Luigi Schenoni (1935-2008)
Leggo in ritardo, da Marco Giovenale, della scomparsa di Luigi Schenoni:
Luigi Schenoni, il geniale traduttore italiano di Finnegans Wake, è venuto a mancare in questi giorni. Qui di séguito il link a un file pdf che ospita il n.2 della rivista “Carte Scoperte” (issue 2), con sue annotazioni dal Joycentenary del 1982: http://www.gianpaologuerini.it/b_aboutyou/2_guests/pdf/_carte_scoperte.pdf
(thanks to Gian Paolo Guerini for sharing)
Segnalo anche il bel dossier allestito da Giorgio Di Costanzo.
Domenico Pinto come Alì Babà.: Apriti sesamo!
E’ noto come il tesoro che si trovava nella caverna
fosse formato da pietre preziose e da gioielli appartenenti
a un passato mitico.
I Quaranta Ladroni che Domenico ci dà la possibilità
di incontrare in questa escursione,
ci fanno rimpiangere i tempi in cui le mappe erano chiare,
leggibili facilmente, il tesoro rintracciabile, e le difficoltà soltanto
nella estrema complessità delle tecniche del furto.
Honour to Giogio!
Che brutta notizia! Da un po’ di anni lavoro occasionalmente sul FW in italiano di Schenoni e quello francese di Lauvergne, due operazione diametricalmente opposte nell’affrontare quel monstrum testuale: laddove Lauvergne getta la spugna e si fa piano e perfino didascalico, Schenoni resta sempre eroico, lancia in resta, mento in fuori e riso aperto davanti al guizzo, al pun, alla divertita erudizione joyciana. E adesso chi lo finisce, il suo Finnegans? Mannaggia.
Ecco, l’emozione e la memoria che tradiscono. Il traduttore francese si chiama Lavergne, senza la u.