Dietrology
Kultur- One
Natale a Beverly Hills, film di interesse culturale nazionale
A conti fatti il cinema italiano noi lo aiutiamo. Con i nostri incassi facciamo bene a tutti».
Essi dicono
Kultur- Two
“Wenn ich Kultur höre … entsichere ich meinen Browning”. Meaning: “Whenever I hear the word culture… I release the safety-catch of my Browning!” – Hans Johst – Schlageter (Act 1, Scene 1). Essi dissero.
E tu, cosa dici?
Kul
– Torniamo, disse Grangola, al nostro argomento.
– Quale? Cacare? chiese Gargantua.
– Ma no, rispose Grangola, forbire il culo.
– Siete disposto, chiese Gargantua, a pagare un buon barile di vin bretone se vi metto nel sacco in questa materia?
– Volentieri, rispose Grangola.
– Non è necessario forbir culo, disse Gargantua, se non sia sporco: sporco esser non può se non s’è cacato; conviene dunque primum cacare, e poi forbirsi il culo.
– Oh quanto senno, figliolo mio! esclamò Grangola. Uno di questi giorni ti fo promuovere dottore alla Sorbona ché, per Dio, hai più saviezza che anni. Ma seguita ora, ti prego, l’argomento forbiculativo. E per la mia barba, prometto che non un barile, ma sessanta botti ti dono, di quel buon vin bretone, intendo, che veramente non cresce in Bretagna, ma nella buona terra di Verron.
– Provai poscia, continuò Gargantua, a forbirmi con una parrucca, con un origliere, con una pantofola, con un carniere, con un paniere – Oh l’ingrato forbiculo codesto! – poi coi cappelli. Notate che i cappelli, taluni son lisci, altri pelosi, altri vellutati, altri di seta, altri di raso. Migliori di tutti son quelli col pelo, che astergono in modo perfetto, la materia fecale. Poi mi forbii con una gallina, con un gallo, con un pollastro, con pelle di vitello, con una lepre, con un piccione, con un marangone, con una borsa d’avvocato, con una barbuta, con una cuffia, con un logoro. Ma concludendo, dico e sostengo che non v’ha forbiculo migliore d’un papero di copiosa pelurie, tenendogli però la testa fra le gambe. Lo affermo sull’onor mio, credetemi, voi vi sentite una voluttà mirifica all’orifizio del culo sia per la dolcezza di quella pelurie sia pel tepore del papero che facilmente comunicandosi al budello anale ed agli altri intestini, arriva fino alla regione del cuore e del cervello. Oh, non è a credere che la beatitudine degli eroi e semidei che se la godono nei Campi Elisi, derivi dal loro asfodelo, o dall’ambrosia e del nettare come dicono le nostre vecchierelle. La loro beatitudine viene, a mio avviso, dal forbirsi il culo con un’ochetta. Così la pensa anche mastro Giovanni di Scozia
da Rabelais, Gargantua e Pantagruele CAPITOLO XII.
tanti auguri a tutta la nazione indiana
georgia
Effeffe, hai fatto una sorpresa.
Nella bocca di Brigitte Bardot, queste parolacce
hanno poesia con un tono quasi in assenza,no?
Rabelais nella sua lingua ricca, materiale raggiunge
la bellezza, in una festa dei suoni. Ma forse il brano
che ha la mia preferenza è les paroles gelées.
Buon natale con calore al cuore.
bel post. buon natale furlen!
ciau wolfe!
et gracias à verò pour le sollers
effeffe
gran bel post(o)
auguri indi alla redazione tutta
c.
E’ bravo, france’, così possiamo tutti imprecare con BB e poi dire SCUSATE IL FRANCESE!!!! (ottimo kit di sopravvivenza per Natale)
Auguri a tutti, merde!!!!!!!
merdre! direbbe Jarry
effeffe
vero.
ma al super-mercato non si trovano più quei bei paperi di una volta.
morbidi & tiepidi & vivi.
di quella vivezza innocente che io conosco bene e che fa di un papero un papero.
ah le magnifiche notti al Piper…
auguri tash, intanto
effeffe
auguri a nazione indiana da babbo natale!:-)
Auguri a NI e al Furlen. Senza troppa… dietrologia.
PVita