Previous article
Next article

Le scimmie… (19)

di Dario Voltolini

ha socchiuso gli occhi per un momento
non ha capito niente
e guardava i clienti con la faccia strafottente
ma loro avevano solo fatto una battuta
per rompere il ghiaccio
città che non si conosce
prima volta che si va
primo contatto con i locali
proprio lui
l’uomo dell’hotel
e sulla parete della hall
un foglio di giornale d’epoca
e un titolo in quella lingua
che sembrava apposta fatto per un gioco di parole
solo che l’uomo dell’hotel non l’ha gradito
per niente
tutte le nostre capitali Gibuti Bemporad Tahalassa
tutte le nostre capitali invase da cartacce e bottiglie di plastica e scatoloni
Marszak Ganimede Castrovillari poi scendendo per la litoranea
Antofagasta Sermidis Cavolamore tutte le nostre capitali
morali economiche sociali Arkadji Macao Santonazzaro
invase da fax e birre in lattina tutte le capitali fonetiche e mondiali
dei regionalismi nazionali Gardelja Tamoosa Lepanto Mentone
lungo i muri delle società finanziarie dopo le ore del sabato pomeriggio
costeggiando il lago e passando in quegli scavi di sottopassaggi
nei muri di pietra dove hanno aperto un locale Fermiz Antenore Angostura
capitali sonore e mentali capitali razionali di derivazione familiare
capitali delle strisce pedonali capitali industriali marginali con le ville
del direttore di stabilimento annesse all’impianto produttivo
con i fregi alla facciata e le cariatidi che sorreggono il terrazzino
Ardegna Civitavilla Foxen nelle nebbie carbonifere sui ponti
sopra i fiordi sui pontili ai bordi della baia sulla base aviomilitare
di raccordo le nostre capitali congiunturali laterali improvvisate
con le mani alzate con le saracinesche ammaccate e ridipinte
Maghen Topoara Terzania alla svolta autostradale sotto i cavi
della funicolare Hopoort Yvonne Santanamera Cruellio Vaughan
Sabatina Vez Fidelis Hook Nepetha Fluenta Rivanova le nostre capitali
siderali e pragmatiche dove le banche aprono e chiudono sportelli in faccia
ai clienti in coda dove i depositi aumentano in seguito ai flussi di capitali
immaginari e motomondiali nelle bettole per la strada verso la rocca
sui tavolini incisi dai temperini e le luci smorte sul legno scuro
e le tendine familiari al paralume verde con la bottiglia con la candela
con il liquore fatto in casa e gli appetizer maison da sgranocchiare
mentre il maestrale sbatte e risciacqua gli sterminati stracci contro la scogliera
sbatte e risciacqua contro la scogliera della rocca verso sera
sotto la mole del fortilizio dall’intonaco giallo
con le garitte appena da poco stuccate
con la lastra di plexiglas di protezione da casa circondariale
da carcere militare svettante in cielo poggiato sul plinto di basalto
alla radice della scogliera delle nostre capitali Goyarrama Conturbia Pao
nei rovesci di pioggia che ci incasinano la strada dopo cena
e ubriachi sbattiamo conto il muro con i gomiti le spalle i fianchi
anche la luce del lampione scende obliqua e ciondolante
per la raffica di vento umido e salmastro nelle capitali
fatte con l’inchiostro Allen Plieskaja Ventopadre Mürgren

articoli correlati

Berenice e il tabù

di Dario Voltolini (Sempre perseguendo l'intento di far conoscere ai nostri lettori qualcosa della storia più significativa di Nazione Indiana,...

Lo “Shōbōgenzō” di Sergio Oriani disponibile online

, titolo sotto cui sono comunemente raccolti molti scritti di Dōgen (1200-1253). Su richiesta dell'amico Dario riposto qui quell'intervista,...

Su Pacific Palisades, dal libro alla scena

di Mario De Santis Avevo letto Pacific Palisades prima di vederne la mise en scene fatta con la regia e...

“Pacific Palisades”. Un testo al confine

di Stiliana Milkova Pacific Palisades, il nuovo libro di Dario Voltolini, è appena uscito da Einaudi. Pacific Palisades racconta una...

waybackmachine#03 Roberto Saviano “Su Gustaw Herling”

3 marzo 2008
ROBERTO SAVIANO ”Su Gustaw Herling”

In un unico amarissimo sorso, dovrebbe essere bevuto Un mondo a parte di Gustaw Herling che riappare presso Feltrinelli in edizione economica. Leggere tutto in una volta, subendo un pugno nelle viscere, uno schiaffo in pieno volto, sentendo la dignità squarciata, la paura di poter crollare prima o poi nello stesso girone infernale descritto nelle pagine.

Da Costa a Costa

di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini Un medico psicoterapeuta e uno scrittore suo paziente si imbarcano spavaldi su una nave...
andrea inglese
andrea inglese
Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ha pubblicato uno studio di teoria del romanzo L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo (2003) e la raccolta di saggi La confusione è ancella della menzogna per l’editore digitale Quintadicopertina (2012). Ha scritto saggi di teoria e critica letteraria, due libri di prose per La Camera Verde (Prati / Pelouses, 2007 e Quando Kubrick inventò la fantascienza, 2011) e sette libri di poesia, l’ultimo dei quali, Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, è apparso in edizione italiana (Italic Pequod, 2013), francese (NOUS, 2013) e inglese (Patrician Press, 2017). Nel 2016, ha pubblicato per Ponte alle Grazie il suo primo romanzo, Parigi è un desiderio (Premio Bridge 2017). Nella collana “Autoriale”, curata da Biagio Cepollaro, è uscita Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016 (Dot.Com Press, 2017). Ha curato l’antologia del poeta francese Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008 (Metauro, 2009). È uno dei membri fondatori del blog letterario Nazione Indiana. È nel comitato di redazione di alfabeta2. È il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.