Juke-box: Zum zum zum

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E tutto era partito da qui effeffe

Zum zum zum
(A.Amurri – B.Canfora)

Sarà capitato anche a voi
di avere una musica in testa
sentire una specie di orchestra
suonare suonare suonare suonare
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum.

La canzone che mi passa per la testa
non so bene cosa sia
dove e quando l’ho sentita
di sicuro so soltanto che fa
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum.

La cantavo stamattina appena sveglia
e cantandola ho pensato
che non è poi tanto male
specialmente quel pezzetto che fa
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum.

Però se va avanti così
finisce che questa canzone
diventa una tale ossessione
che parlo soltanto
facendo ogni tanto
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum.

La canzone che mi passa per la testa
non so bene cosa sia
dove e quando l’ho sentita
di sicuro so soltanto che fa
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum.

Più ci penso e più mi sembra ch’era un coro
era un coro di bambini che cantava
nel cortile di una scuola
ripetendo sempre
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum.

Stamattina la cantavo io soltanto
ma stasera già mi sembra
chiaramente di sentire
tanta gente che la canta insieme a me
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum zum zum zum zum zum
zum.

Nota:
La versione offerta dalla sigla di Canzonissima era ancora più grandiosa: in ossequio al testo (“mi sembra un concerto per pianoforti” o “un pezzo per tanti, ma tanti violini”) vi prendevano parte 543 persone, tra le quali 70 coristi adulti, 62 del Piccolo Coro dell’Antoniano, 25 pianisti con pianoforte a coda, 100 violinisti, 30 arpisti, 70 suonatori di trombone, 50 di timpani e i 48 cantanti in gara – tra i quali Gianni Morandi, Claudio Villa, Albano, Patty Pravo, Caterina Caselli, Little Tony, Milva, Fausto Leali, Ornella Vanoni, Enzo Jannacci, Johnny Dorelli, Gigliola Cinquetti, Iva Zanicchi, Giorgio Gaber, Peppino Di Capri, Gino Paoli, Lucio Dalla.
da www.galleriadellacanzone.it

13 COMMENTS

  1. da Deleuze Guattari

    ] – L’enfant qui chante dans le noir. Premier usage de la ritournelle, sur le plan ontogénétique, la ritournelle est première, comme l’exercice de réassurance que l’enfance met spontanément en oeuvre quand elle se sent désorientée (il s’agit donc d’une « déterritorialisation » ressentie affectivement comme peur, présence du chaos (c’est la fin de III). L’usage de la ritournelle consiste à ordonner le chaos, ie. à s’orienter. La ritournelle a une fonction d’orientation. Elle met en oeuvre cette fonction d‘orientation grâce à un usage pré-esthétique : chantonner pour soi seul. La chanson opère cette fonction reterritorialisante d’orientation.
    (…)

  2. da piccola devo averla sentita ma tra le canzoni elencate con la figura sopra scelgo “hanno ucciso l’uomo ragno…”

  3. non la ricordo bene, avrei bisogno di sentirla, ma apprezzo molto questa carrellata di titoli che mi fanno canticchiare farfallina di primo mattino!
    ciaociao:-)

  4. Trovo molto intelligente l’analisi di Deleuze Guattari. Il potere rassicurante della ripetizione si osserva anche nel giocho, come un rituale magico. Il bambino puo anche inventare una canzone con lingua segreta e ripetere per scongiurare la paura. Mi piacerebbe ascoltare una bella canzone di Napoli.
    Hanno ucciso l’uomo ragno: è curioso.

  5. verò un interprete da ascoltare è fausto cigliano, e in particolare due canzoni:
    nun é peccate e sarrà chi sa
    effeffe

  6. Grazie effeffe per il consiglio.
    Lo trovero perché è un cantatore famoso.
    Fara un po’ di sole nella casa, quando l’ascoltero.

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017