Appello per il Cile e i Mapuche

Nei giorni scorsi un devastante terremoto (con Tsunami lungo la costa)ha colpito il Cile causando centinaia di morti in sei regioni e la distruzione totale delle infrastrutture (ferrovie ponti,strade,autostrade,aeroporti e tutti porti principali di queste regioni). Il disastro ha coinvolto milioni di persone lasciando letteralmente 2 milione di abitanti senza tetto, senza luce, acqua, gas, comunicazione telefoniche e via internet. Ora la popolazione colpita da questo disastro ha bisogno di tutto e di tutta la solidarietà possibile dei popoli e delle società che possono e devono attivarsi per andare in loro soccorso. Come in tutte le tragedie di questa portata a pagare il prezzo più alto sono gli strati più deboli, i più poveri, quelli che già vivevano in uno stato di esclusione e di abbandono dal modello neoliberista portato alle estreme conseguenze. In Cile l’85% del PIL è in mano a pochi e il rimanente 15% al resto della popolazione. Questo disastro ha evidenziato ancora di più cosa è oggi e cos’è stato il modello neoliberista nato dalla dittatura di Pinochet e portato avanti senza nessuna modifica da parte dei governi civili della concertazione. In vent’anni il fossato tra ricchi e poveri si è allagato in tal maniera che oggi i poveri e gran parte delle popolazione sono ancora più poveri e una minoranza capitalista è ancora più ricca e potente di prima .

Impressionante il silenzio che la stampa cilena, e quella internazionale, asservita al potere, stanno attuando sulle conseguenze del terremoto nel territorio Mapuche. I Mapuche forse non vengono nominati ne presi in considerazione come vittime perché questo popolo ha un contenzioso storico con lo stato Cileno il quale non solo ha occupato e si è appropriato delle loro terre ma non gli riconosce nessun diritto

Da anni questo popolo, tenuto volutamente in uno stato di miseria e sottosviluppo, chiede la restituzione delle proprie terre sottratte dallo stato cileno, ma l’unica risposta che i governi hanno saputo e voluto dare è stata di tipo repressivo.

L’ Associazione Comitato Lavoratori Cileni Esiliati, in contatto con analoghe associazioni in Francia e Spagna, lancia oggi una campagna di solidarietà a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto.

I fondi raccolti verranno destinati ad associazione e gruppi con cui da anni lavoriamo in stretto contatto e in cui riponiamo una grande fiducia, onde evitare quello che succede sempre in questi casi, in Italia il caso del terremoto in Abruzzo ne è l’esempio, e che sono impegnate direttamente sul territorio a fianco della gente colpita.

IL POPOLO CILENO E IL POPOLO MAPUCHE HANNO BISOGNO DI SOLIDARIETA’!

CHI VUOLE AIUTARCI PUO FARLO PRENDENDO I CONTATTI CON L’ASSOCIAZIONE COMITATO LAVORATORI CILENI ESILIATI

Cel.. 3206784840 cel.3356990774 oppure al numero 0144-372860 e-mail: ascolace@gmail.com

OPPURE VERSANDO DIRETTAMENTE SUL CONTO DEL

COMITATO LAVORATORI CILENI ESILIATI

CASSA DI RISPARMIO DI RIVALTA BORMIDA CODICE IBAN IT 20 U 06075 48550 000000015604

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marco rovelli
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Marco Rovelli nasce nel 1969 a Massa. Scrive e canta. Come scrittore, dopo il libro di poesie Corpo esposto, pubblicato nel 2004, ha pubblicato Lager italiani, un "reportage narrativo" interamente dedicato ai centri di permanenza temporanea (CPT), raccontati attraverso le storie di coloro che vi sono stati reclusi e analizzati dal punto di vista politico e filosofico. Nel 2008 ha pubblicato Lavorare uccide, un nuovo reportage narrativo dedicato ad un'analisi critica del fenomeno delle morti sul lavoro in Italia. Nel 2009 ha pubblicato Servi, il racconto di un viaggio nei luoghi e nelle storie dei clandestini al lavoro. Sempre nel 2009 ha pubblicato il secondo libro di poesie, L'inappartenenza. Suoi racconti e reportage sono apparsi su diverse riviste, tra cui Nuovi Argomenti. Collabora con il manifesto e l'Unità, sulla quale tiene una rubrica settimanale. Fa parte della redazione della rivista online Nazione Indiana. Collabora con Transeuropa Edizioni, per cui cura la collana "Margini a fuoco" insieme a Marco Revelli. Come musicista, dopo l'esperienza col gruppo degli Swan Crash, dal 2001 al 2006 fa parte (come cantante e autore di canzoni) dei Les Anarchistes, gruppo vincitore, fra le altre cose, del premio Ciampi 2002 per il miglior album d'esordio, gruppo che spesso ha rivisitato antichi canti della tradizione anarchica e popolare italiana. Nel 2007 ha lasciato il vecchio gruppo e ha iniziato un percorso come solista. Nel 2009 ha pubblicato il primo cd, libertAria, nel quale ci sono canzoni scritte insieme a Erri De Luca, Maurizio Maggiani e Wu Ming 2, e al quale hanno collaborato Yo Yo Mundi e Daniele Sepe. A Rovelli è stato assegnato il Premio Fuori dal controllo 2009 nell'ambito del Meeting Etichette Indipendenti. In campo teatrale, dal libro Servi Marco Rovelli ha tratto, nel 2009, un omonimo "racconto teatrale e musicale" che lo ha visto in scena insieme a Mohamed Ba, per la regia di Renato Sarti del Teatro della Cooperativa. Nel 2011 ha scritto un nuovo racconto teatrale e musicale, Homo Migrans, diretto ancora da Renato Sarti: in scena, insieme a Rovelli, Moni Ovadia, Mohamed Ba, il maestro di fisarmonica cromatica rom serbo Jovica Jovic e Camilla Barone.