La spaventosa ipnosi in cui sembra caduto il nostro paese

di Evelina Santangelo

Vorrei riportare alcune recenti notizie di rilievo internazionale che riguardano il nostro paese.

(tralascio quelle di rilievo nazionale, il dramma dei precari della scuola o dei cassintegrati o dei disoccupati, che contraddicono le ottimistiche previsioni del nostro ministro del Tesoro, solo perché tutto ciò avrebbe bisogno di un discorso a parte e circostanziato circa lo stato reale dell’occupazione e dell’economia in Italia e lo stato presunto teletrasmesso)

Ecco dunque alcuni fatti (corroborati da dichiarazioni molto esplicite) che se messi così, uno di seguito all’altro, mi sembra diano la misura di come l’Italia abbia abbandonato se stessa, la sua identità costituzionale, con tutto ciò che ne consegue.

1) Berlusconi risponde alle critiche mosse all’Italia dall’Unione Europea, riguardo alla libertà di stampa e ai respingimenti indiscriminati, con parole che pesano più di ogni possibile commento: «Non daremo più il nostro voto, bloccando di fatto il funzionamento del Consiglio, ove non si determini che nessun commissario e nessun portavoce di commissario possa intervenire più pubblicamente su alcun tema».
Riguardo alla libertà d’espressione, credo sia proprio il caso di riportare  anche  le indegnità attribuite al direttore dell’«Avvenire», Dino Boffo, dalla falsa nota informativa pubblicata senza alcun riscontro dal «Giornale» di Vittorio Feltri (di proprietà della famiglia Berlusconi): «Il Boffo è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla onde lasciasse libero il marito con il quale Boffo, NOTO OMOSESSUALE GIÁ ATTENZIONATO DALLA POLIZIA DI STATO PER QUESTO GENERE DI FREQUENTAZIONI, aveva una relazione».
Ora, se è vero che la stampa non può essere immune da critiche, è anche vero che ci sono modi e modi di contestarne la legittimità o la correttezza anche deontologica, e questi di Feltri, del «Giornale» e della sua proprietà (parte in causa diretta nella questione) sono evidentemente modi, oltre che intimidatori, oltre che tali da cavalcare e istigare a una cultura omofoba (nel nostro paese ormai sempre più drammaticamente manifesta e aggressiva), del tutto contrari a quel decalogo dei giornalisti fissato dalla corte di Cassazione nel 1984 in base al quale si può essere chiamati a rispondere in sede civile o penale di diffamazione quando non si rispetti la verità oggettiva, l’interesse pubblico della notizia e la forma civile dell’esposizione… Violazioni che il premier  (con tutto il peso dei suoi poteri istituzionali) attribuisce a «Repubblica» ma che, a ben guardare, dovrebbero piuttosto ricadere sul «Giornale» appunto di cui la  famiglia Berlusconi (con tutto il peso del suo potere economico) vanta la proprietà.

2) nel canale di Sicilia un’imbarcazione con un’ottantina di extracomunitari somali ed eritrei (provenienti cioè da paesi che versano in gravissime situazioni politiche, sociali ed economiche) è alla deriva con il motore in avaria tra la Libia e Malta.

E si sa già che sarà destinata  a essere respinta come accade ormai di prassi, e come è accaduto anche ai 70 eritrei e somali riportati in Libia appena lunedì scorso, in totale spregio (da parte di tutti: italiani, maltesi, libici…) di quella Convenzione internazionale di Ginevra che obbliga a identificare gli extracomunitari per accertare se hanno diritto a ottenere protezione. Convenzione, che il nostro presidente del consiglio ha di fatto liquidato per l’ennesima volta proprio durante la sua ultima visita a Tripoli (nella Libia che non ha firmato la Convenzione di Ginevra né sembra preoccuparsi più di tanto dell’inviolabilità dei diritti umani e delle libertà inalienabili). «Le leggi vanno applicate tutte, – ha dichiarato in terra libica infatti il premier –, ma per una VERA POLITICA DELL’INTEGRAZIONE dobbiamo essere rigorosi, per non aprire l’Italia a chiunque», dove «chiunque» sono proprio quegli eritrei e quei somali respinti in quelle stesse ore verso le sponde libiche dove a nessuno di loro verrà riconosciuto col DOVUTO RIGORE quel diritto delle genti (diritto d’asilo, di protezione) che l’Italia ha sottoscritto secondo il dettato costituzionale.

3) le Frecce volano su Tripoli striando il cielo libico con il tricolore «in segno di amicizia verso il popolo libico», non in un giorno qualsiasi, ma proprio per le celebrazioni dei quarant’anni di un regime che dal 1972 ha vietato la formazione dei partiti politici, non riconosce alcun diritto sindacale, né alcuna autonomia al potere giudiziario, non garantisce costituzionalmente quelle libertà fondamentali e quei diritti umani che dovrebbero essere riconosciuti per principio assoluto.

4) Il filosofo Gianni Vattimo, spiegando le ragioni per cui intende portare l’appello dei tre giuristi italiani (Cordero, Rodotà e Zagrebelsky) al parlamento di Straburgo, dichiara al quotidiano «La Repubblica»: «Nessuno oggi ti minaccia di arresto per le tue idee, semmai ti priva di notizie, manipola l’informazione, ti fa credere di essere libero, di pensarla come vuoi, ma decide l’ammissimibilità di cose che si possono sapere e che non si devono sapere».

Questo modo di concepire l’informazione ha un nome. Si chiama: propaganda.

Quella stessa propaganda, vorrei sottolineare, che sessant’anni fa portò la Germania, l’Italia (e trascinò il mondo intero) lì dove c’è solamente mostruosità e sterminio.
Sterminio non solo di un numero incommensurabile di esseri umani, ma anche dell’idea stessa di umana convivenza, nel momento in cui la totale privazione dei diritti divenne prassi, anzi legge dello stato.

Ora quel  genocidio compiuto dalla Germania nazista di tutte le persone e le etnie ritenute «indesiderabili» (omosessuali, zingari, testimoni di geova, pentecostali, malati di mente, portatori di handicap, ebrei, milioni di ebrei) ha un nome impresso a fuoco nella memoria individuale e collettiva di tutti (a parte certi revisionisti di varia estrazione che non meritano neanche di essere citati). Si chiama: shoah.

Quella shoah cui il colonnello Gheddafi – in una imprevedibile, spregiudicata quanto interessata, acrobazia verbale di stampo umanitario – paragona i disastri del colonialismo italiano dinanzi al nostro capo del governo, Silvio Berlusconi, e al presidente della commissione esteri del senato, Lamberto Dini… come se la parola shoa non si portasse dietro anche la parola indesiderabili, tutti gli indesiderabili di tutti i tempi cui sono stati, e continuano a essere negati, i diritti fondamentali (come il riconoscimento dello status di rifugiato, ad esempio, quando nel proprio paese si è perseguitati).

Tutto questo mi porta a pensare che non si tratta più solo di prendere atto della carica eversiva di gran parte dei comportamenti e delle dichiarazioni del nostro presidente del consiglio (con la connivenza di buona parte della maggioranza di governo), ormai incurante persino dell’indipendenza e autonomia delle istituzioni europee, non si tratta solo di «sbavagliarsi» e rivendicare, anzi, riappropriarsi pienamente di quella libertà di espressione che è garanzia fondamentale di uno stato di diritto.
Qui è in gioco anche tutto ciò su cui si fonda la nostra stessa identità costituzionale, il nostro stesso stato di diritto, appunto.

Allora, mi chiedo, ma come è possibile che questo nostro paese sia caduto in una tale ipnosi al punto da accettare come se nulla fosse di approssimarsi a strade che – disattendendo minacciando diritti e libertà inalienabili (né «trattabili» o addomesticabili in alcun modo) – non possono che condurre lì dove nessuno dovrebbe mai più solo pensare di ritrovarsi, lì dove ancora troppe genti sono costrette a vivere, e da cui molti, in massa, a costo della vita, fuggono?
Ribellarsi a questo stato di cose, a questa sorta di ipnosi, è un dovere cui tutti dovremmo sentirci chiamati in un paese che dovrebbe essere fiero dell’articolo 2 della sua Costituzione (che «riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo»), dell’articolo 3 (che riconosce «pari dignità sociale» a tutti i cittadini), dell’articolo 10 (che garantisce l’asilo politico allo straniero cui sia «impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche»), dell’articolo 21 (che garantisce la libertà d’espressione «con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione»), dell’articolo 54 (che richiama «i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche» al «dovere di adempierle con disciplina e onore»… «disciplina e onore»…), un paese… che dovrebbe essere fiero del suo  stato di diritto garantito per dettato costituzionale e non per bizzarria di questo o quel «Superman» (come ultimamente si è autodefinito il premier in una versione pop di «Unto del Signore», espressione, a quanto pare, ormai caduta in bassa fortuna).

87 COMMENTS

  1. L’ipnosi riguarda noi stessi, diventati ormai incapaci di oltrepassare le notizie per vedere i fatti. In questo articolo non c’è nessun accenno a quello che sta dietro la notizia, ai veri motivi scatenanti la barbarie in corso. Ancora una volta l’indignazione è basata su una lettura giornalistica della realtà, chissà poi perché creduta vera, come se i media non siano corresponsabili dell’ipnosi. Finché si imposterà la critica al presente in questo modo, nulla di nuovo si aprirà. Continuiamo a farci del male …

    Un solo rilievo: continuare oggi, dopo tutto ciò che è diventato pubblico sul caso Boffo, a vedere in Feltri l’elemento scatenante è pura cecità. L’informativa è arrivata (pare tre mesi fa) a tutti i vescovi e, successivamente, ad alcuni direttori di giornali. Feltri l’ha usata come ritorsione per quanto scritto dall’Avvenire contro i comportamenti di Berlusconi. L’informativa s’è rivelata vera per quanto è attinente alla condanna del Boffo (conferma arrivata direttamente dal tribunale di Terni), e falsa sulla sua omosessualità. Ma l’autore non è Feltri, ne altri del suo giornalaccio. Come è già stato fatto notare, l’analisi testuale del documento fa propendere per uno screzio tutto interno alla chiesa (il titolo è: «Riscontro a richiesta di informativa di Sua Eccellenza»): parrebbe commissionata da un alto prelato e redatta da un servo fedele … Grave – e ben poco attinente alla libertà di stampa – che gli altri direttori, pur conoscendola, abbiano deciso di non pubblicarla, perché comunque Boffo è il direttore non di un giornale qualsiasi, ma dell’Avvenire, giornale che si è distinto in battaglie iper-moralistiche (ma nessuno ricorda quanto Boffo scriveva contro il padre della Englaro?) …

    Forse scovare ciò che si nasconde dietro le notizie potrebbe permetterci di smascherare, da una parte, l’ipocrisia generale (comportamenti che cozzano contro moralità esibite), dall’altra, di cogliere la feroce lotta di potere (ed economica) che si nasconde dietro l’attacco a Berlusconi. Il pettegolezzo serve a screditare; se lo si mette in relazione alle critiche (e le intimidazioni!) USA al comportamento troppo disinvolto di Berlusconi nel silenzio-sostegno a Magna per il caso Opel o all’accordo Eni-Gazprom in barba al corridoio Nabucco, allora anche il pettegolezzo può essere visto come battaglia di una guerra ben più sostanziosa.

    Marco P.

  2. Qui non si tratta di diffendere Boffo o l’Avvenire. Qui si tratta di rilevare un salto di qualità OGGETTIVO che prescinde dalle persone e testate coinvolte. L’operazione de il Giornale, ossia pubblicare una notizia fatta di elementi veri insieme a elementi falsi spacciati per documenti giudiziari, è giuridicamente un atto di diffamazione a mezzo stampa.

  3. Ma che c’entra? Anche gli attacchi di Repubblica sulla moralità di Berlusconi sono atti di diffamazione a mezzo stampa, almeno sino a quando un giudice non dirà il contrario. Ma allora perché se Berlusconi querela Repubblica o L’Unità parliamo di attacco alla libertà di stampa e nel caso di Feltri no? L’operazione del Giornale è certamente sporca, ma lo è anche quella di Repubblica; a meno di non credere alle favole. Dietro c’è dell’altro, e di molto più grosso. Repubblica è un quotidiano schierato con la parte arretrata della nostra industria (Fiat, Unicredit, etc.), e più volte ha dato voce ai mal di pancia americani contro l’autonomizzazione di Berlusconi dai loro interessi, schierandosi così (oggettivamente) contro un’altra parte dell’industria italiana, quella tra l’altro più florida (Eni, Enel, Finmeccanica, etc.). Non a caso è il quotidiano più vicino al PD, che è il partito più filo americano esistente in Italy (e il partito di quelli che una volta erano i “boiardi di stato”, ovvero la borghesia più arretrata e responsabile dell’incancrenimento del nostro apparato produttivo). Il tentativo è stravolgere gli equilibri interni al potere italiano, per riportarlo in una dimensione più consona alla politica USA (ma nessuno ha letto, in questi giorni, delle pressioni americane per scalzare – con intimidazioni belle e buone! – Magna a favore della Fiat nel caso Opel? E ciò in barba a una decisione già presa del Governo Tedesco!). Possiamo continuare a gridare al lupo- al lupo, o trincerarci in una indignazione di comodo, ma fino a quando non scoveremo i fatti dietro le notizie, mi dispiace, saremo destinati a non capire e a ulteriori sconfitte …

    Marco P.

  4. Articolo molto impegnato. A dimostrare una superficiale lettura estiva dei giornali per fare i compiti delle vacanze.
    Ha ragione mp, basta con le indignazioni di comodo. Fatti raccontati per bene e quel che sta dietro ai fatti. Informazioni.
    La Shoah era già stata paragonata ai respingimenti da Avvenire: «Allora erano il totalitarismo e il terrore a far chiudere gli occhi» con un analisi un po’ più intelligente e articolata. Un paragone ad effetto, a caldo e nemmeno poi tanto consono.
    Tutto quello che si legge qui sa di già sentito.
    Ma quale ipnosi spaventosa, fatemi il piacere… in questo paese chi gli occhi ce li ha talmente aperti da sentir male, ha visto sulla sua pelle la trasformazione economica e politica, sinistra compresa, verso non un’ipnosi, cosa da cui a un certo punto ti svegli ed è tutto come prima, ma un mutare irreversibile di fini, ideali, desideri esistenziali, dimensione etica delle persone, da cui non c’e risveglio, perchè è talmente reale, da far spavento.

  5. Lo schifo che sta accadendo è tutta colpa nostra. Berlusconi è l’effetto, non la causa. La sintesi, non l’aberrazione. Mai come in questi ultimi tempi comprendo davvero la frase che una volta ho sentito dire da Tullia Zevi, a Bologna all’inaugurazione del museo ebraico: «Quello che è successo una volta, una volta sola, per quanto orribile e mostruoso, può capitare ancora».
    Il nostro paese ha già dimostrato, 80 anni fa, che è in grado di cadere in queste forme di narcolessia civile, di conformismo criminale.
    Forse dobbiamo avere il coraggio di ammettere nella seconda metà del XX secolo abbiamo “recitato la parte” sull’onda emotiva (ed economica) del progresso occidentale. Ma l’Italia e gli italiani non sono pienamente maturi.

  6. Ipnosi o colpa nostra ? Entrambe le cose e nessuna delle due. Abbiamo avuto in Italia una forza politica che fosse o si presentasse apertamente in opposizione (e con strategie e programmi validi/attuabili in contrapposizione) a quanto oggi il millantato Berlusconi fa e opera ? No. Prima un Partito Comunista appiattito sui vaneggiamenti staliniani/stalinisti/sovietici, poi un partito comunista (minuscolo) appiattito su accordi di convergenze parallele, poi un PDS per 15 anni in attesa di capire che ruolo dovesse ricoprire, in ultimo un PD in balia degli stessi vizi altrui e per giunta incapace di produrre alla dirigenza persone che peraltro ci sarebbero anche (esistono, ma sistematicamente tagliate fuori dalle stanze dei bottoni, come sospetta replica dei meccanismi da politburo). In uno scenario simile già bello che non siano arrivati dei colonneli, dico io. E poi, detta tutta, quando la politica perde il “mordente” e non ha più strumenti per imporsi su quella che è la dinamica di mercato, ma è obbligata a seguirla, cosa possiamo ancora sperare ? Forse qualcuno fosse stato consapevole di questo avrebbe aiutato, magari senza risolvere i problemi, ma avrebbe aiutato. Ha ragione Marco V: Berlusconi non è la causa, è l’effetto e voi continuate inutilmente ad abbaiare alla luna. O no ?

  7. Mp ha scritto, qui: “Anche gli attacchi di Repubblica sulla moralità di Berlusconi sono atti di diffamazione a mezzo stampa, almeno sino a quando un giudice non dirà il contrario”.

    Sbagliato. Gli attacchi di Repubblica sulla moralità di Berlusconi non sono atti di diffamazione a mezzo stampa, almeno sino a quando un giudice non dirà che lo sono.

    In Italia vige la presunzione d’innocenza; e l’onere della prova è dell’accusa (sia essa lo Stato o un privato).

  8. Bravo Falcone: la colpa è di chi ha votato Berlusconi perché non se la sentiva di votare forze politiche irresponsabili e inconcludenti, senza un barlume di lettura storica e critica del contemporaneo. Berlusconi, come certe pasticche, si poteva evitare allora come oggi. Allora se si evitavano gioiose macchine da guerra, arcobaleni, ulivi e vattelapesca. Oggi, se (dopo il ritardo storico di 60 anni) una forza politica che si dichiara democratica e “sociale” (per merito più che demerito di un tale trombato di nome Veltroni) non andasse a costruire la sua classe dirigente sui soliti boiardi passacarte invece di puntare coraggiosamente su persone giovani preparate e all’altezza della situazione, anche se con minore “esperienza di palazzo”. Punto.

  9. Lettura curiosa, quella di Mp. Berlusconi è stato sistematicamente e disperatamente il più filoamericano dei governanti italiani degli ultimi anni e fedele cortigiano della peggiore America, quella di George W. Bush. Pure artificiosa è discutibile è la differenzazione tra una supposta industria arretrata e avanzata, che coprirebbe di fatto l’industria energetica e quella di Stato. L’industria energetica in tutto il mondo ha avuto utili facili e enormi nel periodo del petrolio sopra i 100 dollari e ha sofferto meno delle altre per la crisi economica. La sua floridezza è tutta qui, non c’è nulla di avanzato in tutto ciò.I boiardi di stato, se ce ne sono ancora, guarda caso si annidano proprio nelle industrie che Mp cita come avanzate e che sono lì in virtù dei favori che hanno fatto a Berlusconi (tipo Scaroni che quando era all’Enel ha svenduto Wind per fare cassa e per chiudere i buchi di bilancio di Tremonti). GM che opera contro Magna per favorire FIAT? Questo è delirio, GM sta valutando di non vendere Opel per sua convenienza, di sicuro non per favorire FIAT che con l’alleanza con Chrysler sta diventando un suo concorrente sul mercato americano, quello da cui dipende la sopravvivenza stessa di GM. In breve quello di Mp è un modo di ragionare abbastanza diffuso: partire da un preconcetto (Berlusconi vittima di un complotto dei poteri forti e arretrati) e ornarlo con qualsiasi fatto raccolto in giro opportunamente distorto.

  10. @ mp
    Al di là di individuare il nomen iuris, ossia se è stata perpretata o meno la diffamazione contro S.B., la questione è che Boffo è un direttore di giornale che dovrà (eventualmente) rispondere al suo editore o ai suoi lettori (che potranno leggerlo o meno).B. è (ahimè) un uomo politico che DEVE essere oggetto di controllo e di verifica delle sue azioni,anche quelle non propriamente pubbliche.
    @ sergio falcone
    Secondo me è troppo facile dare colpa agli elettori. Nell’articolo si parla di propaganda non a caso.
    Non tutti possiedono gli strumenti intellettuali per andare a discernere il vero dal falso.
    Ti pongo la questione dirimente:perchè nel primo governo Prodi NON abbiamo approvato la cosiddetta legge sul conflitto d’interessi?
    Chiedo scusa per la stringatezza delle affermazioni che così sembrano dicktat.
    Piolino

  11. “L’idiota” [mi suona male chiamare qualcuno così, ma non ho alternative] mi trova completamente d’accordo. Una domanda: ma l’autrice di questo articolo dove l’avete trovata?

    Blackjack.

  12. Dai, Blackjack, questa è una caduta di stile da parte tua, sia la tua domanda finale che l’adesione pedissequa alle tesi dell’Idiota.
    Dimmi semmai qualcosa sul commento di Sebastian76.

  13. Rincaro la dose, Biondillo ? Inconsciamente lo sanno tutti che il problema focale italiano è il fatto di non aver goduto di una forza socialdemocatica adulta ed indipendente fin dall’inizio, e questo per la miopia della sinistra italiana, che non ha saputo seguire vie “plausibili” stanti i pesanti vincoli di blocchi del secondo dopoguerra. Con un simile apporto avremmo una politica stanca, sì, affaticata, come in Francia o in Germania, ma non ridicola come in Italia. E la responsabilità va cercata in chi ha creduto ciecamente al comunismo, via di sterminio al pari di quelle che si citano nell’articolo sopra. Ma anche in chi dal 1992 in poi, presentandosi (questa volta) agli italiani e NON agli americani, non si è presentato come forza politica degna di questo nome, ma non compatta, non credibile, fatta di accumuli storici inconiugabili e fondamentalmente incapace financo di «governare». Tutto qui. Per questo non si può biasimare fino in fondo chi ha votato S.B. (come citato sopra, l’innominabile) e per questo siete da biasimare voi, in questo continuo piagnisteo che copre la costante inadeguatezza oppositiva e il perenne immobilismo. Ma lo sappiamo che la sinistra italiana ha problemi con il suo inconscio e rimuove abilmente le prove delle proprie responsabilità dell’auto infliggersi sconfitte. Viva.

  14. Dove vuoi che l’abbiano trovata, blackjack? Nel mucchio di tutti quelli come noi, che sono estremamente preoccupati, amareggiati, che non vogliono essere complici di quello che sta succedendo e non sanno come e si chiedono che cosa ne sarà di questo paese e di questa democrazia sempre più formale che ci taglia fuori in modo sempre più sofisticato da ogni possibilità di decidere.
    Giurerei che nessuno, qui, neppure quelli che sembrano così addentro alle segrete cose industriali e ci offrono analisi politiche molto cool sa davvero quel che dice, non credo che chi le governa venga qui a commentare o si confidi con i lettori di NI, i rapporti Bergier vengono pubblicati SEMPRE DOPO, come sappiamo.
    Ma è SEMPRE PRIMA che bisogna alzare la voce, anche sapendo che tutto quello che crediamo di sapere è già stato manipolato e che dobbiamo faticare per intuire le vere e non sempre lineari ragioni.
    L’unica cosa non manipolata, mi pare, è l’immagine dei barconi che arrivano mezzo vuoti e dei barconi che vengono riportati da dove sono partiti, e l’arroganza di un presidente del consiglio che minaccia la stampa e cerca di intimidire anche l’Europa.
    Non sarà il caso di accettare di essere magari analisti un po’ rozzi, ma in compenso di dire forte da che parte stiamo?

    E scusate la maiuscole, se metto virgoletto o altro perdo il testo.

  15. @ l’Idiota
    Non ti pare semplicistica l’affermazione che in Italia si trovi in un pantano perchè è mancata una forza ‘socialdemocratica’? Confondiamo le dinamiche storiche con i desideri. Ancora,che significa aver creduto nel comunismo come se fosse la peste bubbonica. La storia ,e scusate poer il luogo comune,si fa attraverso persone,strategie,incontri scontri non con pii desideri. Il problema della terza forza (rappresentata dal Partito d’Azione) è fallito miseramente per ubna serie di ragioni che è qui troppo lungo discutere. Il Pci con tutti i suoi errori non può essere ricondotto al Pci bulgaro. Il’comunismo’ in Italia si è declinato in vario modo. Mi sembra la tua lettura del dopoguerra influenzata da Guareschi …

  16. Che i mandarini impazzino nelle questioni ordinarie, mi va bene, sono mandarina anch’io, ma arriva il momento in cui il nodo di gordio è bene tagliarlo dicendo semplicemente no a tutto questo, senza tornare all’analisi delle colpe e delle debolezze del Partito d’Azione.

  17. Piolino, no: non mi sembra semplicistica. Una forza socialdemocratica avrebbe garantito stabilità e maturazione al processo politico, che invece è rimasto asfittico, rachitico, minimale e monoliticamente (a parte vezzi) appiattito su DC e contorni. Forse l’unico tentativo fatto è stato provato da Craxi, ma in maniera ahimé troppo italiana e spregiudicata (oltre che disonesta e marrana). Il comunismo è stato «abbastanza» una peste bubbonica, mi sembra: i libri di storia forse non lo hanno ancora dichiarato a livello italiano in maniera completa, ma vivaddio ci sono documenti che conosciamo (purtroppo). In seconda battuta, lasciando perdere il partito d’azione, la via di Saragat sarebbe stata sufficiente, ma Nenni non ne volle sapere. Si sta con Mosca, per carità. E il PCI italiano non ha avuto il problema di essere bulgaro, ma ahimé Italiano in senso pieno, ovvero incapace di prendere una vera decisione e tagliandosi per sempre gli attributi governativi. Torno a dire: DOPO, quando si sarebbe potuto non parlare più di comunismo (1992, fine della guerra fredda, fine delle ostilità e mani pulite), qualcuno ha pensato che era troppo presto inventarsi un PD come oggi e così sono passati 15 anni, quelli che oggi ascriviamo al dominio quasi incontrastato di Berlusconi. Sì, in conclusione penso che la maggiore responsabilità storica sia a carico del PCI e della sua classe dirigente che ancora (seppure in minima parte) perpetua le sue dannose metodolgie non già bulgare, ma schiettamente italiane: vedi scelta di una nuova classe dirigente, Bersani et similia. Chiudendo, quanto dici su Guarschi non è nemmeno tanto errato: la sua lettura storica fu tra le più lucide all’epoca e ancora oggi possiamo ravisarci elementi previsionali notevoli, al di là degli abbagli che anche lui si prese.

  18. Saro stato poco chiaro.
    Le forze politiche nascono dal consenso che ricevono. Ora la mancanza di una forza non è dovuta ad un destino cinico e baro per rimanere a Saragat, ma da situazioni storiche che tu,Idiota,hai per sommi capi precisato.Che in Urss il’comunismo’ abbia provocato distruzione (sarebbe da discutere nella sua completezza),ma in Italia il Pci è stato diverso e di molto.
    per Alcor
    che abbiamo di fronte uno sconcio ed una palude OK volevo solo affermare che gli errori delle classi dirigenti (facevo per es. riferimento alla legge sul conflitto che avrebbe impedito tutto questo marasma) si pagano.
    Io credo che,forse, agire in maniera interstiziale,continua,nel sociale,nei luoghi di lavoro,compiendo opera incessante di critica può essere una possibilità.

  19. Sono d’accordo con te e di notte sogno la testa di Massimo d’alema su un piatto d’argento (ho anche memoria più lunga e sono sempre stata – non in ultimo cognome che porto- anticomunista). Ma qui ci sono sei televisioni sei che parlano dell’influenza A, ci sono leggi anticostizionali come quella che sancisce il reato di clandestintà, ci sono leggi che di fatto mettono ko la magistratura (lodo alfano), c’è il fatto che si sputi in testa all’Unione Europea, c’è la campagna stampa contro il direttore di giornale fabbricata con documenti falsi, c’è una causa come quella di ieri contro L’Unità che mira a fa chiudere un giornale già in cattive acque e rovinare materialmente le persone citate in causa, tre giornaliste, una scrittrice- Silvia Ballestra, e per forse non causale ironia della sorte tutte donne.
    Per cui certi distinguo mi sembra ora il classico disquisir del sesso degli angeli mentre brucia il palazzo.
    Non ho mai avuto una visione diabolizzante né apocaltittica di Berlusconi e dei suoi governi, ma ora le cose sono cambiate, cambiate pesantemente.
    E quindo sottoscrivo in pieno Alcor: qui bisogna dichiarare senza mezzi termini da che parte si sta e in che tipo di paese di vuole (o si deve) vivere

  20. L’ho detto e confermato Paolino: il PC in Italia è stato «diverso e di molto», concordo. Ma diverso nella mancanza di crimini contro l’umanità come nel caso del PCUS, del PC cinese (che orgogliasmente miete vittime ancora oggi sotto lo scintillante ed approvato scudo argenteo del capitalismo globale), degli incubi cambogiani, delle distorsioni africane e delle vulgate cubane, diverso da questo non significa che non abbia avuto responsabilità politiche non indifferenti (quelle citate). E poi: le forse politiche nascono dal consenso che ricevono + dalla linea che esse propongono. Quando si trattò di decidere, Nenni fu categorico e una discreta parte, forse non critica, sarebbe transitata forse ad una visione di governo più europea, quella che oggi permette agli altri stati di allontanare rischi “Berlusconi” et similia. In ultimo chi doveva mettersi una mano sulla coscienza nel 1956 e nel 1968 e in diversi altri casi, non se l’è mai messa. E voi continuate a piangere e a gridare perché c’è Berlusconi. Qualcuno scrive anche libri, vedi Tranfaglia e la sua ultima opera sulla morte della sinistra. Agire in maniera interstiziale è semplicemente inutile. Ormai è già tardi.

  21. Cara Helena (inoltre) qualcuno qua ha scritto che gli si spiegasse come mai quando si poteva nessun governo Prodi (né D’Alema) abbia mai concluso una legge sul conflitto d’interessi. Qualcuno potrebbe chiedersi come mai se Zapatero ha avuto successo in un paese Cattolico in Italia queste coalizioni non riuscissero a fare neanche un «dico». Allora torno a dire: il palazzo brucia ? Voi guardate dalla parte sbagliata. Abbaiate a Berlusconi mentre dovreste preoccuparvi di chi viene eletto alla dirigenza del PD. Di cosa fare nel concreto politico. Ieri l’altro Enrico Letta saggiamente parlava al TG3, ma come sempre le sagge parole saranno inascoltate. La politica non cambia dall’oggi al domani, gente immatura.

  22. @piolino .. agire in maniera interstiziale .. nel sociale.. nei luoghi di lavoro?

    .. piolino, il problema è che non si hanno interlocutori, sono tutti lobotomizzati.. poi stiamo costruendo delle nuove generazioni che non avranno strumenti per capire neanche quel che gli dici tu.. è triste da dire… ma è così.

    .. forse ci si deve opporre adesso, non così come si è fatto fin ora, a certe scelte politiche ed economiche che minano le fondamenta di uno stato che pretende di definirsi civile [ il nostro, perora non lo è]..mi riferisco ai tagli indiscriminati all’istruzione.. ma anche alle politiche del lavoro, che impediscono, di fatto, ai genitori di crescere ed eucare i propri figli.

  23. benissimo, credi che non lo sappia, che non lo sappiamo? Il Pd, alcuni più altri meno, corresponsabili e non apparentemente capaci di svegliarsi, di cambiar rotta, fare un rinnovamento serio, smontarsi le loro teste da funzionari, politicanti, apparaciki lavati con Perlana. Io- come altri vorrei tanto farci qualcosa, concretamente, e non so come. E non solo analizzare e criticare e basta.
    Dopodicché visto che qui si torna indietro nella storia, ti faccio questo esempio, estremo e opinabile. Firmando gli accordi di Yalta e Postdam ( e non solo, ma non importa), Churchill e Roosevelt si sono di fatto resi corresponsabile della spartizione del mondo fra due blocchi e quindi dei destini di tutte le persone sottoposti a regime comunista. Ma alla guida di quel regime, responsabile di deportazioni, epurazioni ecc., non c’erano cmq loro, bensì Stalin.

  24. Madonna coi refusi del commento precedente si potrebbe fare una confezione di coriandoli…scusate

  25. @ares
    sono d’accordo:lobotomizzati e molto altro.
    Io (si pava livet) lavoro in Tribunale e vi posso dire che chi votava a sinistra votava Forza Italia…
    Ecco perchè parlavo di lavoro interstiziale,minimo.
    Con meno prosopopea dire ‘aprire contraddizioni’ è forse troppo?
    Molti qui scrivono:diciamo punto e basta,protestiamo facciamo casino,non accettiamo lo stato di cose. OK.
    E come riuscite a far conoscere le vostre piattaforme,chi v’intervista,chi rende il vostro urlo udibile (l’albero nella foresta di Berckley)?

  26. Tutti conosciamo Debord,la vetrinizzazione del sociale,il neototalitarismo e così via,ebbene come agire in tempi di povertà? I poeti, certo e noi?
    Andiamo al congresso PD.
    Io:”…e ora di ricostruiure un nuovo rapporto..
    Presidente:”Beene sono fini i tre minuti.Tocca al conmpagno Sputacchia.2

  27. Insisto. La colpa è del popolo. Come al solito.
    E non perché, al posto di Berlusconi, avrebbe dovuto votare un qualsiasi ipocrita del centrosinistra. (La differenza tra Destra e Sinistra? Nessuna. Soltanto che la Sinistra è più ipocrita… Guerra umanitaria, Realismo radicale, etc.).
    Avrebbe dovuto disertare le urne, come ho fatto io.
    Non capisco come, per reazione alle malefatte di Prodi, si possa andare a votare, e votare Berlusconi.
    La padella o la brace?
    Tutto ciò, se non fosse un dramma, assomiglierebbe a quel signore che, per fare un dispetto alla consorte, si tagliò gli attributi…
    La Sinistra è complice. E qui nulla è cambiato. Anche il PCI si spartiva il potere con la DC.
    La legge sul conflitto di interessi?… In questo contesto, fantascienza pura.
    I partiti oramai son tutti comitati d’affari, e il popolo è opportunista.
    Come d’abitudine.

  28. Scusate la franchezza, mi interessano poco in questo momento gli errori di Parri o di Nenni, di Prodi o di D’Alema. Vedo Berlusconi che attacca frontalmente e cerca di intimidire moralmente e economicamente chi lo contrasti mediaticamente. Mi è chiaro che se riesce nel suo intento, ci aspetta e mi aspetta una notte pesta e buia di piatto e totale conformismo berlusconiano. Non voglio che questo accada perché si tratta di un rischio troppo pesante per il nostro e mio futuro e per me fare opposizione in ogni modo a questa offensiva è il principale motivo di essere come cittadino.

  29. Mi sembra che non ci sia nulla di eclatante, nei fatti, rispetto a quello cui siamo abituati da 15 anni (discesa in campo di Berlusconi).
    Quindi, a essere sincero non condivido i toni dell’autrice
    @Santangelo
    (in particolare il richiamo alla Shoah dopo aver parlato della propaganda berlusconiana: che c’entra?) ma ovviamente condivido la sua indignazione.

    Non condivido neanche quel che scrive
    @L’idiota – il cui link peraltro è fittizio –
    che però ha il merito di portare l’attenzione sull’alternativa a Berlusconi, perchè se è vero che occorre scegliere la parte in cui stare (ma non da ora!!! non è successo proprio nulla ora), occorre anche dire che la parte avversa a Berlusconi giustifica con le sue scelte una buona fetta del consenso berlusconiano. Solo che l’Idiota da buon elettore del PD scarica tutte le colpe sulla sinistra, esterna o interna al PD, in modo particolare sul partito comunista. E non si capisce invece perchè non se la prende con i socialisti se in Italia non c’è mai stata una vera socialdemocrazia.
    “Qualcuno era comunista perchè abbiamo avuto il peggior
    partito socialista d’Europa”
    cantava Gaber, tra le altre cose.

    Mi chiedo anche come
    @Gianni B.
    (a cui mando un saluto)
    possa dire che blackjack abbia avuto una caduta di stile: e quando mai il suo stile è stato più alto??
    (o sei ironico?)
    Poi faccio notare alcune cose.

    1. Non c’era bisogno di una legge sul conflitto di interessi, dato che sarebbe bastata la legge degli anni ’50 sull’incompatibilità tra parlamentare e persona che usufruisce di una concessione da parte dello stato per mettere fuori dai giochi il Papi. Colpa del centro e della sinistra non averlo fatto. E qui entra in gioco la mancanza di cultura della legalità del nostro paese.

    2. Boffo si è appena dimesso dall’Avvenire. Feltri ha avuto successo. Siamo qui a stupirci e indignarci di quel che ha fatto: ma ha fatto bene a farlo, ha raggiunto l’obiettivo e la maggior parte degli italiani che votano PDL di certo l’hanno approvato. Solo i cattolici più impegnati hanno cambiato idea su Berlusconi negli ultimi mesi, dopo le news per la verità sottotono sui suoi festini. E ora magari si rendono conto, dopo l’attacco di Feltri, che potevano accorgersi prima.

    Chi si ricorda perchè Il Giornale cacciò Feltri anni fa?
    Feltri fece per mesi, forse anni, una campagna contro Di Pietro. Di Pietro chiese una cifra colossale per tutti gli articoli (che lui considerava) diffamanti contro di lui. Il Gornale sapeva di perdere gran parte delle cause con Di Pietro, e sapeva quindi che la somma che avrebbe dovuto dargli sarebbe stata enorme. Di Pietro propose una via d’uscita da galantuomo: ritirava le querele con un articolo di scuse del Giornale. Feltri fu costretto a scriverlo. Lo fece in malo modo, dicendo che Di Pietro avrebbe vinto le cause di diffamazione contro il Giornale anche per via della magistratura, che si sa è rossa e contro Berlusconi ecc. ecc. Però a Di Pietro bastò. Il Giornale dopo liquidò Feltri.

    Quindi, ora che è tornato Feltri, dovevamo aspettarci che riprendesse da dove aveva lasciato. Per ora ha solo spostato bersaglio, ma tornerà su Di Pietro e attaccherà ogni nemico di turno Berlusconi con tutti i mezzi disponibili: ricordate la foto nuda di Veronica Lario messa in prima pagina dopo la sua lettera a Repubblica?
    In quale altro paese un giornale amico del primo ministro farebbe una cosa del genere quando la moglie chiede il divorzio?

    Quindi non stupiamoci.

    3. Anche tutte le polemiche con il Parlamento europeo contano poco. Non sono certo peggio del Berlusca che dà del kapò a Schulz. Gli italiani le sentono ma si sa, si appassionano solo di cose concrete, quelle sono chiacchiere politiche, schermaglie che poi passano: non ci siamo abituati a una tv in cui ogni trasmissione ha come attori i politici che si urlano addosso?
    Berlusconi continua il gioco.

    4.E giustamente come dice l’Idiota diamoci da fare a costruire qualcosa di sinistra. Certo, non sappiamo come,
    ha ragione
    @helena
    come impegnarsi?
    Io direi innanzi tutto convincendoci che chi vota PD e fa discorsi come l’Idiota è il primo vero nemico della sinistra. Ti stupisci Idiota? No, sei stato tu a dirci di non prendercela sempre con Berlusconi e di cercare di guardare al nostro interno. Io provo a farlo. Io dico che il PD di Veltroni ha consegnato l’Italia a Berlusconi, con la sua volontà a non allearsi più con la Sinistra. Era evidente che il PD da solo avrebbe perso, anche se si fosse rinnovato molto avrebbe perso. Ed è evidente che non vincerà mai senza la sinistra, che si è molto marginalizzata ma non è sparita, e vale ancora un 7 o 8%.
    E’ quella sinistra che dobbiamo ricostruire, e quella sinistra, caro Idiota è stata distrutta più da chi ne faceva parte e poi ha dato tutto in mano ai democristiani (D’Alema) piuttosto che da chi ne fa ancora parte.
    Poi per carità, anche la sinistra vera ha la sue colpe, ma mi fermo qui.

  30. Appunto dico, caro Falcone, cari amici (siamo amici ?), che il continuo sproloquio in seno alle posizioni di sinistra, e di sproloquio logorroico, che suona da lamento, litania, perenne piagnisteo mascherato da denuncia, nuoce. Eccome nuoce. Perché non focalizza le risorse nella comprensione delle soluzioni più efficaci. L’opposizione ci sta. La denuncia pure, ci mancherebbe, nessuno la vieta, ma io personalmente ne ho raggiunto la saturazione a fronte non di miglioramento zero, che non sarebbe corretta equazione, ma di «inizio zero». Mentre vedo Repubblica e Nazione Indiana che sputazzano su Berlusconi e si indignano per Feltri e si stracciano le vesti per Boffo (Boffo ? Ma non è un cattolico di quelli che qui si infilzavano 3 anni fa per i dico ?), non vedo nessuno preoccupato per Bersani (Bersani ?), nessuno che dica che c’è un nuova dirigenza da far nascere, che so, che varrebbe 100 volte di più una Finocchiaro o un Letta di un Fransceshini. Oppure qualche linea che tenti per una sola volta l’opposizione totale e senza margini di incontro. Enrico Letta, per tornare a quanto mi è sembrato memorabile l’altra sera nel suo inciso di 25 secondi 25, parlava ei «Guerra Civile», che è ancora il termine più adatto per defire l’approccio alla politica degli italiani, il cui rapporto con la reale Guerra Civile che doveva terminare nel maggio del ’45 non è mai stato risolto. Mai. Anche di questo è figlio Berlusconi, il suo isolamento e l’uso del potere al quale viene «anche» spinto.

  31. Caro Galbiati, ci sono due equivoci di fondo: il primo è che non sono un elettore del PD ma alle ultime elezioni ho votato Berlusconi. Questo giustifica il mio nickname, credo, all’occhio di molti voi (sia da un punto di vista semantico che di copertura, visto che Berlusconi in Italia sembra non lo voti nessuno). Il secondo equivoco è che ho parlato chiaramente anche del PSI, male di Nenni e anche di Craxi: con questo volevo riconoscere al PSI le proprie responsabilità nefaste. Non si sentano tirari in ballo solo i «comunisti».

    E qui si aprono, dopo i due equivoci, le nostre reciproche divergenze. Per me Veltroni ha fatto con 15+45 anni di ritardo quel che andava fatto. Come si dice dalle mie parti, meglio tardi che mai: ha costruito le basi per ciò che verrà (auspicabilmente, congressi permettendo) dopo, cioè un’alternativa di governo speriamo in Dio credibile e più compatta («che stia in piedi»). Che cosa porterebbe l’ennesima alleanza tra comunisti e PD ? Il solito pestamento di piedi su temi inconciliabili, irriducibili e ministri che manifestano contro se stessi in piazza, che è il miglior koan zen che mi sia capitato di trovare negli ultimi tempi per la meditazione.

    Insomma Galbiati, crede davvero che la sinistra possa riproporsi riunita dopo il progetto del PD ? Io non credo proprio, ma non credo nemmeno che sia producente per nessuno.

  32. @lorenzo galbiati
    rispetto agli insulti a Schultz nella tragica seduta di inaugurazione della presidenza italiana della CEE, Berlusconi ha di molto alzato il tiro, Non si tratta più di uno scazzo verbale da parte di uno che non sopporta le critiche, che ha generato un serio incidente diplomatico, ma più per motivi di etichetta che di sostanza. Ora Superman, come si è autodefinito e come lo appellano i giornali europei, ha messo sul tavolo un pesante ricatto: se la Comunità Europea insiste nel porre obiezioni su questioni di immigrazione e di libertà di informazione, io per rappresaglia ne blocco il fumzionamento con il diritto di veto. Ieri Almunia ha fatto capire che la minaccia non lo preoccupa, oggi anche Barroso si è espresso in termini simili: vediamo la reazione.

    E anche in Italia l’aggressione è ben più violenta. Il messaggio, rafforzato dalle dimissioni di Boffo, è: chi mi si oppone mediaticamente, sarà rovinato professionalmente, economicamente, umanamente. Stop. Ditto. O ti adegui alla vulgata berlusconiana o sei finito.

    Comunque se il problema si riducesse alla sventurata scelta di Veltroni di correre da solo, allora questo sembrerebbe superato, visto che sia Bersani e sia Franceschini si sono detti d’accordo a coalizioni basate sul programma.

  33. Ah, adesso forse gli ho capito l’idiota: e bisogna critihare i piddì e siccome i piddì e fa abbastanza schifo e bisogna votare Berlusconi… (senza sentire schifo).

  34. Ma questo è Idiota davvero! La sfilza dei luoghi comuni più triti (i crimini di Stalin, il legamedel PCI con l’URSS, l’autonomia di Craxi, l’inadeguatezza della sinistra, etc. etc.) per giocarsi la salvezza del mondo puntando su Letta piuttosto che Bersani… Sul web soprattutto, e sulla stampa in minima parte, c’è chi l’incultura truffaldina del berlusconismo la combatte da diciassette anni senza rassegnarsi all’orrore: anche per questo, forse, resta in piedi un’idea diversa di società da quella aziendalista catodicamente spacciata per “unica”. Altri sfilacciano lana caprina per convincersi di essere ancora in vita: in realtà sono già stati digeriti dal potere. Va ancora aggiunto che Evelina Santangelo è una scrittrice, non tanto perché pubblica con Einaudi quanto perché sostiene con forza idee forti, in cui non c’è da spaccare in quattro il capello. E va aggiunto pure che il comunismo, di fronte a giganti del pensiero analoghi a certi commentatori, rimane una prospettiva politica e un modello economico di nobiltà ineguagliata.

  35. Fino a che votavo PD ero Idiota solo di nome, ma va bene così, va bene anche Idiota di fatto. I margini di discussione con chi considera il comunismo reale «un modello economico [e sociale?] di nobiltà ineguagliata», però, ahimé, diminuiscono vertiginosamente. Vedetevela voi, ora. Vogliate scusarmi, vado a Palazzo Grazioli, c’è il festino del 16.00. Hasta la victoria siempre.

  36. Biondillo, mi chiami in causa ed è corretto che risponda, ma non cambio idea sull’articolo: è un inutile concentrato di luoghi comuni che veleggia metri sopra la realtà e media un messaggio puramente ideologico; uno di quei messaggi che, letti da chi non è anima e cuore schierato sempre e comunque a sinistra, fa dire: eccoli, i soliti! Una vera e propria pubblicità a qualsiasi governo alternativo alla sinistra. Magari sbaglio, con la mia lettura, ma questo è ciò che mi arriva.

    MP e Sebastian. A mio modestissimo parere entrambi raccontano pezzi di “verità”. Tralascio la questione Feltri e gli altri, ho già dato, mi sta annoiando e passo al resto. L’errore che Sebastian commette, quando dichiara Berlusconi filo-americano, è quello di valutare l’esteriore e non i fatti. E’ verissimo che Berlusconi e Bush sono “amiconi”, ma è anche vero che:
    1)sulla questione Georgia è l’unico leader occidentale che ha contestato pubblicamente e ripetutamente, la versione USA
    2)nel settore della difesa, a differenza della direzione che stava prendendo il governo Prodi, ha ridato fiducia al management di Finmeccanica e continua a favorire la crescita di Finmeccanica, che rimane pur sempre la più piccola fra le grandi del settore, ma inizia a dare fastidio in molte trattative e in un mercato ricchissimo. Esattamente il contrario di ciò che gli USA, e la vicenda degli elicotteri presidenziali è lì a dimostrarlo, volevano
    3)sulla questione energetica si sta muovendo su due fronti molto fastidiosi per le grandi dell’energia, le americane più BP e Shell (Shell=famiglia reale inglese e olandese per chi non lo sapesse), e ha stretto accordi importanti con Russia e Libia. Nel caso della Russia la guerra è fra il progetto South Stream (ENI/Gazprom) e Nabucco (gli altri). Nel caso della Libia cito solo l’ultimo esempio, già riportato in un altro commento: la Gran Bretagna, per arrivare alla firma di un importante contratto di BP con la Libia [la connessione fra i due episodi è mia e me ne assumo la responsabilità, ma non è difficile legarli: basta vedere le date], prima che ci arrivassero altri [ENI? Total?], ha liberato il terrorista responsabile della strage di Lockerbie. E la firma è arrivata puntuale. Altro che Frecce Tricolori…
    4)continua a mantenere contatti diplomatici con l’Iran, pur con tutte le azioni diplomatiche di facciata del caso, Iran che è ovviamente MOLTO interessata al progetto South Stream e potrebbe anche decidere di entrare con capitali propri
    5)sempre South Stream: USA e Cina, al di là dei litigi di facciata, si stanno muovendo di comune accordo per riuscire a controllare le fonti energetiche e questo accordo manderebbe in vacca molti dei loro progetti (di mezzo ci sono, oltre alla Russia, i giacimenti di Afghanistan, Iran, Iraq, Kazahistan e altri)
    6)a fronte della crisi il governo Berlusconi ha fatto due cose che non doveva fare (parere personale). La prima è che non ha lasciato saltare Unicredit, la seconda è che non sta compiendo i passi legati alla privatizzazione che sono richiesti a gran voce dal movimento ultra liberal. L’ultimo esempio? Il Financial Times che ieri chiedeva autoritariamente lo smembramento di ENI: pretendono che ceda il ramo distribuzione. Ma guarda tu che caso. E come usano come scusa? Che la cedola (provvisoria) è passata da 0,65 centesimi dell’anno scorso a 0,50. Sapete dove se la può infilare, secondo me, la cedola il Financial Times?
    7)Opel, ci ho pure scommesso una discreta cifretta, non passerà mai a Magna, per il semplice motivo che di mezzo ci sono i russi di Sberbank e un bel po’ di tecnologia che potrebbe essere esportata. Tra l’altro, a fine 2010, GM uscirà con la Volt, che in Europa sarà commercializzata da Opel con il marchio Ampere, e GM ha assolutamente bisogno della rete distributiva di Opel in Europal. Per chi non lo sapesse la Volt/Ampere è una berlina 5 posti di segmento C, con nuovissime batterie al litio garantite per 240.000 Km e che promette un consumo di quasi 100 km per ogni litro di carburante. Non credo che nemmeno FIAT riuscirà a mettere le mani su OPEL. Non ho ancora deciso se scommettere oppure no, ma ci sto pensando…
    8)WIND. Sebastian ha la memoria corta. Se devo parlare di una svendita nel settore della telefonia (vicende Telecom escluse), mi viene in mente quella di Omnitel: il miglior affare mai fatto da De Benedetti. La acquistò a circa 400 miliardi e ne ricavò 14.000 vendendola, un anno e mezzo dopo, ai tedeschi di Mannessman. Tra l’altro la svendita fu patrocinata, come per tutte le privatizzazioni italiane, da un governo di sinistra, già decaduto e un giorno prima che entrasse in carica il primo governo Berlusconi. Wind è stata pagata molto di più e, nonostante il cambio di proprietà, è ancora in perdita secca e vedrà utili veri (forse) fra un paio di anni. Dov’era l’affare nel tenerla? Tra l’altro la vendita, che prevedeva pagamenti rateizzati, anche se non scandalosi come quelli concessi per le privatizzazioni di Autostrade, ad esempio, ha inciso ben poco sulle casse dello Stato, per motivi complessi da spiegare, ma era dettata da un piano, che ha dimostrato tutta la sua validità, di rifocalizzazione dell’ENEL nel business principale: l’energia elettrica.
    9)Aggiungete la ciliegina sulla torta di RAI e Mediaset che abbandonano i satelli di Sky e ci siamo quasi

    Personalmente sono più che convinto che questo governo, che può stare o meno simpatico, stia prendendo posizioni poco in linea con le “linee guida generali” che arrivano da fuori Italia. E’ una posizione che dà fastidio e, mi ripeto, non ho mai visto in più di 50 anni di vita, un attacco internazionale di character assassination come quello perpetrato ai danni di Berlusconi. Nemmeno con Craxi. E ci sarà pure un motivo se tutte le principali testate mondiali, compresi i portatori d’acqua italici, si sono mosse contemporaneamente. Forse che si sono incazzati perché Berlusconi scopava più di loro? Non credo proprio…
    Ad ulteriore controprova, e per chi sa di cosa sto parlando, nessuno dei rappresentanti dell’attuale governo è stato presente agli ultimi incontri del Bilderberg (se non sbaglio non c’è mai stato nessuno dell’attuale governo, forse Tremonti 1/2 ora per un intervento 4 anni fa, ma devo controllare), mentre invece, guarda tu che caso, Prodi e Tommaso “due cognomi finti” Padoa Schioppa (che non è un nobile!), erano presenti sia l’anno scorso sia quest’anno in Grecia. Una bella isoletta devo dire. C’erano anche l’Elkann di FIAT, Monti di Bocconi, Siniscalco, Bernabè (lui c’è sempre) e un altro che non ricordo. Bella combriccola :-)

    Blackjack.

  37. Alcor, c’è una cosa che la sinistra potrebbe fare subito (ora si è svegliata anche la Germania, almeno un pochino): chiedere a gran voce l’abolizione di quell’abominio che è il Trattato di Lisbona. Qualcuno l’ha letto? Io ci ho provato, ma per capirci qualcosa ho dovuto chiamare un “amico”, che ha uno studio legale a Bruxelles, che di mestiere fa l’avvocato “politico”, offrirgli una cena e tenermelo a casa per un fine settimana. Lo so, sono un po’ rincoglionito, ma dopo due giorni avrò capito forse il 40% di ciò che è scritto in quella robaccia.

    Perché nessuno degli intellettuali impegnati dice una parola su questo argomento che condizionerà, dovesse passare, le nostre vite per decenni?

    Blackjack.

  38. Egregio BJ grazie.Hai capito tutto.
    Alcune perle.
    …. al di là dei litigi di facciata, si stanno muovendo di comune accordo
    Come lo sai? Telefonata di Obama?
    …doveva far saltare Unicredit…
    Io credo che B. non sia granchè,ma non è stupido. Ci sono delle cose che non si fanno,non per i il management quanto per i problemi che sarebbero potuti succefere.
    Grazie poi di averci detto che il problema è il Trattato di Lisbona.
    Bravo. Adesso prova ad andare in Tv a dirlo. Anzi scrivi un bel comunicato.
    Poi ricorda che tutti possono dire luoghi comuni- io per primo- ma chi ritiene di sapere ogni aspetto recondito lo dica prima che avvenga non dopo.

  39. E m’è venuto in mente un libro di storia da far studiare a scuola. Titolo: “L’era Berlushoni”. Capitoli: “La discesa in campo di Sirvio”; “La fine d’Italia”; “L’uscita dall’Europa”; “L’entrata dell’Itaglia ni’ Terzo Mondo”. Post/Fazione a cura dell’idiota. Editore: uno quarsiasi, l’uniho.

  40. Piolino, e tu com’è che non l’hai ancora capito? Se invece di leggere solo Repubblica provassi a spostare la testolina anche da qualche altra parte e, magari, leggessi non solo i proclami di Scalfari o le arringhe di “evasore fiscale” Mauro (scandalizzato perché nessuno gli ha mostrato solidarietà), forse arriveresti a conclusioni anche peggiori.
    Io mica voglio convincere nessuno; ciò che so lo dico, non me ne frega nulla né della destra né della sinistra e tiro dritto per la mia brutta strada di giocatore. Tra l’altro ho un vantaggio grossissimo, rispetto a molti, te compreso, ma se lo raccontassi ti metteresti a ridere, quindi non te lo dico e ti lascio con le tue convinzioni e, magari, un briciolo di curiosità :-)

    A quanto mi dai Gm che non cede OPEL a nessuno? Dai, vado a prendere le sigarette e a farmi un caffé.

    Blackjack.

  41. Dico subito, senza mezzi termini, che non intendo risponde alle provocazioni che già vedo affiorare come una pianta maligna in qualche commento.
    intendo però rispondere riguardo alle ragioni che mi hanno portato a condividere queste riflessioni e al modo in cui ho sviluppato il mio discorso, perché devo dire che, forse per deformazione professionale, sono solita valutare qualsiasi discorso che non sia estemporaneo, non isolando questo o quel passaggio, ma cercando di comprenderne il senso puntuale e complessivo.

    Sono convinta, come molti, come tutti voi, probabilmente, che in questo paese stia emergendo in modo sempre più manifesto sino al punto da diventare fatto istituzionale, legge dello stato, condotta politica, opinione prevalente… quanto di più oscuro, eversivo ha attraversato la storia della prima e poi della seconda Repubblica (credo che abbia ragione il giudice Scarpinato, quando, con cognizione di causa e rigore di argomentazioni, dice che la nostra è «una repubblica fondata sulle stragi», e su trame, interessi, patti occulti ma immanenti al corso della nostra storia più o meno recente. Basta leggere qualche dossier dell’antimafia per rendersene conto).
    È proprio un tale salto di qualità (l’istituzionalizzazione di quel che è, di fatto, eversivo in base alla nostra identità costituzionale, ai principi che, fino a oggi almeno formalmente, costituiscono le fondamenta giuridiche, istituzionali e ideali di questo paese) che mi fa paura, anzi mi porta a non rassegnarmi.
    Non è più il tempo dell’indignazione, certo. È il tempo in cui però, bisogna metterli in fila tutti gli atti, le leggi, le campagne d’informazione, le battute, le dichiarazioni, i comportamenti che – per le conseguenze che determinano, la sub-cultura che instillano, i fatti oggettivi che producono, il senso di estraneità che inculcano in tutti noi che vorremo sentirci parte di un consesso civile, i fuori iconoclasti che alimentano – non possono essere liquidati come «letture giornalistiche della realtà».
    Certo che, dietro all’evidenza dei fatti noti, ci sono interessi e trame segrete, conflitti di potere (come non ho dubbi che sia in corso un braccio di ferro di potere e influenza culturale tra il governo e il vaticano), ma quei fatti noti, quelle leggi, quegli attacchi (prima ancora che infondati) ben fondati sull’odio omofobo (ad esempio) o sullo spregio del stato di diritto o ancora sull’assoluta noncuranza nei confronti dei doveri istituzionali, dei principi cui chi governa questo paese è chiamato a giurare fedeltà (come garanzia per tutti i cittadini, di qualsiasi orientamento politico)… hanno un peso incommensurabile, orientano il sentire comune, legittimano o meno odi, pregiudizi, violenze, lavorano in un gioco perverso di suggestioni e influenze reciproche tra il potere politico e «la folla».
    Metterli in fila, constatarne la portata, le conseguenze, il tasso di istituzionalizzazione (perché è cosa diversa un atto isolato da un atto divenuto legge dello stato o costume invalso), il livello di radicamento nell’opinione pubblica mi sembra sia il passo necessario per capire verso dove sta andando il nostro paese, e verso dove noi non vogliamo andare. Serve anche a contarsi e a comprendersi nel dissenso, che è fatto comunque di tante anime. E io, con alcune anime autoritarie che ugualmente dissentono in base a principi e valori che non mi appartengono, non intendo stare (anche i «ragazzi di Forza Nuova dopotutto dissentono, no?)

  42. Alcune precisazioni.
    Anch’io ritego che la china presa da Repubblica non è forse il massimo del gionalismo. Sono d’accordo che spesso tutela alcuni poteri (forti?),ma un uomo pubblico deve essere sottoposto al giudizio di ognuno anche nei suoi tratti meno carini.
    La questione che forse stiamo discutendo è che cosa fare.
    Io avanzavo una timida proposta. Ma quello che qui e altrove altri hanno scritto è giusto. Il pantano nel quale siamo immersi cagionato da noi stessi come può essere superato? Quale codino di Munchausen dobbiamo tirare?

  43. A me sembra che ci eravamo già ribellati a questo stato di cose e i segnali c’erano già con la chiusura a santoro e biagi. Ma quelli di sinistra che avevano in quel momento il potere hanno fatto il possibile per farsi schifare. Così gente come Bertinotti e company sono stati puniti. la sinistra quando poteva non ha fatta nulla contro il conflitto di interessi e sulla Rai ha la stessa logica di lottizzazione. Spero che Marino – che mi sembra diverso dagli altri dal programma e nel linguaggio, ce la faccia a ripulire il centro sinistra

  44. La risposta di Evelina Santangelo poteva essere ben più breve e riassumibile in: sono brava, ho capito tutto e quindi non mi contestate che siete ignoranti. Può andare, ma posso almeno porre qualche domanda ignorante?

    1) Mi riporta, la Santangelo, un SOLO caso in cui uno dei passacarte della UE (che passacarte NON ELETTI da NESSUNO e senza NESSUNA responsabilità sono!), si sia azzardato a rilasciare dichiarazioni sulle scelte di governo di: Francia, Germania, Inghilterra e Spagna? Me ne basta uno solo. Parlo delle dichiarazioni dei passacarte, non dei Presidenti di commissione o del suo UNICO portavoce ufficiale!
    2) Mi indica, per favore, una linea coerente per gestire questo flusso migratorio di massa (che io ritengo ingestibile) e le modalità da adottare per decidere chi può e chi non può entrare? Vorrei ricordare che l’ONU (l’ente supremo responsabile di queste scelte), invitata ad aprire una sede in Libia per valutare in loco le richieste d’asilo, ha declinato millantando “la non sicurezza del luogo” [ndr: la Libia]; però hanno una bella sede a Montecarlo che, notoriamente, pullula di rifugiati politici.
    3) Visto che si scandalizza tanto per le Frecce Tricolori, perché non ci illumina sulla scelta del governo Britannico di rilasciare il terrorista responsabile della strage di Lockerbie, con l’unico obiettivo di favorire la firma di un contratto per forniture petrolifere da parte di BP con la Libia? Poi, se vuole, parliamo anche della Francia con Total (e non solo, magari ci mettiamo qualche “aeroplanino”), o della Germania con Siemens e compagnia.
    4) Di Vattimo non dico nulla e gli lascio tutti i suoi pensieri deboli.
    5) Se non ha ancora compreso come mai questo paese è caduto in una tale “ipnosi di massa”, vuol dire che non ha ancora compreso che, senza alcun attacco alla democrazia ed elezioni regolari, la sinistra non tornerà al governo in Italia, con la sua attuale classe dirigente, per almeno altri 2 mandati; e sono generoso.

    Ora, partendo dal presupposto che non tutti sono scemi (le affermazioni contrarie mi ricordano la barzelletta dell’ubriaco che guida in autostrada contro mano e si lamenta perché gli altri sono tutti pazzi), se la maggioranza degli italiani vota centrodestra, ci sarà pure qualcosa che non funziona nel centrosinistra attuale.

    Blackjack.

  45. Nikylismo, se ti riferisci al mio paragone, io intendevo dire che anche se le varie incarnazioni e i vari leader del ex PCI hanno corresponsabilità nella situazione in cui ci troviamo oggi, la reponsabilità vera e principale delle leggi, delle azioni, delle parole, della gestione dei media ecc. ce l’ha Berlusconi e chi insieme a lui siede al governo.

  46. Giocatore d’Azzardo

    Non è così però che funziona!
    Non ho usato né toni né termini né atteggiamenti né parole che possano in alcun modo legittimare l’accusa di arroganza che lei mi sta muovendo.
    Semmai mi pare proprio il contrario.

    Ho solo spiegato perché a me paiono estremamamente rilevanti quelli che altri ritengono sortite più o meno clownesche, dichiarazioni elettorali, messe in scena più o meno ciniche, o, come lei sostiene, «letture giornalistiche della realtà».

    Né mi sembra di aver negato il peso che il gioco occulto di interessi e intrecci ha nelle dinamiche di potere nazionale e internazione così come nelle dinamiche mediatiche.
    Il fatto è che, però, non è di questo specificatamente che intendevo parlare, ma del salto di qualità che la deriva ha preso nel nostro paese, rispetto a quei principi costituzionali in cui tutti, ripeto, di qualsiasi schieramento politico, dovremmo riconoscerci, se no, mi dica lei, in cosa ci si dovrebbe riconoscere (anche su fronti opposti), se non si condividono delle garanzie costituzionali che valgano per tutti e che dovrebbero ispirare ogni atto (anche quelli più duri e dolorosi)?
    Se lei vuole sviluppare una riflessione sulle ricadute che quegli interessi nazionali e internazionali hanno nelle scelte del nostro paese (o di qualsiasi altro paese), credo che lo debba assolutamente fare.
    Siamo qui per questo, no?, per mettere in gioco le nostre idee, le nostre argomentazioni, secondo diversi punti di vista.

  47. Giocatore d’Azzardo

    Ah, dimenticavo, riguardo al centrosinistra attuale cui lei fa giustamente riferimento, non ho alcuna remora a dire che: non funziona quasi niente… Una responsabilità storica non da poco di cui credo si dovrà rendere conto prima o poi… ( e lo dico con amarezza).
    Il che però non cambia in termini del mio intervento, anzi, semmai lo rafforza.

  48. a giocatore d azzardo, cè un solo grave problema in italia e deve essere risolto prima di tutti i problemi internazionali di cui tu continui a parlare : berlusconi. E vista la nostra incapacità ( siamo un popolo di ubriachi che guida contromano ma rispetto a tutto il resto del pianeta ) è gisto che ci pensi il complotto giudeo massonico.

  49. Premessa. Berlusconi controlla attraverso il Ministero del Tesoro Finmeccanica, Enel e ENI, ne sceglie il management e ne detta le direzioni strategiche secondo criteri molto personali, mai chiaramente enunciati o discussi in Parlamento. Lo stesso vale per le relazioni con l’amico Putin.

    1)sulla questione Georgia è l’unico leader occidentale che ha contestato pubblicamente e ripetutamente, la versione USA
    — ha fatto la stessa cosa a più riprese per la Cecenia, per la libertà di stampa in Russia, per altre critiche rivolte all’amico Putin. Sembra che l’elemento dominante sia di porsi come elemento di raccordo tra Putin e la comunità occidentale, ma Obama e la Clinton hanno già fatto sapere chiaramente che a loro non interessa un tramite di nessun rilievo e preferiscono negoziare direttamente con i Russi.
    2)nel settore della difesa, a differenza della direzione che stava prendendo il governo Prodi, ha ridato fiducia al management di Finmeccanica e continua a favorire la crescita di Finmeccanica, che rimane pur sempre la più piccola fra le grandi del settore, ma inizia a dare fastidio in molte trattative e in un mercato ricchissimo. Esattamente il contrario di ciò che gli USA, e la vicenda degli elicotteri presidenziali è lì a dimostrarlo, volevano
    — sugli elicotteri presidenziali Berlusconi ha rivendicato un ruolo di supporto nella vendita a Bush, ma la nuova amministrazione ha deciso di rivedere il contratto. L’ingluenza negoziale di Berlusconi si è rivelata nulla, nonostante i suoi tentativi di accreditamento con la nuova amministrazione. Sul fatto che Prodi deprimesse Finmeccanica e che ora la medesima, rinvigorita da Berlusconi, sia in grado di creare problemi alle grandi non ho elementi.

    3)sulla questione energetica si sta muovendo su due fronti molto fastidiosi per le grandi dell’energia, le americane più BP e Shell (Shell=famiglia reale inglese e olandese per chi non lo sapesse), e ha stretto accordi importanti con Russia e Libia. Nel caso della Russia la guerra è fra il progetto South Stream (ENI/Gazprom) e Nabucco (gli altri).
    SouthStream è un progetto volto a differenziare le vie di trasporto del gas, tagliando fuori l’Ucraina dal cammino del gas russo verso l’Europa. Nabucco è un progetto per la differenzazione delle fonti di produzione del Gas, visto che consente l’accesso attraverso la Turchia ai giacimenti non russi dell’Asia Centrale. Ovviamente SouthStream è una scelta pro-Putin, Nabucco una scelta più ragionevole per l’Italia e per la U.E. A sentire Limes l’Iran preferirebbe Nabucco a SouthStream. Tra l’altro se dai un’occhiata al deficit Gazprom, non mancano azzardi di liquidità per SouthStream
    — Nel caso della Libia cito solo l’ultimo esempio, già riportato in un altro commento: la Gran Bretagna, per arrivare alla firma di un importante contratto di BP con la Libia [la connessione fra i due episodi è mia e me ne assumo la responsabilità, ma non è difficile legarli: basta vedere le date], prima che ci arrivassero altri [ENI? Total?], ha liberato il terrorista responsabile della strage di Lockerbie. E la firma è arrivata puntuale. Altro che Frecce Tricolori…
    Questa ci può stare
    4)continua a mantenere contatti diplomatici con l’Iran, pur con tutte le azioni diplomatiche di facciata del caso, Iran che è ovviamente MOLTO interessata al progetto South Stream e potrebbe anche decidere di entrare con capitali propri
    — quali nazioni occidentali hanno rotto le relazioni diplomatiche con l’Iran?
    5)sempre South Stream: USA e Cina, al di là dei litigi di facciata, si stanno muovendo di comune accordo per riuscire a controllare le fonti energetiche e questo accordo manderebbe in vacca molti dei loro progetti (di mezzo ci sono, oltre alla Russia, i giacimenti di Afghanistan, Iran, Iraq, Kazahistan e altri)
    – far passare il gas dell’Asia Centrale attraverso SouthStream è una opzione, passare attraverso Nabucco è più facile. Mi sfugge cosa c’entri la Cina con un gasdotto che va dall’Asia centrale verso ovest.
    6)a fronte della crisi il governo Berlusconi ha fatto due cose che non doveva fare (parere personale). La prima è che non ha lasciato saltare Unicredit, la seconda è che non sta compiendo i passi legati alla privatizzazione che sono richiesti a gran voce dal movimento ultra liberal. L’ultimo esempio? Il Financial Times che ieri chiedeva autoritariamente lo smembramento di ENI: pretendono che ceda il ramo distribuzione. Ma guarda tu che caso. E come usano come scusa? Che la cedola (provvisoria) è passata da 0,65 centesimi dell’anno scorso a 0,50. Sapete dove se la può infilare, secondo me, la cedola il Financial Times?
    Unicredit aveva i suoi problemi con le filiali nell’Europa orientale, ma non era in condizioni tali da saltare. Cosa avrebbe fatto poi fatto Berlusconi per salvare Unicredit mi sfugge, parli per caso dei Tremonti bond che nessuno ha richiesto?
    — 7)Opel, ci ho pure scommesso una discreta cifretta, non passerà mai a Magna, per il semplice motivo che di mezzo ci sono i russi di Sberbank e un bel po’ di tecnologia che potrebbe essere esportata. Tra l’altro, a fine 2010, GM uscirà con la Volt, che in Europa sarà commercializzata da Opel con il marchio Ampere, e GM ha assolutamente bisogno della rete distributiva di Opel in Europal. Per chi non lo sapesse la Volt/Ampere è una berlina 5 posti di segmento C, con nuovissime batterie al litio garantite per 240.000 Km e che promette un consumo di quasi 100 km per ogni litro di carburante. Non credo che nemmeno FIAT riuscirà a mettere le mani su OPEL. Non ho ancora deciso se scommettere oppure no, ma ci sto pensando…
    OK, GM non congiura a favore del potere forte e arretrato FIAT che congiura contro Berlusconi
    — 8)WIND. Sebastian ha la memoria corta. Se devo parlare di una svendita nel settore della telefonia (vicende Telecom escluse), mi viene in mente quella di Omnitel: il miglior affare mai fatto da De Benedetti. La acquistò a circa 400 miliardi e ne ricavò 14.000 vendendola, un anno e mezzo dopo, ai tedeschi di Mannessman. Tra l’altro la svendita fu patrocinata, come per tutte le privatizzazioni italiane, da un governo di sinistra, già decaduto e un giorno prima che entrasse in carica il primo governo Berlusconi. Wind è stata pagata molto di più e, nonostante il cambio di proprietà, è ancora in perdita secca e vedrà utili veri (forse) fra un paio di anni. Dov’era l’affare nel tenerla? Tra l’altro la vendita, che prevedeva pagamenti rateizzati, anche se non scandalosi come quelli concessi per le privatizzazioni di Autostrade, ad esempio, ha inciso ben poco sulle casse dello Stato, per motivi complessi da spiegare, ma era dettata da un piano, che ha dimostrato tutta la sua validità, di rifocalizzazione dell’ENEL nel business principale: l’energia elettrica.
    Scusa, per Omnitel hai visto il film sbagliato. De Benedetti ha fondato Omnitel e Infostrada come costole di Olivetti. Quando Colaninno ha assunto il controllo di Olivetti ed è partito per comprare Telecom, ha dovuto vendere Omnitel a Mannesman e Infostrada a Wind, per ovvi motivi di antitrust. Nel frattempo Omnitel era diventato un operatore mobile da 12 milioni di utenti, grazie alla capacità del management (buona parte del management hitech italiano arriva dall’incubatore Omnitel) e il suo prezzo di vendita era più che giustificato.
    Il costo di acquisto cui ti riferisci è quello pagato da Olivetti per le frequenze di telefonia mobile, in seguito a una gara che Olivetti vinse e il cui esito, già definito ben da prima dalla commissione, fu annunciato da Ciampi, allora Presidente del Consiglio, dopo le elezioni politiche del 94. Non fare tropppo copia incolla dagli articoli di Moncalvo su questa faccenda.
    Circa la vendita di Wind, cercati sul sito della RAI la puntata che Report (documentato, incisivo, vergine di qualsiasi querela e condanna) ha dedicato all’argomento.
    — 9)Aggiungete la ciliegina sulla torta di RAI e Mediaset che abbandonano i satelli di Sky e ci siamo quasi
    RAI ha già perso l’1% di share lasciando i satelliti di Sky, Mediaset ci guadagna e questo è il punto decisivo per Berlusconi. E vai con la querela all’Unità.

    — Personalmente sono più che convinto che questo governo, che può stare o meno simpatico, stia prendendo posizioni poco in linea con le “linee guida generali” che arrivano da fuori Italia. E’ una posizione che dà fastidio e, mi ripeto, non ho mai visto in più di 50 anni di vita, un attacco internazionale di character assassination come quello perpetrato ai danni di Berlusconi. Nemmeno con Craxi. E ci sarà pure un motivo se tutte le principali testate mondiali, compresi i portatori d’acqua italici, si sono mosse contemporaneamente. Forse che si sono incazzati perché Berlusconi scopava più di loro? Non credo proprio… Ad ulteriore controprova, e per chi sa di cosa sto parlando, nessuno dei rappresentanti dell’attuale governo è stato presente agli ultimi incontri del Bilderberg (se non sbaglio non c’è mai stato nessuno dell’attuale governo, forse Tremonti 1/2 ora per un intervento 4 anni fa, ma devo controllare), mentre invece, guarda tu che caso, Prodi e Tommaso “due cognomi finti” Padoa Schioppa (che non è un nobile!), erano presenti sia l’anno scorso sia quest’anno in Grecia. Una bella isoletta devo dire. C’erano anche l’Elkann di FIAT, Monti di Bocconi, Siniscalco, Bernabè (lui c’è sempre) e un altro che non ricordo. Bella combriccola :-)
    Questo governo si muove senza politica estera essendosi rotto il legale di filiale sudditanza nei confronti di Bush (Frattini mi sembra uno svagato turista), limitandosi a rapporti di favore con Putin. La natura e la direzione strategica dei rapporti con Putin non è chiara, non è oggetto di dibattito, vive delle improvvisate di Berlusconi. Una politica estera da sultanato, come direbbe Sartori, che predilige un altro sultanato come interlocutore. A Bilderberg Tremonti ci va spesso (basta guardare su Wikipedia) e, pensa te, hanno invitato una volta persino DeMichelis.
    Circa il character assassination, sono Berlusconi e i suoi troppo zelanti sottoposti a offrire occasioni a ogni momento.

  50. Santangelo, io sarò anche deformato, ma quando vedo un’apertura come questa “Dico subito, senza mezzi termini, che non intendo risponde alle provocazioni che già vedo affiorare come una pianta maligna in qualche commento”, mi parte un sorrisetto e poi la replica.
    Se ho esagerato, nel fraintendere la frase, chiedo scusa, ma non sopporto gli atteggiamenti di chiusura dogmatica anche perché parto da un presupposto: se una/o pubblica su un blog aperto ai commenti (fatte salve le offese personali) si sta esponendo al confronto, anche duro. Se lo rifiuta, c’è qualcosa che non mi quadra.

    Per il resto, anche se non sono uno che porge l’altra guancia, nessun problema a discutere, anzi, direi un piacere, ma non su posizioni esclusivamente ideologiche e dogmatiche: ho smesso di credere alle ideologie, tutte, molti anni fa.

    Blackjack.

  51. Giocatore d’Azzardo, quando un portavoce parla, lo fa per conto del Commisario Europeo per il quale lavora. Se il Commissario non fosse d’accordo, smentirebbe immediatamente il portavoce stesso. Non si tratta quindi di opinioni di burocrati, ma di politici.
    Berlusconi pretende che a parlare siano solo Barroso o il suo portavoce e non i commissari che criticano attraverso il megafono dei loro portavoce le sue azioni.

    Pare che Berlusconi pensi che Barroso sia sensibile alle sue ragioni, perché a Barroso servirebbero i suoi voti per la riconferma, ma Barroso tra Berlusconi e le instituzioni europee ha scelto le seconde.

  52. Giocatore d’Azzardo

    Quell’«apertura» l’ha suscitata questa frase «Una domanda: ma l’autrice di questo articolo dove l’avete trovata?», niente di pregiudiziale.
    Ma va bene così. L’importante è ristabilire i termini del confronto.

    Per il resto, beh, mi sembra che l’intervento di sebastian 76 sia davvero illuminante.

  53. E comunque, ciò che mi indigna di più è questo continuo scandalizzarsi sul character assassination contro il nostro quando gli assassinii reali commessi in italia restano ancora oscuri ( stragi di stato e di mafia ) come i altissimi mandanti. A buon intenditor poche parole.

  54. Sebastian, taglierò alcuni pezzi altrimenti diventa un lenzuolo illeggibile, e la discussione è interessante. La premessa che fai è corretta, ma vale per tutti i governi e quindi, direi che è pari e patta. Nel caso di ENI, ENEL e Finmeccanica, il management, che secondo me ha operato discretamente bene, è stato riconfermato in blocco. Niente spoil system. Non è successo in altre realtà (vedi ACEA a Roma), ma mi pare normale che chi governa scelga persone di cui si fida.
    1)Georgia: rimane il dato di fatto, incontestabile, che è stato l’unico a fare una simile dichiarazione e a ribadirla chiaramente in un secondo intervento. La mia opinione personale è che questa posizione, pro Russia, sia “poco” apprezzata oltre oceano e non solo. Poi magari sarebbe interessante capire perché la Georgia è così importante.
    2)Diciamo la stessa cosa: l’establishment USA non voleva Agusta/Westland ma tifava Sikorsky e, alla prima occasione buona (pur rimettendoci una paccata di quattrini) si è tolto il nemico da casa. Berlusconi non ha rinvigorito Finmeccanica, semplicemente ha stroncato le voci (emerse durante il governo Prodi) che volevano le dimissioni Guarguaglini etc… etc…
    3)Descrizione perfetta, di South Stream (che ha pro e contro), ma ha un grande pro: crea un competitor effettivo (e senza i giochini politici della Timoshenko nel mezzo) alle forniture di gas all’Europa. Senza South Stream il progetto Nabucco diventerebbe il principale fornitore di gas (poi la situazione è più complessa) per l’Europa; un fornitore in mano TUTTO agli USA. Se hai comperato le loro azioni sono d’accordo con te, e fai bene a difendere Nabucco, ma se non hai comperato le loro azioni, c’è poco da tifare per i soliti noti. Opinione personale.
    4)Formalmente tutte, in pratica quasi nessuna, ma l’Italia si sta esponendo in favore della mediazione e non solo per strappare petrolio o forniture industriali (vedi Francia), e questo fatto non piace. No, non piace proprio.
    5)Qui il discorso è un po’ più complesso e coinvolge vari aspetti: la posizione finanziaria della Cina nei confronti degli USA, la posizione degli USA come maggiore mercato della Cina, le azioni della Cina in Africa per accaparrarsi fonti energetiche, le azioni degli USA in Iraq e Afghanistan (che si è scoperto sia molto ricco di gas naturale, un vero Nabucco :-) ). Queste due mega nazioni, da qualche mese a questa parte e al di là della facciata, stanno viaggiando a braccetto (vedi la richiesta UFFICIALE del ministro cinese dell’economia per la creazione di una nuova moneta sovranazionale per la gestione degli scambi economici fra nazioni, guarda caso appoggiata SUBITO, UFFICIALMENTE e solo dagli USA) con la consapevolezza di essere ing rado, per motivi diversi, di condizionare l’economia mondiale. Gli manca energia sufficiente, ma non possono certo farsi la guerra fra di loro e così la Cina, già da tempo, sta facendo pressione sulla Russia perché South Stream diventasse East Stream. La Russia non si è fidata (secondo me a ragione) e ha deciso prima di consolidare e poi, eventualmente di acconsentire. Se la Cina fosse riuscita nel suo intento, in due più grandi gasdotti mondiali sarebbero stati controlalti da USA e Cina. Secondo te una simile manovra non è concordata?
    6)Unicredit ha ANCORA problemi con le filiali nell’Est. Vuoi farti due risate? I clienti Ucraini di Unicredit, per ritirare i LORO soldi, devono PAGARE l’1%. Non so se mi sono spiegato. Non me l’hanno raccontato: è capitato a ME due settimane. Mi hanno chiesto 9 euro per ritirarne 900 in contanti dal conto. Li ho mandati a cagare, ho ritirato tutto e sono andato a spenderli al Plaza. L’intervento che il governo non ha fatto (non parlo dei Tremonti bond) è stato quello di non commissariare Unicredit quando, a inizio crisi, Profumo non sapeva cosa fare (ricordi i mancati aumenti di capitale e tutto il resto?). Poi dimentichi le presunte “liberalizzazioni” che il governo non vuole fare, vedi l’intervento del Financial Times, mica di Repubblica. En passant: il loro direttore è OSPITE FISSO del Bilderberg e non solo.
    7)GM non è, ora (ma per poco ancora) nella condizione di fare la guerra a nessuno, ma è sempre una bella bestia. Anche GM è sempre presente nei gruppi che contano (e provare, magari, a controllare queste “appartenenze” e poi, magari, ricollegarle ai fatti economici? E’ solo un consiglio.)
    8)Andrò a rivedermi fatti e documenti. Ma ho la vaga impressione di aver ragione; non so perché. Alla Gabanelli ho smesso di credere circa un anno fa quando, durante un servizio molto interessante, arrivò alle porte del “paradiso” e fece retromarcia. Chiamalo istinto, chiamalo come vuoi, ma per me è cancellata dal novero dei giornalisti d’inchiesta credibili e non coinvolti.
    9)Sei fuori rotta: il futuro della TV non è nel satellitare, ma nel digitale terrestre (già vecchio) a breve e nella TV via internet, la famigerata IPTv di Telecom/Alice. Come faccio ad essere così perentorio? Beh, è un settore che conosco discretamente, ma qui mi fermo.
    Bah, che non abbia una linea di politica estera, mi pare un’affermazione pesante (Prodi non l’aveva, ovvero era quella di altri…). La linea c’è, magari non sempre chiara ma c’è ed è un asse che, mantenendo i rapporti con gli USA, si sta spostando verso est, verso la Russia. Da quando Tremonti non partecipa al Bilderberg? Controllerò, ma ti posso assicurare che negli ultimi due anni non c’era :-) Strano vero? E’ al Governo e non lo invitano, nonostante sia una delle più alte cariche in Europa dell’Aspen, ma chiamano Prodi e Tommaso “coso due cognomi”. Che succede? Sono impazziti quelli del Bilderberg? O magari pensavano che sarebbero ritornati in corsa in tempi brevi? :-D
    Sulla character assassination abbiamo probabilmente due visioni diverse, finiremmo nel solito ping pong di opinioni che non porterebbe a nulla, quindi evito.

    Blackjack.

  55. Santangelo, la risposta di Sebastian è interessante e introduce elementi di discussione su temi REALI: che poi sono quelli che condizionano il resto e non viceversa.
    La mia opinione sul suo articolo rimane la stessa e, dopo la battuta, ho anche motivato il perché. Probabilmente la battuta era infelice, ma fa parte del gioco mi pare.

    Quand’è che si discute del resto?

    Blackjack.

  56. Sebatian, Barroso è un santo che, non più tardi di 1 mese fa, ha incontrato personalmente uno dei maggiori rappresentanti della massoneria italiana (non in Italia), in rappresentanza di tutte le massonerie europee. Il Signor massone, due giorni dopo l’incontro con Barroso, ha presieduto, in terra ligure, un meeting [massone] con la partecipazione anche di illustri universitari italiani e non solo. Il convegno era relativo a qualcosa del tipo “I rapporti fra le ‘piccole’ organizzazioni e le istituzioni”. Un intero fine settimana e con tanto di sicurezza personale e guardie del corpo per tutti. Peccato che il luogo, a molti, non sia piaciuto; probabilmente adusi ad altre locazioni più prestigiose.
    Cosa voglio dire? Semplice direi e non credo di dover aggiungere altro.
    Ripeto a te la stessa domanda che ho rivolto alla Santangelo: trovami un solo intervento dei portavoce (passacarte prezzolati e NON ELETTI da NESSUNO) contro le politiche di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna. Dai, faccio il buono: aggiungo anche Olanda Svezia, Danimarca e Norvegia.

    Ma perché c…o quelle mezze seghe prezzolate, NON ELETTE DA NESSUNO, devono sempre e solo sparlare e sparare le loro opinioni sull’Italia? Mi sta benissimo l’intervento di Berlusconi, anzi: spero che faccia saltare i prossimi tre mesi di lavoro del parlament europeo con tutti i veti possibili, giusto per dimostrare che non scherzava.

    Blackjack.

  57. perdonatelo, mio marito è un esaltato mitomane.

    ps:e smettila di lasciarmi liste della spesa ‘cifrate’ e di foderare la casa di gigantografie di Sean Connery in “Dalla Russia con amore”…

  58. Giocatore d’azzardo, ti ripeto che i portavoce, come dice la parola stessa, portano la voce di qualcun’altro. Questo qualcun’altro è un politico, membro della comissione europea scelta dai parlamentari eletti con il voto di tutti i cittadini europei. Le affermazioni dei portavoce non sono quindi frutto di opinioni estemporanee di burocrati privi di legittimazione, ma sono originate dal punto di vista di politci scelti dai cittadini dell’Unione Europea.

    E quando si parla di politica, si parla ovviamente di prestigio e di equilibrio di poteri. Berlusconi ha in Europa il peso che gli deriva dai voti alle elezioni europee, ma è così squalificato dal punto di vista personale e politico che non gli riesce di far valere questo peso (vedi ad esempio la mancata nomina alla presidenza dell’europarlamento di un suo uomo). Quindi un politico debole e autore di iniziative molto discutibili diventa un bersaglio naturale degli attacchi e della disistima degli altri politci europei. Purtroppo per certi aspetti sinistri della transitività, tale disistima si associa anche al nostro paese. Comuque con la calma del caso cercherò tracce di polemiche tra i commissari eurpei e altri stati membri.

    Ti invito poi a segnalare le nefandezze di Barroso a Berlusconi (un uomo della sua alta moralità ne sarà seriamente colpito) dal momento che è stato a suo tempo uno dei grandi elettori di Barroso e che ora sta cercando di barattare il suo complice silenzio con un nuovo appoggio.

  59. ma perchè dover parlare con BJ? ha le sue ideuzze, sempre le stesse, che può benissimo andare a esporre al suo amicuzzo Feltri

  60. 1)Georgia e altro. Cosa ci guadagna l’Italia da appoggiare Putin nell’attacco (o meglio nella rappresaglia) contro la Georgia? Niente. Rimane invece nell’aria una pesante domanda senza risposta, cioé il motivo per cui senza l’enunciazione di una strategia di politica estera, senza un dibattito, anche solo in seno alla maggioranza, senza alcuna spiegazione per l’opinione pubblica, Berlusconi fa scelte smaccatamente filo russe basandosi ufficialmente solo sull’amicizia personale con l’amico Putin. E l’appoggio ripeto va oltre la Georgia, tocca la Cecenia, il mancato rispetto delle libertà individuali in Russia e altri punti, senza portare alcun dividendo in politica estera, visto che Unione Europea e USA gli negano il ruolo di mediatore con la Russia. E’ troppo chiedere a Berlusconi, come cittadino italiano, quali siano i motivi di questa politica?

    2)Diciamo che toltosi per fortuna dai piedi il disastroso amico George, la vendita degli elicotteri è rimasta senza puntelli ed è venuta meno. Comunque mi pare che Obama si sia tenuto gli elicotteri attuali e non ne abbia ordinati a Sikorsky

    3)Il competitor si crea sulle fonti, non sul trasporto. Con l’Ucraina la quadratura si è sempre trovata, mentre South Stream (che pure al momento manca di accordi per la tranche balcanica) continua a essere un vincolo con i giacimenti di Putin e sostanzialmente un vantaggio strategico solo per lui.

    4)Non c’è più la voglia di guerra dell’amico Bush, se l’Italia fosse in grado di portare avanti una mediazione seria con l?Iran, la cosa di sicuro non spiacerebbe agli USA di Obama. Di una mediazione efficace e seria da parte italiana non vedo però tracce

    5) E’ notorio che alla Cina serva energia e che la cerchi là dove c’è. Che vada d’amore e d’accordo con gli USA non mi pare.

    6) Non escludo che Unicredit possa avere ancora mal di pancia all’Est, ma non è un colorito aneddoto ucraino a definirne il peso attuale sull’intero giro d’affari della banca. Profumo ha senz’altro avuto i suoi problemi a suo tempo, ma non ci sono mai viste le condizioni per un commissariamento.

    8) Dammi qualche dettaglio sul dietrofront della Gabanelli, che comuqnue è tra quelli che più osano nelle loro inchieste. E su Wind ha pestato duro, senza ricevere alcuna citazione da parte dei noti e molto permalosi personaggi che ha attaccato.

    9) Il futuro potrà essere su Intenet, ma per i prossimi anni sul satellite e sulla pay tv si faranno tanti, ma tanti di quei soldi. Ovvio quindi che Berlusconi usi la RAI come strumento per favorire Mediaset contro SKY

    La politica estera verso est dell’Italia è un’opaca faccenda gestita in prima persona da Berlusconi attravero contatti diretti con Putin. Di questa politica strettamente personale le aziende controllate dal Tesoro sono mere pedine. Di più non si sa.

    E sulla character assassination l’idea che tutti d’accordo al pronti via giornali conservatori e progressisti di pressoché tutti i paesi democratici siano saltati in perfetto accordo su Berlusconi è ipotesi quanto mai improbabile. Non tutti i giornalisti sono ubbidienti soldatini pronti a eseguire con cieca obbedienza gli ordini del padrone come un Feltri qualsiasi. A ben veder però una eccezione c’è, non ricordo quale giornale russo sosteneva che gli italiani dovrebbero essere fieri di un premier capace di scopare a ripetizione nonostante i 72 anni.

  61. Cara la mia MoglieDelGiocatoreD’Azzardo, mi duole avvisarla del fatto che suo marito non si limita a tenere in cameretta il poster di “Dalla Russia in amore”, lui va anche nelle terre ex-sovietiche a sperperare i soldini con le donnacce del Plaza. Lo ha lui stesso confessato, legga qui:

    Non me l’hanno raccontato: è capitato a ME due settimane. Mi hanno chiesto 9 euro per ritirarne 900 in contanti dal conto. Li ho mandati a cagare, ho ritirato tutto e sono andato a spenderli al Plaza

    Lo controlli meglio il suo maritino, rischia di trovarsi il conto all’Unicredit drenato per sentirsi poi dire che è tutta colpa del Passera.

  62. Credo proprio che, riguardo a quei «temi reali» da lei sollevati – che ovviammente mettono da parte mille altri temi culturali, sociali, etici, che esulano dal suo orizzonte di interesse (fatto legittimo, ma non per questo meno relativo) –, sebastian 76 abbia risposto in modo circostanziato (con competenze di gran lunga superiori alle mie), integrando però anche valutazioni che attengono a fatti meno «concreti» (direi, più che «reali», visto che la nozione di «reale» non è proprio riducibile entro termini così angusti) come, ad esempio, la «credibilità», ma non meno gravidi di ricadute.

    Per il resto, non credo che si stia giocando al medesimo «gioco», almeno io non solo solita «giocare» cone le sue regole. Ma poco importa.

    Del suo giudizio, invece, prendo atto, come di un’evenienza contemplata, e anche auspicata, direi, visto che si interviene proprio per suscitare pure dissensi che, quando sono espressi con passione, onestà intellettuale e rigore argomentativo, non possono che giovare alla discussione.

    Una sola domanda.
    Ma lei, una volta messi sul tavolo tutti i «fatti reali», che conclusioni trae? perché, dopo l’analisi, ci deve pur essere un momento di sintesi di respiro un po’ più ampio, no?

  63. PERCHè LA SINISTRA NON TRATTA CON LA STESSA ARROGANZA E AGGRESSIVITà TIPICA DI BERLUSCONI LE ISTITUZIONI EUROPEE QUANDO QUESTE APPLICANO POLITICHE ULTRA-LIBERISTE?

    PERCHè LA SINISTRA,NELLE PERSONE DELLA SIGNORA TURCO E DEL SIGNOR NAPOLITANO,ISTITUIRONO NEL 1998 I CPT AL DI FUORI E CONTRO LA COSTITUZIONE ITALIANA?

    PERCHè LA SINISTRA,FAUTRICE A SUO TEMPO ATTRAVERSO DALEMA DELLA MEDESIMA POLITICA DI ALLEANZA CON LA LIBIA PORTATA AVANTI PRIMA DA CRAXI E ANDREOTTI E OGGI DA BERLUSCONI,NON VUOLE AMMETTERE CHE IL COLONNELLO MUAMMAR è ANZITUTTO UN EROE DELLA LOTTA ANTI-COLONIALE?

    PERCHè LA SINISTRA NON HA FATTO LA LEGGE SUL CONFLITTO DI INTERESSI E OGGI SI LAMENTA DEL FATTO CHE LEGALMENTE UN INDIVIDUO POSSA CONTEMPORANEAMENTE ASSUMERE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ED ESSERE PROPRIETARIO DI TUTTI I MEDIA CHE CREDE?

  64. Presunta Moglie :-D Non sono mai stato sposato, anche se ho due figli, e non ho poster in casa, di nessun genere. Qualche quadro, robetta, e niente di più. Però divertente l’intervento :-)

    Sebastian; al Plaza c’è sì un bordello di lusso all’ultimo piano, ma preferisco il Casinò al piano terra. Fra una bella donna (a pagamento?) e una partita a carte con i danarosi locali, non ho dubbi ;-) Peccato però la tua caduta di stile, ero quasi disposto a scommettere che avresti resistito alle tentazioni dei luoghi comuni.

    Santangelo: un’analisi un po’ più ampia? Non c’è alcuna analisi da fare, purtroppo. La situazione attuale è praticamente irreversibile e, per il resto, sto scrivendo per i cavoli miei. Sai mai che riesca a vincere al tavolo con qualche editore, magari, per sdebitarsi, potrebbe anche decidere di pubblicare le mie cazzate. Oh, poi, passerò a commentare col titolo di “Giocatore Scrittore d’Azzardo”; mi piace: ciò che scrivo è sempre un azzardo :-)

    Blackjack.

    PS: peccato che abbia demandato a Sebastian l’onere della discussione, ma capisco. Capisco benissimo.

  65. No/made: mai stato piduista; gentaglia :-) Per Berlusconi e Barroso non rispondo, sono maggiorenni e vaccinati e sono problemi loro; però potrebbe succedere, e succede, che logge massoniche di diversa origine litighino fra di loro; anche pesantemente. Ma succede sempre più raramente: non ci si diverte più come una volta. Ah, i bei tempi andati…

    Blackjack.

  66. BJK, i tuoi discorsi sulla massoneria internazionale mi affascinano. Ti chiedo in merito qualche informazione ancora più dettagliata in modo da ricostruire il quadro di questi ultimi tempi. Se ti fa piacere, se ne hai tempo. E le conseguenze a lungo o breve termine sulla nostra situazione italiana.

  67. Santangelo, mi scuso, ma mi era sfuggito il discorso delle regole. Quali sarebbero le regole? Basta definirle, che non le conosco, e poi si discute; magari in modo più produttivo.

    Blackjack.

  68. Sebastian, vuoi proprio farmi lavorare (e stasera, oltre al rosso mi è toccata pure una grappa rumena fatta in casa: terribile!).
    1)Georgia. Cosa ci guadagna l’Italia ad appoggiare la politca estera (??) dell’Unione Europea? Ma sai che io non ho ancora capito qual’è la politica estera dell’Unione Europea? Vedo quella della Francia, della Germania, della Gran Bretagna etc… etc…, ma quella della UE (che pare un richiamo: UE, dove stai andando?) proprio non riesco a vederla? Tanti banchieri, un sacco di lobbisti, molti massoni (che spesso coincidono con I lobbisti) ma politica estera: niente. Sarò cieco?
    2)Bah, Agusta/Westland aveva vinto REGOLARMENTE, un bando di gara complicatissimo, dimostrando una netta superiorità sia tecnologica, sia economica, nei confronti di Sikorsky; Bush o non Bush. Poi è arrivata la scusa giusta, ops, la crisi giusta, e hanno sospeso gli acquisti; per ora. Poi, in futuro, vedremo cosa succederà. La mia personale previsione è che rifaranno il bando e vincerà Sikorsky, ma è un azzardo…
    3)Sebastian, mi sa che devi ripassare qualche fondamentale. Secondo te fa più soldi (margini), rispetto agli investimenti richiesti, Autostrade o FIAT? Secondo te fa più soldi chi produce o chi distribuisce? Dai, ripassa e poi se ne ridiscute… Con l’Ucraina la quadratura si trova perché è stata mollata dalla “UE dove vai?” (merito di Francia e Germania che ambivano alle commesse poi vinte dall’ENI (tié!) e poi ammansita dalla Timoshenko: grande rivoluzionaria (???) arancione, ma proprietaria della più importante società petrolifera ucraina che ha, come principale fornitore, guarda che caso, Gazprom.
    4)Difatti Barack Hussein Obama la sua guerra personale la vuole fare in Pakistan; per ora…
    5)Impressioni. C’è chi è impressionato dalle dimissioni di Boffo e chi è impressionato dalla voglia, comune, di Cina e USA di farsi una moneta sovranazionale.
    6)Unicredit passò 3 settimane da PAURA e PANICO vero, con Profumo e tutto il board, che non sapevano cosa fare. Sarebbe stato un giochino da ragazzi, a volerlo fare, gestire un’ingerenza, entrare nei conti, far uscire una situazione critica (senza concedergli il tempo di ragionare) e smontarla. Se consideri un colorito aneddoto che Unicredit pretenda l’1% per far ritirare I soldi depositati dai suoi correntisti, mi viene il sospetto che tu lavori per il FMI: bella accozzaglia di delinquenti quelli, te li raccomando.
    8)Gabanelli: tu ti tieni la tua impressione, io mi tengo la mia. Sorry.
    9)Il futuro E’ SU INTERNET! In Francia sono già 5 milioni gli utenti (il doppio del satellite) e Telecom, per fine anno, avrà cablato I 50Mbit a Milano e a ruota seguiranno Roma, Torino, Bologna, Firenze, etc… etc…
    Opaca faccenda gestita da Berlusconi? Boh! Finmeccanica sta producenso, assieme a Sukhoi, un nuovo aeromobile a medio raggio che corre il rischio di dare fastidio a molti. Enel è uno dei principali partner locali nella distribuzione dell’energia, ENI (dopo le diatribe di Gazprom con BP) è diventata il principale partner tecnologico (nonostante qualche errore di gioventù), Il made in italy va alla grande e tu mi parli di politca estera opaca? Ok, hai ragione.
    Dici che è stato un movimento spintaneo? Un po’ come andare alla fiera del paese con il cugino che telefona all’altro cugino, che chiama l’amico e tutti insieme si trovano a mangiare salamelle e a bere lambrusco? Può essere, tutto può essere a questo mondo :-D

    Blackjack.

  69. No/made, non sono un espertissimo, un pochino ci ho studiato e se vuoi ne possiamo discutere in privato. La redazione ti può passare la mia mail senza problemi, esiste e, se non son a zonzo, rispondo.

    Blackjack.

  70. Il signor giocatore d’azzardo non capisce o fa finta di non capire che il succo del problema (come descritto dall’articolo della Santangelo) sia la disastrosa situazione democratica e culturale che abbiamo nel nostro paese, con un buon 90% di popolazione che si abbevera nelle fonti informative controllate da Berlusconi e quindi popolazione fondamentalmente drogata di merda liquida neuronale come si vede nella programmazione quotidiana di Mediaset e in parte Rai.
    Al giocatore d’azzardo, come ogni intorbidatore interessa fare dietrologia d’accatto per tentare di confondere le idee.Lui giustifica il fascismo 2.0 che si sta creando con le sue esileranti dritte geopolitiche..discorsi che centrano pochino.
    Poi analizzando le sue informazioni escono fuori anche alcune cosmominchiate come questa:
    (6)a fronte della crisi il governo Berlusconi ha fatto due cose che non doveva fare (parere personale). La prima è che non ha lasciato saltare Unicredit..
    O perle come l’immancabile citazione stile complotto “giudaico massonico” del gruppo di potere bildeberg proprio esattamente come farebbe ogni buon fascista educato e colto.
    Me lo immagino dopo ogni commento ridacchiare e borbottare come faceva P.Ciampi in “te lo faccio vedere chi sono io”..

    (6)a fronte della crisi il governo Berlusconi ha fatto due cose che non doveva fare (parere personale). La prima è che non ha lasciato saltare Unicredit,
    .Esattamente come fanno i fascitoidi

  71. rm, mancava quello che distribuisce del fascista: arrivato. Vabbé dai, niente di nuovo sotto il sole e, a quest’ora, ci sta pure. Dai, per farti contento ti cito pure il Fabian socialism. Ma sai almeno cosa sono queste “robe”? Ecco, tieni presente che, con i giochi di ruolo, hanno qualche similitudine, ma non si giocano con le carte che conosci :-D

    Blackjack.

  72. e annamo su a’giocatò che famo adeso a’uera colle tartarughine…..er probblema jè che te sei fatto na spada de cojonate de archivi dei tabbloidde e ce le voi contrabbandà pè chisà quali rivelazioni…te sei fatto er rosso e adeso a’giocatò a’ripigliateeeeee…

  73. rm
    Sì, rm, «Il signor giocatore d’azzardo non capisce o fa finta di non capire che il succo del problema sia la disastrosa situazione democratica e culturale che abbiamo nel nostro paese».
    Ma… non c’è obbligo di capire, né di allungare lo sguardo anche verso territori che hanno a che vedere con lo spirito, i principi, la vitalità culturale, il sentimento del presente e del futuro… insomma, tutti quegli aspetti non strettamente economici, ma che certo esprimono anche uno stato di fatto sociale, economico, politico in un gioco di ripercussioni reciproche molto complesso.
    Per quel che che mi riguarda, ho l’impressione che la discussione sia stata più fruttuosa del previsto, proprio perché ha aperto il discorso iniziale in direzioni diverse, grazie al contributo di tutti coloro che si sono presi la briga di intervenire nel merito della discussione in modo interlocutorio (che è poi la regola di base di una discussione che si possa definire tale).

  74. 1) Georgia. Cosa ci guadagna l’Italia ad appoggiare la politica estera di Putin? Non mi hai risposto. Non ci guadagna nulla. Che almeno Berlusconi o Frattini vengano a spiegarlo, che ci illustrino questa strategia. Cosa ci guadagna l’Italia dalla politica estera della CEE’ Perlomeno il non isolamento, che costa, costa moltissimo, perché, che tu lo sappia o no, le decisioni di Bruxelles influenzano la vita di tutti i giorni e l’economia ben più delle alleanze di un oligarca russo. Comunque se la politica europea fosse dominata dai massoni, allora Berlusconi dovrebbe giocare in casa e godere dell’appoggio dei molti confratelli.

    2) La crisi non è crisi da poco e se la vittoria fosse stata regolarissima, allora Berlusconi avrebbe raccontato una balla in più millantando il suo lobbying nel confronti del caro amico George. Scambiare poi la più devastante crisi economica dal 1929 a oggi come un semplice pretesto mi pare avere perlomeno problemi nel valutare le dimensioni degli eventi.
    3) Paragonare l’accoppiata FIAT-AUtostrade con gasdotto/produttore di gas è improprio. I soldi li fa chi produce il gas e tanto è più potente il produttore di gas (in questo caso la Russia di Putin) tanto più vale la pena di trovarsene di alternativi. Dal punto di vista negoziale per il gas russo, l’osso duro non è tanto l’Ucraina, che comunque dopo una settimana di bizze si calma, ma il produttore, che posto in condizioni di monopolio, ti può condizionare ben più pesantemente. Per questo trovare alternative alla produzione è ben più strategico che aggirare Kiev. Questo dal punto di vista dell’economia italina, dal punto di vista di chi discute in stanze chiuse con l’amico Putin, non so

    4)Non cambiare argomento, Obama ben sa che senza Iran non si spengono gli incendi nell’area che va dal Mar Mediterraneo al Pakistan e un alleato in grado di operare una seria mediazione gli tornerebbe assai utile, Peccato che questa figura non esiste o se esiste non è di sicuro incarnata da Frattini o da qualcuno dei suoi.

    5) Dopo le dichiarazioni iniziali della moneta sovranazionale non se ne parla più. Neve d’agosto.

    6) Per fare un lavoro del genere in Italia devi passare sul cadavere di Draghi, per quanto vanaglorioso e stizzoso, il povero Tremonti proprio non ce la fa. Dopo di che dimostrami, dati alla mano e considerando ad esempio il peso della consociata Ucraina nel giro di affari di Unicredit, che il curioso episodio da te citato sia indice di una difficoltà complessiva della banca.

    8) Riguardo la Gabanelli leggitri perlomeno l’inchiesta su Wind e poi dimmi dove ha tirato il freno

    9) E dagli, il futuro può essere dove ti pare, ma i soldi nei prossimi due – tre anni si fanno su pay tv e satellite. E quei soldi Berlusconi li vuole per sé, mica li vuole lasciare a Sky. E se la RAI ci rimette, pazienza, lui è mica al governo per fare gli interessi di tutti.

    La produzione di aerei di cui parli nasce da un accordo siglato nell’autunno 2006, con Prodi al governo e Guarguaglini AD di Finmeccanica. E non puoi attribuire qualsiasi successo commerciale italiano in Russia alle cenette Berlusconi-Putin.

    Un primo ministro accusato dalla moglie di frequentare minorenni è una notizia. Un primo ministro puttaniere è una notizia. Un primo ministro bugiardo è una notizia. Un primo ministro che anziché rispondere alle domande cita in giudizio per milioni di euro è una notizia. Un primo ministro che controlla il 90% dell’informazione televisiva in un paese in cui la diffusione dei quotidiani è tra le più basse è una notizia. Un primo ministro le cui dimore sono frequentate da squadre di ragazze dell’Est Europa, probabilmente lì a pagamanto, che ostentano grande familiarità con lui è una notizia. Un primo ministro ch scarrozza questa fauna umana su aerei di stato è una notizia. Un primo ministro che ospita, senza alcun filtro da parte degli organismi di sicurezza, questa fauna umane in palazzi e ville classificate come dimore di rappresentanza di stato e quindi delicatissime dal punto di vista della sicurezza è una notizia. La possibilità neanche remota che documenti confidenziali (per l’Italia, la Cee, la NATO ) finiscano in dimore frequentate in piena libertà da prostitute è una notizia. Un primo ministro che scambia comportamenti amichevoli da parte di avvenenti ragazze con pubbliche prebende è una notizia.

    E se il direttore non si chiama Minzolini, le notizie, quando giungono all’orecchio del giornalista, sono presentate a lettori e spettaori televisivi. Queste cose i giornalisti le fanno per mestiere, senza che una improbabile organizzazione massonica che copra tutti i paesi democratici lo imponga.

  75. Sebastian, per quanto concerne la Gabanelli non mi riferivo all’inchiesta su Wind, ma ad un’altra inchiesta che mi ha fornito, netta, la “sensazione” di una retromarcia una volta giunto il momento di passare ai nomi importanti. Oh, magari mi sbaglio, ma a volte la componente istintiva è predominante e, purtroppo o per fortuna, non siamo solo raziocinio.

    Un’unica nota: la trattativa Finmeccanica/Sukhoi era partita anni prima (quando la sinistra faceva un gran casino perché voleva Finmeccanica all’interno di EADS, sto ridendo, non solo come fornitore, ma anche come capitali; sicuramente non è una trattativa che la sinsitra ha politicamente appoggiato). Vero comunque che fu firmata da Guarguaglini durante i primi mesi del governo Prodi.
    Sul resto, siamo al ping pong ideologico. Mi fermo. Solo un’ultima domanda: sai qual è il vero nome di Veronica Lario? Credo di sì. Sai come si chiamava il padre? Io non sono riuscito a trovare mezza informazione su di lui.

    Blackjack.

  76. Santangelo, poi chiudo, l’unica che non è intervenuta nella discussione (uscendo dal volo a tre metri dalla realtà del suo articolo iniziale) è stata lei. Si è limitata a chiosare, a citare discussioni fuori dalle regole (senza spiegare quali sarebbero queste regole di discussione che avrei violato), e ora riparte continuando a ribadire la solita tiritera degli obiettivi spirituali, morali, etici, etc.. etc.. che potrebbero cambiare la società. Potrebbero.
    Ma come si può non essere d’accordo con una simile ovvietà? Il problema vero, però, rimane comunque presente e, se non hai il pane per mangiare, tutte quelle belle attività intellettuali scompaiono e il problema diventa uno solo: sopravvivere.
    Tutto questo non ha niente a che vedere con l’essere d’accordo o meno con questi altissimi ideali, ma la testa, con la pancia vuota: non funziona. Devono essere accudite entrambe e con la stessa attenzione.
    Questo è, a mio modestissimo parere, il vulnus della sua lettura e del suo articolo.

    Non volevo intervenire, in questa discussione, e l’ho fatto solo perché pungolato da Biondillo (che poi è scomparso, peccato). E’ stata interessante e ringrazio Sebastian e tutti voi per la vostra pazienza. Purtroppo mi tocca rinnovare, ai soliti troll e a personaggi come rm, che non riescono a scrivere nulla senza distribuire epiteti all’interlocutore che non condivide in toto le loro idee, tutto il mio personale disprezzo.

    Blackjack.

  77. Comunque ricordatevi alle prossime elezioni di votare PDL, (Berlusconi).
    In alternativa votate LEGA, (Bossi).
    A morte i rossi!

Comments are closed.

articoli correlati

Genocidio in Libia – Eric Salerno

Genocidio in Libia Le atrocità nascoste dell’avventura coloniale italiana (Manifesto Libri)   INTRODUZIONE ALLA TERZA EDIZIONE   Nel 1979 Genocidio in Libia fece conoscere...

Sicilia Spa

una lettera pubblica promossa da Evelina Santangelo e Fabio Stassi   L’accesso al mare alla tonnara di Scopello è uno spazio...

Maresco e Belluscone: colpi di grazia

di Giuseppe Schillaci http://youtu.be/3syOtKCqBvY Berlusconi è solo un pretesto, una boutade, una trovata promozionale. Il suo nome, storpiato in siciliano, evoca qualcosa di...

Morir dal ridere, ovvero la Grande Svolta

di Luca Lenzini Un passaggio epocale, niente di meno, ha avuto luogo nel 2013. Il fatto è così macroscopico che,...

Trittico di Andreotti

di Helena Janeczek, Davide Orecchio, Evelina Santangelo Il bambino con la cravatta a righe di Helena Janeczek La testa china sulle cravatte...

Zero maggio

di Gianni Biondillo Alfonso abitava al sesto piano della torre a stella dove vivevo anch’io da ragazzo, a Quarto Oggiaro....