25 aprile
di Giuseppe Caliceti
Fare un giro in bicicletta…. E’ un modo serio di festeggiare i nostri martiri, questo? Mah. E’ come se durante una messa si cominciasse a giocare a nascondino davanti all’altare!
Ma questo non è un giro in bicicletta qualsiasi, Ivan. Il percorso tocca i cippi partigiani della provincia… I cicloturisti rimangono fermi un minuto ai bordi della strada…
Per me è solo un giro in bicicletta… A una vera manifestazione politica non c’è bisogno di distribuire medaglie e panini a tutti!
Il fiume colorato di cicloturisti passava otto lo striscione del XXI Trofeo della Resistenza e piazza Zanti si riempiva di colori e grida che si inseguivano nell’aria primaverile. Calzoncini neri aderenti, cappellino con visiera, i cicloturisti smontavano dalle loro biciclette e prendevano d’assalto il Caffè Centrale.
In Italia ormai non c’è più nessuno che insegna veramente ai giovani come sono andate le cose in passato… Nessuno parla a mio nipote dei sacrifici, delle lotte, dei morti seppelliti per raggiungere la libertà e l’uguaglianza! Nè i genitori né gli insegnanti!
Ci sarebbe bisogno di nuovi educatori comunisti, Palmiro. Hai ragione. Gente capace di insegnare le conquiste positive dell’umanità! Invece ai ragazzi si fanno studiare i fatti e le persone peggiori. Guerre! Dittatori! Re! Regine! Bombe! Traditori! Pestilenze! Pazzi criminali come Hitler o Mussolini che hanno procurato morte e dolore a migliaia di persone!
I compagni pensionati erano seduti in un tavolino d’angolo della distesa del Caffè Centrale. L’altoparlante chiamava squadre e partecipanti sul palco. Vennero premiate le squadre arrivate più numerose al traguardo, quelle che venivano da più lontano. Vennero premiati i corridori più veloci, più lenti, più giovani, più anziani, i non vedenti sui tandem gialli, arrivati al traguardo con la loro guida. E per tutti c’era comunque la medaglia ricordo.
Terminate le premiazioni agli sportivi, iniziarono quelle ai partigiani. Poi salirono sul palco il giovane sindaco di Cavriago e un pezzo grosso dell’Anpi nazionale che cominciò a parlare di pacificazione nazionale tra antifascisti e fascisti e invitò la folla di cicloturisti a chiudere per sempre la parentesi della Resistenza e a ricomporre un’unica storia nazionale, fascismo compreso. Libero e i suoi amici protestarono.
CHI NON HA FATTO LA GUERRA NON SA COSA VUOL DIRE FARE LA PACE! I FASCISTI ESISTONO ANCORA!
E COI FASCISTI NON C’E’ NESSUNA PACIFICAZIONE DA FARE!
LA REVISIONE DELLA RESISTENZA E’ SOLO FANGO GETTATO SU TUTTI I PARTIGIANI!
STATE RIMETTENDO LA CAMICIA NERA ALL’ITALIA! VERGOGNA!
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Dal romanzo Il busto di Lenin, Sironi, 2004.