Le scimmie… (18)
di Dario Voltolini
ricordami che la prossima volta te lo devo segnalare
le finestre delle case a piombo sul fiume
un ponte sghembo per pedoni
la fabbrica della Snia Viscosa
poco dopo la curva lo stabilimento
mi davi un bicchiere di acqua acetosa
quando nella tua borsa della spesa
che lo si voglia o no
il problema è sempre un po’ diverso
nemmeno quella giusta
non basta prendere una decisione
sono situazioni complesse che vanno analizzate
gli infermieri sono al coperto e giocano
quando tutto il centro medico è deserto
aspettando di uscire all’aperto sotto gli scrosci di pioggia
infatti noi tutti ce l’eravamo detto più di una volta
e non si tratta di uno scherzo
il punto è proprio questo
c’è una cartilagine che gli procura grossi fastidi
per arrivare a una guarigione definitiva
sarà necessario un intervento chirurgico
in tempi ancora da definire
sotto i portici nella luce di fanali
avete già di nuovo indossati panni di lana
l’acqua del fiume è fredda
l’acqua è lenta
resta vestita d’estate solo una nera alta magra puttana
resta un barbaglio di pelle abbronzata a rallegrare
i volti che si guardano l’un l’altro
parlando di una cosa e pensandone un’altra
che suona come una specie di domanda
e la domanda è circa cosa faremo adesso
e quando cominciamo
poiché nel cambio di stagione è come se
posassimo dei massi sul terreno
dicendo
(e io non posso cedere a emozioni di ragazzo)
partiamo da qui
(perché da tempo quel ragazzo
è diventato un fatto
del passato) e i fili che da lui discendono
e mi fanno quello che sono
adesso sono
lunghi e complicati
così articolati come fiumi
dentro al tempo e io non devo cedere
a quelle emozioni ma solo assaporarne
qualche lembo mentre premono
sul cancello emergendo incerte
dal buio però le riconosco eccome
sono sempre loro sempre
le stesse sempre così
connesse al desiderio
invincibile di un completamento
l’uomo dell’hotel