Le scimmie… (66)

di Dario Voltolini

l’uomo con gli occhiali sul naso deve andare all’ufficio postale
per strada incontra un amico
e si fermano a parlare
facendo vari gesti in ogni direzione
l’amico ha una giacca blu dalle cui maniche spuntano fuori
due polsini di camicia abbottonati
e i due si parlano
stavano andando in posti diversi
ma l’uomo con i polsini abbottonati
decide di accompagnare l’amico all’ufficio postale in fondo al viale
il viale scorre nella penombra delle palme
che fermano la luce molto in alto
ma non completamente
in modo che la penombra delle palme sia di un tipo assai speciale
mielata come la luce
scende e si deposita al suolo
lentamente
come in piccolissimi fiocchi
mentre oltre la fila di palme
oltre la strada
oltre la spiaggia
comincia il mare
il Mediterraneo
che sembra non sapere
come si fa a marcire
l’uomo con gli occhiali sul naso scompare in un portone
sopra il portone
al primo piano
c’è un balcone e la porta che dà nell’appartamento
è spalancata
una ragazza bionda sta facendo le pulizie di casa
e ha messo su un cd
per sentire un po’ di musica
e la musica esce dalla porta e dal balcone
scivolando poi fin qui
sulla strada
una musica che la possa distrarre
dai lavori in cui è chinata accoccolata
dietro sedie e poltrone con lo straccio
sono assoli di chitarra
una sola ma sembrano centinaia di chitarre
per quello che l’uomo con gli occhiali sul naso può capire
o ricordare
mentre la sente uscendo dal portone dell’ufficio postale
quella musica sembra
Recuerdos de la Alhambra
c’è Narciso Yepes con la chitarra
e il compositore è Francisco Tárrega
(1852-1909)
l’uomo con gli occhiali sul naso se ne va
mentre la ragazza al primo piano
nascosta in una chiazza d’ombra blu accanto al sofà
molto molto sensualmente muove
i fianchi
le braccia nude

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