sanvalentino (1)
[volevo postare ieri un paio di poesie in tema. poi mi sono incasinato con i dischetti e ho lasciato perdere. mah, gli auguri, anche se in ritardo, sono comunque sinceri. a.r.]
Mariano Bàino
del proprio amore innamorati,
ancora e sempre
come nei primi quindici minuti
di pubertà, si disorientano
pinocchi
e pinocchie l’un l’altro, si frastornano
a bugie così feconde che una sola
ne partorisce cento
hanno sensi di colpa
pinocchi
e pinocchie, paure,
segreti e cercano distanze
cercano vicinanze
pinocchi e pinocchie con fame
d’intimità
possono dire
ogni cosa, ogni cosa
va in una
delle due direzioni dell’ansia
parole
incredute, esaurite
sostanze in un gioco di soffi
vuoti di favella
parole
mai dette, sospese
in un sonno
di pipistrelli
bugie,
gambe corte e lunghissime
braccia che raggiungono
il remoto delle emozioni
con foglie di fico, fra angosce
di trasparenza celano i bugiardi
pinocchi e pinocchie antiche piaghe
i loro acuti neri
nutrono fole
con circuìta, divisa
verità
o moltiplicata – fole
con occhi densi di cielo
fatte bere,
a non amare golate
agili
al ricamo del mentire pinocchi
e pinocchie celano filze
di cose in cui le vere riflettono
luce fidata sulle false
pinocchi e pinocchie che diventano
gelosi
e dipendenti come quelli,
tutti quelli a cui si mente,
delicati
e paranoici – a volte
non credono al vero
per sé una faccia,
una
per l’altro diventato
all’infinito interprete
le viscere
soltanto, le indovine,
in notti chimiche,
in fiele, fanno vana
ogni fatica d’invenzione
non giungono per poco
al nome nuovo
annidato nell’altro
[da Pinocchio (moviole), Lecce, Piero Manni, 2000]
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Corpi e parole.
Soprattutto parole, anzi bugie.
Questa cosa degli innamorati resi Pinocchi e Pinocchie è molto carina. Molto adatta alla festa di S. Valentino.