Lettera alla Pubblica Amministrazione
di Tiziano Scarpa
Spettabile Direzione Produzione e Abbonamenti e Attività per le Pubbliche Amministrazioni,
oggi ho ricevuto la Vostra lettera datata 25.05.2004: mi rendete noto che “a tutt’oggi non è pervenuta alcuna risposta utile alla chiusura della Sua pratica, né risulta da Lei stipulato un abbonamento alla televisione”.
Non mi è chiaro a quale pratica vi riferiate, né perché l’abbiate aperta. Non vedo perché mai io dovrei stipulare un abbonamento alla televisione.
Io non possiedo alcun apparecchio televisivo, e non desidero né intendo possederlo in futuro. Di conseguenza non è necessario aprire alcuna pratica che mi riguardi. Non intendo stipulare alcun abbonamento TV, perché io il televisore non lo possiedo né lo possiederò.
Non capisco in che senso sia necessario nei miei confronti “provvedere agli accertamenti previsti dalla legge a carico dei detentori di apparecchi televisivi non abbonati”. Io non sono un detentore di apparecchio televisivo! Voi presupponete forse che tutti i cittadini italiani debbano necessariamente possedere un apparecchio televisivo? State forse presupponendo che a ogni residenza civica debba per forza corrispondere la presenza di un apparecchio televisivo? Se per caso presupponete ciò, state applicando una logica che appartiene al totalitarismo più puro.
Sia chiaro, non ho nulla da nascondere, non possiedo alcun apparecchio televisivo e perciò non temo gli accertamenti da parte dell’Amministrazione Finanziaria dello Stato che mi preannunciate, né intendo sottrarmi a una legge dello Stato che prevede questi accertamenti.
È già il terzo anno che Vi scrivo per fare queste precisazioni. Ma Voi ritenete che le mie non siano “risposte utili”. Che cosa debbo risponderVi ancora?.
Vi rendo noto che pubblicherò i passi salienti di questa mia lettera nel sito www.nazioneindiana.com.
Cordiali saluti
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AUGURI Tiziano per questo simpatico viaggio tra i meandri della Pubblica Amministrazione… :-)
Caro Tiziano, resistere resistere resistere. So di amici che non ce l’hanno fatta. Due, tre, cinque anni a denti stretti e alla fine, dopo tutta la pressione burocratica, hanno rifatto l’abbonamento solo “per non starli più a sentire”…
che toni! e che paroloni!
hai forse bisogno di un nemico?
se sì, perché non lasci perdere la pubblica amministrazione, visto che siamo già da un pezzo nel dopo-kafka, e non ti concentri su più onorati, spaventosi e banali apparati omicidi dei nostri tempi, come ad esempio la tv stessa?
se no, esulta: è giunto il momento di mettersi a scrivere un capolavoro.
ma a radio come stai messo?
no perché temo e tremo se penso che fanno irruzione da te e ne trovano una.
si attaccano anche a quella, a meno che non si tratti di autoradio. ma tu non patenti, dunque.
stai in guardiola.
Ma dai? bisognerebbe pagare il canone anche se si è proprietari della radio? I prodigi della tecnica!
Non hai un televisore? Che sciocco e che snob. Ci sono programmi di una comicità involontaria IRRESISTIBILE! Io ho appena aggiunto l’antenna parabolica,
così,
se mi gira,
guardo anche
Al Jezeera
(è tra i canali free).
Caro Tiziano, da sempre medito di mandare un lettera dal contenuto e dal tono assai simili a quelli espressi dalla tua. Una insinuante pigrizia mi ha ogni volta impedito di farlo, e per questo m’inchino di fronte alla tua costanza. Ma a questo punto vorrei informazione dettagliate sulla radio. L’esistenza di una semplice radio in casa rende passibili di pagamento canone rai? Allora cemento la manopola tra radio maria e radiopop, e voglio vedere come possono dimostrare un mio furto uditivo sulle loro onde.
(In ogni caso la loro mente non contempla opzioni negative: un essere bipede implume razionale non televedente.)
inglese, temo che la tassa sia sull’apparecchio non sulle trasmissioni. per cui anche se ascolti solo radiomaria o radiomario il balzello ti tocca comunque. lo stesso per la televìsion.
Sconfesso pubblicamente di avere qualsiasi apparecchio ricetrasmittente in casa mia, posseggo solo una scatola da scarpe dipinta con dentro un cucù svizzero che canta black market dei Weather Report alle 13.00.
SOlidarizzo contro l’ostinato pirandellismo della realtà italiana. Ma ha ragione sparajurj. Ti inculano pure se hai solo una radio. Distruggile tutte e resisti.
Un abbraccione
(robe da pazzi!)
lello
Andrea, la voglio anch’io quella scatola di scarpe. Dove la trovo?
G.
Come nel più puro dei gorghi kafkiani, porto quotidianamente nella mia borsa: un PC, appunti di lavoro, una busta contenente un cospicuo carteggio con la RAI per un’analoga contesa, per il cui esito non desisto. Prima o poi andrò di persona presso la Sede RAI mittente con la mia bella borsa nera e tutto quanto a cercare una faccia che sia una che si confronti con la mia. Riguardo agli apparecchi radio, mi risultano fuori dalla contesa.
tranquillo caro tiziano – ci ho lavorato qualche anno per quella merda . è sufficiente non rispondere mai . tanto finirà prima o poi . saluti .
Gianni, la scatola da scarpe deve avermela venduta un falso napoletano, fingendo che fosse la scatola di uno stereo, che fingeva di aver dentro un mattone: invece solo il cucù dei Grigioni. Ma decidetevi! Lello, la radio è contesa o no? E la radiosveglia? E la radio delle stereo? E la radio della Barbie? E la radio in fotografia? Alla faccia della biopolitica…
Andrea, nel dubbio, l’altro giorno ho visto una penna che, cliccando sul punto giusto, funziona anche da radio. Penso che di cose così, un po’ alla james bond, se ne trovino molte in giro. Perché non provi con quella?
dal sito RAI:
http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/canone.asp#CosaChi
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Cos’è e chi deve pagare
Chiunque abbia uno o più apparecchi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone di abbonamento TV. Trattandosi di un’imposta sul possesso o sulla detenzione dell’apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall’uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive
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Ancora da sito RAI:
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Abbonamenti per uso privato
Nel caso dell’abbonamento per uso privato il canone è unico e copre tutti gli apparecchi televisivi posseduti o detenuti dal titolare nella propria residenza o in abitazioni secondarie, o da altri membri del nucleo familiare risultante dallo stato di familia. Non esistono più i canoni per le seconde case, L. 06/08/1990 n. 223 per le autoradio e per le imbarcazioni da diporto. L.27/12/1997 n. 449
E’ stato inoltre stabilito l’esonero dall’obbligo di pagare il canone di abbonamento alla radio per i detentori di apparecchi radiofonici collocati presso abitazioni private.L. 27/12/1997 n. 449
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Chiarito l’arcano… grazie! :-)
Andrea, puoi ritirare fuori la tua collezione di radio(lo sappiamo che ne possiedi una decina).
Smentisco pubblicamnte di aver mai avuto cucù svizzero, ascolto in compenso da tre radio – sistemate perpendicolarmente l’una all’altra (?)- i programmi di radio uno, radio due e radio tre, simultaneamente, tutto il giorno, a tutte le ore, e a sbafo.
Sob, sniff… e io che ho creduto al cucù che suonava black market…
:-( G.
Posso fare una domanda scema?
Ma a qualcuno risulta, da fonte certa o esperienza personale, che sia mai stato fatto un accertamento al domicilio?
A me no.
Mai vista o sentito dire che fosse stata vista la Guardia di Finanza.
Gli omini della RAI puoi tranquillamente non farli entrare adducendo che a casa tua siete tutti in quarantena per peste bubbonica, o semplicemente perché non hanno nessun diritto a entrare in casa tua nemmeno se dalla stanza appena di fianco all’ingresso escono suoni inconfondibili. Ma io non ho mai saputo che nemmeno costoro si siano mai presentati a me (resistente e destinatario di lettere della RAI dall’85!) o a miei conoscenti.
ciao raul,gente dice che non li ha fatti entrare, gente dice che pur se ne sentono il rumore non lo possono provare, o almeno gente dice che non possono provare fosse lì anche il giorno prima.
Il giorno che arriveranno sarà il giorno dopo aver ricevuto da mio padre un televisore usato in regalo.
A quel punto da bravo cittadino avrò gia avviato la pratica per il pagamento.
pr0t