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Le scimmie… (57)

di Dario Voltolini

intravista dal finestrino di un camper parcheggiato
un furgoncino adibito a sala di trasmissione radiofonica
al Lido di Venezia anni fa
lei seduta al tavolino nell’automezzo
con la schiena nuda
compatta pelle liscia elastica da immaginare fresca
poi scomparsa
e frotte di persone e gruppi di amici per le vie
la sera si stendeva ariosamente
quasi per caso a un angolo
svoltando
incontrai un mio amico
che dava il braccio a una ragazza che avevo conosciuto a Roma
e per altre vie che non passavano da me
si erano incontrati
e ora incrociavano me
in un luogo dove non passavo mai
e non ero mai prima d’allora passato
e finora non ci sono ritornato
andammo in un bar a bere qualche cosa
poi ciascuno alla propria serata
quartiere Prati
l’ultima volta che ci siete andati
siete rimasti accanto al pianoforte
pile di libri dentro scatoloni
tra poche ore arriva il camion
e tutti gli uomini dei traslochi
si cambia zona si cambia aria
forse qualcuno andrà
nella nera ctonia Catania etnea
qualcun altro a Panarea
molti anni dopo lei incontra l’ex marito
in un negozio di cravatte all’aeroporto
di Fiumicino
c’è tempo per un rapido come stai e tu
e siccome tutta l’angoscia e il furore
l’odio il terrore la desolazione
si sono dispersi interamente
prima annacquandosi
poi svanendo via
ecco che se ne stanno lì e pure ridono
e un altro gruppo di mesi dopo
lei penserà se poi davvero erano stati
fosse anche ai primi tempi
realmente innamorati
sarà che se riusciamo a ridere di noi
la cosa fin da subito non era molto vera?
ora lei è alla stazione di Milano
e deve andare a Como
esserci in serata
e c’è un amico che la sta aspettando
la porta sul lago e poi ritorna indietro
mentre si salutano e lui ingrana la prima e parte
una ragazza attraversa la strada e corre alla stazione
è spesso in ritardo

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