Un fiore
La Rina ha novantasei anni, e un grande orto che zappa da sola, sotto il cimitero. Curva e luminosa, impugna l’attrezzo con le sue mani nodose di chi ha fatto solo la prima elementare. Vive nella sua baracchetta tra madonne e padripii, e un numero imprecisato di gatti. Con la madonna ci parla, o meglio è la madonna che parla traverso lei, la Rina si fa canale con le sue braccia in croce, e gli occhi arrovesciati. Poi riapre gli occhi, e ride, della risata più gioiosa che sia possibile immaginare. E mi dice del suo ‘dialogo senza rumore’ con il suo Dio. Non ha mai letto la Nube della non-conoscenza, né san Giovanni della Croce. Ha fatto soltanto la prima elementare.
La Rina sa che non credo in dio (per quanto lei possa intendere con questa affermazione; per quanto quest’enunciato voglia dire – e per quanto possa dire). Ma lei, pur profetizzandomi un avvenire redento e convertito, come quello di Sant’Agostino, non mi esorta alla penitenza. Mi guarda, e ride.
Non così invece gli adoratori. Come ogni stella, ha i suoi adoratori. Coloro che non sanno brillare di luce propria. Ogni Cristo ha i suoi Paolo. Né tutti i Paoli sono uguali.
Un giorno ero da lei, ‘mi dici che sono un fiore’, le dico, ‘e i fiori non credono in dio’. Interviene un signore sapiente, che vorrebbe spiegare alla Rina, la ragione, il libero arbitrio, il bene e il male… Ma la Rina sa in altro modo – nel modo di un fiore autentico. Allora mi guarda, e dice, ‘è vero, i fiori non credono in dio. Però lo lodano continuamente’.
….si può conoscere la Rina?
mi aiuterebbe a conoscere i nomi dei fiori….
purtroppo, come ho scritto, la Rina non è più tra noi – almeno credo…
Infatti, non nominare Dio invano.
P.S sopratutto indirizzato ai preti delle alte sfere…
è un bel testo!
grazie!
sì, molto bello. Ciao Marco
Inno all’amore (San Paolo)
Il famoso Inno all’amore tratto dalla Prima Lettera ai Corinti:
“Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l’amore,
sono come un bronzo che risuona
o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi l’amore,
non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l’amore,
niente mi gioverebbe.
L’amore è paziente,
è benigno l’amore;
non è invidioso l’amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse,
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell’ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L’amore non avrà mai fine”.
Il testo scritto da M.Rovelli è un inno all’amore dedicato alla signora Rina. San Paolo non seppe fare di meglio.