Le scimmie… (68)

di Dario Voltolini

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i profumi arrivano anche sul mare
fino al largo
l’uomo con i polsini abbottonati
per risolvere certe pendenze burocratiche
prende la corriera
che sale fino all’altopiano
Fukkomukko
avremmo voluto avvertire quell’uomo
che la sua fatica laggiù andrà sprecata
ma è stato lesto a salire sulla corriera
e adesso se ne sta già andando appoggiato con la fronte al finestrino
per guardare in strada in basso sui tornanti che salgono
le terrazze e i disegni delle correnti e dei venti sul mare
la ragazza è scesa a comprare
c’è una latteria nel vicolo che sa di caglio
lì il sole non ci arriva
ma ci arriva il sale che fiorisce sull’intonaco
e il piscio dei gatti inconfondibile
come se fosse il retro di un negozio stipato di articoli invenduti
mentre invece nel vicolo passa il vento
molte volte a raffiche furiose
spazzando via tutto
tranne quell’odore dei gatti randagi
per i quali la libertà consiste nel rimanere nei dintorni
nel raggio di pochi metri
nemmeno le parole fanno così poca strada
lasciate in libertà
neppure loro
si dice che sia per essersi cibati di lucertole che certi gatti
randagi hanno quelle orecchie stracciate
quegli occhi opachi e sierosi
quella pelle a brandelli mai cicatrizzata e quell’andatura malata
che mimetizzano camminando fra i cespugli o saltando nelle casse di cartone
ma che appena escono allo scoperto si rivela in pieno
malattie dell’anca lesioni spinali flogosi tendinee artrosi
dove andranno a morire i gatti randagi
ché la strada trafficata più vicina è già oltre il loro cerchio d’azione?
come creperanno se non incontreranno mai le ruote di un’auto che non frena?
in qualche nicchia
in qualche angolo fradicio
in qualche cantina che prende aria dal vicolo
o sbranati dai ratti
i gatti liberi portano con sé quel segreto che sembrano mantenere
ma che forse non c’è
dalle loro borse molte signore estraggono avanzi per loro e li esortano
a continuare così con quei pranzi che non richiedono corse pazze
dietro le spalle di saettanti prede di intricate razze rimescolate
un metro dopo l’altro senza mai rallentare
nel fuoco della fame che non ci vede
ora l’uomo dell’hotel esce sulla strada
e si guarda intorno
proprio mentre sta passando un ex bagnino ancora corpulento
che lo saluta con una bestemmia
l’uomo dell’hotel sorride e saluta a sua volta
quell’altro è ormai lento

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