Poesie per principianti
la tecnologia ha un ruolo
importante perché è attraverso
di essa che sempre più spesso
passa la nostra esperienza
—
il flusso della comunicazione
avvolge la nostra quotidianità
ormai è l’orizzonte dentro al quale
avviene tutta la nostra percezione
—
ora tutto si sviluppa
nei meccanismi che presiedono
alla costruzione dell’immagine
che ognuno ha di se stesso
—
l’identità frammentaria
che non siamo noi a determinare
si definisce nelle dinamiche
delle nostre relazioni
—
lo spettacolo consente
di mettere in scena le figure
che popolano l’immaginario
della nostra società di massa
—
le immagini si susseguono
in una sequenza paratattica
che evidenzia le associazioni
che si instaurano tra loro
—
un edonismo soddisfatto
semplice immagine di quel mondo
che ogni giorno la pubblicità
ci propone come modello
—
cinema e televisione
forniscono le istruzioni per l’uso
della vita quotidiana e ci svelano
i misteri dell’universo
(Immagine: dettaglio dell’esposizione di Zaha Hadid, Londra, 2007)
gaaanze! molto mi gustarono. mi piace il ritmo filosofico prestabilito compresso in forma quartina “haikuizzata” (nel senso della regolarità, conferisce un che di zen). La penultima mi ricordò Roberto D’Agostino quando esordì da Arbore con L’edonismo reaganiano. Baci!
questi – pensierini – che a me sono piaciuti per le ovvietà che esprimono hanno la forza dell’ ovvietà appuntoe come tutte le cose ovvie fanno pensare e “differenziare” ogni volta le ovvietà a chi ha voglia di pensare.
non è l’ ovvio che si deve modulare a noi (nascita e morte sono ovvietà) anche i morti gli spiriti i nostri demoni sono “ovvio”
ma è l’ uomo , a mio avviso che deve cercare modulazioni di frequenza (e frequenti) all’ ovvio. ma la noia dell’ ovvio toglie la fame.
pure la noia e ovvia pure la fame
eccetera eccetera
un saluto
paola
quartine dal sentore….filosofico!
Tutte da gustare…
Bellissima immagine!
:-)
Ciao Alessandro (e ciao Andrea),
molto brevemente: mi piacciono molto. Fanno parte di un progetto più esteso, o la silloge finisce qui?
V.
Caro Vincenzo,
sì, la serie fa parte di un progetto più ampio, di sole quartine, pendant in scatola quadrata del lavoro con la prosa poetica di Quaderni aperti presentato nel Nono quaderno di poesia italiana.
Ne ho finora anticipate tre parti, questa e altre due, ugualmente leggibili on-line (http://liberinversi.splinder.com/tag/alessandro+broggi e http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2007/10/12/total-living-di-alessandro-broggi, quest’ultima poi pubblicata in un chapbook omonimo per le edizioni La camera verde di Roma);
saluto tutti e ringrazio per lo stimolo dei commenti,
Alessandro
Alessandro quel he tu hai scritto è chiaro e limpido, come forma.
Per quanto riguarda il contenuto ci deve essere qualcosa che non và, anche io condivido e sento qual che hai segnato di volta in volta nei 4 versi, soprattutto nelle ultime due devastanti (nella loro serenità formale) quartine, lo leggo qual che hai scritto, ascolto i discorsi della gente(perdonatemi la generalizzazione), degli amici, dei conoscenti, alla tv, alla radio, spesso si dicono certe cose, che si ha da cambiare, che non è il modo giusto e sano, molti moltissimi lo dicono e forse lo pensano, perchè mi dico non si riesce a produrre un cambiamento?
Riflessioni antropo-socio-filosofiche, piattamente enunciative, in forma di poesia. Mi pare un esperimento semantico simile all’orinatoio di Duchamp strappato al bagno e messo in museo. Funziona anche il processo inverso: scrittura ultrapoetica, evocativa, infilata in un contenitore ultraasettico (comunicazione tecnica, pubblicitaria, trattato scientifico, che so). Tipi di ricerca che mi appassionano. Che provocano pacatamente ma in modo tagliente. luisa pianzola.
Vorrei leggere quantità industriali di queste quartine, secondo me l’effetto sarebbe sconvolgente.
complimenti, gustose davvero, io ci vedo ironia a go-go, mi pare c’azzecchino molto con il titolo “poesie per principianti”: mi hanno ricordato quelle presentazioni di libri in cui gli autori dicono cose sofisticatissime, a prescindere dal fatto che i loro versi siano poi davvero interessanti o semplicemente inani. voglio dire, mi pare che qui – tra le altre cose – si giochi un po’ con certa complessità sofisticata e postumana ormai a disposizione di quasi tutti.
forte,
r
Indicibile emozione della tua poesia, caro Alessandro. Che cosa si può paragonarle? Non si tratta di tenere il focolare acceso, sì di mantenere una fiamma discreta e piuttosto piccola. Attenzione quindi, o per una svista non troveremo che un mucchietto di cenere e su di esso due penne incrociate.
Non posso che condividere questa visione di un reale mondo di clonati.
Marco