Le scimmie… (72)
di Dario Voltolini
dal momento attuale ai saliscendi lastricati alle fontane
ai portici ai colonnati ai pavimenti lisciati riflettenti
si apre un passaggio nel muro della strada e scende una via
acciottolata
che porta alla trattoria
davanti all’ingresso le auto parcheggiate
più sopra a strapiombo la facciata illuminata di una costruzione ecclesiastica
e fontane a spruzzo a scacchi a parete
lembi di cervello sfilano sul dorso della collina
si accendono fiammiferi negli angoli delle cucine
uno scarafaggio intontito si trascina mezzo morto
quando la finestra si apre è già mattino
i tetti in costruzione
il rantolo del vicino di camera
cervelli impietriti e colazioni con i cereali
qui vi presento l’accolita singolare di persone che sanno poco
che vedi agitarsi in compagnia come sedute sugli spilli
sulle code di scorpione
loro non sanno niente non capiscono niente sono qui per caso
loro vanno avanti a cazzo senza un motivo senza niente
dovrebbero starsene dispersi in un’area di svariati chilometri
quadrati
invece qui compatti sono accorsi e si sono incontrati e raggruppati
uomini e donne vestiti da fare spavento
agghindati per celebrare questo momento di cui non sanno niente
che li ha visti assenti che non era per loro
eccoli qui
si distruggono di noia abbattono la testa sulla tavolata
hanno sguardi perduti a mezz’aria come il commesso che
non sa cosa gli chiedi
e non lo deve dire
sono espressioni desolate che non muovono a compassione
perché non c’era bisogno di tutte queste persone
nessuno le voleva qui davanti a noi
e se si sono presentate allora che si screpolino di noia
di angoscia di attesa
di ansia e di respirazione complicata
tracannano il liquore distillato
viene una specie di brezza dal prato
un colore verde
un tentativo di giovinezza
che cala dalle nuvole e dal cielo
e mi sfiora il pelo sopra il labbro
sono lontane ora tutte le persone
quale sarà adesso la mia pensione
in quale angolo di città mi andrò a rintanare
da dove uscirò domani mattina dopo la colazione
e cosa dirò alla signorina della reception
se la sveglia telefonica non avrà suonato
se nella piazza del mercato non troverò l’ambulante che lavora il rame
l’ottone e il bronzo
ma solo formaggi e salumi
scarpe scarpe e ancora scarpe
cosa prenderò per fare un regalo
cosa acquisterò frugando nella tasca interna del cappotto