Pezzi di dolore
Raccolte disperse ritrovate
Pale d’altare ricomposte dopo secoli,
Sarà così pensavo un giorno
Delle voci dei bambini
Separati dai padri
All’ingresso dei campi?
Perché si può dire ciò che è bello
E ciò che è brutto
Si può dire anche ciò che è molto bello.
È il troppo brutto
Che non si riesce a dire
Perché esistono tutte le parole
Ma sono lunghe e finisce
Che assorbono
Dei pezzi di dolore.
FRANCO BUFFONI
è bello questo pezzo, non mi piace lo stile troppo lineare, e comprensibile. ma è bello uguale, è umano. secondo me bisognerebbe sentire l’altro, e questo pezzo lo dice benissimo. buffoni riesce a comunicarmi sensibilità, bontà e gentilezza pur essendo un indiano! :)
Assorbono pezzi di dolore, sì si imbevono di pianto e ne grondano, alla fine, pesanti, grevi. Scure, cupe.
Adonai
Apolide
di una limpidezza ficcante, grazie, V.
in poche parole
l’immagine forte del dolore.
In un campo di dolore,
si mangia il deserto,
la separazione,
voce poetica
di semplice dolcezza.
bello…
Di Buffoni ho letto cose decisamente migliori.
il dolore ci scarnifica al punto da non riuscire a trovare parole adatte alla sua descrizione, è uno stato attonito di sgomento cui subentra anche il pudore nell’espressione.
@Franz K. – Ciao Franz, non capisco il tuo “decisamente”. Sarà che per me questo nuovo anno inizia con l’orrore dei bambini a Gaza che fa rima col dolore, ma stavolta non ti seguo. Mentre seguo benissino Franco Buffoni, perché quel suo dolore credo sia anche nostro. A volte è il troppo brutto che non si riesce a dire. La limpidezza di questo pensiero non è una deriva ma un non facile, un non sereno approdo.
Caro Manuel, penso che il valore di un testo letterario non dipenda molto dalla sua attualità, diciamo così.
Questa poesia non mi trasmette molto di quel dolore di cui parli. E’ forse un mio limite, non è per niente escluso.
non è bella, il dolore di un popolo non lo si assorbe; lo si deve vivere.