ai primi baci
*
di come ad ogni tuo respiro
pare perfino il tempo cosa viva
ed io tra dita e vita
-che poi fa lo stesso-
in duco e scorporo collana
di piccole perle
di piccole gemme
come una corona di non detti
che se mi inchino è per guardarti dentro
e tra le gambe tue
– ricordo solo le caviglie belle –
in un palmo di mano
l’anima tua farà da ostello
*
ungimi delle tue promesse
sfregami con le tue carezze
disunghiami coi baci
slabbrami di pazienza
disfami di tutta la distanza
e parlami se taci
*
vorrei sentirti dentro
sopra sotto
al centro oppure al fianco
intorno in testa e in capo
in dorso in braccio
accanto
*
fà che il tuo desiderio mi raggiunga
che d’ogni suono rumore fruscio stacco
possa avvertire il tocco
dei tacchi
*
dilago in carne
tua come se
fossi un osso.
*
ti porterò con me
tra le gambe
e il cielo
(in petto)
caro Francesco,
si toccano contatti, pensieri – Immagini (forse, purtroppo), Ma cose sempre per tutto belle e belle
b!
Nunzio Festa
Voce personale da Francesco.
Poesia Bella, di pelle erotica.
Il corpo amoroso è disorientato, non è più il centro, il centro è cambiato.
I sensi nel vertigo (tra gambe) diventano pazzi.
Il corpo si alza verso il cielo, il cielo è il petto che si alza contro il sole;
Non si vede più il corpo, si annega nel corpo amato.
Toi aussi
Ana
aggrappati una notte
all’asse terrestre
incerti se salire
o lasciarsi cadere
belli questi tuoi versi, forlani.
voglio dire che te li invidio, forlani.
bella anche l’immagine, forlani.
dove sono i buchi?
ma il fa con l’accento?
che belle!!!
sono per me…?
;-)
sì, il fa’ con l’accento, che tipograficamente può sostituire l’apostrofo, perché è l’imperativo del verbo fare.
Effeffe, delizioso il sandaletto. Bellissimo il testo (ma perché quell’in petto tra parentesi finale? Andava tutto benissimo anche senza.
…come una corona di non detti…
me l’avevà segnalatò un amicò in corso di post
però l’hò lasciatà così per non deludere gli alvarchisti
tanto fà lo stesso
effeffe
la seconda persona singolare dell’imperativo presente del verbo fare è apocope di fai, per cui fa’.
Tout coeur
Ho capito il petto tra parentesi finale come un accordo musicale, un sospiro, il petto associato al corpo, un corpo stellare ma divago …
…e infatti così lo intendevo. Anzi lo intendetti. Infatti Antonio, se non avessi messo la parentesi il verso sarebbe suonato un pò (po’, scherzavo),
porterò il cielo in petto
effeffe
@diamonds
tout corps
Bello: “corri a perdere fiato”
..in un palmo di mano
l’anima tua farà da ostello..
é che non ho potuto non vedere
il palmo di King Kong,
la sua mano comoda.
Immagine la tua che mi riflette
un’anima che (si) protegge (nel) l’altra.
abbracci dal lato di qua,
Paola
Duttili come una carezza,liquidi come gli occhi del desiderio.
Caldi ed eleganti come l’eros che li ha scaturiti.
Complimenti
jolanda
belli belli! :)
“ungimi delle tue promesse
sfregami con le tue carezze
disunghiami coi baci
slabbrami di pazienza
disfami di tutta la distanza
e parlami se taci”…
non so, sembra qualcosa tra “Silvano” di Enzo Jannacci e “Strategie” degli Afterhours…
belle. fuori dal solito giro del poetame d’amore. si sente la passione del soggetto macho ma sensibbbile, un perfetto “uebersexual”.
M’è venuto duro: dunque una bella poesia.
non male. la parentesi finale, secondo me, che odio le parentesi, è invece un colpettino di genio. però, furlan, manca la dedica. ‘ste poesie vanno dedicate, devono dare frutti, altrimenti a che servono?
…e io me le leggo e me le dedico, ecco.
anzi prima calzo pure le miu miu così staccheggio e svaporo a tempo.
ciao effeffe, belle poesie, belle scarpe.
frau
fai bene, frau.