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Revangelo

venerandi.jpgdi Fabrizio Venerandi

maria in visita da elisabetta

allora maria che ci crede e non ci crede
movendosi va da elisabetta e entra dentro
a elisabetta sente la pancia che si muove
e dice un altro pezzetto di ave maria
benedetta fra le donne e benedetto il frutto
e maria si guarda la pancia era pieno
di donne incinte che si guardano con
doloroso amore toccandosi le pance contro
le pance tra mano e mano con occhi dolci
pieni di figli piene le pance piene di donne
piene tutte di dio

il magnificat

e maria disse la mia anima mi prega il
signore la mia anima mi ama il signore
mi guarda il signore mi ama mi bea il
signore mi fa grandi cose in me il sig
nore mi stende mi teme a me il signo
re piega il mio braccio il mio signore
mi disperde il signore mi rovescia per
terra mi tira su mi ributta per niente mi
svuota mi riempie il signore mi rimanda
mi ferisce il signore mi cura il mio signore
mi soccorre mi fa piangere il signore ma
poi mi sorride è senza volto il mio sig.
ma ha una mano potente ed è sulla mia
testa la sua mano del mio signore ed
io piego il collo e così dicendo restò
per tre mesi da elisabetta ospite

nascita del precursore

e intanto elisabetta figliava e tutti
videro il bimbo e dissero bello ma
circoncidiamolo e dissero gli diamo
un nome e dissero lo chiamiamo dissero
Zaccaria ma Elisabetta dice no lo chiamo
Giovanni e tutti dicono e lei rispose
e ancora dicono più forte e lei di nuovo
rispose allora tutti urlano al padre e il
padre che non dice prende una tavoletta
giovanni -scrive- è il suo nome e allora
gli si spezza la voce in gola e si mette
a fare le cose con la lingua e disse
cose meravigliose e tutti rimasero
a bocca aperta e dalle gole ne uscì
umidità brillante e Zaccaria intanto
s’era messo a canticchiare

tre volte tre il demonio tenta il cristo

e cristo faceva il deserto stava
solo e da solo sentiva dentro
un respiro dell’addome nell’addome
respirava acqua era il sospiro
della sabbia la forma dell’onda
e dentro all’onda c’era un’onda
più tranquilla che gli portava
suoni di popoli invisibili
antidiluviani linguaggi
che pregavano un dio che non capiva
la loro parola allora ballavano
dentro la pancia di dio ecco il cristo
in cui entra il suo sospiro e da cui
il suo sospiro esce e quando esce
lo si dice santo spirito ed odora
del dentro del cristo così dico
no quelli che lo hanno aspirato

ed ecco che arriva il demonio se
l’è fatta tutta a piedi sotto al sole
gli rovina la prosa e la sintassi
ride e canta sopra i sassi se lo
lusinga tutta il mefisto te lo tenta
tre volte tanto gli tocca la punta
della lingua se lo palpa tutto
lo papeggia gli s’acciambella
addosso lo lusinga con la lingua
lunga se l’umetta l’affastella
con le lodi lo beifica deato
se lo adduce con schiamazzi
i frizzi e gli fa i mazzi coi segni
l’addita e gli dice “tre volte sei”:

:sei un’icona se sei l’icona allora
sacrami per i tuoi dettami fatti
toccare ed io tutto sarò tuo fatto
per te e con te o senza te t’amerò
al posto d’ogni cosa io poserò
la cosa che tu sei mia unica luce
mio duce io solo con te starò

:sei un prodotto di mercato se sei un
marchio registrato sei la mia
raccolta punti sei la mia tessera
risparmio la mia lista d’ingre
dienti sei il mio premio fedeltà sei
l’offerta speciale il prezzo ribassato
se il mio scontrino fiscale sei
il mio eccetera e daccapo

:sei il signore delle genti l’inno
motivato lo slogan urlato il
jingle reiterato la rima cuore
amore il libro illustrato il sonno
e la freschezza il pugno e la carezza
la gioia e la tristezza il pane con
il sale lo iubilate deo la forma tenta
trice la gran consolatrice turris eburnea
rosa sapientia l’albero e suoi frut-
ti gesù fa liberi tutti

:e cristo rispose dirò solo una pa
rola così sarò salvato e ne disse in
fatti una e il demonio se ne era
andato.

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La riscrittura in versi dei quattro Vangeli è un progetto del Laboratorio bib(h)icante a cui partecipano, oltre a Venerandi, Donald Datti, Gabriele Pipia e Gianluca Seimandi.
Fabrizio Venerandi sta riscrivendo il vangelo di Luca
.

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Per inserire commenti vai a Archivi per mese – ottobre 2004.

3 COMMENTS

  1. Mi scuso nel fare un commento non avendo ancora letto queste poesie, cosa che farò tra breve. Il fatto è che mi ha colpito quel corsivo finale: la riscrittura dei vangeli. C’è questa tendenza a riscrivere (e a volte attualizzare) opere del passato. L’Eugenio di Puskin, rifatto con lo stesso metro da un autore di lingua inglese; poi mi viene in mente Omeroes di Walcott. Nessun pregiudizio di base ma mi domando che senso ha? Adesso leggo le poesie pubblicate da Scarpa. Un saluto.

  2. Evidentemente certe opere possiedono una notevole onda d’urto emotiva… E direi che se riescono a suscitarla anche le riscritture, possono quindi dirsi riuscite…

    Su questa in particolare, penso che riscrivere un vangelo sia opera estremamente perigliosa, essendo già di per sè carico di significati ed interpretazioni.

    Molto interessante il pezzo sulle tentazioni, forse mi chiedo se non sia un pò ovvio il diavolo che tenta il Cristo nel 2004 paragonandolo al ‘prodotto di mercato’.

    C.

  3. anche io non parlerò dei testi e in linea generale dico che la riscrittura di per sé non ha nessun valore intrinseco, nel senso che può essere usata per una attualizzazione come dicevi tu, ma anche come una possessione o di contro per una parodizzazione, e l’elenco potrebbe essere lungo. le cose che interessano a me della riscrittura come tecnica compositiva, sono certamente l’artigianato e la serialità, diciamo così. nel comporre una cosa che è già stata scritta, l’autore fa opera di artigianato, ovvero mette a disposizione dell’opera scritta la propria individualità, che da fine diventa mezzo. e poi, appunto, la serialità di rifare un qualcosa che c’era già e che potrà a sua volta essere rifatto, anche come gioco stilistico (ma non è questo il caso).

    c’è un certo fascino nelle fare le cover di altri musicisti, e credo che ci sia anche nel rifare testi scriti da altri. per il lettore ci può essere la sorpresa di una interpretazione o di una reinvenzione originale.

    per claudia dico che in testa pensavo al cristo e il demonio che parlano un linguaggio senza tempo, non essendo mortali. ma il considerare il cristo un prodotto di mercato, non credo sia immagine tanto scontata, il concetto era quello del dio che premia con raccolte punti e cerca la fidelizzaizone dei propri clienti con metodi tipici del marketing.

    grazie per i commenti.

    f.

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