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Attaccali anche tu!

Eroico campano
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Oggi dalle 10,30 Rosaria Capacchione scenderà in strada con un gruppo di sostenitori per affiggere i manifesti elettorali in seguito alle ripetute minacce subite dagli attacchini (appuntamento ore 10.30 a piazza Vanvitelli – Caserta)
Evvai Rosaria!
effeffe

23 COMMENTS

  1. Voto per Rosaria Capacchione, per il suo coraggio, la sua intelligenza.
    Leggo per la seconda volta L’oro della Camorra per fare una recensione sul blog di Saldan. Rosaria Cappachione sarà a un incontro alla casa delle arti ( giovedi prossimo credo) a Succivo.

  2. riguardosamente, umilmente, discretamente: pourquoi?
    pourquoi un magistrato valente, coraggioso, impegnato nella sacrosanta
    battaglia contro la camorra sente il bisogno di candidarsi, in un certo
    senso bruciandosi e offrire il pretesto ai deliri du président sulle toghe
    rosse, che però la maggioranza dei citoyens non assume come tali?

    (che bella sarebbe un’europa se… http://www.gennarocarotenuto.it/8139-consociativismo-europa/ )

  3. Macondo, Rosaria Capacchione è una giornalista, cronista del “Mattino” sotto scorta per le intimidazioni ricevute, autrice tra l’altro del libro “L’oro della camorra”, besos, V.

  4. Confusione imperdonabile… il défilé di candidati mi frastorna…
    (il flebile pourquoi, però, continua)

  5. oltre a votare qui…
    purtroppo io voto nel lazio… per quaranta km e il garigliano di mezzo mi sa che non posso votare rosaria.
    uffa.
    grande rosaria!

  6. troppo tardi per un doveroso quanto temporaneo cambio di residenza
    il 6 e il 7 giugno mi rileggerò solo L’oro della camorra
    dal principio alla fine e dalla fine al principio
    laico ruvido e inaccogliente com’è nello stile dell’autentico

  7. Eppure, al di là dei meriti di Capacchione, che non ho mai letto e che quindi, anche volendo, non ho modo di disconoscere, c’è qualcosa che non va in questo travaso storico e continuativo di giornalisti et magistrati dai loro rispettivi mestieri, magari svolti con coraggio/professionalità/competenza, verso la così detta politica attiva.
    Ogni volta che leggo di queste candidature mi viene su un disagio, un senso come di giornalisti già in partenza non-liberi nel senso di contigui al potere che dovrebbero controllare e di cui dovrebbero riferirci, di magistrati non-neutrali nel momento in cui svelano il loro diritto di cittadini con opinione, ma non come gli altri, bensì accorpati nel pastone politico che prima magari indagavano. Una impressione come di gente, insomma, che alla fine si trova questa nicchia strapagata in parlamento, entra nei ranghi dei privilegi garantiti e anche, di solito nell’anonimato generico del politico andante, che non ha mai fatto il mestiere e non lo sa fare, che è giunto, cioè al suo “livello di incompetenza” come apice di carriera.
    E se invece – pur coraggiosi e bravi e professionali – se ne restassero come molti di noi a fare il proprio mestiere e a farlo possibilmente al meglio?
    Non lo vedete anche voi, che tra controllori e controllati, tra la notizia e chi al riferisce c’è come una complicità di fondo che è un ulteriore sintomo del sentore di generale di «mafia» (essì, «mafia», così la chiamano fuori d’Italia, perché così la vedono e hai voglia a spiegare a distinguere…) che affligge la cultura, politica e non, di questo Paese si può dire da sempre, al quale siamo talmente abituati, tutti, che non se ne accorge più nessuno, né a destra, né al centro, né a sinistra e manco nelle estreme, anzi… (esistono ancora le «estreme»?)

  8. condivido la riflessione di tashtego (ma forse, tashtego, ci mancano gli ardori giovanili, e l’ottimismo…)

  9. a tash,
    ardori giovanili, ormai ci è dato leggerli solo sui libri, magari “I dolori del giovane Werther”. Ottimismo non ti suona? prova allora a cambiarlo con ingenuità (la loro, naturaliter)

  10. A parer mio le questioni sollevate da francesco sono importanti – ho chiesto a rosaria , se trova un minuto di dire anche la sua. La questione è che secondo me ognuno può e deve tentare di mettere in atto delle strategie che diano alla propria ricerca (di giustizia, di verità ecc) quanti più strumenti possibili. Queste strategie possono corrispondere a delle scelte di territorio (io urbanista, o chirurgo costretto a elemosinare lavori di poco conto nella mia città, o nell’impossibilità di esercitare la mia professione ,decido ad un certo punto di andare in un altro paese e realizzare la mia vocazione. O dare a quella vocazione dei mezzi più incisivi. Rosaria Capacchione è una memoria storica costruita sul campo, dei fatti di camorra, al punto di costituire per molti dei magistrati impegnati su quel fronte, un riferimento importante. L’oro della Camorra è per esempio un libro scritto più con il desiderio di fornire uno strumento (al cittadino, ai cronisti, alle forze dell’ordine) che non un pamphlet sulla criminalità. Portare Rosaria in Europa equivale a mettere in altri campi quel “sapere” e perché no a tentare di porre un freno istituzionalmente più potente agli altrettanto potenti flussi di denaro sporco e imprese criminali che circolano in Europa. Attaccarne le avanguardie che come è ben formulato nel libro sono essenzialmente finanziarie, ben peggiori della parte armata del fenomeno e tanto più devastanti.
    effeffe

  11. Il libro di Rosaria è un ‘indagine precisa, basata su fatti reali. Al pricipio mi sono confrontata a un vocabulario difficile per me. Questo librochiede una lettura attenta, ma non è arida, perché si delinea un giallo reale, con “aneddoti” sorprendenti. o propio terrificanti. Il libro si apre sulla guardaroba incredibile di Pascuale Zagaria, perché l’apprenza perbene occulta la personnalità criminale. Il confronto tra eleganza e violenza è terribile. Il crimine oltrepassa la regione di Campania, si sviluppa come un cancro con truffa con il denaro europeo, prodotti adulterati come il burro. nel libro si spiega come la camorra a cambiata il suo stile: ora il crimine è in colletto bianco, managers che corrompono settori del cemento, dei transporti ( autostrade), dei rifiuti, delle bufale, dei caseifici.
    Ma la prima vittima è la regione di Campania avvelanata nella sua terra e abitanti che hanno paura, perché vivono nel paese e sono bersagli.

    Il libro si arrichisce di un appendice molto interessante. Ho visto con una grande sorpresa una lista delle penne di marca in quantità. Non penso che sia amore per la scrittura, ma ancora marca di falsa rispettabilità.

    Come cittadina di Europa, vorrei che tutti lottino contro la criminalità, con un senso colletivo, non ciascuno nella sua parte. perché quando si devono “salvare” le banca: c’è una voce colletiva.
    Secondo i sondaggi francesi molti saranno astensionistici. Votero, perché è un mezzo di parlare, di fare conoscere la sua opinione.

    Ma non ho ricevuto ancora il programma con la poste. Mi dico che non è fatto nienet per convincere di votare.

  12. Non voterò Capacchione non perché non la stimi (come giornalista autentica) ma perché collocata in un partito (P.D.) che in Campania è la summa della conservazione più bieca e interessata. Rientro perciò (se esistono) nelle “estreme”?

  13. le estreme di oggi, per me che ho memoria delle estreme di ieri, sono assai simili ai partiti social-democratisci di ieri, tipo quello di tanassi, e prima di lui di saragat: una scialbatura di sinistrismo vecchia maniera, su un nulla politico di oggi.
    ha ragione inglès, chi c’ha la vita sentimentale disastrata vede la politica con scoramento.
    ma io, che non ce l’ho disastrata, anzi il contrario, la vedo con scoramento lo stesso.
    dunque?

  14. scrivo adesso che tutto è finito.
    Rosaria non è stata eletta e lo si sapeva prima ancora che tutto cominciasse. Veramente non ho proprio capito perchè ha deciso di infilarsi in quel buco di culo che è il PD Casertano. Bastava guardarsi intorno per capire che le stavano preparando un pacco enorme e velenoso. Se mai Rosaria ha rischiato veramente qualcosa quel momento è “adesso”.
    Chi la conosce e le vuole bene o semplicemenete condivide la sua battaglia le stia vicino, perchè adesso ha davvero bisogno di aiuto!

  15. Sono triste per Rosaria Capacchione, ma sono convinta che ha ancora bellissimi progetti. E’una donna di grande coraggio e d’impegno.

  16. ..allora venite tutti GIOVEDI’ SERA alle ore 20.00 alla Casa delle Arti di Succivo (cASERTA), presenteremo il suo libro L’oro della camorra. Ci sarà anche lei e sarà una bella serata militante, di cultura e di sorprese.
    Da Napoli Autoistrada per Roma, prima di imboccarla, prendere deviazione Nola- Villa Literno, direzione Villa Literno, la seconda uscita è Succivo.
    Da Roma, ujscire barriera Napoli e imboccare Nola-.Villa Literno eccetera, come sopra.

  17. Saldan ti ho mandato la mia recensione dell’oro della Camorra. Spero non avere fatto troppo errori di lettura e di lingua.

    Auguri per la serata.

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017