Le scimmie… (75)
di Dario Voltolini
nemmeno piange
e il ragazzo che è di turno nella sobria cornice che fa da ufficio
per le relazioni con il pubblico
cioè prende quegli avvisi di mancata consegna e va alla ricerca del pacco
da consegnare
non la perde di vista
quella ragazza
guarda come si muove
come cammina e come sposta i carrelloni
intuisce cosa pensa cosa progetta per sé come si immagina lì dentro
quale posto intende occupare e per quanto tempo
intuisce i dati della sfida che lei ha impostato
su di da per contro se stessa
per vivere lavorando
per scaturire da quella situazione
per mettersi in un punto in un’orbita che abbia senso
prima che sia troppo tardi
così il ragazzo la guarda passare
vede le sue guance di tulipano
e nello stesso momento che stiamo dicendo
la struttura intera di quel corriere espresso viene portata in un punto nuovo
spinta al margine di se stessa fino all’eccesso
può (in altre parole) sopportare il peso
di un progetto di fuoriuscita non individuale ma in questo caso di coppia
maschio e femmina paralleli?
sapeva il corriere espresso che dentro il suo capannone la biosfera
si sarebbe data appuntamento?
sull’impiantito di ruvido cemento scorrono
i carrelli con i colli
insensibili ai turni dei lavoranti
che staccano e riprendono servizio ancora più insensibili
all’impiantito di cemento
al sistema informativo
alle crepe e alle correnti d’aria
lavorano induriti
e salteranno via da lì appena possibile
ben prima di dare sostanza a una nuova working class
via! via!
non lasciatevi fregare
andate via facendo deflagrare in una vampata spettacolare
tutto il combustibile piano piano accumulato lavorando al corriere espresso
accumulato anche nel senso di non sprecato
facendo il conto di tutte le spese come vecchi tirchi
essendo invece giovani in esplosione
presto lascerete il posto cementato ai bordi della tangenziale
lo lascerete in fiamme scaturendo accelerati
pronti per nuovi urti e nuove gimcane
nessuno pensa a voi nessuno vi regala un cazzo
lo sapete e quindi viaggiate sparati senza essere notati
diventate venticinquenni poi ventiseienni
nessuno vi nota nessuno vi percepisce
ventisettenni ventottenni
indovinate a un certo punto che la curvatura sta cambiando
che l’orbita si sta modificando
ogni prospettiva si va riplasmando e allora aumentate la velocità