Le scimmie… (60)
di Dario Voltolini
verso la valle
verso sud
e ogni goccia che cade a terra
si scompone in minuscole sferette
che rimbalzano in su
prima di ricadere bagnando la strada
le ruote anche sollevano spruzzi
che finiscono sul parabrezza di chi segue
la giornata è stata calda
appannata
le nuvole adesso gonfiate
nitidamente coprono interamente il cielo
quando si spezzeranno e a occidente
ricomparirà il sole prima di scendere dietro
le montagne
il verde delle piante sarà brillante
lavato
rinnovato
adesso è buio e oscuro
la strada entra in città
ma presto esce via
per salire un poco
e scendere verso il lago
l’acqua del lago è pura
viene da affluenti sotterranei
esce da passaggi sconosciuti
il lago sembra statico
invece è in perenne ricambio d’acque
l’acqua è dolce
increspata
le pareti attorno
di roccia
sono ripide
si riflettono scure nell’acqua
e il lago acquista dignità
serietà
così scuro e ombroso
ma anche così contenuto e raccolto
non è un lago grande
però è profondo
è uno di quei laghi che non sembrano piatti
nemmeno a uno sguardo superficiale
c’è una sterrata che dalla strada principale scende a costeggiare il lago
in un punto preciso
dove un seno stretto porta le onde fino all’erba
e lì c’è la trattoria dove d’estate
si mangia all’aperto
in quattro cinque tavoli candidi
riparati dal sole
sorpresa dal temporale
una donna poco fa
è sgusciata dall’acqua
indossava un costume intero
nero
e si asciugava i lunghi capelli