Le scimmie… (16)
di Dario Voltolini
sotto la linea del tetto
delle lastre di pietra del cornicione screpolato
qualcuno cominciava a correre di fretta
altri dinoccolati manager vincenti leader
di stagioni politico-aziendali decotte
strafatte strapiene straziate
ostentando indifferenza a mazzi
e gli sconchiati
ritardando il rientro serale
per non salire subito
nell’alloggetto dirimpetto all’olmo che con i rami
strafalciava la luce alla finestra
la luce del lampione dondolante
nel buio non molto profondo dei viali
eravamo ovviamente animali non si sa
cosa cercassimo davvero in quei bidoni
di provenienza multinazionale
forse qualcosa che togliesse la forma residuale
dell’ultimo nostro pensiero razionale
la facesse stingere come un colore
lavato male
chi lo sa
e per fortuna la tenaglia della noia scattava alla gola
ma non fu così per tutti
e se ne vedono in giro ancora oggi
di quelli che si erano fatti infine gabbare
mi sembrano parenti di quelli
che per diffidenza ancestrale
se ne stavano alla larga in generale
e nella strada che non finiva mai
ciondolavano in un vero metro quadro
mica sono loro quelli giusti
non vorrei che si riuscisse a fraintendere
era giusta la curiosità come la noia
tic tac
con orgiastica
controcantica
masturbandosi sul fieno
se ne stava per ore in silenzio
seduta e concentrata
muovendo
pareva
solo le mani
anzi solo ogni tanto qualche dito
là in punta
sul grembo
poi infine si alzava soddisfatta
avendo sciolto anche stavolta
un complicatissimo
nodo
pesce persico olistico temolo
gli estranei
vedendo questo mio stato penoso
sosteranno un poco al mio capezzale?
nemmeno posso dire di sentire male